Vantongerloo: differenze tra le versioni

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==Biografia: ==
 
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Vantongerloo, Georges (Anversa 1886 - Parigi 1965), pittore e scultore belga, esponente dell'astrattismo. Nel 1914 si stabilì nei Paesi Bassi, dove incontrò Theo van Doesburg e fu da questi invitato a partecipare al gruppo di De Stijl (1917).
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Vantongerloo, Georges (Anversa 1886 - Parigi 1965), pittore e scultore belga, esponente dell'astrattismo. Nel 1914 si stabilì nei Paesi Bassi, dove incontrò Theo van Doesburg e fu da questi invitato a partecipare al gruppo di De Stijl (1917).
  
 
Accostatosi all'arte astratta, da allora dipinse composizioni ortogonali fedeli allo spirito del neoplasticismo (Composition géométrique, 1917, Musée National d'Art Moderne, Centre Georges Pompidou, Parigi). Parallelamente, lavorava anche come scultore: eseguì diverse costruzioni geometriche che si proponevano quali utopie architettoniche. Dalla fine degli anni Venti, la sua volontà di razionalizzare la creazione nell'ambito delle arti plastiche e il suo interesse per la matematica, alle cui leggi volle sottomettere la composizione, anticiparono istanze tipiche dell'arte concreta (Y = -ax2+bx+18 avec accord de vert, orangé, violet et noir, 1930, The Solomon R. Guggenheim Museum, New York).
 
Accostatosi all'arte astratta, da allora dipinse composizioni ortogonali fedeli allo spirito del neoplasticismo (Composition géométrique, 1917, Musée National d'Art Moderne, Centre Georges Pompidou, Parigi). Parallelamente, lavorava anche come scultore: eseguì diverse costruzioni geometriche che si proponevano quali utopie architettoniche. Dalla fine degli anni Venti, la sua volontà di razionalizzare la creazione nell'ambito delle arti plastiche e il suo interesse per la matematica, alle cui leggi volle sottomettere la composizione, anticiparono istanze tipiche dell'arte concreta (Y = -ax2+bx+18 avec accord de vert, orangé, violet et noir, 1930, The Solomon R. Guggenheim Museum, New York).
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Stabilitosi a Parigi nel 1927, partecipò nel 1931 alla fondazione del gruppo Abstraction-Création; qualche anno dopo passò dalle linee rette alle linee curve e ondeggianti. In questo stesso periodo la sua scultura, realizzata in metallo e plexiglas, traduceva il suo interesse per i fenomeni di trasparenza e luminosità nello spazio. Le sue concezioni sono riassunte nello scritto Paintings, Sculptures, Reflections (New York, 1948).  
 
Stabilitosi a Parigi nel 1927, partecipò nel 1931 alla fondazione del gruppo Abstraction-Création; qualche anno dopo passò dalle linee rette alle linee curve e ondeggianti. In questo stesso periodo la sua scultura, realizzata in metallo e plexiglas, traduceva il suo interesse per i fenomeni di trasparenza e luminosità nello spazio. Le sue concezioni sono riassunte nello scritto Paintings, Sculptures, Reflections (New York, 1948).  
  
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Versione attuale delle 15:26, 26 Gen 2010

Personaggio o Gruppo:

Vantongerloo, Georges

Biografia:

Vantongerloo, Georges (Anversa 1886 - Parigi 1965), pittore e scultore belga, esponente dell'astrattismo. Nel 1914 si stabilì nei Paesi Bassi, dove incontrò Theo van Doesburg e fu da questi invitato a partecipare al gruppo di De Stijl (1917).

Accostatosi all'arte astratta, da allora dipinse composizioni ortogonali fedeli allo spirito del neoplasticismo (Composition géométrique, 1917, Musée National d'Art Moderne, Centre Georges Pompidou, Parigi). Parallelamente, lavorava anche come scultore: eseguì diverse costruzioni geometriche che si proponevano quali utopie architettoniche. Dalla fine degli anni Venti, la sua volontà di razionalizzare la creazione nell'ambito delle arti plastiche e il suo interesse per la matematica, alle cui leggi volle sottomettere la composizione, anticiparono istanze tipiche dell'arte concreta (Y = -ax2+bx+18 avec accord de vert, orangé, violet et noir, 1930, The Solomon R. Guggenheim Museum, New York).

Stabilitosi a Parigi nel 1927, partecipò nel 1931 alla fondazione del gruppo Abstraction-Création; qualche anno dopo passò dalle linee rette alle linee curve e ondeggianti. In questo stesso periodo la sua scultura, realizzata in metallo e plexiglas, traduceva il suo interesse per i fenomeni di trasparenza e luminosità nello spazio. Le sue concezioni sono riassunte nello scritto Paintings, Sculptures, Reflections (New York, 1948).