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[[categoria:Home L'Angolo del Bizzarro]]
 
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==Icario Benvenuti, ''Ci caschiamo sempre'', Milano, Beyle editore. 1968.==
 
==Icario Benvenuti, ''Ci caschiamo sempre'', Milano, Beyle editore. 1968.==
 
 
 
 
[[Image:icariob.jpg|left|frame|Icario Benvenuti in un ritratto del pittore francese Physiogel, pseudonimo di Phylippe Lait-Dratant, 1899-1957]]
 
[[Image:icariob.jpg|left|frame|Icario Benvenuti in un ritratto del pittore francese Physiogel, pseudonimo di Phylippe Lait-Dratant, 1899-1957]]
 
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'''Risvolto'''     
 
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Icario Benvenuti è uno scienziato patafisico che studia la fenomenologia dei capitomboli. <br>
 
Icario Benvenuti è uno scienziato patafisico che studia la fenomenologia dei capitomboli. <br>
 
''Ci caschiamo sempre'' è il suo imperdibile  trattato di divulgazione scientifica sul percome e il perché si inciampa e si rovina a terra. Perché, in anni di evoluzione, l’uomo non ha ancora messo a punto un modo per rimanere saldo? Quali sono le asperità più comuni in agguato nei sentieri quotidiani?  <br>
 
''Ci caschiamo sempre'' è il suo imperdibile  trattato di divulgazione scientifica sul percome e il perché si inciampa e si rovina a terra. Perché, in anni di evoluzione, l’uomo non ha ancora messo a punto un modo per rimanere saldo? Quali sono le asperità più comuni in agguato nei sentieri quotidiani?  <br>
 
Benvenuti prende in esame tutta la casistica delle pose plastiche involontarie assunte nelle repentine cadute per la via, dalla fase dello scontro con l’ostacolo, passando da quella aerea fino all’atterraggio su tergo, naso, palmi delle mani. Il versatile patafisico (a cui molto deve, peraltro, anche la fisognomica moderna) illustra le tensioni muscolari (e conseguenti espressioni facciali) che si succedono nei volti sbigottiti dei cascanti, soffermandosi sull’ineffabile comicità che da secoli la caduta genera in chi ha la ventura di assistervi. Ma Benevnuti fa molto di più che offrirci un’esaustiva, brillante descrizione biomedica e ingegneristica della fisiologia del capitombolo (oltre ad un impeccabile frasario delle esclamazioni e delle più diffuse frasi di disimpegno, divertissment linguistico in appendice): egli svela, in un lungo excursus neuropsichiatrico cosa realmente si cela dietro ogni folle volo, insegnandoci ad imparare dai nostri incespicamenti lungo la strada della conoscenza. Per arrivare alla fonte del sapere preparati, e con le ginocchia sbucciate. <br>
 
Benvenuti prende in esame tutta la casistica delle pose plastiche involontarie assunte nelle repentine cadute per la via, dalla fase dello scontro con l’ostacolo, passando da quella aerea fino all’atterraggio su tergo, naso, palmi delle mani. Il versatile patafisico (a cui molto deve, peraltro, anche la fisognomica moderna) illustra le tensioni muscolari (e conseguenti espressioni facciali) che si succedono nei volti sbigottiti dei cascanti, soffermandosi sull’ineffabile comicità che da secoli la caduta genera in chi ha la ventura di assistervi. Ma Benevnuti fa molto di più che offrirci un’esaustiva, brillante descrizione biomedica e ingegneristica della fisiologia del capitombolo (oltre ad un impeccabile frasario delle esclamazioni e delle più diffuse frasi di disimpegno, divertissment linguistico in appendice): egli svela, in un lungo excursus neuropsichiatrico cosa realmente si cela dietro ogni folle volo, insegnandoci ad imparare dai nostri incespicamenti lungo la strada della conoscenza. Per arrivare alla fonte del sapere preparati, e con le ginocchia sbucciate. <br>
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'''Biografia'''
 
'''Biografia'''
 
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Icario Benvenuti , Gressoney,1912 - Aix-les-Bains,1990' <br>
 
Icario Benvenuti , Gressoney,1912 - Aix-les-Bains,1990' <br>
 
Scienziato Italo francese  studioso dei comportamenti umani.
 
Scienziato Italo francese  studioso dei comportamenti umani.
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==Eton Ekel, ''La discarica del pensiero''. Componimenti sulla filosofia dei rifiuti. Venezia, Notekele, 1997.==
 
==Eton Ekel, ''La discarica del pensiero''. Componimenti sulla filosofia dei rifiuti. Venezia, Notekele, 1997.==
 
 
[[Image:etonekel.jpg|left|frame|Ritratto di Ekel fatto dal suo amico disegnatore Philippe  
 
[[Image:etonekel.jpg|left|frame|Ritratto di Ekel fatto dal suo amico disegnatore Philippe  
 
De Fault nel 1913 attraverso uno specchio di un bar di  
 
De Fault nel 1913 attraverso uno specchio di un bar di  
 
Berlino, dove di solito  si incontravano per discutere ed
 
Berlino, dove di solito  si incontravano per discutere ed
 
assaporare qualche buon bicchierino.]]
 
assaporare qualche buon bicchierino.]]
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'''Risvolto'''             
 
'''Risvolto'''             
 
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L'epistolografo tedesco Eton Ekel torna a stupire i suoi lettori (una cerchia di affezionatissimi  che, nata 10 anni fa da un passa parola, o, per l'esattezza, da un  telefono senza fili,  si è allargata a macchia d'olio in tutta Europa e in larga parte dell'India) con un  saggio filosofico in dieci movimenti  che si legge come un romanzo d'appendice, una partitura musicale o  le istruzioni del  Lexodan, se preferite.
 
L'epistolografo tedesco Eton Ekel torna a stupire i suoi lettori (una cerchia di affezionatissimi  che, nata 10 anni fa da un passa parola, o, per l'esattezza, da un  telefono senza fili,  si è allargata a macchia d'olio in tutta Europa e in larga parte dell'India) con un  saggio filosofico in dieci movimenti  che si legge come un romanzo d'appendice, una partitura musicale o  le istruzioni del  Lexodan, se preferite.
 
Il tema è quello -attualissimo nell'Era del Consumo Compulsivo- dello scarto: eccedenze di realtà debordanti dai nostri giorni saturi di parole trite e confezioni monodose di patè d'oca, si radunano nella discarica del pensiero.
 
Il tema è quello -attualissimo nell'Era del Consumo Compulsivo- dello scarto: eccedenze di realtà debordanti dai nostri giorni saturi di parole trite e confezioni monodose di patè d'oca, si radunano nella discarica del pensiero.
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'''Biografia'''
 
'''Biografia'''
 
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Eton Ekel (1937-2004), epistolografo tedesco di origine ungherese.
 
Eton Ekel (1937-2004), epistolografo tedesco di origine ungherese.
 
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==Melissa Marchi Caterini, ''Li ho fatti cantare. Storia di una talent scout'', Roma, Song Song editore, 1990.==
 
==Melissa Marchi Caterini, ''Li ho fatti cantare. Storia di una talent scout'', Roma, Song Song editore, 1990.==
 
 
[[Image:melissamarchi.jpg|left|frame|Melissa Marchi Caterini in un quadro del pittore neo-espressionista, “lievemente miope”, Riccardo Quasar, 1969. Collezione privata eredi Marchi Caterini.]]
 
[[Image:melissamarchi.jpg|left|frame|Melissa Marchi Caterini in un quadro del pittore neo-espressionista, “lievemente miope”, Riccardo Quasar, 1969. Collezione privata eredi Marchi Caterini.]]
 
 
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'''Risvolto'''     
 
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Melissa Marchi Caterini, è stata discografica talent scout attivissima negli anni 60 e, soprattutto, autrice dei testi di canzoni pop colonna sonora di tante scampagnate in 500 come dei tormenti intellettuali di una generazione e mezzo. Emmemmecì (come ama siglarsi) racconta in questo libro autobiografico, la storia della sua vita e del suo lavoro (gustosissimo l'episodio della scrittura delle nuove voci per il Cantagiro 67 nelle docce dello spogliatoio della palestra di Lambrate) con genesi delle canzoni più famose e in allegato  testi e accordi.
 
Melissa Marchi Caterini, è stata discografica talent scout attivissima negli anni 60 e, soprattutto, autrice dei testi di canzoni pop colonna sonora di tante scampagnate in 500 come dei tormenti intellettuali di una generazione e mezzo. Emmemmecì (come ama siglarsi) racconta in questo libro autobiografico, la storia della sua vita e del suo lavoro (gustosissimo l'episodio della scrittura delle nuove voci per il Cantagiro 67 nelle docce dello spogliatoio della palestra di Lambrate) con genesi delle canzoni più famose e in allegato  testi e accordi.
 
''Sfrenato, Uova strapazzate, Tu e la formica eravate d'accordo'', tormentoni sbarazzini e surreali di estati improbabili e bighellone, ma anche dolenti prese di coscienza generazionali: ''Al centro del caleidoscopio, Tuttavia, Radiografia di una bugia'', fino alla svolta dodecafonica degli anni 90 e alle sperimentazioni col percussionista Peter Duff, sodalizio che ha portato, dieci anni fa, all'indimenticabile performance/provocazione sanremese ''Improvvisazioni liriche per jambee e sacchetti stropicciati''.<br>
 
''Sfrenato, Uova strapazzate, Tu e la formica eravate d'accordo'', tormentoni sbarazzini e surreali di estati improbabili e bighellone, ma anche dolenti prese di coscienza generazionali: ''Al centro del caleidoscopio, Tuttavia, Radiografia di una bugia'', fino alla svolta dodecafonica degli anni 90 e alle sperimentazioni col percussionista Peter Duff, sodalizio che ha portato, dieci anni fa, all'indimenticabile performance/provocazione sanremese ''Improvvisazioni liriche per jambee e sacchetti stropicciati''.<br>
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'''Biografia'''
 
'''Biografia'''
 
Nata a Brighton nel 1945, Peonia si è sempre dichiarata "scrittrice per caso".
 
Nata a Brighton nel 1945, Peonia si è sempre dichiarata "scrittrice per caso".
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'''Risvolto'''  (''scritto su pianta del piede sinistro della scrittrice'')
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Tina Cebic è narratrice slovena che scrive i suoi racconti sul proprio corpo, o su quello di volontari. Usa segni grafici non codificati, le lettere di 5 alfabeti noti  (latino, greco, cirillico, ebraico, arabo)  e quelle di 2 di sua invenzioni (l’aedico e il rabdomantico).  I suoi strumenti sono  il trucco, i tatuaggi, le cicatrici, la mimica. Le sue pubblicazioni sono performance della durata di un fine settimana, durante il quale la Cebic si mostra e rivela ai lettori, presso location sempre diverse, le ultime fatiche tracciate su una  sezione scelta di epidermide. Sono racconti lunghi, romanzi brevi, poesie, drammaturgie finanche, vergate dalla grafia minuziosa e scattante della Cebic, o da quella della sua curatrice editoriale (un susseguirsi di morbide volute)  che la soccorre quando il racconto deve prendere vita su parti del corpo inaccessibili che la costringerebbero a disperati contorsionismi. Stavolta è toccato al volto, sui cu la Cebic ha ultimato la stesura  di  “Risvolti dodecafonici”, ovvero la frammentazione  di uno sguardo posato su una realtà che assomiglia sempre di  più a una frattura scomposta. La narrazione si dipana tra la curva del naso e le sopraciglia come un filo di sutura e il volto nella sua interezza si fa cantastorie nel tentativo di raccordare e ricordare pensieri e memorie. L’impressione, a una prima lettura, è quello di un  lamento  di strumenti stonati (o scordati) che  una riflessione più approfondita sulle rughe d’espressione della Cebic  trasforma però in uno stiracchiarsi d’archi  prima dell’inizio di un concerto, in un  riscaldamento di muscoli intorpiditi carico di promesse e di energia compressa.
  
  
  
  
'''Risvolto'''  (''scritto su pianta del piede sinistro della scrittrice'')
 
  
  
Tina Cebic è narratrice slovena che scrive i suoi racconti sul proprio corpo, o su quello di volontari. Usa segni grafici non codificati, le lettere di 5 alfabeti noti (latino, greco, cirillico, ebraico, arabo) e quelle di 2 di sua invenzioni (l’aedico e il rabdomantico). I suoi strumenti sono  il trucco, i tatuaggi, le cicatrici, la mimica. Le sue pubblicazioni sono performance della durata di un fine settimana, durante il quale la Cebic si mostra e rivela ai lettori, presso location sempre diverse, le ultime fatiche tracciate su una  sezione scelta di epidermide. Sono racconti lunghi, romanzi brevi, poesie, drammaturgie finanche, vergate dalla grafia minuziosa e scattante della Cebic, o da quella della sua curatrice editoriale (un susseguirsi di morbide volute)  che la soccorre quando il racconto deve prendere vita su parti del corpo inaccessibili che la costringerebbero a disperati contorsionismi. Stavolta è toccato al volto, sui cu la Cebic ha ultimato la stesura  di  “Risvolti dodecafonici”, ovvero la frammentazione  di uno sguardo posato su una realtà che assomiglia sempre di  più a una frattura scomposta. La narrazione si dipana tra la curva del naso e le sopraciglia come un filo di sutura e il volto nella sua interezza si fa cantastorie nel tentativo di raccordare e ricordare pensieri e memorie. L’impressione, a una prima lettura, è quello di un  lamento  di strumenti stonati (o scordati) che  una riflessione più approfondita sulle rughe d’espressione della Cebic  trasforma però in uno stiracchiarsi d’archi  prima dell’inizio di un concerto, in un  riscaldamento di muscoli intorpiditi carico di promesse e di energia compressa.
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'''Biografia'''
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Tina Cerbic, nata a Maribor, Slovenia nel 1945<br>
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==Francesca Lucidi e Lucia Grilli, ''Belli dentro'', Milano, 2008Ed.Signes==
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[[Image:lucidi.jpg|left|frame|Lucia Grilli in un disegno per un poster della casa editrice in occasione della fiera del libro a Francoforte]]
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'''Risvolto'''
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Libro fotografico. Gli scatti della Grilli  mostrano le migliori creazioni della arredatrice d’interni più amata dal jet set italiano e internazionale. Lo stile minimalista spezzato da inserti caleidoscopici di colore che fioriscono inaspettati su muri portanti e porte scorrevoli, gli acquari a scomparsa, la celeberrima ricostruzione del campo di bocce nel controsoffitto della studio di Danny De Vito. Non manca nessuna delle invenzioni di Francesca Lucidi in questo paginatissimo libro strenna in limited edition.
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'''Biografia'''
 
'''Biografia'''
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''Francesca Lucidi''
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Lucia Grilli
  
Tina Cerbic, nata a Maribor, Slovenia nel 1945<br>
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==Pierre Martin D’Apres, ''Langue il giorno in docili drappeggi'', Roma, 1977, Diversivi ed.==
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[[Image:dapres.jpg|left|frame|''Ritratto di Pierre''. Disegno a matita su foglio di quaderno]]
 
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'''Risvolto'''           
 
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Pierre Martin D’Apres poeta e latinista corso, esponente e fondatore della corrente poetica degli Sconsolati (che ebbe il suo polo a Porto Torres nella seconda metà degli anni 80) emigrato in nella dirimpettaia Sardegna per amore di un’amata dall’umore intermittente. L’autore, che vive in un Nuraghe, compone ogni volta che viene lasciato e lo fa nella lingua della sua amata.
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Privato della corrispondenza amorosa, D’Apres  vince l’horror vacui riempendolo con la poesia a dispetto del tema dominante della sua lirica più famosa - “Smantellamento del vocabolario”- : la perdita del dono della parola assieme a quello dell’amore.<br>
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'''Biografia'''
 
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Pierre Martin D’Apres, Isula Rossa, Corsica, 1955
  
  
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==Francesca Lucidi e Lucia Grilli, ''Belli dentro'', Milano, 2008,  Ed.Signes==
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(nel risvolto viene riportato integralmente il testo di questa poesia che apre la raccolta:
[[Image:lucidi.jpg|left|frame|Tina Lucidi in un disegno per un poster della casa editrice in occasione della fiera del libro a Francoforte]]
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“Langue il giorno in docili drappeggi”)<br>
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SMANTELLAMENTO DEL VOCABO (IN LATINO chiamerò, già, chi amerò?) LARIO<br>
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In questo sottobosco di parole<br>
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Rimango solo <br>
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E più lontano<br>
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Il sole<br>
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Espugnare questo muschio<br>
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Vuole<br>
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Quando nella mia vita<br>
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la voce tua<br>
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Rintoccava lieve<br>
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-Appena un pò arrochita-<br>
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Le parole erano a perdifiato<br>
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Repentine e nuove<br>
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Arcobaleno intatto<br>
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Tra due colline<br>
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(Come un fiore tra le pagine)<br>
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Infilato<br>
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Ora che la tua assenza è abbacinante<br>
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Vuoto a forma di te<br>
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(ma il bianco è somma di colori<br>
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forse ti sei centrifugata nell’autunno?)<br>
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il mondo è silente ed ovattata<br>
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gamma di grigi<br>
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dal tortora<br>
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al fumè<br>
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Non ho capito ancora<br>
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A quale crocevia t’ho persa.<br>
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Il verbo s’è portato via la carne<br>
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E viceversa.
  
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''Porto Torres, Solstizio d’autunno 2005''
  
  
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'''Risvolto'''
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==Ivo Viani, ''Le avventure di Nasin Nasello, il pesce che faceva il muso perché voleva rifarsi il naso'', Arezzo, 1960 (XX ristampa. Edizione 1940), Foglie sibilline - Collana Gli urlapicchi.==
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[[Image:viviani.jpg|left|frame|Renato Fracchina, ''Ivo pensoso'', 1960. Olio su tela 30x30.]]
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'''Risvolto'''           
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Nasin Nasello, è la storia di un pesce molto simpatico, il nasello, appunto, preso in giro dai compagni per via di questo suo buffo profilo dal naso arretrato e bocca prominente.
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Schernito a una festa di cozze (che c’avranno da ridere proprio loro!) dove sperava di incontrare la pesciolina dei suoi sogni (e tutte le attenzioni sono riservate invece, a un insopportabile branzino) , Nasin Nasello, deluso e amareggiato, prende a frequentare i bassi fondi abissali ed entra in un giro di loschi tipi nasuti. A capo della banda un Pesce Martello e un Pesce Spada, temuti e derisi da tutti (ma solo di nascosto) perché attaccabrighe e armati. La vita border line del pesce complessato si rivela presto dura e istruttiva e Nasin Nasello vive avventure che lo aiutano a guardare con più indulgenza ai difetti altrui e ai propri.
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La prima puntata della versione ittica di Cyrano de Bergerac creata da Viani, illustrata da Demetrio Bilù e invidiata da Walt Dinsey. Un long long seller !
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'''Biografia'''
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Medico psichiatra e cultore di discipline umanistiche, Ivo Viani nacque a Firenze, 1871. Fu autore e editore di libri di divulgazione scientifica, storica e letteraria. Sofferente di "uricopatia" morì ad Arezzo nel 1944.
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==Ettore Raimondi e Petra Rumaja, ''Alla faccia vostra'', Milano, Extra-vaganti, 2002.==
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[[Image:petra.jpg|left|frame|Petra Rumaja ritratta da Ettore Raimondi prima del loro matrimonio]]
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'''Risvolto'''    
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Raimondi è un chirurgo plastico, e pittore dilettante, che ha fatto fama e quattrini (molti) negli anni 80 rifacendo la faccia alla gente (very important, ma anche very nomal, person). Petra Rumaja, neuro psichiatra russa, è stata la sua assistente, sua modella (le fattezze perfette sono dono di Madre Natura e non del bisturi, giura) e ora è sua moglie. Insieme hanno scritto questo saggio sulla comune esperienza lavorativa: il perché e percome si rifà un volto (e un seno, talvolta), cosa si nasconde dietro alla smania di farsi rimodellare i connotati, il tutto supportato da una lunga descrizione di 12  casi clinici esemplari (coperti dall’anonimato). La pubblicazione del testo ha portato a Raimondi la sospensione di tre anni dall’Ordine dei Medicini Chirurghi e il Premio Bancarella.
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Libro fotografico. Gli scatti della Grilli  mostrano le migliori creazioni della arredatrice d’interni più amata dal jet set italiano e internazionale. Lo stile minimalista spezzato da inserti caleidoscopici di colore che fioriscono inaspettati su muri portanti e porte scorrevoli, gli acquari a scomparsa, la celeberrima ricostruzione del campo di bocce nel controsoffitto della studio di Danny De Vito. Non manca nessuna delle invenzioni di Francesca Lucidi in questo paginatissimo libro strenna in limited edition.
 
  
  
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'''Biografia'''
 
'''Biografia'''
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Ettore Raimondi<br>
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Petra Rumaja
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==Oscar Sabato, ''Lo specchio dovrebbe riflettere''. Raccolta di piece teatrali. New York - Milano, I Merli – traduzione Emidio Lazzi, 1982 (V ristampa. I edizione del 1978).==
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[[Image:pella.jpg|left|frame|Ritratto dello scrittore allo specchio dal titolo ''Schiavo della penna'' eseguito dal maestro Sandro Pella per la copertina del libro]]
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'''Risvolto'''
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Raccolta delle più brillanti piece teatrali del drammaturgo ebreo Oscar Sabato.
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Il titolo dell’antologia è quello dell’opera rappresentata nel ‘76 al teatro dei Pupi di Little Italy che ha fatto di Sabato l’autore culto dell’intelighenzia newyorkese di quegli anni vividi e sperimentali.
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Sabato rifugge certi clichè yiddish (la mamma, la famiglia, i testi sacri) pur nell’esercizio della più perfetta peculiarità della cultura e del mood ebraico: un’affilata ironia con cui seziona, innanzitutto, se stesso.
 +
Ne ''Lo specchio dovrebbe riflettere'' l’Autore racconta la storia di un prolifico  scrittore affetto da personalità multipla: l’intellettuale Adam è anche Maude, moglie impeccabile di un untuoso diplomatico e il  di loro nipote preadolescente Richard recidivo transfuga insofferente ai collegi.
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Adam crede le esperienze vissute con gli altri ego  sogni sfilacciati e ispiratori da cui attingere  trame per i suoi  romanzi di successo scritti e pubblicati quasi senza soluzione di continuità. Questo almeno fino a quando i tre personaggi, per un imprevisto, non si sovrappongono,  provocando nello scrittore un terribile, quanto comico, corto circuito.
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Con l’opera prima di Sabato, anche altri testi di spassosa e raffinata  introspezione: ''Se fossi in me saremmo in due'', ''Solitarietà'', ''Comparsa di risposta''.
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'''Biografia'''
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Oscar Sabato,
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==Elsa Huber, ''Infolio'', Firenze, 2008, ed. Papier==
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[[Image:elsa.jpg|left|frame|''Elsa Huber'' ritratto del pittore svizzero Peter Lockenaim, olio su tela 50x50]]
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'''Risvolto'''
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Catalogo della mostra di abiti opere d’arte della stilista altoatesina Huber, appassionata di cultura giapponese e inventrice della tecnica ricamiorigami. I preziosi decori in carta, creazioni aeree realizzate secondo l’arte nipponica dell’origami impreziosiscono le gonne in voille e shantug, gli abiti esili e le mantelle svolazzanti della stagione autunno inverno 2008 presentata a Parigi e in  mostra fino a gennaio nei suggestivi locali delle antiche cartiere di Pietrabuona, nel comune toscano di Pescia.
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==Italo Celleroni, ''Memoria privata di un pubblico'', Torino, RaiEri Edizioni. 1982.==
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[[Image:celleroni.jpg|left|frame|Celleroni in un disegno del 1977]]
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'''Risvolto'''   
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Sceneggiatore con una predilezione spiccata per i documentari. Prima dell’avvento di  ogni odiosa deriva secessionista, in anticipo di vent’anni su strategie di marketing territoriale tutte tipicità, formaggio di fossa e olio del frantoio del nonno, no global prima che esistesse la globalizzazione, Celleroni è l’indimenticato autore di “Il sabato nei villaggi”, programma di costume del terzo canale in onda dall’79 all’82, nella fascia preserale. 30 minuti di viaggio settimanale  tra le tradizioni più defilate della provincia italiana, personaggi, storie e architetture di un paese a precipizio verso una comune  modernità con la  dote ingombrante di saperi, sapori, specificità locali variamente assemblati come i quadrati di una coperta patchwork.
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Celleroni, in coppia nel corso delle edizioni con registi del calibro di Gino Palunzi e Sandro Calegari, ci ha regalato fermo immagini panoramici su un incredibile passato prossimo (e su certi miti nostrani decisamente trapassati) che molto continuano a dire su come eravamo, come siamo, come avremmo potuto essere.
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La vita dei borghi, i suoi riti, il suo cibo, le facce della gente sono un oracolo aperto, la prova parlante della Storia nel suo “stare” e nel  divenire. Leggervi dentro mi emoziona come compiere un atto divinatorio, come  consultare il testo cinese dell’I Ching, il libro delle mutazioni…
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Spiega Celleroni  nell’introduzione di “Memoria privata di un pubblico”, libro testimonianza delle storie raccolte e rappresentate nel famoso programma che, dopo aver appassionato per 3 anni in modo dotto, accessibile e mai banale gli italiani, è stato misteriosamente radiato dai palinsesti.
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'''Biografia'''
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Italo Celleroni, San Marino, 1939.
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==Loretta di Passio, ''Fuori di me. Cose di questo mondo'', Milano, Immaginifica, 1998.==
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[[Image:loretta.jpg|left|frame|Loretta di Passio in un acquerello del 1979 della pittrice buddhista-coreana Lim Shu Heem]]
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'''Risvolto'''   
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Loretta di Passio è una medium molto famosa che raccoglie in questa biografia attesissima (35 anni di esperienze della sua vita) i racconti dei viaggi extra corporali fatti verso luoghi dove ha rinvenuto corpi e anime derelitti, ma anche le cronache incredibili scritte sotto possessione e sotto dettatura degli ospiti albergati nel suo corpo nel corso di estenuanti sedute mediatiche.
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La Di Passio, negli ultimi trentacinque anni, ha contribuito in modo decisivo a fare luce su celeberrimi casi giudiziari insoluti (su tutti Il pluriomicida di Pinerolo, e l’agghiacciante affair dei Tableaux Vivant realizzati dal collezionista belga De Saussere) e da un lustro, dopo la clamorosa quanto fortuita scoperta dell’esistenza di una sorella gemella in Corea, pare aver perduto ogni potere. "Un sollievo e una dannazione", dichiara Loretta Di Passio, nelle pagine più toccanti di questa autobiografia. L’epilogo toccante di una vicenda professionale e umana mirabolante e piena di chiaroscuri, e che, nel bene e nel male, ha occupato periodicamente le prime pagine dei giornali e le conversazioni degli italiani per due generazioni.
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'''Biografia'''
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Loretta di Passio nata nel 1949 nella città storica di Kyŏngju, nella regione Kyŏngsang-pukto, unica città della Corea designata come area patrimonio mondiale dell'UNESCO, da genitori italiani emigrati in corea nel 1930 per oscuri motivi.<br>
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==Arturo Frangipane , ''Mi aiuti a dire''. Viaggio e saggio semiologico semiserio tra i modi di dire italiani. Milano, In folio, 2005.==
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[[Image:frangipane.jpg|left|frame|Ritratto dell’autore ad opera di Gino Rivolta, artigiano siculo.]]
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'''Risvolto'''   
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Di punto in bianco. A occhio e croce. Del resto. Partire in quarta. Ci sono modi di dire, locuzioni, formule d’uso con cui farciamo i nostri discorsi quotidiani senza sapere in effetti cosa sono, da dove vengono, dove vanno. Tra tradizioni inventate, etimologie incerte, frammenti di proverbi, analisi linguistiche comparate tra dialetti, Frangipane svela cosa si nasconde dietro alle ghirlande di parole che sgorgano automatiche dalla bocca degli italiani come il testo di canzoni orecchiabili o di antiche preghiere imparate a memoria e di cui si è perso il senso (ammesso che ne abbiano mai avuto uno).
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'''Biografia'''
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==Gioacchino Mendel , ''Piselli lisci e piselli rugosi per me pari sono. Un orto al limitare della foresta: la coltura dei legumi nell’Alimentazione Silvestre'', Berna, Frühstücken, 1995.==
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[[Image:mendel.jpg|left|frame|Ritratto scolpito su una pietra]]
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'''Risvolto'''   
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Pronipote del grande scienziato  autore della teoria della ereditarietà, questo Mendel ha declinato l’interesse biologico dell’illustre antenato nel campo dell’alimentazione. Nutrizionista, con una predilezione per la cucina giapponese, cuoco e appassionato melomane, lo studioso svizzero ha elaborato la famosa dieta a base di legumi, corteccia, bacche e  radici seguita da top model e star di Hollywood (“Senza i piselli di Mendel, mio marito e la fede scintoista non ne sarei mai uscita” ha dichiarato  una fulgida  Kate Moss, al termine della sua terapia di disintossicazione).
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Il volume è un trattato scientifico rigoroso sui benefici effetti dall’abbinamento dei legumi (mutuati dalla cultura nipponica) alla Alimentazione Silvestre già codificata e promossa (e praticata con successo)  da Mendel a partire dagli anni ’80 del secolo scorso.
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“Piselli lisci e piselli rugosi per me pari sono” contiene anche le testimonianze di chi, grazie a questa dieta, ha debellato non solo chili in eccesso, ma anche disturbi alimentari e psicologici (con l’avvallo di neurologi di chiara fama) e le ricette più sfiziose per ammanire la foresta in un piatto come un giardino zen. G.M.
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'''Biografia'''
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Versione attuale delle 17:56, 7 Lug 2010

a cura di Silvia Veroli e Paolo della Bella



Contents

Icario Benvenuti, Ci caschiamo sempre, Milano, Beyle editore. 1968.

Icario Benvenuti in un ritratto del pittore francese Physiogel, pseudonimo di Phylippe Lait-Dratant, 1899-1957


Risvolto
Icario Benvenuti è uno scienziato patafisico che studia la fenomenologia dei capitomboli.
Ci caschiamo sempre è il suo imperdibile trattato di divulgazione scientifica sul percome e il perché si inciampa e si rovina a terra. Perché, in anni di evoluzione, l’uomo non ha ancora messo a punto un modo per rimanere saldo? Quali sono le asperità più comuni in agguato nei sentieri quotidiani?
Benvenuti prende in esame tutta la casistica delle pose plastiche involontarie assunte nelle repentine cadute per la via, dalla fase dello scontro con l’ostacolo, passando da quella aerea fino all’atterraggio su tergo, naso, palmi delle mani. Il versatile patafisico (a cui molto deve, peraltro, anche la fisognomica moderna) illustra le tensioni muscolari (e conseguenti espressioni facciali) che si succedono nei volti sbigottiti dei cascanti, soffermandosi sull’ineffabile comicità che da secoli la caduta genera in chi ha la ventura di assistervi. Ma Benevnuti fa molto di più che offrirci un’esaustiva, brillante descrizione biomedica e ingegneristica della fisiologia del capitombolo (oltre ad un impeccabile frasario delle esclamazioni e delle più diffuse frasi di disimpegno, divertissment linguistico in appendice): egli svela, in un lungo excursus neuropsichiatrico cosa realmente si cela dietro ogni folle volo, insegnandoci ad imparare dai nostri incespicamenti lungo la strada della conoscenza. Per arrivare alla fonte del sapere preparati, e con le ginocchia sbucciate.







Biografia
Icario Benvenuti , Gressoney,1912 - Aix-les-Bains,1990'
Scienziato Italo francese studioso dei comportamenti umani. Ha insegnato alla università di Grenoble prima
di essere uno dei più importanti ricercatori del Museo Lombroso a Torino. Ha al suo attivo molte pubblicazioni
scietifiche e collaborazioni con le più prestigiose riviste italiane e straniere.






Eton Ekel, La discarica del pensiero. Componimenti sulla filosofia dei rifiuti. Venezia, Notekele, 1997.

Ritratto di Ekel fatto dal suo amico disegnatore Philippe De Fault nel 1913 attraverso uno specchio di un bar di Berlino, dove di solito si incontravano per discutere ed assaporare qualche buon bicchierino.


Risvolto
L'epistolografo tedesco Eton Ekel torna a stupire i suoi lettori (una cerchia di affezionatissimi che, nata 10 anni fa da un passa parola, o, per l'esattezza, da un telefono senza fili, si è allargata a macchia d'olio in tutta Europa e in larga parte dell'India) con un saggio filosofico in dieci movimenti che si legge come un romanzo d'appendice, una partitura musicale o le istruzioni del Lexodan, se preferite. Il tema è quello -attualissimo nell'Era del Consumo Compulsivo- dello scarto: eccedenze di realtà debordanti dai nostri giorni saturi di parole trite e confezioni monodose di patè d'oca, si radunano nella discarica del pensiero. Ed è lì che Ekel, con una prosa puntuale e lieve, va a scovarle e fotografarle: incrostazioni sulla corteccia cerebrale che ci parlano dei nostri ieri immarcescibili, rimossi ed irrisolti. Mentre le nostre discariche a cielo aperto, un'emergenza ecologica sempre più ingombrante e intollerabile, raccolgono i sedimenti di una società ingorda che non mastica ma inghiotte senza più assaporare nulla.












Biografia
Eton Ekel (1937-2004), epistolografo tedesco di origine ungherese.








Melissa Marchi Caterini, Li ho fatti cantare. Storia di una talent scout, Roma, Song Song editore, 1990.

Melissa Marchi Caterini in un quadro del pittore neo-espressionista, “lievemente miope”, Riccardo Quasar, 1969. Collezione privata eredi Marchi Caterini.


Risvolto
Melissa Marchi Caterini, è stata discografica talent scout attivissima negli anni 60 e, soprattutto, autrice dei testi di canzoni pop colonna sonora di tante scampagnate in 500 come dei tormenti intellettuali di una generazione e mezzo. Emmemmecì (come ama siglarsi) racconta in questo libro autobiografico, la storia della sua vita e del suo lavoro (gustosissimo l'episodio della scrittura delle nuove voci per il Cantagiro 67 nelle docce dello spogliatoio della palestra di Lambrate) con genesi delle canzoni più famose e in allegato testi e accordi. Sfrenato, Uova strapazzate, Tu e la formica eravate d'accordo, tormentoni sbarazzini e surreali di estati improbabili e bighellone, ma anche dolenti prese di coscienza generazionali: Al centro del caleidoscopio, Tuttavia, Radiografia di una bugia, fino alla svolta dodecafonica degli anni 90 e alle sperimentazioni col percussionista Peter Duff, sodalizio che ha portato, dieci anni fa, all'indimenticabile performance/provocazione sanremese Improvvisazioni liriche per jambee e sacchetti stropicciati.











Biografia

Melissa Marchi Caterini, scrittrice e talent scout italiana.





Annalise Liepaja, Primo inganno (1937) Romanzo rosa

Autoritratto per il risvolto della quarta di copertina



Risvolto

Annalise Liepaja è la scrittrice triestina famosa per la saga di Ada Nottetempo cult della letteratura rosa degli anni 50, pubblicata prima a puntate su Annabella, e poi diventata tanto nota e amata da ottenere una collana tutta per sé nella casa editrice Tipi Strani. “Primo Inganno” è la riedizione del rarissimo numero 1 dell'epopea della palindromica fanciulla che da dove la guardi è sempre Ada, tranne che di notte, quando nell'abbaino della vecchia casa della defunta zia, legge il futuro in un vecchio mazzo di carte marsigliesi a un'incredibilmente varia umanità. In questa prima puntata delle avventure di Ada si apprende di come la fanciulla, durante una adolescenziale girata di tarocchi alla sua migliore amica, Vania, e a se stessa, scopra l'infallibilità del proprio potere mantico (sulla pelle di Vania) e, soprattutto, il segreto che darà il via alla sua saga: sarà leggendo il futuro che Ada incontrerà l'amore della sua vita, un uomo che è il ritratto del Re di Coppe. Durante la paziente ricerca condotta di lettura in previsione, la storia di Ada, che continuamente si inganna sull'identità del misterioso promesso, si intreccia a quella dei suoi clienti smaniosi di futuro. L'esordio già avvincente di una serie che ha fatto sognare le nostre mamme e, siamo certi, conquisterà anche le lettrici più giovani.





Biografia

Annalise Liepaja, narratrice italiana, Trieste, 1897-1995








Peonia Hill, The same semen, London 2007, ed. Fisis

Peonia in un ritratto di James Thomson, 1969


Risvolto

Laureata in Medicina con specializzazione in aerobiologia, già leader del gruppo musicale “Le Ragadi” nei plumbei anni 70 che l’hanno vista intossicata emulatrice di Marianne Faithfull, Peonia si chiama così dopo la svolta omeopatica del 1989. Nello stesso anno l’ex musicista fonda a Brighton la società britannica di medicina alternativa; celeberrime le raccolte degli atti degli annuali convegni aperti dalla lectio magistralis di Peonia. L’ultima riunione plenaria del giugno 2006, dal titolo “The same semen” , incentrata sul tema della fecondità (parallelismi procreativi dalla gemmazione spontanea ai parti plurigemellari da inseminazione artificiale), ha portato alla realizzazione di questo nuovo volume, ultima perla di una collana che ha fatto epoca.






Biografia Nata a Brighton nel 1945, Peonia si è sempre dichiarata "scrittrice per caso".








Brigida Benzi, La memoria delle pietre, Roma, 2006, Arcana Edizioni

Brigida Bensi di profilo. Ritratto di Big Lem Son, pittore vietnamita


Risvolto

La vicenda straordinaria della pranoterapeuta lucana divenuta famosa ad Hollywood dopo l’incontro con lo sceneggiatore Benedict Fitzgerald, a cui ha curato un’ernia cervicale, durante le riprese a Matera del The Passion di Mel Gibson. Dalla adolescenza difficile tra i Sassi all’apertura del centro benessere per divi in pena in California, ospitato in locali che ricostruiscono fedelmente la sua natìa casa colonica nelle campagne di Potenza.

7a ristampa – 200.000 copie vendute






Biografia










Tina Cebic, Risvolti dodecafonici, epidermide dell’autrice in tournè, herself, 1999.

Tina Cebic durante un a sua performance. Foto di Vittorio Agge, per anni compagno di vita, di ideali e di lavoro


Risvolto (scritto su pianta del piede sinistro della scrittrice)

Tina Cebic è narratrice slovena che scrive i suoi racconti sul proprio corpo, o su quello di volontari. Usa segni grafici non codificati, le lettere di 5 alfabeti noti (latino, greco, cirillico, ebraico, arabo) e quelle di 2 di sua invenzioni (l’aedico e il rabdomantico). I suoi strumenti sono il trucco, i tatuaggi, le cicatrici, la mimica. Le sue pubblicazioni sono performance della durata di un fine settimana, durante il quale la Cebic si mostra e rivela ai lettori, presso location sempre diverse, le ultime fatiche tracciate su una sezione scelta di epidermide. Sono racconti lunghi, romanzi brevi, poesie, drammaturgie finanche, vergate dalla grafia minuziosa e scattante della Cebic, o da quella della sua curatrice editoriale (un susseguirsi di morbide volute) che la soccorre quando il racconto deve prendere vita su parti del corpo inaccessibili che la costringerebbero a disperati contorsionismi. Stavolta è toccato al volto, sui cu la Cebic ha ultimato la stesura di “Risvolti dodecafonici”, ovvero la frammentazione di uno sguardo posato su una realtà che assomiglia sempre di più a una frattura scomposta. La narrazione si dipana tra la curva del naso e le sopraciglia come un filo di sutura e il volto nella sua interezza si fa cantastorie nel tentativo di raccordare e ricordare pensieri e memorie. L’impressione, a una prima lettura, è quello di un lamento di strumenti stonati (o scordati) che una riflessione più approfondita sulle rughe d’espressione della Cebic trasforma però in uno stiracchiarsi d’archi prima dell’inizio di un concerto, in un riscaldamento di muscoli intorpiditi carico di promesse e di energia compressa.








Biografia

Tina Cerbic, nata a Maribor, Slovenia nel 1945











Francesca Lucidi e Lucia Grilli, Belli dentro, Milano, 2008, Ed.Signes

Lucia Grilli in un disegno per un poster della casa editrice in occasione della fiera del libro a Francoforte


Risvolto

Libro fotografico. Gli scatti della Grilli mostrano le migliori creazioni della arredatrice d’interni più amata dal jet set italiano e internazionale. Lo stile minimalista spezzato da inserti caleidoscopici di colore che fioriscono inaspettati su muri portanti e porte scorrevoli, gli acquari a scomparsa, la celeberrima ricostruzione del campo di bocce nel controsoffitto della studio di Danny De Vito. Non manca nessuna delle invenzioni di Francesca Lucidi in questo paginatissimo libro strenna in limited edition.








Biografia
Francesca Lucidi
Lucia Grilli









Pierre Martin D’Apres, Langue il giorno in docili drappeggi, Roma, 1977, Diversivi ed.

Ritratto di Pierre. Disegno a matita su foglio di quaderno


Risvolto
Pierre Martin D’Apres poeta e latinista corso, esponente e fondatore della corrente poetica degli Sconsolati (che ebbe il suo polo a Porto Torres nella seconda metà degli anni 80) emigrato in nella dirimpettaia Sardegna per amore di un’amata dall’umore intermittente. L’autore, che vive in un Nuraghe, compone ogni volta che viene lasciato e lo fa nella lingua della sua amata. Privato della corrispondenza amorosa, D’Apres vince l’horror vacui riempendolo con la poesia a dispetto del tema dominante della sua lirica più famosa - “Smantellamento del vocabolario”- : la perdita del dono della parola assieme a quello dell’amore.














Biografia
Pierre Martin D’Apres, Isula Rossa, Corsica, 1955





(nel risvolto viene riportato integralmente il testo di questa poesia che apre la raccolta: “Langue il giorno in docili drappeggi”)
SMANTELLAMENTO DEL VOCABO (IN LATINO chiamerò, già, chi amerò?) LARIO
In questo sottobosco di parole
Rimango solo
E più lontano
Il sole
Espugnare questo muschio
Vuole
Quando nella mia vita
la voce tua
Rintoccava lieve
-Appena un pò arrochita-
Le parole erano a perdifiato
Repentine e nuove
Arcobaleno intatto
Tra due colline
(Come un fiore tra le pagine)
Infilato
Ora che la tua assenza è abbacinante
Vuoto a forma di te
(ma il bianco è somma di colori
forse ti sei centrifugata nell’autunno?)
il mondo è silente ed ovattata
gamma di grigi
dal tortora
al fumè
Non ho capito ancora
A quale crocevia t’ho persa.
Il verbo s’è portato via la carne
E viceversa.

Porto Torres, Solstizio d’autunno 2005






Ivo Viani, Le avventure di Nasin Nasello, il pesce che faceva il muso perché voleva rifarsi il naso, Arezzo, 1960 (XX ristampa. Edizione 1940), Foglie sibilline - Collana Gli urlapicchi.

Renato Fracchina, Ivo pensoso, 1960. Olio su tela 30x30.


Risvolto
Nasin Nasello, è la storia di un pesce molto simpatico, il nasello, appunto, preso in giro dai compagni per via di questo suo buffo profilo dal naso arretrato e bocca prominente. Schernito a una festa di cozze (che c’avranno da ridere proprio loro!) dove sperava di incontrare la pesciolina dei suoi sogni (e tutte le attenzioni sono riservate invece, a un insopportabile branzino) , Nasin Nasello, deluso e amareggiato, prende a frequentare i bassi fondi abissali ed entra in un giro di loschi tipi nasuti. A capo della banda un Pesce Martello e un Pesce Spada, temuti e derisi da tutti (ma solo di nascosto) perché attaccabrighe e armati. La vita border line del pesce complessato si rivela presto dura e istruttiva e Nasin Nasello vive avventure che lo aiutano a guardare con più indulgenza ai difetti altrui e ai propri. La prima puntata della versione ittica di Cyrano de Bergerac creata da Viani, illustrata da Demetrio Bilù e invidiata da Walt Dinsey. Un long long seller !







Biografia
Medico psichiatra e cultore di discipline umanistiche, Ivo Viani nacque a Firenze, 1871. Fu autore e editore di libri di divulgazione scientifica, storica e letteraria. Sofferente di "uricopatia" morì ad Arezzo nel 1944.











Ettore Raimondi e Petra Rumaja, Alla faccia vostra, Milano, Extra-vaganti, 2002.

Petra Rumaja ritratta da Ettore Raimondi prima del loro matrimonio


Risvolto
Raimondi è un chirurgo plastico, e pittore dilettante, che ha fatto fama e quattrini (molti) negli anni 80 rifacendo la faccia alla gente (very important, ma anche very nomal, person). Petra Rumaja, neuro psichiatra russa, è stata la sua assistente, sua modella (le fattezze perfette sono dono di Madre Natura e non del bisturi, giura) e ora è sua moglie. Insieme hanno scritto questo saggio sulla comune esperienza lavorativa: il perché e percome si rifà un volto (e un seno, talvolta), cosa si nasconde dietro alla smania di farsi rimodellare i connotati, il tutto supportato da una lunga descrizione di 12 casi clinici esemplari (coperti dall’anonimato). La pubblicazione del testo ha portato a Raimondi la sospensione di tre anni dall’Ordine dei Medicini Chirurghi e il Premio Bancarella.









Biografia
Ettore Raimondi
Petra Rumaja

















Oscar Sabato, Lo specchio dovrebbe riflettere. Raccolta di piece teatrali. New York - Milano, I Merli – traduzione Emidio Lazzi, 1982 (V ristampa. I edizione del 1978).

Ritratto dello scrittore allo specchio dal titolo Schiavo della penna eseguito dal maestro Sandro Pella per la copertina del libro


Risvolto
Raccolta delle più brillanti piece teatrali del drammaturgo ebreo Oscar Sabato. Il titolo dell’antologia è quello dell’opera rappresentata nel ‘76 al teatro dei Pupi di Little Italy che ha fatto di Sabato l’autore culto dell’intelighenzia newyorkese di quegli anni vividi e sperimentali. Sabato rifugge certi clichè yiddish (la mamma, la famiglia, i testi sacri) pur nell’esercizio della più perfetta peculiarità della cultura e del mood ebraico: un’affilata ironia con cui seziona, innanzitutto, se stesso. Ne Lo specchio dovrebbe riflettere l’Autore racconta la storia di un prolifico scrittore affetto da personalità multipla: l’intellettuale Adam è anche Maude, moglie impeccabile di un untuoso diplomatico e il di loro nipote preadolescente Richard recidivo transfuga insofferente ai collegi. Adam crede le esperienze vissute con gli altri ego sogni sfilacciati e ispiratori da cui attingere trame per i suoi romanzi di successo scritti e pubblicati quasi senza soluzione di continuità. Questo almeno fino a quando i tre personaggi, per un imprevisto, non si sovrappongono, provocando nello scrittore un terribile, quanto comico, corto circuito. Con l’opera prima di Sabato, anche altri testi di spassosa e raffinata introspezione: Se fossi in me saremmo in due, Solitarietà, Comparsa di risposta.






Biografia
Oscar Sabato,








Elsa Huber, Infolio, Firenze, 2008, ed. Papier

Elsa Huber ritratto del pittore svizzero Peter Lockenaim, olio su tela 50x50


Risvolto
Catalogo della mostra di abiti opere d’arte della stilista altoatesina Huber, appassionata di cultura giapponese e inventrice della tecnica ricamiorigami. I preziosi decori in carta, creazioni aeree realizzate secondo l’arte nipponica dell’origami impreziosiscono le gonne in voille e shantug, gli abiti esili e le mantelle svolazzanti della stagione autunno inverno 2008 presentata a Parigi e in mostra fino a gennaio nei suggestivi locali delle antiche cartiere di Pietrabuona, nel comune toscano di Pescia.









Biografia









Italo Celleroni, Memoria privata di un pubblico, Torino, RaiEri Edizioni. 1982.

Celleroni in un disegno del 1977


Risvolto
Sceneggiatore con una predilezione spiccata per i documentari. Prima dell’avvento di ogni odiosa deriva secessionista, in anticipo di vent’anni su strategie di marketing territoriale tutte tipicità, formaggio di fossa e olio del frantoio del nonno, no global prima che esistesse la globalizzazione, Celleroni è l’indimenticato autore di “Il sabato nei villaggi”, programma di costume del terzo canale in onda dall’79 all’82, nella fascia preserale. 30 minuti di viaggio settimanale tra le tradizioni più defilate della provincia italiana, personaggi, storie e architetture di un paese a precipizio verso una comune modernità con la dote ingombrante di saperi, sapori, specificità locali variamente assemblati come i quadrati di una coperta patchwork. Celleroni, in coppia nel corso delle edizioni con registi del calibro di Gino Palunzi e Sandro Calegari, ci ha regalato fermo immagini panoramici su un incredibile passato prossimo (e su certi miti nostrani decisamente trapassati) che molto continuano a dire su come eravamo, come siamo, come avremmo potuto essere. La vita dei borghi, i suoi riti, il suo cibo, le facce della gente sono un oracolo aperto, la prova parlante della Storia nel suo “stare” e nel divenire. Leggervi dentro mi emoziona come compiere un atto divinatorio, come consultare il testo cinese dell’I Ching, il libro delle mutazioni… Spiega Celleroni nell’introduzione di “Memoria privata di un pubblico”, libro testimonianza delle storie raccolte e rappresentate nel famoso programma che, dopo aver appassionato per 3 anni in modo dotto, accessibile e mai banale gli italiani, è stato misteriosamente radiato dai palinsesti.






Biografia
Italo Celleroni, San Marino, 1939.







Loretta di Passio, Fuori di me. Cose di questo mondo, Milano, Immaginifica, 1998.

Loretta di Passio in un acquerello del 1979 della pittrice buddhista-coreana Lim Shu Heem


Risvolto
Loretta di Passio è una medium molto famosa che raccoglie in questa biografia attesissima (35 anni di esperienze della sua vita) i racconti dei viaggi extra corporali fatti verso luoghi dove ha rinvenuto corpi e anime derelitti, ma anche le cronache incredibili scritte sotto possessione e sotto dettatura degli ospiti albergati nel suo corpo nel corso di estenuanti sedute mediatiche. La Di Passio, negli ultimi trentacinque anni, ha contribuito in modo decisivo a fare luce su celeberrimi casi giudiziari insoluti (su tutti Il pluriomicida di Pinerolo, e l’agghiacciante affair dei Tableaux Vivant realizzati dal collezionista belga De Saussere) e da un lustro, dopo la clamorosa quanto fortuita scoperta dell’esistenza di una sorella gemella in Corea, pare aver perduto ogni potere. "Un sollievo e una dannazione", dichiara Loretta Di Passio, nelle pagine più toccanti di questa autobiografia. L’epilogo toccante di una vicenda professionale e umana mirabolante e piena di chiaroscuri, e che, nel bene e nel male, ha occupato periodicamente le prime pagine dei giornali e le conversazioni degli italiani per due generazioni.







Biografia
Loretta di Passio nata nel 1949 nella città storica di Kyŏngju, nella regione Kyŏngsang-pukto, unica città della Corea designata come area patrimonio mondiale dell'UNESCO, da genitori italiani emigrati in corea nel 1930 per oscuri motivi.














Arturo Frangipane , Mi aiuti a dire. Viaggio e saggio semiologico semiserio tra i modi di dire italiani. Milano, In folio, 2005.

Ritratto dell’autore ad opera di Gino Rivolta, artigiano siculo.


Risvolto
Di punto in bianco. A occhio e croce. Del resto. Partire in quarta. Ci sono modi di dire, locuzioni, formule d’uso con cui farciamo i nostri discorsi quotidiani senza sapere in effetti cosa sono, da dove vengono, dove vanno. Tra tradizioni inventate, etimologie incerte, frammenti di proverbi, analisi linguistiche comparate tra dialetti, Frangipane svela cosa si nasconde dietro alle ghirlande di parole che sgorgano automatiche dalla bocca degli italiani come il testo di canzoni orecchiabili o di antiche preghiere imparate a memoria e di cui si è perso il senso (ammesso che ne abbiano mai avuto uno).





Biografia












Gioacchino Mendel , Piselli lisci e piselli rugosi per me pari sono. Un orto al limitare della foresta: la coltura dei legumi nell’Alimentazione Silvestre, Berna, Frühstücken, 1995.

Ritratto scolpito su una pietra


Risvolto
Pronipote del grande scienziato autore della teoria della ereditarietà, questo Mendel ha declinato l’interesse biologico dell’illustre antenato nel campo dell’alimentazione. Nutrizionista, con una predilezione per la cucina giapponese, cuoco e appassionato melomane, lo studioso svizzero ha elaborato la famosa dieta a base di legumi, corteccia, bacche e radici seguita da top model e star di Hollywood (“Senza i piselli di Mendel, mio marito e la fede scintoista non ne sarei mai uscita” ha dichiarato una fulgida Kate Moss, al termine della sua terapia di disintossicazione). Il volume è un trattato scientifico rigoroso sui benefici effetti dall’abbinamento dei legumi (mutuati dalla cultura nipponica) alla Alimentazione Silvestre già codificata e promossa (e praticata con successo) da Mendel a partire dagli anni ’80 del secolo scorso. “Piselli lisci e piselli rugosi per me pari sono” contiene anche le testimonianze di chi, grazie a questa dieta, ha debellato non solo chili in eccesso, ma anche disturbi alimentari e psicologici (con l’avvallo di neurologi di chiara fama) e le ricette più sfiziose per ammanire la foresta in un piatto come un giardino zen. G.M.








Biografia