La Ficheide: differenze tra le versioni
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'''ANNIBAL CARO, ''La ficheide'''''<br> | '''ANNIBAL CARO, ''La ficheide'''''<br> | ||
− | Commento di Ser Agreste da Ficaruolo sopra la prima ficata del Padre Siceo | + | Commento di Ser Agreste da Ficaruolo sopra la prima ficata del Padre Siceo.<br> Stampata in Baldaceo per Barbagrigia da Bengodi, con grazia e privilegio della bizzarrissima Accademia de' Virtuosi, e con espresso protesto loro, che tutti quelli che la ristamperanno, o ristampata la leggeranno in peggior forma di questa, così Stampatori come Lettori, s'intendono infami e in disgrazia delle puttanissime e infocatissime lingue e penne loro. Uscita fuora co' Fichi alla prima acqua d'agosto 1539.<br> |
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«Il soggetto sono i Fichi, o le Fiche; ché nell'un modo e nell'altro sono chiamati dall'Autore, con tutto che i toscani se ne scandalizzano, perché vorrebbero i fichi sempre nel genere del maschio. La qual cosa (in questo luogo massimamente) non mi dà briga, né anco presto lor gran fede; sapendo che s'intendono piuttosto dell'altre frutte, che di questa. Oltre che, potrei io mostrar loro, che si trovano Fichi maschi, e Fiche femmine; ed allegherei da un canto le Fiche lesse, le Fiche pazze, dall'altro i Fichi Atteroni, i Fichi delle Tribadi, il Fico di Modena, di che altra volta abbiamo disputato nella Diceria di santa Nafissa: ed addurrei mille altre ragioni, che muovono l'Autore a così chiamarle; le quali mi passerò per non intricarmi fuor di proposito nella questione del Valla, che, per dichiarare i generi e le dichiarazioni dei Fichi, fece anc'egli una ficata, ed uno scompiglio di grammatica, che non lo intenderebbe Varquatù». | «Il soggetto sono i Fichi, o le Fiche; ché nell'un modo e nell'altro sono chiamati dall'Autore, con tutto che i toscani se ne scandalizzano, perché vorrebbero i fichi sempre nel genere del maschio. La qual cosa (in questo luogo massimamente) non mi dà briga, né anco presto lor gran fede; sapendo che s'intendono piuttosto dell'altre frutte, che di questa. Oltre che, potrei io mostrar loro, che si trovano Fichi maschi, e Fiche femmine; ed allegherei da un canto le Fiche lesse, le Fiche pazze, dall'altro i Fichi Atteroni, i Fichi delle Tribadi, il Fico di Modena, di che altra volta abbiamo disputato nella Diceria di santa Nafissa: ed addurrei mille altre ragioni, che muovono l'Autore a così chiamarle; le quali mi passerò per non intricarmi fuor di proposito nella questione del Valla, che, per dichiarare i generi e le dichiarazioni dei Fichi, fece anc'egli una ficata, ed uno scompiglio di grammatica, che non lo intenderebbe Varquatù». | ||
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Versione attuale delle 22:42, 6 Nov 2009
ANNIBAL CARO, La ficheide
Commento di Ser Agreste da Ficaruolo sopra la prima ficata del Padre Siceo.
Stampata in Baldaceo per Barbagrigia da Bengodi, con grazia e privilegio della bizzarrissima Accademia de' Virtuosi, e con espresso protesto loro, che tutti quelli che la ristamperanno, o ristampata la leggeranno in peggior forma di questa, così Stampatori come Lettori, s'intendono infami e in disgrazia delle puttanissime e infocatissime lingue e penne loro. Uscita fuora co' Fichi alla prima acqua d'agosto 1539.
Proemio del commentatore.
«Il soggetto sono i Fichi, o le Fiche; ché nell'un modo e nell'altro sono chiamati dall'Autore, con tutto che i toscani se ne scandalizzano, perché vorrebbero i fichi sempre nel genere del maschio. La qual cosa (in questo luogo massimamente) non mi dà briga, né anco presto lor gran fede; sapendo che s'intendono piuttosto dell'altre frutte, che di questa. Oltre che, potrei io mostrar loro, che si trovano Fichi maschi, e Fiche femmine; ed allegherei da un canto le Fiche lesse, le Fiche pazze, dall'altro i Fichi Atteroni, i Fichi delle Tribadi, il Fico di Modena, di che altra volta abbiamo disputato nella Diceria di santa Nafissa: ed addurrei mille altre ragioni, che muovono l'Autore a così chiamarle; le quali mi passerò per non intricarmi fuor di proposito nella questione del Valla, che, per dichiarare i generi e le dichiarazioni dei Fichi, fece anc'egli una ficata, ed uno scompiglio di grammatica, che non lo intenderebbe Varquatù».
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