Kahn Louis: differenze tra le versioni
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Louis I. Kahn nasce il 20 febbraio 1901 nell'isola di Osel, Lettonia, da Leopold e Bertha Mendelsohn Kahn. Nel 1905 i genitori emigrano negli Stati Uniti. | Louis I. Kahn nasce il 20 febbraio 1901 nell'isola di Osel, Lettonia, da Leopold e Bertha Mendelsohn Kahn. Nel 1905 i genitori emigrano negli Stati Uniti. | ||
− | + | GiÃÂànel 1913 riceve II primo premio al concorso d'arte nella cittÃÂàdi Wana-maveo. La cittadinanza americana gli viene conferita nel 1915 insieme ai genitori. Dal 1916 al 1920 frequenta il ÃÂë Graphic Sketch Club ÃÂû, quindi la Scuola d'arte del Fleisher Memoria e la Scuola di arti industriali per i corsi di disegno. | |
− | Nel 1920 ottiene il primo premio di disegno per la Highschool di Filadelfia offerta dall'Accademia di Belle Arti. Dal 1920 al 1924 | + | Nel 1920 ottiene il primo premio di disegno per la Highschool di Filadelfia offerta dall'Accademia di Belle Arti. Dal 1920 al 1924 ÃÂè allievo alla Scuola di Belle Arti della Pennsylvania University, ove si laurea in Architettura. |
− | Nel 1921 lavora nello studio di architettura Hoffman e Henon come disegnatore. Nel 1923 entra nella Pennsylvania University come assistente e diviene Chief-Designer nello studio dell'architetto John Molitor, City Architect di Filadelfia. Proprio in funzione della sua esperienza, nell'ufficio di Molitor, viene incaricato del controllo della progettazione del piano regolatore di Filadelfia nella | + | Nel 1921 lavora nello studio di architettura Hoffman e Henon come disegnatore. Nel 1923 entra nella Pennsylvania University come assistente e diviene Chief-Designer nello studio dell'architetto John Molitor, City Architect di Filadelfia. Proprio in funzione della sua esperienza, nell'ufficio di Molitor, viene incaricato del controllo della progettazione del piano regolatore di Filadelfia nella qualitÃÂàdi ÃÂë Chief Designer ÃÂû (progettista capo). |
Nel 1928 intraprende un viaggio in Europa. In questi anni espone disegni e dipinti all'Accademia di Belle Arti e nel 1929 cambia ancora studio collaborando con Paul Cret. | Nel 1928 intraprende un viaggio in Europa. In questi anni espone disegni e dipinti all'Accademia di Belle Arti e nel 1929 cambia ancora studio collaborando con Paul Cret. | ||
Nel 1930 sposa Ester Virginia Israeli, dieci anni dopo gli nasce una figlia, Sue Ann. Dal dicembre 1930 al febbraio 1932 lavora presso gli architetti Zartinger e Medary. In seguito alla grande crisi del 1929 organizza un gruppo di ricerca di circa 30 architetti ed ingegneri disoccupati e ne assume la dIrezione. Il gruppo elabora progetti urbanistici e di edilizia residenziale per la bonifica degli slums e studia nuovi sistemi costruttivi. | Nel 1930 sposa Ester Virginia Israeli, dieci anni dopo gli nasce una figlia, Sue Ann. Dal dicembre 1930 al febbraio 1932 lavora presso gli architetti Zartinger e Medary. In seguito alla grande crisi del 1929 organizza un gruppo di ricerca di circa 30 architetti ed ingegneri disoccupati e ne assume la dIrezione. Il gruppo elabora progetti urbanistici e di edilizia residenziale per la bonifica degli slums e studia nuovi sistemi costruttivi. | ||
Nel 1934 decide di aprire in proprio in Filadelfia uno studio di architettura. | Nel 1934 decide di aprire in proprio in Filadelfia uno studio di architettura. | ||
− | Nel 1936 espone il suo quartiere | + | Nel 1936 espone il suo quartiere ÃÂë Jersey Home Steads ÃÂû alla Mostra di Architettura al Museo d'Arte Moderna di New York. Nel 1937 ÃÂè consulente del ÃÂë Philadelphia Housing Authority ÃÂû e nel 1939 del ÃÂë U.S. Housing Authority ÃÂû, enti che sovraintendono all'edilizia pubblica residenziale. |
Nel 1941 si associa con George Howe e nel 1942-43 si unisce con quest'ultimo a Oscar Stonorov. | Nel 1941 si associa con George Howe e nel 1942-43 si unisce con quest'ultimo a Oscar Stonorov. | ||
− | Dal 1946 al 1952 | + | Dal 1946 al 1952 ÃÂè consulente della Commission del piano regolatore di Filadelfia. Dal 1947 al 1952 come Chief-Critic si occupa delle progettazioni dell'ampliamento dell'UniversitÃÂàdi Vale, ove insegnerÃÂàper 10 anni fino al 1957. |
− | Nel 1950 | + | Nel 1950 ÃÂè a Roma presso l'American Academy per un anno, e nello stesso anno il Governo Israeliano lo invita come consulente per la pianificazione e l'edilizia abitativa. |
Dal 1951 al 1954 si occupa, come urbanista, del grande piano di ristrutturazione di Filadelfia, nel 1953 viene eletto membro onorario dell'American Institute of Architects. | Dal 1951 al 1954 si occupa, come urbanista, del grande piano di ristrutturazione di Filadelfia, nel 1953 viene eletto membro onorario dell'American Institute of Architects. | ||
− | Nel 1956 insegna al Massachusetts Institute of Technology a Cambridge, quindi nel 1957 all' | + | Nel 1956 insegna al Massachusetts Institute of Technology a Cambridge, quindi nel 1957 all'UniversitÃÂÃÂ di Pennsylvania. |
Nel 1959 tiene la relazione conclusiva al XX Congresso del CIAM in Olanda. | Nel 1959 tiene la relazione conclusiva al XX Congresso del CIAM in Olanda. | ||
Nel 1960 ottiene il premio Arnold Brunner. Gli anni sessanta lo impegnarono in conferenze in quasi tutti gli Stati dell'America. | Nel 1960 ottiene il premio Arnold Brunner. Gli anni sessanta lo impegnarono in conferenze in quasi tutti gli Stati dell'America. | ||
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- 1951-53 Vale University Art Gallery, New Haven, Connecticut (con Douglas I. Orr). | - 1951-53 Vale University Art Gallery, New Haven, Connecticut (con Douglas I. Orr). | ||
− | - 1952-53 Piano urbanistico per il centro della | + | - 1952-53 Piano urbanistico per il centro della cittÃÂÃÂ , Philadelphia, Pennsylvania (progetto). |
- 1952-57 City Tower, Philadelphia, Pennsylvania (progetto) (con Anne Griswold Tyng). | - 1952-57 City Tower, Philadelphia, Pennsylvania (progetto) (con Anne Griswold Tyng). | ||
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- 1959-61 Esherik House, Chestnut Hill, Pennsylvania. | - 1959-61 Esherik House, Chestnut Hill, Pennsylvania. | ||
− | - 1959-65 Salk Institute for | + | - 1959-65 Salk Institute for BiologÃÂìcal Studies, San Diego, California. |
- 1959-74 First Unitarian Church, Rochester, New York. | - 1959-74 First Unitarian Church, Rochester, New York. | ||
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*'''Unitarian Church, Rochester, New York 1959-74'''[[Image:Kahn_Chiesa_unitaria.jpg|right|frame|Unitarian Church Rochester NY]] | *'''Unitarian Church, Rochester, New York 1959-74'''[[Image:Kahn_Chiesa_unitaria.jpg|right|frame|Unitarian Church Rochester NY]] | ||
− | Lo schizzo che | + | Lo schizzo che tracciÃÂò di fronte alla congregazione, fu la sua prima reazione alla eventuale linea da seguire nella costruzione della chiesa unitaria. Avendo sentito il ministro esporre il senso delle aspirazioni unitarie, gli venne in mente che il santuario non era altro che il centro delle domande e che la scuola " che viene costantemente posta in rilievo,era quella che poneva le domande... CapÃÂì che ciÃÂò che poneva la domanda e ciÃÂò che costituisce il senso della domanda erano inscindibili. |
− | E | + | E cosÃÂì, quando si trovÃÂò davanti alla congregazione disegnÃÂò il celebre schema: un quadrato,il santuario stesso,e un cerchio attorno al quadrato,che delimitava uno spazio intermedio,tipo deambulatorio,per rispettare il fatto che ciÃÂò che si dice o si sente in un santuario, non ÃÂè necessariamente qualcosa cui si debba partecipare.CosÃÂì si poteva passeggiare e sentirsi liberi di allontanarsi da ciÃÂò che veniva detto. |
− | Poi | + | Poi collocÃÂò tutto intorno,un corridoio destinato a servire la scuola, la quale,in pratica,costituiva il muro perimetrale dellâÃÂÃÂintera area. La scuola diventava cosÃÂì il muro che circonda la domanda. |
− | La prima pianta era quasi una traduzione letterale | + | La prima pianta era quasi una traduzione letterale dellâÃÂÃÂordine strutturale; rappresentava le parti inseparabili di ciÃÂò che si potrebbe definire un centro unitario o un luogo unitario.Era la âÃÂÃÂformaïÿý? della chiesa ma non il suo progetto.Sebbene infatti fu molto apprezzata,le richieste specifiche,non resero poi possibile una fedele traduzione di questo schema.[[Image:Chiesa_unitaria_pianta_definitiva.jpg|left|frame|Unitarian Church - pianta]] |
− | Lo schema fu messo in discussione dai comitati,si | + | Lo schema fu messo in discussione dai comitati,si passÃÂò da tutta una serie di cambiamenti rivoluzionanti lâÃÂÃÂimpianto,per poi ritornare alla fine al principio iniziale. Anche l'esterno quadrato,e i corridoi circolari della prima pianta,vennero accantonati. Il calcolo delle esigenze e il dimensionamento dei vari locali,soprattutto relativi ai vari livelli scolastici,impedirono lo sviluppo di una limpida forma geometrica allâÃÂÃÂesterno. |
− | kahn fece un resoconto molto convincente della prima fase del processo progettuale,ma non | + | kahn fece un resoconto molto convincente della prima fase del processo progettuale,ma non chiarÃÂì bene come questa soluzione fu concretizzata.Rimane comunque un esempio significativo per chiarire la difficoltÃÂàe il problema della traduzione del programma,cioÃÂè di quel principio base dellâÃÂÃÂistituzione,che il progettista si fa prima di schematizzare la soluzione.Adesso prendiamo in considerazione il carattere predominante della chiesa: il rapporto fra forma plastica e luce.LâÃÂÃÂedificio si presenta come una massa cubica la cui superficie ÃÂè stata perforata dal sole per raggiungere il centro. |
− | Il volume principale,del santuario, | + | Il volume principale,del santuario,ÃÂè visibilmente piÃÂù alto, gli angoli diventano alti lucernari,da cui penetra una luce pallida, riflessa dal severo e grandioso cemento armato dellâÃÂàinterno. |
− | Il paramento esterno in mattoni | + | Il paramento esterno in mattoni ÃÂè caratterizzato da un gioco plastico di sporgenze e rientranze. |
− | Il muro, nella sua articolazione, segna il ritmo delle aperture che, | + | Il muro, nella sua articolazione, segna il ritmo delle aperture che, allâÃÂÃÂinterno si alternano con le tipiche sedute ricavate nelle nicchie. |
− | Dalle finestre,incorniciate da profondi paraocchi,la vista come | + | Dalle finestre,incorniciate da profondi paraocchi,la vista come lâÃÂÃÂincidenza della luce diretta,resta limitata e il risultato non ÃÂè che un forte senso dâÃÂÃÂintimitÃÂàe profonditÃÂà. |
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[[Image:Kahn_Esterno_biblio.jpg|right|frame|Biblioteca di Exeter]] | [[Image:Kahn_Esterno_biblio.jpg|right|frame|Biblioteca di Exeter]] | ||
− | Particolarmente influenzato dalla descrizione della biblioteca medievale di Durham,in Inghilterra,i cui banchi per la lettura erano disposti accanto al chiostro e vicino alla luce,Kahn | + | Particolarmente influenzato dalla descrizione della biblioteca medievale di Durham,in Inghilterra,i cui banchi per la lettura erano disposti accanto al chiostro e vicino alla luce,Kahn concepÃÂì una struttura nella quale i box per la lettura costituissero uno spazio a sÃÂé,lungo tutto il perimetro dellâÃÂÃÂedificio,appartato e con la luce naturale diretta. |
− | "Un uomo con un libro va verso la luce. | + | "Un uomo con un libro va verso la luce. CosÃÂì comincia una bibliotecaâÃÂæâÃÂæâÃÂæâÃÂæ.L'edificio in questione parte da un uomo che vuole leggere un libro".CosÃÂì intrude Kahn il tema della biblioteca durante unâÃÂÃÂintervista. |
− | + | LâÃÂÃÂimpianto mostra una tripartizione degli ambienti: un nocciolo centrale,che si sviluppa intorno al grande atrio centrale vuoto e alto fino alla copertura, e una sorta di anello esterno,in cui posiziona le tante piccole celle di lettura. | |
− | Questo spazio,costituisce con il sistema delle facciate | + | Questo spazio,costituisce con il sistema delle facciate unâÃÂÃÂunitÃÂàben distinta,sia a livello strutturale che estetico. |
− | Il corridoio di lettura | + | Il corridoio di lettura ÃÂè contraddistinto infatti come la facciata dal colore caldo del mattone,assumendo cosÃÂì una scala umana e familiare,in contrapposizione al carattere monumentale dello spazio interno connotato dalla possente struttura in cemento a vista. |
− | Kahn | + | Kahn spiegÃÂò cosÃÂì il principio di questâÃÂÃÂarticolazione: |
− | + | âÃÂÃÂHo consideratolo lo spessore della muratura esterna come una ciambella di mattoni,indipendente dai libri.Ho reso lo spessore interno come unâÃÂÃÂaltra ciambella in calcestruzzo,in cui i libri sono collocati lontano dalla luce.LâÃÂÃÂarea centrale ÃÂè la risultante di queste due ciambelle contigue.ïÿý? | |
− | + | DallâÃÂÃÂatrio centrale,i libri si vedono attraverso quattro monumentali oculi,grandissime aperture circolari,dalla forma geometrica e astratta che rompono con la dimensione umana e rendono simbolicamente la grandiositÃÂàe il valore del luogo.[[Image:Kahn_Ballatoi_biblio.jpg|left|frame|Biblioteca di Exeter - Ballatoi]] | |
− | + | LâÃÂÃÂesperienza del lettore ÃÂè quella di scontrarsi,appena entrato nellâÃÂÃÂedificio,con la massa enorme dei libri e,una volta appropriatosi di quelli desiderati,poterli possedere nella luminosa concentrazione della sua cella di mattoni e legno. | |
Nella struttura muraria delle facciate emergono al contempo il senso della rovina, il fascino del mondo industriale del secolo passato, l'architettura tradizionale del New England e le costruzioni dello stesso parco universitario. Suggestioni e citazioni di un mondo austero, spoglio e scevro di ogni decorazione e gentilezza. | Nella struttura muraria delle facciate emergono al contempo il senso della rovina, il fascino del mondo industriale del secolo passato, l'architettura tradizionale del New England e le costruzioni dello stesso parco universitario. Suggestioni e citazioni di un mondo austero, spoglio e scevro di ogni decorazione e gentilezza. | ||
− | I vetri delle finestre sono montati da non veder alcun profilo di serramento e la parte inferiore delle aperture stesse | + | I vetri delle finestre sono montati da non veder alcun profilo di serramento e la parte inferiore delle aperture stesse ÃÂè chiusa con pannelli di legno a filo superficiale esterno. |
− | In questo modo | + | In questo modo lâÃÂÃÂinvolucro dei mattoni, emerge tra il pesante nero dei buchi e la leggerezza provvisoria del legno,con ancora maggior forza e drammaticitÃÂà. |
I grandi muri rossi bucati, evocano le vedute di antiche rovine,quanto le periferie di Filadelfia, nel colore e nella superficie irregolare dei mattoni. | I grandi muri rossi bucati, evocano le vedute di antiche rovine,quanto le periferie di Filadelfia, nel colore e nella superficie irregolare dei mattoni. | ||
− | La tessitura muraria sembra essere un saggio sull'arte di costruire dei romani: volte e architravi paiono direttamente uscire da una pagina di manuale, le porzioni di muro tra le finestre si rastremano quasi impercettibilmente verso l'alto, fino ad arrivare nella | + | La tessitura muraria sembra essere un saggio sull'arte di costruire dei romani: volte e architravi paiono direttamente uscire da una pagina di manuale, le porzioni di muro tra le finestre si rastremano quasi impercettibilmente verso l'alto, fino ad arrivare nella sommitÃÂÃÂ , dove il muro diviene scheletro vero e proprio |
− | Le quattro facciate che non si congiungono ai lati,lasciano fenditure sugli spigoli, delegate proprio al passaggio tra | + | Le quattro facciate che non si congiungono ai lati,lasciano fenditure sugli spigoli, delegate proprio al passaggio tra lâÃÂÃÂesterno e lâÃÂÃÂinterno dell'edificio.Entrando da queste,il visitatore vive lâÃÂÃÂesperienza di attraversare il possente muro come attraverso una breccia,per poi, una volta dentro,sentire âÃÂÃÂil richiamoïÿý? dei numerosissimi libri visibili tuttâÃÂÃÂintorno. |
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*''' Parlamento di Dacca, Bangladesh 1962-74''' | *''' Parlamento di Dacca, Bangladesh 1962-74''' | ||
[[Image:Kahn_DACCA5.jpg|right|frame|Parlamento di Dacca - esterno]] | [[Image:Kahn_DACCA5.jpg|right|frame|Parlamento di Dacca - esterno]] | ||
− | Un edificio che rappresenta in modo esemplare la la caratteristica composizione volumetrica di Kahn | + | Un edificio che rappresenta in modo esemplare la la caratteristica composizione volumetrica di Kahn ÃÂè la sede del Parlamento di Dacca, la nuova capitale di una delle due parti in cui viene diviso il Bangladesh dopo la caduta dell'impero coloniale inglese. |
− | Kahn realizza la cittadella del parlamento,come un | + | Kahn realizza la cittadella del parlamento,come un âÃÂÃÂcastello fortificatoïÿý?,una torre dâÃÂÃÂavorio,chiusa nella sua sublimazione simbolica e ricca di mistero. |
− | L'edificio | + | L'edificio ÃÂè a pianta centrale,al centro,lâÃÂÃÂaula dellâÃÂÃÂassemblea,intorno tutte le altre funzioni in unâÃÂÃÂarticolazione radiale.L'intenzione principale era quella di recuperare il significato dell'assemblea come polo centrale, verso cui convergono tutte le altre parti. |
− | Si evidenzia una composizione basata | + | Si evidenzia una composizione basata sullâÃÂÃÂassemblaggio di forme geometriche "pureâÃÂàe solidi elementari, come il cilindro e il cubo su si basa il sistema, volumetricamente ben distinto.Il punto di partenza del progetto ÃÂè l'idea di Kahn di creare quello che lâÃÂÃÂarchitetto stesso definisce come un ambiente senza tempo nÃÂé mutazioni, cioÃÂè un ambiente che abbia delle caratteristiche di eternitÃÂà. |
− | Per ottenere questo, Kahn fa riferimento sia ad elementi di derivazione neoplatonica sia all'idea forte di | + | Per ottenere questo, Kahn fa riferimento sia ad elementi di derivazione neoplatonica sia all'idea forte di centralitÃÂÃÂ tipica dell'architettura monumentale di ogni tempo. |
− | Importantissimo | + | Importantissimo ÃÂè comprendere il modo in cui Kahn adopera l'arco: si tratta della riutilizzazione dell'arco romano, in questi termini,com'egli stesso afferma in un suo scritto: |
− | "Dato che non volevo utilizzare architravi e pilastri in cemento, l'uso dell'arco | + | "Dato che non volevo utilizzare architravi e pilastri in cemento, l'uso dell'arco ÃÂè diventato naturale perchÃÂé l'arco faceva parte della costruzione a muri, cosÃÂì ho impiegato grandi archi che si estendono fino a sei metri con un elemento molto basso che utilizza parti in cemento per controllare la spinta." |
− | Il risultato | + | Il risultato ÃÂè una forma arcaica, che si rifÃÂàalla tradizione storica, piÃÂù alla contemporanea lezione. |
− | + | LâÃÂÃÂedificio venne costruito in un arco di tempo abbastanza lungo: la prima idea di progetto risale al '62 ma la sua definitiva realizzazione ÃÂè dell''83. In questo arco di tempo Kahn muore, ma lasciÃÂò una grande quantitÃÂàdi disegni, che consentirono di portare a termine il progetto. | |
− | [[Image:Kahn_DACCA3.jpg|left|frame|Parlamento di Dacca - particolare interno]]Kahn non considerava l'edificio definitivamente finito fino al momento in cui non trovava una vera realizzazione pratica,sono stati ritrovati addirittura degli schizzi che risalgono a quindici giorni prima della messa in opera di uno dei muri a dimostrazione della | + | [[Image:Kahn_DACCA3.jpg|left|frame|Parlamento di Dacca - particolare interno]]Kahn non considerava l'edificio definitivamente finito fino al momento in cui non trovava una vera realizzazione pratica,sono stati ritrovati addirittura degli schizzi che risalgono a quindici giorni prima della messa in opera di uno dei muri a dimostrazione della volontÃÂÃÂ di intervenire continuamente sul progetto. |
− | Il palazzo dell'assemblea ha una funzione specifica, legata allo svolgimento delle riunioni, ed ha un aspetto monumentale; gli altri edifici, quelli destinati agli uffici amministrativi, sono assimilabili ad un senso | + | Il palazzo dell'assemblea ha una funzione specifica, legata allo svolgimento delle riunioni, ed ha un aspetto monumentale; gli altri edifici, quelli destinati agli uffici amministrativi, sono assimilabili ad un senso piÃÂù comune di edilizia intesa a fornire degli elementi di supporto..Per fare questa distinzione, nel caso dell'assemblea,utilizza calcestruzzo armato in parete continua,decorato da fasce di marmo bianco che, inserite ad intervalli regolari, corrispondono, piÃÂù o meno, all'altezza delle casseforme adottate per la colata di calcestruzzo,negli altri edifici invece,usa il laterizio e i mattoni vengono lasciati a vista.Il mattone ÃÂè inteso, quindi, come elemento adatto all'edilizia mentre, nel caso dell'edificio monumentale, mezzo di rappresentazione della capitale della nuova nazione, Kahn utilizza il cemento nobilitato dal marmo. |
− | La nuova nazione del Bangladesh si forma per ragioni politiche, economiche, ma soprattutto per ragioni religiose e sociali, vi era la | + | La nuova nazione del Bangladesh si forma per ragioni politiche, economiche, ma soprattutto per ragioni religiose e sociali, vi era la necessitÃÂàdi rendere autonoma la maggioranza musulmana, che si trovava in questa regione.Questo aspetto rimane bene impresso nella mente di Kahn,quando si trova a raccogliere gli elementi di base per dar forma alla sua prima idea di progetto,decide di porre allâÃÂÃÂinterno di questo edificio, un luogo di culto, una moschea, come se all'interno di un nostro palazzo di giustizia improvvisamente vi fosse una chiesa cattolica, cosa impropria per la nostra cultura, ma che in questo caso trovÃÂò invece un'ampia accoglienza da parte del governo. |
− | Accanto al luogo come incontro degli uomini, per creare leggi governative, per dare ordine a questa | + | Accanto al luogo come incontro degli uomini, per creare leggi governative, per dare ordine a questa societÃÂà, c'ÃÂè il luogo d'incontro dell'uomo con Dio, vale a dire che lâÃÂÃÂidea dell'assemblea come incontro tra uomini appartenenti ad una societÃÂà, viene ravvicinata a quella dell'incontro ideale con il dio, cioÃÂè con la parte piÃÂù spirituale dell'uomo, considerando l'uomo nella sua forma piÃÂù completa. |
− | In quest'opera,il sistema a doppio involucro | + | In quest'opera,il sistema a doppio involucro ÃÂè ben evidente. Il muro si sdoppia creando allâÃÂÃÂinterno uno spazio vuoto, cavitÃÂàche funge da filtro contro il soleggiamento. |
− | Formando ampie zone d'ombra e mediando | + | Formando ampie zone d'ombra e mediando cosÃÂì il passaggio tra l'interno e l'esterno, lâÃÂÃÂinvolucro si comporta come una sorta di brise-soleil, proprio come aveva fatto Le Corbusier a Chandigarh. |
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Kahn raggiunge la pienezza del suo linguaggio e appare nella scena internazionale solo negli anni sessanta. | Kahn raggiunge la pienezza del suo linguaggio e appare nella scena internazionale solo negli anni sessanta. | ||
− | In pieno clima neofunzionalista,vi si oppone con una nuova e diversa concezione del fare architettura,con la sua celebre | + | In pieno clima neofunzionalista,vi si oppone con una nuova e diversa concezione del fare architettura,con la sua celebre fraseïÿý? ''lâÃÂÃÂordine precede il disegno''ïÿý? Kahn sostiene che ogni edificio, possiede come un'essenza (egli usa il termine âÃÂÃÂordineïÿý? e in seguitoâÃÂÃÂformaïÿý?) che ne determina la soluzione. |
− | Il compito difficile e la sfida di ogni architetto, sembra essere, coniugare questa astrazione,questo pensiero ideale,con la | + | Il compito difficile e la sfida di ogni architetto, sembra essere, coniugare questa astrazione,questo pensiero ideale,con la realtÃÂàcontingente,ovvero l'idea di âÃÂÃÂordineïÿý? con quella di disegno. |
− | Scriveva nel '60 su | + | Scriveva nel '60 su âÃÂÃÂThe Voice of Americaïÿý? che l'uomo non riesce mai ad esprimere pienamente le sue aspirazioni,poichÃÂé per esprimere se stesso in musica come in architettura,deve ricorrere a mezzi misurabili come la composizione. |
Ordine strutturale e ordine costruttivo sono due sistemi che nell'opera di Kahn rimangono ben separati e assumono un ruolo differente nell'applicazione pratica al progetto. | Ordine strutturale e ordine costruttivo sono due sistemi che nell'opera di Kahn rimangono ben separati e assumono un ruolo differente nell'applicazione pratica al progetto. | ||
− | L'ordine strutturale | + | L'ordine strutturale ÃÂè il pensiero della costruzione, non ÃÂè misurabile, e a esso corrisponde la definizione della forma e del sistema volumetrico dell'edificio. |
− | + | LâÃÂÃÂordine costruttivo ÃÂè la messa in opera dell'ordine strutturale. A esso spetta la definizione concreta della materia e del sistema di metterla insieme e dividerla, di rappresentare la sua forza, la sua gravitÃÂà, la sua massa attraverso un sistema di misure e di dimensioni. | |
Luce, aria e suono si confrontano con il sistema costruttivo e solo grazie a esso divengono elementi reali del progetto. | Luce, aria e suono si confrontano con il sistema costruttivo e solo grazie a esso divengono elementi reali del progetto. | ||
− | + | LâÃÂÃÂordine costruito che chiamerÃÂàanche piÃÂù semplicemente progetto, presuppone la scelta di un materiale, e viceversa. | |
− | Una struttura assemblata con travi di legno non ha lo stesso sistema di un muro costruito con pietre e mattoni, a sua volta questo | + | Una struttura assemblata con travi di legno non ha lo stesso sistema di un muro costruito con pietre e mattoni, a sua volta questo ÃÂè differente da uno gettato in cemento armato,non si esegue nello stesso modo, non si puÃÂò disegnare con le stesse forme, anche se potrebbe seguire lo stesso ordine strutturale. |
− | Mentre l'ordine strutturale rimane nel mondo delle idee di progetto, l'ordine costruttivo necessita di calarsi profondamente nella | + | Mentre l'ordine strutturale rimane nel mondo delle idee di progetto, l'ordine costruttivo necessita di calarsi profondamente nella realtÃÂÃÂ delle cose concrete,studiare la natura dei materiali,le sue qualitÃÂÃÂ intrinseche, il sistema e l'organizzazione per la realizzazione. |
− | La conoscenza delle regole che comandano il cantiere,( le fasi di messa in opera, la specializzazione della manovalanza, il livello di industrializzazione, gli aiuti meccanici,i tempi e i costi) incidono e influenzeranno di conseguenza | + | La conoscenza delle regole che comandano il cantiere,( le fasi di messa in opera, la specializzazione della manovalanza, il livello di industrializzazione, gli aiuti meccanici,i tempi e i costi) incidono e influenzeranno di conseguenza lâÃÂÃÂordine costruttivo. |
− | Il modo di congiungere e unire differenti elementi e differenti materiali deve | + | Il modo di congiungere e unire differenti elementi e differenti materiali deve perÃÂò rivelare la scelta strutturale e esserne l'evidente espressione. |
− | Per Kahn il progetto deve svilupparsi da una logica operativa senza alcun pregiudizio di natura estetica. La bellezza si rivela al riconoscere nella costruzione i segni e le tracce del lavoro umano. Non cercava l' | + | Per Kahn il progetto deve svilupparsi da una logica operativa senza alcun pregiudizio di natura estetica. La bellezza si rivela al riconoscere nella costruzione i segni e le tracce del lavoro umano. Non cercava l'originalitÃÂÃÂ con l'impiego di nuovi materiali, piuttosto si occupava di tecniche inedite di assemblaggio di materiali consueti. Non cercava la vana negazione della gravitÃÂÃÂ e la grande trasparenza. Al contrario si sforzava di riconoscere e di esprimere la pesantezza come legge della natura per meglio modulare lo spazio e la luce con una struttura perenne. |
− | L'architettura di Kahn | + | L'architettura di Kahn ÃÂè il frutto di principi etici estremamente rigorosi, per i quali la logica costruttiva e strutturale di un edificio deve trovare espressione diretta e manifesta. Non solo ogni elemento della costruzione e della struttura deve apparire per quello che ÃÂè, cioÃÂè non deve in alcun modo essere nascosto o rivestito, ma l'architettura stessa deve esaltare questa leggibilitÃÂà. |
Una struttura deve rappresentare in maniera chiara il sistema d'assemblaggio di ogni pezzo,confermare ogni caratteristica e ruolo dei singoli elementi, portati o portanti, secondari o primari. | Una struttura deve rappresentare in maniera chiara il sistema d'assemblaggio di ogni pezzo,confermare ogni caratteristica e ruolo dei singoli elementi, portati o portanti, secondari o primari. | ||
− | Il suo scopo | + | Il suo scopo ÃÂè dare ad ogni funzione un proprio spazio,classificare le funzioni secondo la loro importanza.EâÃÂàtipica,per esempio la divisione tra zone di servizio e spazi serviti,e che rispecchia il principio compositivo piÃÂù caro a Louis Kahn,un âÃÂÃÂ'''sistema ordinatore'''âÃÂàche trova espressione nei semplicitÃÂàdei volumi geometrici e nel valore che da allâÃÂÃÂimpostazione della struttura portante. |
− | A differenza di [Le Corbusier],non rappresenta una costrizione, | + | A differenza di [Le Corbusier],non rappresenta una costrizione,bensÃÂì un modo per dare carattere alle cose. |
− | Il linguaggio architettonico di Kahn subisce, dalla fine degli anni cinquanta, una forte influenza verso l'architettura dell'Antica Roma che | + | Il linguaggio architettonico di Kahn subisce, dalla fine degli anni cinquanta, una forte influenza verso l'architettura dell'Antica Roma che culminerÃÂÃÂ con il suo secondo viaggio in Italia, ospite per tre mesi della Accademia Americana, nell'annesso di Villa Aurelia. |
− | Affascinato da sempre dalle forme architettoniche degli edifici classici,durante il soggiorno all'Accademia | + | Affascinato da sempre dalle forme architettoniche degli edifici classici,durante il soggiorno all'Accademia avraâÃÂàmodo di fare l'esperienza diretta con la viva forza della '''classicitÃÂà''', e con la consistenza massiccia della massa muraria che fin ora conosceva attraverso libri e stampe. |
Scrive al suo studio in una lettera del 6 dicembre 1950: | Scrive al suo studio in una lettera del 6 dicembre 1950: | ||
− | "''Mi sto rendendo definitivamente conto che l'architettura dell'Italia | + | "''Mi sto rendendo definitivamente conto che l'architettura dell'Italia resterÃÂàla fonte d'ispirazione per i lavori futuriïÿý?. Chi non la vede in questo modo dovrebbe osservarla un'altra volta. Le nostre cose sembrano piccole al confronto: qui tutte le forme pure sono state sperimentate in tutte le varianti dell'architettura. Bisogna comprendere come l'architettura dell'Italia si rapporta a quanto sappiamo del costruire e dei bisogni. Non mi interessano molto i restauri (il modo di interpretare), ma mi rendo conto della grandezza del valore del modo in cui si confrontano con spazi modificati dagli edifici che vi sorgono intorno e che ne rappresentano la premessa...".'' |
− | Nei | + | Nei âÃÂÃÂmodelliïÿý? storici, Kanh trova il suo âÃÂÃÂordineâÃÂà: lâÃÂÃÂelemento colonna,lâÃÂÃÂelemento torre,lâÃÂÃÂarco eccâÃÂæ diventano per lui simboli totalizzanti. |
− | Alcuni la interpretano come una sorta di nostalgia,in | + | Alcuni la interpretano come una sorta di nostalgia,in realtÃÂÃÂ per lui la storia costituisce proprio una sollecitazione e uno stimolo di creativitÃÂÃÂ . |
− | Tutti gli elementi di cui si appropria dalla storia sono sviluppati in modo tale da farli diventare | + | Tutti gli elementi di cui si appropria dalla storia sono sviluppati in modo tale da farli diventare âÃÂÃÂentitÃÂàpoeticheïÿý?,che possiedono una loro bellezza intrinseca,sia che vengano avulsi dalla composizione,sia che ne facciano parte. |
− | Inoltre egli tende alla rifondazione del concetto di architettura,trasfigurando in simboli gli aspetti formali intende recuperare il | + | Inoltre egli tende alla rifondazione del concetto di architettura,trasfigurando in simboli gli aspetti formali intende recuperare il âÃÂÃÂ'''ricordo collettivo'''ïÿý?della storia. |
− | + | LâÃÂÃÂoperazione di astrazione che fa ad esempio dellâÃÂÃÂelemento colonna, nel Parlamento di Dacca,ÃÂè un esempio chiarificatore. | |
− | Il significato del suo storicismo sta in questa | + | Il significato del suo storicismo sta in questa necessitÃÂÃÂ di far rivivere,rinnovandolo,i segni formali della storia. |
− | Da non confondere con la citazione o | + | Da non confondere con la citazione o lâÃÂÃÂassemblaggio di pezzi di architetture storiche,propria del [postmoderno]. |
− | Quelle di kahn non sono citazioni, | + | Quelle di kahn non sono citazioni, ÃÂè un recupero che attinge alla forza espressiva e alla grande scala,poichÃÂé ÃÂè questo lo spirito che anima i sui progetti. |
− | Il senso dello storicismo di Kahn | + | Il senso dello storicismo di Kahn ÃÂè legato alla vocazione monumentale. |
− | + | LâÃÂÃÂinteresse verso la massa del muro e la forza della materia lo rese lontano dai suoi contemporanei. I [funzionalisti moderni], parlavano in termini di trasparenza,leggerezza e movimento e bandirono parole come robustezza e forza, sinonimi di regimi passati, di cui ogni possibile riferimento era bandito. | |
− | + | âÃÂÃÂ''La monumentalitÃÂàÃÂè la qualitÃÂàspirituale che manifesta quanto vi ÃÂè di eterno in una struttura''ïÿý?. | |
− | La ricerca di una " | + | La ricerca di una "monumentalitÃÂàprimaria" affonda le sue radici nella grande architettura visionaria dellâÃÂÃÂilluminismo francese, in particolare modo di Ledoux e BoullÃÂée. Per alcuni Kahn sembra averne recepito l'insegnamento e catturato l'ereditÃÂà, per altri sembra averne conseguito una semplice riduzione formale. |
Quando torna in Italia nel 1950 vide l'imponente vestigia informe dei muri rossi di mattoni e riconoscendovi un passaggio di ritorno all'architettura dei primi antichi: gli egiziani, gli assiri, i babilonesi, i fenici e tutti coloro che, nella visione della storia di Kahn, hanno preceduto Atene e il "classicismo murario augusteo" bianco, rivestito di marmo. | Quando torna in Italia nel 1950 vide l'imponente vestigia informe dei muri rossi di mattoni e riconoscendovi un passaggio di ritorno all'architettura dei primi antichi: gli egiziani, gli assiri, i babilonesi, i fenici e tutti coloro che, nella visione della storia di Kahn, hanno preceduto Atene e il "classicismo murario augusteo" bianco, rivestito di marmo. | ||
Le impressioni e suggestioni schizzate su un taccuino varranno una vita d'architetto: la forza spettrale delle ombre proiettate sui volumi ciechi, il buio assoluto che riempie i vani dei livelli inferiori, il cielo scrutato attraverso le aperture di quelli superiori sono vissute come un'esperienza architettonica. | Le impressioni e suggestioni schizzate su un taccuino varranno una vita d'architetto: la forza spettrale delle ombre proiettate sui volumi ciechi, il buio assoluto che riempie i vani dei livelli inferiori, il cielo scrutato attraverso le aperture di quelli superiori sono vissute come un'esperienza architettonica. | ||
− | Kahn | + | Kahn impiegherÃÂÃÂ i venticinque anni successivi a progettare e costruire quanto aveva visto in quei due mesi di vacanze romane. |
− | Oltre allo spirito monumentale,dato dato dal forte rigore,dalla grande scala, | + | Oltre allo spirito monumentale,dato dato dal forte rigore,dalla grande scala,sarÃÂÃÂ lo spirito della rovina ha permeare qualsiasi progetto successivo al soggiorno a Roma del 1950. |
− | + | CiÃÂò che lo affascina delle rovine ÃÂè la loro riacquisita natura originaria fatta di sola forma e sola materia. | |
− | '' | + | ''âÃÂÃÂLe vestigia degli edifici antichi sono immortali, fuori dalle regole, fuori dallo scorrere degli avvenimenti, ÃÂè architettura pura, che ha perso la sua funzione e ritorna alla sua dimensione semplicemente formale. ÃÂàoggetto inutile... sopravvissuto alla necessitÃÂàe oggi venerato per quello che ÃÂè, non per quello a cui serve o ÃÂè servitoïÿý?.'' |
− | Lo spirito della rovina, | + | Lo spirito della rovina,cosÃÂì quello storico e monumentale, va interpretato ancora una volta come volontÃÂàdi sintesi simbolica tra il valore spaziale e quello temporale. |
− | Kahn dilata la dimensione storica permeando di spirito | + | Kahn dilata la dimensione storica permeando di spirito âÃÂÃÂstoricoïÿý? le forme dei suoi spazi, che assumono cosÃÂì una sorta di carattere âÃÂàa temporaleïÿý? |
− | Non tutti gli edifici sono funzionali,essi devono funzionare, ma funzionare anche a livello psicologico,la funzione psicologia | + | Non tutti gli edifici sono funzionali,essi devono funzionare, ma funzionare anche a livello psicologico,la funzione psicologia ÃÂè una funzione di primaria importanza... ÃÂè l'idea conduce Kahn ad unâÃÂÃÂarchitettura che non si accontenta solamente del fattore utilitario. |
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- Kahn N., ''My architect,alla ricerca di Luois Kahn'',documentario distribuito dalla NIKADO 2004 | - Kahn N., ''My architect,alla ricerca di Luois Kahn'',documentario distribuito dalla NIKADO 2004 | ||
− | - Bonaiti M., ''Architettura | + | - Bonaiti M., ''Architettura ÃÂé'', ELECTA |
− | - Zevi B., ''Incontro con Louis kahn su sfondo biblico'',in | + | - Zevi B., ''Incontro con Louis kahn su sfondo biblico'',in âÃÂÃÂLâÃÂÃÂarchitetturaïÿý?,marzo 1968 nÃÂð149 |
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Contents
L'UTOPIA MONUMENTALE DELLA FORMA: LOUIS KAHN
Biografia:
Louis I. Kahn nasce il 20 febbraio 1901 nell'isola di Osel, Lettonia, da Leopold e Bertha Mendelsohn Kahn. Nel 1905 i genitori emigrano negli Stati Uniti. GiÃÂànel 1913 riceve II primo premio al concorso d'arte nella cittÃÂàdi Wana-maveo. La cittadinanza americana gli viene conferita nel 1915 insieme ai genitori. Dal 1916 al 1920 frequenta il ÃÂë Graphic Sketch Club ÃÂû, quindi la Scuola d'arte del Fleisher Memoria e la Scuola di arti industriali per i corsi di disegno. Nel 1920 ottiene il primo premio di disegno per la Highschool di Filadelfia offerta dall'Accademia di Belle Arti. Dal 1920 al 1924 ÃÂè allievo alla Scuola di Belle Arti della Pennsylvania University, ove si laurea in Architettura. Nel 1921 lavora nello studio di architettura Hoffman e Henon come disegnatore. Nel 1923 entra nella Pennsylvania University come assistente e diviene Chief-Designer nello studio dell'architetto John Molitor, City Architect di Filadelfia. Proprio in funzione della sua esperienza, nell'ufficio di Molitor, viene incaricato del controllo della progettazione del piano regolatore di Filadelfia nella qualitÃÂàdi ÃÂë Chief Designer ÃÂû (progettista capo). Nel 1928 intraprende un viaggio in Europa. In questi anni espone disegni e dipinti all'Accademia di Belle Arti e nel 1929 cambia ancora studio collaborando con Paul Cret. Nel 1930 sposa Ester Virginia Israeli, dieci anni dopo gli nasce una figlia, Sue Ann. Dal dicembre 1930 al febbraio 1932 lavora presso gli architetti Zartinger e Medary. In seguito alla grande crisi del 1929 organizza un gruppo di ricerca di circa 30 architetti ed ingegneri disoccupati e ne assume la dIrezione. Il gruppo elabora progetti urbanistici e di edilizia residenziale per la bonifica degli slums e studia nuovi sistemi costruttivi. Nel 1934 decide di aprire in proprio in Filadelfia uno studio di architettura. Nel 1936 espone il suo quartiere ÃÂë Jersey Home Steads ÃÂû alla Mostra di Architettura al Museo d'Arte Moderna di New York. Nel 1937 ÃÂè consulente del ÃÂë Philadelphia Housing Authority ÃÂû e nel 1939 del ÃÂë U.S. Housing Authority ÃÂû, enti che sovraintendono all'edilizia pubblica residenziale. Nel 1941 si associa con George Howe e nel 1942-43 si unisce con quest'ultimo a Oscar Stonorov. Dal 1946 al 1952 ÃÂè consulente della Commission del piano regolatore di Filadelfia. Dal 1947 al 1952 come Chief-Critic si occupa delle progettazioni dell'ampliamento dell'UniversitÃÂàdi Vale, ove insegnerÃÂàper 10 anni fino al 1957. Nel 1950 ÃÂè a Roma presso l'American Academy per un anno, e nello stesso anno il Governo Israeliano lo invita come consulente per la pianificazione e l'edilizia abitativa. Dal 1951 al 1954 si occupa, come urbanista, del grande piano di ristrutturazione di Filadelfia, nel 1953 viene eletto membro onorario dell'American Institute of Architects. Nel 1956 insegna al Massachusetts Institute of Technology a Cambridge, quindi nel 1957 all'UniversitÃÂàdi Pennsylvania. Nel 1959 tiene la relazione conclusiva al XX Congresso del CIAM in Olanda. Nel 1960 ottiene il premio Arnold Brunner. Gli anni sessanta lo impegnarono in conferenze in quasi tutti gli Stati dell'America. Nel 1960 va in Giappone invitato alla Conferenza Mondiale di Design. Nel 1962 pronuncia un discorso inaugurale al Royal Institute of British Architects a Londra. Nel 1974 un attacco cardiaco lo stronca all'apice della sua pur lunga carriera.
Opere:
- 1948-49 Weiss House, Montgomery County, Pennsylvania.
- 1951-53 Vale University Art Gallery, New Haven, Connecticut (con Douglas I. Orr).
- 1952-53 Piano urbanistico per il centro della cittÃÂÃÂ , Philadelphia, Pennsylvania (progetto).
- 1952-57 City Tower, Philadelphia, Pennsylvania (progetto) (con Anne Griswold Tyng).
- 1955-56 Bath House, Trenton Jewish Community Center, Trenton, New Jersey.
- 1957-64 Richards Medicai Research Building, University of Pennsylvania, Philadelphia, Pennsylvania.
- 1959-61 Esherik House, Chestnut Hill, Pennsylvania.
- 1959-65 Salk Institute for BiologÃÂìcal Studies, San Diego, California.
- 1959-74 First Unitarian Church, Rochester, New York.
- 1960 Fisher House, Hatboro, Pennsylvania.
- 1961-64 Fine Arts Building per la Fort Wayne Fine Arts Foundation Inc., Fort Wayne, Indiana (progetto).
- 1961-70 Mikveh Israel Synagogue, Philadelphia, Pennsylvania (progetto).
- Unitarian Church, Rochester, New York 1959-74
Lo schizzo che tracciÃÂò di fronte alla congregazione, fu la sua prima reazione alla eventuale linea da seguire nella costruzione della chiesa unitaria. Avendo sentito il ministro esporre il senso delle aspirazioni unitarie, gli venne in mente che il santuario non era altro che il centro delle domande e che la scuola " che viene costantemente posta in rilievo,era quella che poneva le domande... CapÃÂì che ciÃÂò che poneva la domanda e ciÃÂò che costituisce il senso della domanda erano inscindibili. E cosÃÂì, quando si trovÃÂò davanti alla congregazione disegnÃÂò il celebre schema: un quadrato,il santuario stesso,e un cerchio attorno al quadrato,che delimitava uno spazio intermedio,tipo deambulatorio,per rispettare il fatto che ciÃÂò che si dice o si sente in un santuario, non ÃÂè necessariamente qualcosa cui si debba partecipare.CosÃÂì si poteva passeggiare e sentirsi liberi di allontanarsi da ciÃÂò che veniva detto. Poi collocÃÂò tutto intorno,un corridoio destinato a servire la scuola, la quale,in pratica,costituiva il muro perimetrale dellâÃÂÃÂintera area. La scuola diventava cosÃÂì il muro che circonda la domanda.
La prima pianta era quasi una traduzione letterale dellâÃÂÃÂordine strutturale; rappresentava le parti inseparabili di ciÃÂò che si potrebbe definire un centro unitario o un luogo unitario.Era la âÃÂÃÂformaïÿý? della chiesa ma non il suo progetto.Sebbene infatti fu molto apprezzata,le richieste specifiche,non resero poi possibile una fedele traduzione di questo schema.Lo schema fu messo in discussione dai comitati,si passÃÂò da tutta una serie di cambiamenti rivoluzionanti lâÃÂÃÂimpianto,per poi ritornare alla fine al principio iniziale. Anche l'esterno quadrato,e i corridoi circolari della prima pianta,vennero accantonati. Il calcolo delle esigenze e il dimensionamento dei vari locali,soprattutto relativi ai vari livelli scolastici,impedirono lo sviluppo di una limpida forma geometrica allâÃÂÃÂesterno. kahn fece un resoconto molto convincente della prima fase del processo progettuale,ma non chiarÃÂì bene come questa soluzione fu concretizzata.Rimane comunque un esempio significativo per chiarire la difficoltÃÂàe il problema della traduzione del programma,cioÃÂè di quel principio base dellâÃÂÃÂistituzione,che il progettista si fa prima di schematizzare la soluzione.Adesso prendiamo in considerazione il carattere predominante della chiesa: il rapporto fra forma plastica e luce.LâÃÂÃÂedificio si presenta come una massa cubica la cui superficie ÃÂè stata perforata dal sole per raggiungere il centro. Il volume principale,del santuario,ÃÂè visibilmente piÃÂù alto, gli angoli diventano alti lucernari,da cui penetra una luce pallida, riflessa dal severo e grandioso cemento armato dellâÃÂàinterno. Il paramento esterno in mattoni ÃÂè caratterizzato da un gioco plastico di sporgenze e rientranze. Il muro, nella sua articolazione, segna il ritmo delle aperture che, allâÃÂÃÂinterno si alternano con le tipiche sedute ricavate nelle nicchie. Dalle finestre,incorniciate da profondi paraocchi,la vista come lâÃÂÃÂincidenza della luce diretta,resta limitata e il risultato non ÃÂè che un forte senso dâÃÂÃÂintimitÃÂàe profonditÃÂà.
- Biblioteca di Exeter 1966-67
Particolarmente influenzato dalla descrizione della biblioteca medievale di Durham,in Inghilterra,i cui banchi per la lettura erano disposti accanto al chiostro e vicino alla luce,Kahn concepÃÂì una struttura nella quale i box per la lettura costituissero uno spazio a sÃÂé,lungo tutto il perimetro dellâÃÂÃÂedificio,appartato e con la luce naturale diretta.
"Un uomo con un libro va verso la luce. CosÃÂì comincia una bibliotecaâÃÂæâÃÂæâÃÂæâÃÂæ.L'edificio in questione parte da un uomo che vuole leggere un libro".CosÃÂì intrude Kahn il tema della biblioteca durante unâÃÂÃÂintervista.
LâÃÂÃÂimpianto mostra una tripartizione degli ambienti: un nocciolo centrale,che si sviluppa intorno al grande atrio centrale vuoto e alto fino alla copertura, e una sorta di anello esterno,in cui posiziona le tante piccole celle di lettura. Questo spazio,costituisce con il sistema delle facciate unâÃÂÃÂunitÃÂàben distinta,sia a livello strutturale che estetico. Il corridoio di lettura ÃÂè contraddistinto infatti come la facciata dal colore caldo del mattone,assumendo cosÃÂì una scala umana e familiare,in contrapposizione al carattere monumentale dello spazio interno connotato dalla possente struttura in cemento a vista.
Kahn spiegÃÂò cosÃÂì il principio di questâÃÂÃÂarticolazione: âÃÂÃÂHo consideratolo lo spessore della muratura esterna come una ciambella di mattoni,indipendente dai libri.Ho reso lo spessore interno come unâÃÂÃÂaltra ciambella in calcestruzzo,in cui i libri sono collocati lontano dalla luce.LâÃÂÃÂarea centrale ÃÂè la risultante di queste due ciambelle contigue.ïÿý?
DallâÃÂÃÂatrio centrale,i libri si vedono attraverso quattro monumentali oculi,grandissime aperture circolari,dalla forma geometrica e astratta che rompono con la dimensione umana e rendono simbolicamente la grandiositÃÂàe il valore del luogo.LâÃÂÃÂesperienza del lettore ÃÂè quella di scontrarsi,appena entrato nellâÃÂÃÂedificio,con la massa enorme dei libri e,una volta appropriatosi di quelli desiderati,poterli possedere nella luminosa concentrazione della sua cella di mattoni e legno. Nella struttura muraria delle facciate emergono al contempo il senso della rovina, il fascino del mondo industriale del secolo passato, l'architettura tradizionale del New England e le costruzioni dello stesso parco universitario. Suggestioni e citazioni di un mondo austero, spoglio e scevro di ogni decorazione e gentilezza. I vetri delle finestre sono montati da non veder alcun profilo di serramento e la parte inferiore delle aperture stesse ÃÂè chiusa con pannelli di legno a filo superficiale esterno.
In questo modo lâÃÂÃÂinvolucro dei mattoni, emerge tra il pesante nero dei buchi e la leggerezza provvisoria del legno,con ancora maggior forza e drammaticitÃÂà. I grandi muri rossi bucati, evocano le vedute di antiche rovine,quanto le periferie di Filadelfia, nel colore e nella superficie irregolare dei mattoni. La tessitura muraria sembra essere un saggio sull'arte di costruire dei romani: volte e architravi paiono direttamente uscire da una pagina di manuale, le porzioni di muro tra le finestre si rastremano quasi impercettibilmente verso l'alto, fino ad arrivare nella sommitÃÂà, dove il muro diviene scheletro vero e proprio
Le quattro facciate che non si congiungono ai lati,lasciano fenditure sugli spigoli, delegate proprio al passaggio tra lâÃÂÃÂesterno e lâÃÂÃÂinterno dell'edificio.Entrando da queste,il visitatore vive lâÃÂÃÂesperienza di attraversare il possente muro come attraverso una breccia,per poi, una volta dentro,sentire âÃÂÃÂil richiamoïÿý? dei numerosissimi libri visibili tuttâÃÂÃÂintorno.
- Parlamento di Dacca, Bangladesh 1962-74
Un edificio che rappresenta in modo esemplare la la caratteristica composizione volumetrica di Kahn ÃÂè la sede del Parlamento di Dacca, la nuova capitale di una delle due parti in cui viene diviso il Bangladesh dopo la caduta dell'impero coloniale inglese. Kahn realizza la cittadella del parlamento,come un âÃÂÃÂcastello fortificatoïÿý?,una torre dâÃÂÃÂavorio,chiusa nella sua sublimazione simbolica e ricca di mistero. L'edificio ÃÂè a pianta centrale,al centro,lâÃÂÃÂaula dellâÃÂÃÂassemblea,intorno tutte le altre funzioni in unâÃÂÃÂarticolazione radiale.L'intenzione principale era quella di recuperare il significato dell'assemblea come polo centrale, verso cui convergono tutte le altre parti. Si evidenzia una composizione basata sullâÃÂÃÂassemblaggio di forme geometriche "pureâÃÂàe solidi elementari, come il cilindro e il cubo su si basa il sistema, volumetricamente ben distinto.Il punto di partenza del progetto ÃÂè l'idea di Kahn di creare quello che lâÃÂÃÂarchitetto stesso definisce come un ambiente senza tempo nÃÂé mutazioni, cioÃÂè un ambiente che abbia delle caratteristiche di eternitÃÂà. Per ottenere questo, Kahn fa riferimento sia ad elementi di derivazione neoplatonica sia all'idea forte di centralitÃÂàtipica dell'architettura monumentale di ogni tempo. Importantissimo ÃÂè comprendere il modo in cui Kahn adopera l'arco: si tratta della riutilizzazione dell'arco romano, in questi termini,com'egli stesso afferma in un suo scritto:
"Dato che non volevo utilizzare architravi e pilastri in cemento, l'uso dell'arco ÃÂè diventato naturale perchÃÂé l'arco faceva parte della costruzione a muri, cosÃÂì ho impiegato grandi archi che si estendono fino a sei metri con un elemento molto basso che utilizza parti in cemento per controllare la spinta." Il risultato ÃÂè una forma arcaica, che si rifÃÂàalla tradizione storica, piÃÂù alla contemporanea lezione. LâÃÂÃÂedificio venne costruito in un arco di tempo abbastanza lungo: la prima idea di progetto risale al '62 ma la sua definitiva realizzazione ÃÂè dell83. In questo arco di tempo Kahn muore, ma lasciÃÂò una grande quantitÃÂàdi disegni, che consentirono di portare a termine il progetto.
Kahn non considerava l'edificio definitivamente finito fino al momento in cui non trovava una vera realizzazione pratica,sono stati ritrovati addirittura degli schizzi che risalgono a quindici giorni prima della messa in opera di uno dei muri a dimostrazione della volontÃÂàdi intervenire continuamente sul progetto.Il palazzo dell'assemblea ha una funzione specifica, legata allo svolgimento delle riunioni, ed ha un aspetto monumentale; gli altri edifici, quelli destinati agli uffici amministrativi, sono assimilabili ad un senso piÃÂù comune di edilizia intesa a fornire degli elementi di supporto..Per fare questa distinzione, nel caso dell'assemblea,utilizza calcestruzzo armato in parete continua,decorato da fasce di marmo bianco che, inserite ad intervalli regolari, corrispondono, piÃÂù o meno, all'altezza delle casseforme adottate per la colata di calcestruzzo,negli altri edifici invece,usa il laterizio e i mattoni vengono lasciati a vista.Il mattone ÃÂè inteso, quindi, come elemento adatto all'edilizia mentre, nel caso dell'edificio monumentale, mezzo di rappresentazione della capitale della nuova nazione, Kahn utilizza il cemento nobilitato dal marmo. La nuova nazione del Bangladesh si forma per ragioni politiche, economiche, ma soprattutto per ragioni religiose e sociali, vi era la necessitÃÂàdi rendere autonoma la maggioranza musulmana, che si trovava in questa regione.Questo aspetto rimane bene impresso nella mente di Kahn,quando si trova a raccogliere gli elementi di base per dar forma alla sua prima idea di progetto,decide di porre allâÃÂÃÂinterno di questo edificio, un luogo di culto, una moschea, come se all'interno di un nostro palazzo di giustizia improvvisamente vi fosse una chiesa cattolica, cosa impropria per la nostra cultura, ma che in questo caso trovÃÂò invece un'ampia accoglienza da parte del governo. Accanto al luogo come incontro degli uomini, per creare leggi governative, per dare ordine a questa societÃÂà, c'ÃÂè il luogo d'incontro dell'uomo con Dio, vale a dire che lâÃÂÃÂidea dell'assemblea come incontro tra uomini appartenenti ad una societÃÂà, viene ravvicinata a quella dell'incontro ideale con il dio, cioÃÂè con la parte piÃÂù spirituale dell'uomo, considerando l'uomo nella sua forma piÃÂù completa. In quest'opera,il sistema a doppio involucro ÃÂè ben evidente. Il muro si sdoppia creando allâÃÂÃÂinterno uno spazio vuoto, cavitÃÂàche funge da filtro contro il soleggiamento. Formando ampie zone d'ombra e mediando cosÃÂì il passaggio tra l'interno e l'esterno, lâÃÂÃÂinvolucro si comporta come una sorta di brise-soleil, proprio come aveva fatto Le Corbusier a Chandigarh.
Poetica:
Kahn raggiunge la pienezza del suo linguaggio e appare nella scena internazionale solo negli anni sessanta. In pieno clima neofunzionalista,vi si oppone con una nuova e diversa concezione del fare architettura,con la sua celebre fraseïÿý? lâÃÂÃÂordine precede il disegnoïÿý? Kahn sostiene che ogni edificio, possiede come un'essenza (egli usa il termine âÃÂÃÂordineïÿý? e in seguitoâÃÂÃÂformaïÿý?) che ne determina la soluzione. Il compito difficile e la sfida di ogni architetto, sembra essere, coniugare questa astrazione,questo pensiero ideale,con la realtÃÂàcontingente,ovvero l'idea di âÃÂÃÂordineïÿý? con quella di disegno. Scriveva nel '60 su âÃÂÃÂThe Voice of Americaïÿý? che l'uomo non riesce mai ad esprimere pienamente le sue aspirazioni,poichÃÂé per esprimere se stesso in musica come in architettura,deve ricorrere a mezzi misurabili come la composizione.
Ordine strutturale e ordine costruttivo sono due sistemi che nell'opera di Kahn rimangono ben separati e assumono un ruolo differente nell'applicazione pratica al progetto. L'ordine strutturale ÃÂè il pensiero della costruzione, non ÃÂè misurabile, e a esso corrisponde la definizione della forma e del sistema volumetrico dell'edificio. LâÃÂÃÂordine costruttivo ÃÂè la messa in opera dell'ordine strutturale. A esso spetta la definizione concreta della materia e del sistema di metterla insieme e dividerla, di rappresentare la sua forza, la sua gravitÃÂà, la sua massa attraverso un sistema di misure e di dimensioni. Luce, aria e suono si confrontano con il sistema costruttivo e solo grazie a esso divengono elementi reali del progetto. LâÃÂÃÂordine costruito che chiamerÃÂàanche piÃÂù semplicemente progetto, presuppone la scelta di un materiale, e viceversa. Una struttura assemblata con travi di legno non ha lo stesso sistema di un muro costruito con pietre e mattoni, a sua volta questo ÃÂè differente da uno gettato in cemento armato,non si esegue nello stesso modo, non si puÃÂò disegnare con le stesse forme, anche se potrebbe seguire lo stesso ordine strutturale. Mentre l'ordine strutturale rimane nel mondo delle idee di progetto, l'ordine costruttivo necessita di calarsi profondamente nella realtÃÂàdelle cose concrete,studiare la natura dei materiali,le sue qualitÃÂàintrinseche, il sistema e l'organizzazione per la realizzazione. La conoscenza delle regole che comandano il cantiere,( le fasi di messa in opera, la specializzazione della manovalanza, il livello di industrializzazione, gli aiuti meccanici,i tempi e i costi) incidono e influenzeranno di conseguenza lâÃÂÃÂordine costruttivo. Il modo di congiungere e unire differenti elementi e differenti materiali deve perÃÂò rivelare la scelta strutturale e esserne l'evidente espressione.
Per Kahn il progetto deve svilupparsi da una logica operativa senza alcun pregiudizio di natura estetica. La bellezza si rivela al riconoscere nella costruzione i segni e le tracce del lavoro umano. Non cercava l'originalitÃÂàcon l'impiego di nuovi materiali, piuttosto si occupava di tecniche inedite di assemblaggio di materiali consueti. Non cercava la vana negazione della gravitÃÂàe la grande trasparenza. Al contrario si sforzava di riconoscere e di esprimere la pesantezza come legge della natura per meglio modulare lo spazio e la luce con una struttura perenne. L'architettura di Kahn ÃÂè il frutto di principi etici estremamente rigorosi, per i quali la logica costruttiva e strutturale di un edificio deve trovare espressione diretta e manifesta. Non solo ogni elemento della costruzione e della struttura deve apparire per quello che ÃÂè, cioÃÂè non deve in alcun modo essere nascosto o rivestito, ma l'architettura stessa deve esaltare questa leggibilitÃÂà. Una struttura deve rappresentare in maniera chiara il sistema d'assemblaggio di ogni pezzo,confermare ogni caratteristica e ruolo dei singoli elementi, portati o portanti, secondari o primari. Il suo scopo ÃÂè dare ad ogni funzione un proprio spazio,classificare le funzioni secondo la loro importanza.EâÃÂàtipica,per esempio la divisione tra zone di servizio e spazi serviti,e che rispecchia il principio compositivo piÃÂù caro a Louis Kahn,un âÃÂÃÂsistema ordinatoreâÃÂàche trova espressione nei semplicitÃÂàdei volumi geometrici e nel valore che da allâÃÂÃÂimpostazione della struttura portante. A differenza di [Le Corbusier],non rappresenta una costrizione,bensÃÂì un modo per dare carattere alle cose. Il linguaggio architettonico di Kahn subisce, dalla fine degli anni cinquanta, una forte influenza verso l'architettura dell'Antica Roma che culminerÃÂàcon il suo secondo viaggio in Italia, ospite per tre mesi della Accademia Americana, nell'annesso di Villa Aurelia. Affascinato da sempre dalle forme architettoniche degli edifici classici,durante il soggiorno all'Accademia avraâÃÂàmodo di fare l'esperienza diretta con la viva forza della classicitÃÂà, e con la consistenza massiccia della massa muraria che fin ora conosceva attraverso libri e stampe.
Scrive al suo studio in una lettera del 6 dicembre 1950: "Mi sto rendendo definitivamente conto che l'architettura dell'Italia resterÃÂàla fonte d'ispirazione per i lavori futuriïÿý?. Chi non la vede in questo modo dovrebbe osservarla un'altra volta. Le nostre cose sembrano piccole al confronto: qui tutte le forme pure sono state sperimentate in tutte le varianti dell'architettura. Bisogna comprendere come l'architettura dell'Italia si rapporta a quanto sappiamo del costruire e dei bisogni. Non mi interessano molto i restauri (il modo di interpretare), ma mi rendo conto della grandezza del valore del modo in cui si confrontano con spazi modificati dagli edifici che vi sorgono intorno e che ne rappresentano la premessa...". Nei âÃÂÃÂmodelliïÿý? storici, Kanh trova il suo âÃÂÃÂordineâÃÂà: lâÃÂÃÂelemento colonna,lâÃÂÃÂelemento torre,lâÃÂÃÂarco eccâÃÂæ diventano per lui simboli totalizzanti. Alcuni la interpretano come una sorta di nostalgia,in realtÃÂàper lui la storia costituisce proprio una sollecitazione e uno stimolo di creativitÃÂà. Tutti gli elementi di cui si appropria dalla storia sono sviluppati in modo tale da farli diventare âÃÂÃÂentitÃÂàpoeticheïÿý?,che possiedono una loro bellezza intrinseca,sia che vengano avulsi dalla composizione,sia che ne facciano parte. Inoltre egli tende alla rifondazione del concetto di architettura,trasfigurando in simboli gli aspetti formali intende recuperare il âÃÂÃÂricordo collettivoïÿý?della storia. LâÃÂÃÂoperazione di astrazione che fa ad esempio dellâÃÂÃÂelemento colonna, nel Parlamento di Dacca,ÃÂè un esempio chiarificatore. Il significato del suo storicismo sta in questa necessitÃÂàdi far rivivere,rinnovandolo,i segni formali della storia. Da non confondere con la citazione o lâÃÂÃÂassemblaggio di pezzi di architetture storiche,propria del [postmoderno]. Quelle di kahn non sono citazioni, ÃÂè un recupero che attinge alla forza espressiva e alla grande scala,poichÃÂé ÃÂè questo lo spirito che anima i sui progetti.
Il senso dello storicismo di Kahn ÃÂè legato alla vocazione monumentale. LâÃÂÃÂinteresse verso la massa del muro e la forza della materia lo rese lontano dai suoi contemporanei. I [funzionalisti moderni], parlavano in termini di trasparenza,leggerezza e movimento e bandirono parole come robustezza e forza, sinonimi di regimi passati, di cui ogni possibile riferimento era bandito. âÃÂÃÂLa monumentalitÃÂàÃÂè la qualitÃÂàspirituale che manifesta quanto vi ÃÂè di eterno in una strutturaïÿý?. La ricerca di una "monumentalitÃÂàprimaria" affonda le sue radici nella grande architettura visionaria dellâÃÂÃÂilluminismo francese, in particolare modo di Ledoux e BoullÃÂée. Per alcuni Kahn sembra averne recepito l'insegnamento e catturato l'ereditÃÂà, per altri sembra averne conseguito una semplice riduzione formale. Quando torna in Italia nel 1950 vide l'imponente vestigia informe dei muri rossi di mattoni e riconoscendovi un passaggio di ritorno all'architettura dei primi antichi: gli egiziani, gli assiri, i babilonesi, i fenici e tutti coloro che, nella visione della storia di Kahn, hanno preceduto Atene e il "classicismo murario augusteo" bianco, rivestito di marmo. Le impressioni e suggestioni schizzate su un taccuino varranno una vita d'architetto: la forza spettrale delle ombre proiettate sui volumi ciechi, il buio assoluto che riempie i vani dei livelli inferiori, il cielo scrutato attraverso le aperture di quelli superiori sono vissute come un'esperienza architettonica. Kahn impiegherÃÂài venticinque anni successivi a progettare e costruire quanto aveva visto in quei due mesi di vacanze romane. Oltre allo spirito monumentale,dato dato dal forte rigore,dalla grande scala,sarÃÂàlo spirito della rovina ha permeare qualsiasi progetto successivo al soggiorno a Roma del 1950. CiÃÂò che lo affascina delle rovine ÃÂè la loro riacquisita natura originaria fatta di sola forma e sola materia. âÃÂÃÂLe vestigia degli edifici antichi sono immortali, fuori dalle regole, fuori dallo scorrere degli avvenimenti, ÃÂè architettura pura, che ha perso la sua funzione e ritorna alla sua dimensione semplicemente formale. ÃÂàoggetto inutile... sopravvissuto alla necessitÃÂàe oggi venerato per quello che ÃÂè, non per quello a cui serve o ÃÂè servitoïÿý?. Lo spirito della rovina,cosÃÂì quello storico e monumentale, va interpretato ancora una volta come volontÃÂàdi sintesi simbolica tra il valore spaziale e quello temporale. Kahn dilata la dimensione storica permeando di spirito âÃÂÃÂstoricoïÿý? le forme dei suoi spazi, che assumono cosÃÂì una sorta di carattere âÃÂàa temporaleïÿý? Non tutti gli edifici sono funzionali,essi devono funzionare, ma funzionare anche a livello psicologico,la funzione psicologia ÃÂè una funzione di primaria importanza... ÃÂè l'idea conduce Kahn ad unâÃÂÃÂarchitettura che non si accontenta solamente del fattore utilitario.
Bibliografia:
- Norbert-Schulz C., Luois kahn,idea e immagine, OFFICINA EDIZIONI,Roma 1980
- Brughieri N., Buoni Edifici,Meravigliose Rovine,FELTRINELLI,Milano 2002
- Kahn N., My architect,alla ricerca di Luois Kahn,documentario distribuito dalla NIKADO 2004
- Bonaiti M., Architettura ÃÂé, ELECTA
- Zevi B., Incontro con Louis kahn su sfondo biblico,in âÃÂÃÂLâÃÂÃÂarchitetturaïÿý?,marzo 1968 nÃÂð149
Web Bibliografia:
-http://www.myarchitectfilm.com/
-http://www.design.upenn.edu/archives/majorcollections/kahn/likidxname.html
-http://www.design.upenn.edu/archives/archives/collection
-http://artgallery.yale.edu/pages/collection/buildings/build_renovation.html