Videoplace

Tratto da EduEDA
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una delle possibili interazioni in Videoplace

Titolo

Videoplace

Autore

Krueger Myron

Anno

1975

Luogo

Presentata per la prima volta al Milwaukee Art Center

Sito web

Descrizione

Videoplace, del 1975, è sicuramente l’opera più significativa di Krueger Myron.

In VIDEOPLACE il computer aveva controllo sull'interazione tra il partecipante e gli oggetti grafici sullo schermo. Il computer poteva coordinare il movimento di un oggetto con le azioni del partecipante senza considerare necessariamente i limiti della realtà fisica: se la gravità agisce sul corpo fisico, nella "realtà artigiciale" non riesce a controllare o a confinare l'immagine che avrebbe potuto galleggiare se fosse stato necessario.

Una serie di simulazioni poteva essere programmata in base ad ogni azione e VIDEOPLACE offriva più di 50 composizioni e interazioni (tra queste critter, medley individuale, frattali, pittura con le dita, disegno digitale, replay, ecc).

Per esempio quando un partecipante premeva sull'oggetto grafico il computer poteva scegliere se muovere la silhouette dell’utente o l'oggetto stesso oppure un’altra interazione possibile era la pittura con le dita: ogni dito creava un flusso di colore senza che apparisse lo spettatore.

Nell'installazione il partecipante si trovava di fronte a uno schermo di proiezione mentre lo schermo dietro di sé era retroillumnato per produrre immagini ad alto contrasto per la telecamera (di fronte allo schermo di proiezione) e permettere al computer di distinguere il visitatore dallo sfondo.

L'immagine del partecipante veniva digitalizzata per creare una silhouette che veniva analizzata da processori specializzati. Questi potevano analizzare la postura dell'immagine, il ratio di movimento e la sua relazione con gli altri oggetti grafici nel sistema; potevano quindi reagire al movimento e creare una serie di risposte – fossero esse visive o sonore -.

Da sottolineare che il computer nel primo Ambiente del 1975, non era coinvolto direttamente nell’interazione, ma oltre a riprodurre immagini digitali, offriva solo limitate possibilità di bidirezionalità.

Per realizzare la sua idea originale di “artficial reality�? Kruger iniziò a sviluppare il suo sistema di computer fino al 1984 quando risolse i problemi tecnici relativi al riconoscimento dell'analisi dell'immagine e alle risposte in tempo reale Questo sistema permetteva di creare un'immagine video in diretta dei visitatori con immagine grafiche usando diversi programmi per modificarle. Lo sviluppo naturale di Videoplace si ebbe quando Myron collegò due o più ambienti tra loro. Persone in due stanze differenti, ognuna con uno schermo e una telacamera, potevano comunicare attraverso le loro immagine proiettate in un ambiente condiviso sullo schermo.

Quando VIDEOPLACE viene mostrata oggi i visitatori possono interagire con 25 diversi programma o schemi di interazione. Il cambiamento da un programma all'altro, di solito, ha luogo quando una nuova persona si muove di fronte alla telecamera, ma il team di VIDEOPLACE non ha ancora raggiunto il suo ultimo obiettivo: sviluppare un programma capace di imparare e rispondere autonomamente ai nuovi stimoli. L'introduzione del “critter�?, per quanto primitiva, mostra alcuni usi dell'intelligenza artificiale e dell'interazione uomo-macchina usando semplicemente delle “spline�? e delle siloutte.


Il numero delle interazioni che si possano fare dimostra semplicemente che un po' di creatività può portare lontano le interazione uomo-macchina

Collezione

Genere artistico di riferimento

Realtà Virtuale


Bibliografia

• Krueger, M. W., Gionfriddo. T., Hinrichsen, K., "VIDEOPLACE -- an artificial reality". Human Factors in Computing Systems, CHI '85 Conference Proceedings, ACM Press, 1985


Webliografia

Ars Electronica 1990

Media Art Net

ArtMuseum.Net