Vilder Roger

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==Titolo== Vilder Roger


Biografia

É nato nel 1938, vive e lavora a Nìmes (Francia) e Montreal (Canada). La sua prima personale è avvenuta nel 1965 alla Libre Gallery a Montreal. Dal 1966 ha effettuato molte mostre sia singole che di gruppo. I suoi lavori si trovano in molti musei pubblici, istituzioni e collezioni private in Nord America ed in Europa.

Sito web


Poetica

Vilder scrive: “Il mio lavoro è centrato su alcune sensazioni fisiche ed emotive come la crescita di una figura o forma, l’espansione e contrazione della materia, il cambiamento, la mutazione, la trasformazione di una figura. Uniti a queste sensazioni ci sono alcune motivazioni più razionali quali la relazione tra l’unità ed il tutto, le somiglianze dei cicli di moto con l’evoluzione in mondi diversi somiglianti senza connessioni comuni. La maggior parte di questi sensazioni e preoccupazioni sono trattate nei miei lavori: ingranaggi che girano sincroni, con modelli di colori ripetuti su ogni superficie, creando illusioni ottiche e cromatiche dovute alla fatica dell’occhio. Tutti questi lavori sono fatti di componenti meccanici, che diventano vivi solo quando in movimento, poiché il moto è il veicolo per esprimere fenomeni visuali”. Come scrive Pierre Restany: “Partendo dalla morfologia e sintassi costruttivista, la visione di Roger Vilder ha sviluppato senza complessi né costrizioni un’inclinazione verso la sensualità orientale. È attraverso i termini provvisori della lingua geometrica che si mette a gridare il suo amore per la vita e la comunica al pubblico. Se Vilder ricorre a forme geometriche, è perché intende giungere in profondità, esprimere l’essenza della vita attraverso la sua continua trasformazione. Da Vinci ha scritto “Il movimento è la causa della vita”. Questo riassume ciò in cui crede Vilder, e ciò che tenta di esprimere. Realizza così un parallelismo molto interessante tra la meccanica e la natura, tra i prodotti dello sforzo umano e ciò che la natura sembra fare da sé, indiscutibilmente e continuamente, come per magia.”.

Opere

  • Variation 1, 1973
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Bibliografia

Webliografia