Zaretsky Adam

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Personaggio o Gruppo: Zaretsky Adam

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Biografia:

Adam Zaretsky si laurea in Art Studio presso la University of California di Davis. Nel 1999 ottiene un Master in Belle Arti presso la School of the Art Istitute di Chicago, dove ha modo di assistere al primo corso di Storia dell'Arte e Biologia tenuto dal grandissimo artista biopunk Eduardo Kac. Successivamente trascorre due anni come ricercatore associato dell'Institute of Technology del Massachussetts, nell'Arnold Demain Laboratory per Microbiologia e Fermentazione Industriale collaborando con Joe Davis. Dal 2000 Zaretsky insegna VivoArts: Studio di Arte e Biologia, un esperimento di living Art creato per il reparto di Conceptual/Information Arts (CIA) di Steve Wilson della San Francisco State University; nel 2001-02 collabora con Julia Reodica (membro del personale tecnico del San Francisco Exploratorium) per realizzare l'installazione Workhorse Zoo e diventa insegnante con Oron Catts presso SymbioticA, il primo laboratorio di ricerca collettiva di arte e scienza, presso l'University of Western Australia's Art and Architecture Department. Adam continua le sue ricerche di biologia e arte e del codice categoria (VivoArts) all'Istituto Politecnico di Rensselaer come docente del corso di Arte.


Luogo dove lavora: U.S.A: Chicago, San Francisco e New York AUSTRALIA: Nedlands

Periodo in cui svolge la sua pratica artistica: Dal 1999

Tipologia di intervento: Attivismo unito a una sorta di satira; Arte e Scienza; Manipolazione materia organica; Interazione dei media; Movimento Biopunk; I suoi lavori rappresentano delle provocazioni ciniche e satiriche atte a mostrare al pubblico i pregi e difetti dello sviluppo biotecnologico, in modo da consentire agli osservatori di trarre le proprie conclusioni in modo autonomo e consapevole.

Sito web: http://www.emutagen.com

Poetica:

La pratica artistica di Adam Zaretsky, a metà tra satira e attivismo, si svolge tutta a difesa degli animali e si presenta come dura critica all’atteggiamento di coloro che ignorano il fatto che questi ultimi, grazie all’uomo, sono stati condannati a vivere in spazi protetti quali zoo e laboratori. Le sue provocazioni mirano a shoccare la gente a scopo pedagogico, nel senso stretto del termine: a volte solo attraverso il disorientamento di ciò che inquieta, si arriva ad una considerazione più seria degli eventi che ci riguardano direttamente in quanto vittime e carnefici.

Opere:

WorkHorse Zoo: Con una vena propositiva e un tono ironico e decisamente umoristico, che del resto caratterizzano la sua intera pratica artistica, a partire dal 2001, il bio artista/ecologista Adam Zaretzky ha presentato una serie di performance ambientate in laboratori biotecnologici e zoo in America (Salina Art Centre in Kansas) e Australia (presso Simbiotica). In WorkHorse Zoo l’artista si è fatto rinchiudere in una camera asettica trasparente di tre metri per tre per una settimana, in compagnia di varie specie da laboratorio come topi, parassiti e amebe. Il suo scopo era di incoraggiare gli animali a divorarsi a vicenda. Questa performance, durante la quale l’artista ha intrattenuto i visitatori (soprattutto bambini) con diversi travestimenti e numeri satirici, vuole essere una critica dell’impatto della scienza e della biotecnologia sulla nostra società e cerca di mostrare come le nostre scelte culturali influenzino la ricerca genetica. In questo caso, Zaretsky cercava di costringere le cavie a nutrirsi di se stesse.

MMMM: MMMM (o Macro Micro Music Massage) è una performance - sperimentale del 2001 in cui Zaretsky rappresenta l'evoluzione dei suoi trascorsi esperimenti musicali di fermentazione, fatti su batteri del tipo Escherichia coli. L'artista ha generato un'installazione con due sedie equipaggiate con sistema audio Sony in grado di interagire reciprocamente (il messaggio che viene inviato dalla prima sedia si accorda con l' audio del messaggio proveniente dalla sedia opposta). Entrambe le sedie sono a loro volta collegate con gli altoparlanti della piastra vibrante, fissati a delle boccette situate nel centro del piano e riempite con cellule fluorescenti (plasmodium phosphoreum) o cellule K - 12 E. Coli. I partecipanti a questa installazione avevano il compito di istigare le cellule al centro della sala, messaggiandosi reciprocamente via audio. Zaretsky con questo lavoro ha voluto evidenziare il rapporto tra microcosmo e corpo umano, relazione molto spesso dimenticata nella frenesia della vita di tutti i giorni; una semplice analisi mostra come le cellule si siano sviluppate all'interno dei contenitori in seguito alle vibrazioni ricevute e alle loro diverse intensità. La presenza di queste vibrazioni riporta ad una dimensione sessuale attraverso cui liberarsi del proprio egocentrismo, in favore della percezione di un'esistenza più transitoria ed effimera.

Bibliografia:

Zaretsky Adam (a cura di), (2004), Commencement for Teens, New York (USA).

Zaretsky Adam (a cura di), (Febbraio 2004), Viva Vivo! Living Art Is Dead, in Leonardo Vol 37, pp. 90 - 92, Cambridge (MA), Mit Press.

Wolfson Wendy (a cura di), (13 Marzo, 2002), Bio-artist Adam Zaretsky sleeps with the fishes, Boston (USA), Red Herring Magazine.


Webliografia:

http://www.subtletechnologies.com/2001/zaretsky.html

http://www.fondation-langlois.org/flash/e/stage.php?NumPage=264

http://art-design.smsu.edu/acm/contextin/fall_03/thacker/index.htm

http://proxy.arts.uci.edu/~nideffer/_SPEED_/1.2/zaretsky.html

http://www.symbiotica.uwa.edu.au/programs/vivo.html