Panza, Crianza, Ricordanza.: differenze tra le versioni

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Panza, Crianza, Ricordanza.
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Panza, Crianza, Ricordanza
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Cauteruccio Giancarlo
 
Cauteruccio Giancarlo
  
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Cauteruccio affronta in quest’opera il tema della solitudine e della marginalità esistenziale dell’uomo e dell’artista Attraverso tre punti cardine Cauteruccio pone come centrali il corpo, la sua malattia e  la memoria. Il corpo è quello dell’artista dal quale scaturisce la creatività, l’espressività, l’esistenza. L’opera è una performance profonda basata sulla fisicità dell’artista, sulla sua voce e sulla lingua che parla, il dialetto calabrese. L’opera è anche questa volta composta da tre brani:Mi fa fame, Parru sulu e M’arricuordu. La fame, la rabbia per problemi di incomunicabilità che lo portano a parlare da solo e infine il ricordo degli amori, dei lutti, dei successi e dei fallimenti come ancora per il presente. Affiancano Cauteruccio due musicisti dal vivo, Peppe Voltarelli e Gennaro De Rosa che eseguono una partitura emersa dalla scrittura e dall’improvvisazione contraddistinta dal ritmo serrato dell’interprete. I tre momenti Panza, Crianza, Ricordanza sono caratterizzati da tre diversi oggetti/sculture.Una sequenza di immagini video unifica l’intero percorso dello spettacolo.
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Cauteruccio affronta in quest’opera il tema della solitudine e della marginalità esistenziale dell’uomo e dell’artista. Attraverso tre punti cardine Cauteruccio pone come centrali il corpo, la sua malattia e  la memoria. Il corpo è quello dell’artista dal quale scaturisce la creatività, l’espressività, l’esistenza. L’opera è una performance profonda basata sulla fisicità dell’artista, sulla sua voce e sulla lingua che parla, il dialetto calabrese. L’opera è anche questa volta composta da tre brani: Mi fa fame, Parru sulu e M’arricuordu. La fame, la rabbia per problemi di incomunicabilità che lo portano a parlare da solo e infine il ricordo degli amori, dei lutti, dei successi e dei fallimenti come ancora per il presente. Affiancano Cauteruccio due musicisti dal vivo, Peppe Voltarelli e Gennaro De Rosa che eseguono una partitura emersa dalla scrittura e dall’improvvisazione contraddistinta dal ritmo serrato dell’interprete. I tre momenti Panza, Crianza, Ricordanza sono caratterizzati da tre diversi oggetti/sculture. Una sequenza di immagini video unifica l’intero percorso dello spettacolo.
  
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Compagnia Krypton
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Versione attuale delle 19:12, 13 Giu 2009

Titolo:

Panza, Crianza, Ricordanza.

Autore:

Cauteruccio Giancarlo

Anno:

2006

Luogo:

Firenze

Sito web:

http://www.compagniakrypton.it/schede/sch_panza.html

Descrizione:

Cauteruccio affronta in quest’opera il tema della solitudine e della marginalità esistenziale dell’uomo e dell’artista. Attraverso tre punti cardine Cauteruccio pone come centrali il corpo, la sua malattia e la memoria. Il corpo è quello dell’artista dal quale scaturisce la creatività, l’espressività, l’esistenza. L’opera è una performance profonda basata sulla fisicità dell’artista, sulla sua voce e sulla lingua che parla, il dialetto calabrese. L’opera è anche questa volta composta da tre brani: Mi fa fame, Parru sulu e M’arricuordu. La fame, la rabbia per problemi di incomunicabilità che lo portano a parlare da solo e infine il ricordo degli amori, dei lutti, dei successi e dei fallimenti come ancora per il presente. Affiancano Cauteruccio due musicisti dal vivo, Peppe Voltarelli e Gennaro De Rosa che eseguono una partitura emersa dalla scrittura e dall’improvvisazione contraddistinta dal ritmo serrato dell’interprete. I tre momenti Panza, Crianza, Ricordanza sono caratterizzati da tre diversi oggetti/sculture. Una sequenza di immagini video unifica l’intero percorso dello spettacolo.

Collezione:

Genere artistico di riferimento:

Teatro

Bibliografia:

Webliografia: