Cremaschi Mariacristina: differenze tra le versioni
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+ | ==Biografia:== | ||
+ | Mariacristina Cremaschi è laureata in Discipline delle arti, musica e spettacolo (DAMS) presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bologna. Rivolge la propria ricerca ai rapporti tra arte e nuove tecnologie. Ha collaborato fino all’anno accademico 1999-2000 alla ricerca e all’attività didattica del Corso di Storia dell’Arte contemporanea della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, per cui ha tenuto il seminario «Arte e neo-tecnologie informatiche». Oggi scrive come free-lance saggi e recensioni per riviste d’arte ed è impegnata con un gruppo di artisti (PIZART) per lo sviluppo di progetti atti a creare connessioni tra i diversi ambiti dell’arte contemporanea. | ||
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+ | ==Sito web:== | ||
+ | http://www.mariacristinacremaschi.ilcannocchiale.it | ||
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+ | ==Poetica:== | ||
+ | Secondo Mariacristina Cremaschi, la realtà artificiale, che «consiste in un contesto di immagini sintetiche generate dal computer che viene trasferito su uno o più schermi sui quali viene proiettata anche l’immagine del partecipante, percepita tramite sensori ottici (telecamere)» è un tipo di sistema non immersivo. Con ciò, l’autrice intende affermare che la realtà artificiale presenta certamente un alto grado di processi interattivi, ma non un’altrettanto completa immersione nel mondo virtuale. | ||
+ | Sempre secondo l’opinione di Mariacristina Cremaschi, la realtà virtuale rappresenta invece una modalità di fruizione immersiva, in quanto lo spettatore è allo stesso tempo attore e operatore, inserendosi in maniera interattiva in un mondo virtuale costituito da immagini sintetiche elaborate dal computer, con l’impiego di specifiche protesi di tipo ottico, tattile e auditivo. In una tale esperienza «il partecipante è isolato dal mondo esterno e gli stimoli sensoriali simulati gli sono trasmessi da questi dispositivi. Il grado di interattività che consente questo sistema è elevato, ma i dispositivi (casco, guanti, ecc.) costituiscono un impaccio per il partecipante. Questo motivo, unito all’alto costo delle apparecchiature, pongono questo sistema, per il momento, all’ultimo posto nell’utilizzo da parte degli artisti». | ||
+ | In definitiva un’opera interattiva, per essere tale, deve rispondere a precise caratteristiche, che Mariacristina Cremaschi sintetizza secondo i seguenti punti: | ||
+ | 1) deve avere come fulcro l’interazione, peculiarità che non può essere assolutamente solo marginale; | ||
+ | 2) il rapporto tra il computer e l’individuo deve consentire il passaggio del maggior numero di dati ed informazioni; | ||
+ | 3) il numero di persone coinvolte nell’interazione deve essere limitato. In tale modo si assicura un interazione privilegiata tra i partecipanti e l’ambiente, rispetto a quella che intercorre tra i presenti; | ||
+ | 4) il partecipante deve essere messo nelle condizioni di poter comprendere come rispondere all’ambiente, con cui si deve instaurare un dialogo; | ||
+ | 5) la risposta dell’ambiente deve essere molteplice e la più differenziata possibile; | ||
+ | 6) ciò che deve assumere maggior rilievo è l’interazione stessa, la quale deve essere in grado di catturare l’attenzione, l’interesse, il coinvolgimento fisico ed emotivo del partecipante, alterandone | ||
+ | addirittura la percezione sensoriale, ma allo stesso tempo deve contribuire alla definizione di un’inedita categoria di bellezza. | ||
+ | Quest’ultimo aspetto definisce con maggior chiarezza l’essenza di un’opera interattiva, che è considerato un processo di interazione tra l’uomo e la macchina, in cui l’artista e il partecipante assumono il ruolo di co-autori. In tale dialogo, non va dimenticato, che «l’interattività, arte dell’agire e dell’esserci, può rivalutare la possibilità di uno sguardo da più lontano, uno sguardo sospeso nelle profondità del senso. Un doppio modo di vivere le cose, di percepirle, di abitarle». | ||
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+ | Informazioni tratte dalla [http://www.noemalab.org/sections/stuff/download/dimensione_ludica.pdf tesi di Valentina Dal Bò] | ||
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+ | ==Opere:== | ||
+ | * Palazzo della Rovere - Senigallia: Alberta Pellacani - Quotidie: ogni giorno Oper-azioni d'arte (2007) | ||
+ | * Centro d'Arte e Cultura Chiesa di San Paolo: Alberta Pellacani- Pani del mondo - Video, azione, installazioni (2006) | ||
+ | * I pani del mondo- Ex Chiesa di S.Paolo- Modena 2006 | ||
+ | Tre mostre curate da Mariacristina Cremaschi in un progetto di arte pubblica concentrato su due momenti principali: la video-proiezione e la video-installazione. L'artista Alberta Pellacani ha presentato la sua rivisitazione di un atto quotidiano, "fare il pane": operazioni quotidiane in chiave artistica. | ||
+ | * Corsi di arte contemporanea - Associazione Italo Calvino-Bologna 2003-2004 | ||
+ | * Making art on the web-Trasimages Européenne-Fondazione Pistoletto-Biella 2002 | ||
+ | * Corso Arte e tecnologia- Centro Studi Filosofici Domenicani-Bologna 2001 | ||
+ | * Arte in contemporanea-Net Art Antology - Centro Studi L.A. Muratori-Modena – 2000 | ||
+ | * I Concorso <.net art>- www.Stradanove.net - 1999 | ||
+ | * Workshop Regionale .net art-Giovani d'Arte Regione Emilia Romagna - 1999 | ||
+ | * Progetto <.Net Art>: <Everywhere><Anywhere> - Modena - 1999 | ||
+ | Una galleria virtuale realizzata dal Comune di Modena in collaborazione con il Coordinamento Giovani Artisti/Emilia Romagna: Comuni di Bologna, Ferrara, Forlì, Parma, Reggio Emilia e Regione Emilia Romagna. Sono stati esposti numerosi progetti d'arte realizzati tramite internet ed è stato inaugurato un vero e proprio laboratorio permanente di opere legate al mondo telematico. | ||
+ | * “Arte della Realtà Virtuale” in «La coscienza luccicante. L’arte nell’età elettronica»- Palazzo delle Esposizioni -Roma - 1998 | ||
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+ | ==Bibliografia:== | ||
+ | * M. Cremaschi, L’arte che non c’è, 1987-1996. Indagine sull’arte tecnologica, Bologna, Edizioni dell’Ortica, 1997. | ||
+ | È possibile consultare integralmente questo scritto al seguente link: http://www.mariacristinacremaschi.ilcannocchiale.it/?r=168166 | ||
+ | Si tratta di un excursus storico sull'arte correlata alle nuove tecnologie, con un'analisi approfondita su realtà virtuale, mezzi informatici e sensibilità artistica. Proprio alla Net-Art è rivolta l'ultima parte di "L'arte che non c'è". | ||
+ | * M. Cremaschi, Arte della Realtà Virtuale. Dalla videoarte all’arte interattiva, in P. Sega Serra | ||
+ | Zanetti e M. G. Tolomeo (a cura di), La coscienza luccicante. Dalla videoarte all’arte interattiva, Roma, Gangemi Editore, 1998. p. 198. | ||
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+ | ==Webliografia:== | ||
+ | *[http://www.undo.net/cgi-bin/gates/gates.pl?action=viewcritico&id=1044367678&idcritico=1045590643 Articolo di M. Cremaschi] | ||
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+ | ==Indirizzo (Via, città, Stato): == | ||
+ | Via Barberia,4,40123 Bologna, Italia | ||
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+ | ==Augmented reality (latitudine, longitudine, canale): == | ||
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+ | '''Latitudine:'''44.4914928 | ||
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+ | '''Longitudine:'''11.339200000000005 | ||
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+ | '''Altitudine:'''66 | ||
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+ | '''Portali di augmented reality:''' ''App'': '''Wikitude''', ''Canale'': '''EduEDA''' | ||
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− | + | [[Categoria:Realtà virtuali]] | |
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Versione attuale delle 13:10, 7 Feb 2018
Contents
Personaggio:
Cremaschi Mariacristina (Carpi, Modena), esperta di arte contemporanea.
Biografia:
Mariacristina Cremaschi è laureata in Discipline delle arti, musica e spettacolo (DAMS) presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bologna. Rivolge la propria ricerca ai rapporti tra arte e nuove tecnologie. Ha collaborato fino all’anno accademico 1999-2000 alla ricerca e all’attività didattica del Corso di Storia dell’Arte contemporanea della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, per cui ha tenuto il seminario «Arte e neo-tecnologie informatiche». Oggi scrive come free-lance saggi e recensioni per riviste d’arte ed è impegnata con un gruppo di artisti (PIZART) per lo sviluppo di progetti atti a creare connessioni tra i diversi ambiti dell’arte contemporanea.
Sito web:
http://www.mariacristinacremaschi.ilcannocchiale.it
Poetica:
Secondo Mariacristina Cremaschi, la realtà artificiale, che «consiste in un contesto di immagini sintetiche generate dal computer che viene trasferito su uno o più schermi sui quali viene proiettata anche l’immagine del partecipante, percepita tramite sensori ottici (telecamere)» è un tipo di sistema non immersivo. Con ciò, l’autrice intende affermare che la realtà artificiale presenta certamente un alto grado di processi interattivi, ma non un’altrettanto completa immersione nel mondo virtuale. Sempre secondo l’opinione di Mariacristina Cremaschi, la realtà virtuale rappresenta invece una modalità di fruizione immersiva, in quanto lo spettatore è allo stesso tempo attore e operatore, inserendosi in maniera interattiva in un mondo virtuale costituito da immagini sintetiche elaborate dal computer, con l’impiego di specifiche protesi di tipo ottico, tattile e auditivo. In una tale esperienza «il partecipante è isolato dal mondo esterno e gli stimoli sensoriali simulati gli sono trasmessi da questi dispositivi. Il grado di interattività che consente questo sistema è elevato, ma i dispositivi (casco, guanti, ecc.) costituiscono un impaccio per il partecipante. Questo motivo, unito all’alto costo delle apparecchiature, pongono questo sistema, per il momento, all’ultimo posto nell’utilizzo da parte degli artisti». In definitiva un’opera interattiva, per essere tale, deve rispondere a precise caratteristiche, che Mariacristina Cremaschi sintetizza secondo i seguenti punti: 1) deve avere come fulcro l’interazione, peculiarità che non può essere assolutamente solo marginale; 2) il rapporto tra il computer e l’individuo deve consentire il passaggio del maggior numero di dati ed informazioni; 3) il numero di persone coinvolte nell’interazione deve essere limitato. In tale modo si assicura un interazione privilegiata tra i partecipanti e l’ambiente, rispetto a quella che intercorre tra i presenti; 4) il partecipante deve essere messo nelle condizioni di poter comprendere come rispondere all’ambiente, con cui si deve instaurare un dialogo; 5) la risposta dell’ambiente deve essere molteplice e la più differenziata possibile; 6) ciò che deve assumere maggior rilievo è l’interazione stessa, la quale deve essere in grado di catturare l’attenzione, l’interesse, il coinvolgimento fisico ed emotivo del partecipante, alterandone addirittura la percezione sensoriale, ma allo stesso tempo deve contribuire alla definizione di un’inedita categoria di bellezza. Quest’ultimo aspetto definisce con maggior chiarezza l’essenza di un’opera interattiva, che è considerato un processo di interazione tra l’uomo e la macchina, in cui l’artista e il partecipante assumono il ruolo di co-autori. In tale dialogo, non va dimenticato, che «l’interattività, arte dell’agire e dell’esserci, può rivalutare la possibilità di uno sguardo da più lontano, uno sguardo sospeso nelle profondità del senso. Un doppio modo di vivere le cose, di percepirle, di abitarle».
Informazioni tratte dalla tesi di Valentina Dal Bò
Opere:
- Palazzo della Rovere - Senigallia: Alberta Pellacani - Quotidie: ogni giorno Oper-azioni d'arte (2007)
- Centro d'Arte e Cultura Chiesa di San Paolo: Alberta Pellacani- Pani del mondo - Video, azione, installazioni (2006)
- I pani del mondo- Ex Chiesa di S.Paolo- Modena 2006
Tre mostre curate da Mariacristina Cremaschi in un progetto di arte pubblica concentrato su due momenti principali: la video-proiezione e la video-installazione. L'artista Alberta Pellacani ha presentato la sua rivisitazione di un atto quotidiano, "fare il pane": operazioni quotidiane in chiave artistica.
- Corsi di arte contemporanea - Associazione Italo Calvino-Bologna 2003-2004
- Making art on the web-Trasimages Européenne-Fondazione Pistoletto-Biella 2002
- Corso Arte e tecnologia- Centro Studi Filosofici Domenicani-Bologna 2001
- Arte in contemporanea-Net Art Antology - Centro Studi L.A. Muratori-Modena – 2000
- I Concorso <.net art>- www.Stradanove.net - 1999
- Workshop Regionale .net art-Giovani d'Arte Regione Emilia Romagna - 1999
- Progetto <.Net Art>: <Everywhere><Anywhere> - Modena - 1999
Una galleria virtuale realizzata dal Comune di Modena in collaborazione con il Coordinamento Giovani Artisti/Emilia Romagna: Comuni di Bologna, Ferrara, Forlì, Parma, Reggio Emilia e Regione Emilia Romagna. Sono stati esposti numerosi progetti d'arte realizzati tramite internet ed è stato inaugurato un vero e proprio laboratorio permanente di opere legate al mondo telematico.
- “Arte della Realtà Virtuale” in «La coscienza luccicante. L’arte nell’età elettronica»- Palazzo delle Esposizioni -Roma - 1998
Bibliografia:
- M. Cremaschi, L’arte che non c’è, 1987-1996. Indagine sull’arte tecnologica, Bologna, Edizioni dell’Ortica, 1997.
È possibile consultare integralmente questo scritto al seguente link: http://www.mariacristinacremaschi.ilcannocchiale.it/?r=168166 Si tratta di un excursus storico sull'arte correlata alle nuove tecnologie, con un'analisi approfondita su realtà virtuale, mezzi informatici e sensibilità artistica. Proprio alla Net-Art è rivolta l'ultima parte di "L'arte che non c'è".
- M. Cremaschi, Arte della Realtà Virtuale. Dalla videoarte all’arte interattiva, in P. Sega Serra
Zanetti e M. G. Tolomeo (a cura di), La coscienza luccicante. Dalla videoarte all’arte interattiva, Roma, Gangemi Editore, 1998. p. 198.
Webliografia:
Indirizzo (Via, città, Stato):
Via Barberia,4,40123 Bologna, Italia
Augmented reality (latitudine, longitudine, canale):
Latitudine:44.4914928
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