Videobase: differenze tra le versioni

Tratto da EduEDA
Jump to: navigation, search
 
(Una versione intermedia di un altro utente non mostrate)
Riga 1: Riga 1:
{{stub}}
+
==Argomento:==
 +
Videobase
  
==Argomento== Videobase
+
==Luogo:==
  
 
+
==Descrizione:==   
==Luogo==
+
"Videobase" è il collettivo fondato dai tre cineasti Anna Lajolo, Guido Lombardi e Alfredo Leonardi nel 1971.
 
+
 
+
==Descrizione==   
+
“Videobase��? è il collettivo fondato dai tre cineasti Anna Lajolo, Guido Lombardi e Alfredo Leonardi nel 1971.
+
 
Guido Lombardi e Anna Lajolo decidono ad un certo momento della loro esperienza nel cinema sperimentale di far confluire le ricerche a favore degli strati della popolazione più nascosti e quindi più bisognosi di attenzione. Da qui deriva il loro impegno nel realizzare un cinema sociale che si imponesse all'attenzione dell'opinione pubblica per svelare situazioni comunemente e volontariamente ignorate dai mass-media istituzionali. E, seguendo un processo molto simile al loro, anche Alfredo Leonardi abbandona quelle illusioni di libertà, prospettate da un cinema che gli aveva permesso di esprimere i propri desideri e le proprie visione private, in favore di una società emarginata a cui sente il bisogno di dare, in qualche modo, una voce.
 
Guido Lombardi e Anna Lajolo decidono ad un certo momento della loro esperienza nel cinema sperimentale di far confluire le ricerche a favore degli strati della popolazione più nascosti e quindi più bisognosi di attenzione. Da qui deriva il loro impegno nel realizzare un cinema sociale che si imponesse all'attenzione dell'opinione pubblica per svelare situazioni comunemente e volontariamente ignorate dai mass-media istituzionali. E, seguendo un processo molto simile al loro, anche Alfredo Leonardi abbandona quelle illusioni di libertà, prospettate da un cinema che gli aveva permesso di esprimere i propri desideri e le proprie visione private, in favore di una società emarginata a cui sente il bisogno di dare, in qualche modo, una voce.
 
Nel tentativo di riconciliarsi con la società e con l’uomo è riconoscibile l’opera di Anna Lajolo, Guido Lombardi e Alfredo Leonardi, che ad un certo momento si uniscono anche per misurarsi, abbastanza consciamente, con questa utopia.
 
Nel tentativo di riconciliarsi con la società e con l’uomo è riconoscibile l’opera di Anna Lajolo, Guido Lombardi e Alfredo Leonardi, che ad un certo momento si uniscono anche per misurarsi, abbastanza consciamente, con questa utopia.
L’uso liberatorio e libertario, del linguaggio cinematografico da parte degli autori non fa altro che allontanarli dallo “specifico cinematografico��? per proiettarli nel panorama più vasto dell’espressione artistica globale, dove confluiscono le opere letterarie, poetiche e figurative.
+
L’uso liberatorio e libertario, del linguaggio cinematografico da parte degli autori non fa altro che allontanarli dallo "specifico cinematografico" per proiettarli nel panorama più vasto dell’espressione artistica globale, dove confluiscono le opere letterarie, poetiche e figurative.
 
Negli anni ‘70 l’ambiente culturale, tradizionalmente passatista, non incentiva la sperimentazione sul nuovo strumento. Tuttavia a partire dal ’71 diverse gallerie italiane si aprono alla nuova tecnologia, inaugurando delle mostre in cui il mezzo e’ presente soprattutto per documentare gli eventi. Gli stessi artisti spesso citati per i video realizzati all’epoca, in seguito hanno continuato a operare con altri mezzi. La tecnologia del dispositivo elettronico inizialmente non stimola la creatività’ degli artisti italiani, cosi’ il linguaggio video non viene esplorato nelle sue peculiarità.
 
Negli anni ‘70 l’ambiente culturale, tradizionalmente passatista, non incentiva la sperimentazione sul nuovo strumento. Tuttavia a partire dal ’71 diverse gallerie italiane si aprono alla nuova tecnologia, inaugurando delle mostre in cui il mezzo e’ presente soprattutto per documentare gli eventi. Gli stessi artisti spesso citati per i video realizzati all’epoca, in seguito hanno continuato a operare con altri mezzi. La tecnologia del dispositivo elettronico inizialmente non stimola la creatività’ degli artisti italiani, cosi’ il linguaggio video non viene esplorato nelle sue peculiarità.
In questo contesto, gli unici a rivolgersi al video e a comprenderne appieno le potenzialità linguistiche come mezzo di comunicazione antagonista, sono i tre cineasti del collettivo che utilizzano il video come strumento didattico per favorire la formazione di una coscienza politica, puntando alla controinformazione da realizzare con il “videotape��? (cfr. i documenti delle lotte degli abitanti della Magliana).
+
In questo contesto, gli unici a rivolgersi al video e a comprenderne appieno le potenzialità linguistiche come mezzo di comunicazione antagonista, sono i tre cineasti del collettivo che utilizzano il video come strumento didattico per favorire la formazione di una coscienza politica, puntando alla controinformazione da realizzare con il "videotape" (cfr. i documenti delle lotte degli abitanti della Magliana).
Videobase è il primo a usare il videoregistratore nelle inchieste e nei notiziari di controinformazione. Realizzano anche film in 8mm, e in 16mm per la serie di film A B C D, di cui le prime tre pellicole sono ritratti, mentre “Non diversi giorni si pensa splendessero alle prime origini del nascente mondo o che avessero temperatura diversa��? è una cronaca di ambiente contadino ancora oggi suggestiva.
+
Videobase è il primo a usare il videoregistratore nelle inchieste e nei notiziari di controinformazione. Realizzano anche film in 8mm, e in 16mm per la serie di film A B C D, di cui le prime tre pellicole sono ritratti, mentre "Non diversi giorni si pensa splendessero alle prime origini del nascente mondo o che avessero temperatura diversa" è una cronaca di ambiente contadino ancora oggi suggestiva.
 
Guido Lombardi: “Bisogna sempre pensare che se in un’opera non ci metti un’emozione o un sentimento non viene fuori niente di significativo, anzi a volte c’è una forza inaspettata anche solo nella descrizione di alcuni gesti tale da racchiudere tutto un mondo.
 
Guido Lombardi: “Bisogna sempre pensare che se in un’opera non ci metti un’emozione o un sentimento non viene fuori niente di significativo, anzi a volte c’è una forza inaspettata anche solo nella descrizione di alcuni gesti tale da racchiudere tutto un mondo.
Guido Lombardi: […] è vero che il video aveva delle possibilità in più, ma ci ha anche tolto delle cose importanti come il contatto con la materia della pellicola, con il video non hai più la possibilità di toccare la pellicola. […] si tratta di tutto un altro mondo. Quindi portandoci via la manualità e il contatto con la pellicola, il video ha invaso il reale: ci ha dato la possibilità di riprodurre la realtà. Se lo usi però in questo senso ti capita di ritrovarti tonnellate di nastri che non riesci più a montare, perché non avrebbe alcun senso, la realtà è già lì, non la devi ricopiare. Fin dall’inizio noi abbiamo capito che non era questa la strada da percorrere, ma che l'uso di questo mezzo dovesse avere una sua metodica.��?
+
Guido Lombardi: "[…] è vero che il video aveva delle possibilità in più, ma ci ha anche tolto delle cose importanti come il contatto con la materia della pellicola, con il video non hai più la possibilità di toccare la pellicola. […] si tratta di tutto un altro mondo. Quindi portandoci via la manualità e il contatto con la pellicola, il video ha invaso il reale: ci ha dato la possibilità di riprodurre la realtà. Se lo usi però in questo senso ti capita di ritrovarti tonnellate di nastri che non riesci più a montare, perché non avrebbe alcun senso, la realtà è già lì, non la devi ricopiare. Fin dall’inizio noi abbiamo capito che non era questa la strada da percorrere, ma che l'uso di questo mezzo dovesse avere una sua metodica."
Anna Lajolo: “Poi in questo modo anche l'approccio con la gente è totalmente diverso. Il video non era prevaricante, cioè non presupponeva tutto il “cerimoniale��? a cui bisognava sottostare quando si usava la pellicola: ciak, motore, partito, azione... La gente, il più delle volte si bloccava e non veniva fuori la verità. Il senso della sperimentazione è rimasto anche per quanto riguarda i mezzi che usavamo, i quali erano molto poveri.��?
+
Anna Lajolo: "Poi in questo modo anche l'approccio con la gente è totalmente diverso. Il video non era prevaricante, cioè non presupponeva tutto il "cerimoniale" a cui bisognava sottostare quando si usava la pellicola: ciak, motore, partito, azione... La gente, il più delle volte si bloccava e non veniva fuori la verità. Il senso della sperimentazione è rimasto anche per quanto riguarda i mezzi che usavamo, i quali erano molto poveri."
  
==Opere==
+
==Opere:==
  
 
'''Videografia:'''
 
'''Videografia:'''
Riga 44: Riga 41:
  
  
==Bibliografia==
+
==Bibliografia:==
  
  
==Webliografia==
+
==Webliografia:==
  
http://www.hackerart.org/corsi/aba00/gasperi/capitoli.htm
+
* [http://www.hackerart.org/corsi/aba00/gasperi/capitoli.htm www.hackerart.org]
  
http://www.italiannetwork.it/cinema/cinema55/cinema.htm
+
* [http://www.italiannetwork.it/cinema/cinema55/cinema.htm www.italiannetwork.it]
  
http://www.fucine.com/network/fucinemute/core/print.php?url=archivio/fm13/fallerini.htm&id=236
+
* [http://www.fucine.com/network/fucinemute/core/print.php?url=archivio/fm13/fallerini.htm&id=236 www.fucine.com]
  
 
[[categoria:scheda]]
 
[[categoria:scheda]]
[[categoria:Video attivismo]]
+
[[categoria:Videoattivismo]]
 
[[categoria:media activism]]
 
[[categoria:media activism]]
 
[[categoria:pratiche e culture artistiche]]
 
[[categoria:pratiche e culture artistiche]]

Versione attuale delle 12:14, 27 Nov 2010

Argomento:

Videobase

Luogo:

Descrizione:

"Videobase" è il collettivo fondato dai tre cineasti Anna Lajolo, Guido Lombardi e Alfredo Leonardi nel 1971. Guido Lombardi e Anna Lajolo decidono ad un certo momento della loro esperienza nel cinema sperimentale di far confluire le ricerche a favore degli strati della popolazione più nascosti e quindi più bisognosi di attenzione. Da qui deriva il loro impegno nel realizzare un cinema sociale che si imponesse all'attenzione dell'opinione pubblica per svelare situazioni comunemente e volontariamente ignorate dai mass-media istituzionali. E, seguendo un processo molto simile al loro, anche Alfredo Leonardi abbandona quelle illusioni di libertà, prospettate da un cinema che gli aveva permesso di esprimere i propri desideri e le proprie visione private, in favore di una società emarginata a cui sente il bisogno di dare, in qualche modo, una voce. Nel tentativo di riconciliarsi con la società e con l’uomo è riconoscibile l’opera di Anna Lajolo, Guido Lombardi e Alfredo Leonardi, che ad un certo momento si uniscono anche per misurarsi, abbastanza consciamente, con questa utopia. L’uso liberatorio e libertario, del linguaggio cinematografico da parte degli autori non fa altro che allontanarli dallo "specifico cinematografico" per proiettarli nel panorama più vasto dell’espressione artistica globale, dove confluiscono le opere letterarie, poetiche e figurative. Negli anni ‘70 l’ambiente culturale, tradizionalmente passatista, non incentiva la sperimentazione sul nuovo strumento. Tuttavia a partire dal ’71 diverse gallerie italiane si aprono alla nuova tecnologia, inaugurando delle mostre in cui il mezzo e’ presente soprattutto per documentare gli eventi. Gli stessi artisti spesso citati per i video realizzati all’epoca, in seguito hanno continuato a operare con altri mezzi. La tecnologia del dispositivo elettronico inizialmente non stimola la creatività’ degli artisti italiani, cosi’ il linguaggio video non viene esplorato nelle sue peculiarità. In questo contesto, gli unici a rivolgersi al video e a comprenderne appieno le potenzialità linguistiche come mezzo di comunicazione antagonista, sono i tre cineasti del collettivo che utilizzano il video come strumento didattico per favorire la formazione di una coscienza politica, puntando alla controinformazione da realizzare con il "videotape" (cfr. i documenti delle lotte degli abitanti della Magliana). Videobase è il primo a usare il videoregistratore nelle inchieste e nei notiziari di controinformazione. Realizzano anche film in 8mm, e in 16mm per la serie di film A B C D, di cui le prime tre pellicole sono ritratti, mentre "Non diversi giorni si pensa splendessero alle prime origini del nascente mondo o che avessero temperatura diversa" è una cronaca di ambiente contadino ancora oggi suggestiva. Guido Lombardi: “Bisogna sempre pensare che se in un’opera non ci metti un’emozione o un sentimento non viene fuori niente di significativo, anzi a volte c’è una forza inaspettata anche solo nella descrizione di alcuni gesti tale da racchiudere tutto un mondo. Guido Lombardi: "[…] è vero che il video aveva delle possibilità in più, ma ci ha anche tolto delle cose importanti come il contatto con la materia della pellicola, con il video non hai più la possibilità di toccare la pellicola. […] si tratta di tutto un altro mondo. Quindi portandoci via la manualità e il contatto con la pellicola, il video ha invaso il reale: ci ha dato la possibilità di riprodurre la realtà. Se lo usi però in questo senso ti capita di ritrovarti tonnellate di nastri che non riesci più a montare, perché non avrebbe alcun senso, la realtà è già lì, non la devi ricopiare. Fin dall’inizio noi abbiamo capito che non era questa la strada da percorrere, ma che l'uso di questo mezzo dovesse avere una sua metodica." Anna Lajolo: "Poi in questo modo anche l'approccio con la gente è totalmente diverso. Il video non era prevaricante, cioè non presupponeva tutto il "cerimoniale" a cui bisognava sottostare quando si usava la pellicola: ciak, motore, partito, azione... La gente, il più delle volte si bloccava e non veniva fuori la verità. Il senso della sperimentazione è rimasto anche per quanto riguarda i mezzi che usavamo, i quali erano molto poveri."

Opere:

Videografia:

1972

  • Valpreda è innocente, la strage è di stato, ¼ pollice, 50’
  • Il fitto dei padroni non lo paghiamo più, 35΄’ (Videobase)
  • La nostra lotta è l’autoriduzione, la nostra forza è l’organizzazione, 15’ (Videobase)

1973

  • Materiali teatro-scuola, 50’
  • Carcere in Italia, 60’ (Videobase)
  • Quartieri popolari di Roma, 50’ (Videobase)
  • Policlinico in lotta, 60’ (Videobase)

1974

  • Lotta di classe alla FIAT, 75’ (Videobase)
  • Omsa sud, dopo un anno di lotta, 50’ (Videobase)

1975

  • Lottando la vita, 104’ (Videobase)

1976

  • Materiali di lotta per la scuola della Magliana, video su due bobine ½ pollice (non montato)

1979

  • Il lavoro contro la vita, due puntate 49’ e 58’ (video per la RAI)


Bibliografia:

Webliografia: