Adbusters: differenze tra le versioni
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''' ADBUSTERS''' | ''' ADBUSTERS''' | ||
− | (da '''Ad''', " | + | (da '''Ad''', "pubblicitÃÂÃÂÃÂà" e '''buster''', "chi distrugge o sconfigge") ÃÂÃÂÃÂè un bimestrale no - profit supportato dai lettori |
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== Biografia == | == Biografia == | ||
− | '''ADBUSTERS''' (sottotitolo: "rivista per l'ambiente mentale") nasce nel 1989 come trimestrale a Vancouver, British Columbia (Canada), per | + | '''ADBUSTERS''' (sottotitolo: "rivista per l'ambiente mentale") nasce nel 1989 come trimestrale a Vancouver, British Columbia (Canada), per volontÃÂÃÂÃÂàdel suo attuale direttore '''Kalle Lasn'''; Lasn ÃÂÃÂÃÂè nato in Estonia nel 1942; emigrato dodicenne in Australia con la famiglia, si ÃÂÃÂÃÂè laureato in matematica. Vive per molti anni a Tokyo (occupandosi di marketing per grandi aziende occidentali), in India, in Europa e infine a Vancouver, Canada, dove lavora per il Canada National Film Board e dirige '''un-commercials''', brevi film anti-pubblicitari sperimentali. |
− | Oggi ADBUSTERS vende 120 mila copie in tutto il mondo e ha abbonati in 60 Paesi. | + | Oggi ADBUSTERS vende 120 mila copie in tutto il mondo e ha abbonati in 60 Paesi. EÃÂâÃÂÃÂÃÂàl'espressione della '''Adbusters Media Foundation''' e '''Powershift Advocacy Agency''', l'agenzia che crea campagne di comunicazione per associazioni come Greenpeace e Amici della Terra; si occupa dell'erosione dell'ambiente fisico e culturale da parte delle grandi corporation industriali. Adbusters collabora con Greenpeace per una "spetrolizzazione" collettiva; critica il governo Bush, il suo disinteresse per lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂambiente, i suoi stretti rapporti con le multinazionali petrolifere, le sue guerre per il petrolio. |
− | Dalla fine degli anni '80, quelli di Adbusters realizzano contro- | + | Dalla fine degli anni '80, quelli di Adbusters realizzano contro-pubblicitÃÂÃÂÃÂÃÂ per la stampa e la televisione e pubblicitÃÂÃÂÃÂÃÂ su importanti temi ambientali e sociali oltre a manifesti, cartoline, adesivi, calendari e t-shirts, lavori sempre caratterizzati da un'altissima qualitÃÂÃÂÃÂÃÂ grafica e realizzati spesso in collaborazione con nomi illustri della fotografia e dell'arte internazionali. |
− | Il risultato | + | Il risultato piÃÂÃÂÃÂù diretto di questa attivitÃÂÃÂÃÂàsono pubblicitÃÂÃÂÃÂàdi grandissimo livello professionale, che traendo spunto dalle campagne dei grandi marchi internazionali ne stravolgono il messaggio originario attraverso l'ironia, il paradosso e lo shock. "'''Culture Jamming'''" - interferenza, disturbo della trasmissione culturale - viene definita questa pratica. |
== Poetica == | == Poetica == | ||
− | Siamo un network dissociato e globale di artisti, scrittori, ambientalisti, economisti ecologici, insegnanti dell'alfabetizzazione dei media, sinistroidi rinati, ecofemministi, antiprogressisti, disturbatori di merda dei college, catalizzatori della confusione nelle | + | Siamo un network dissociato e globale di artisti, scrittori, ambientalisti, economisti ecologici, insegnanti dell'alfabetizzazione dei media, sinistroidi rinati, ecofemministi, antiprogressisti, disturbatori di merda dei college, catalizzatori della confusione nelle universitÃÂÃÂÃÂà, incorreggibili, insoddisfatti e acerbi imprenditori. Siamo idealisti, anarchici, tattici della guerriglia, burloni, poeti, filosofi e punk. Siamo probabilmente uno dei piÃÂÃÂÃÂù significativi movimenti sociali dei prossimi vent'anni. |
− | " | + | "ÃÂâÃÂÃÂÃÂæ lo scopo ÃÂÃÂÃÂè quello di evidenziare le strutture del potere e valori socialmente, ecologicamente e culturalmente negativi che si annidano nel mondo della comunicazione e in particolare nei messaggi pubblicitari delle grandi corporations globali". |
− | La critica dei miti del consumismo | + | La critica dei miti del consumismo ÃÂÃÂÃÂè spietata ma sempre acuta e prefigura modi piÃÂÃÂÃÂù consapevoli di vivere e consumare. Adbusters contesta in modo creativo gli effetti perversi della globalizzazione e crede che "'''un'altra comunicazione ÃÂÃÂÃÂè possibile'''": ma anche per una visione meno militante (e per una classe dirigente e un'imprenditoria aperte e intelligenti) l'attivitÃÂÃÂÃÂàdi questo gruppo puÃÂÃÂÃÂò avere moltissimi motivi di interesse. |
− | Il '''subvertising''', acronimo (Subvert, | + | Il '''subvertising''', acronimo (Subvert, ÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂsovvertireÃÂâÃÂÃÂÃÂÿ e advertising, il termine inglese per ÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂpubblicitÃÂÃÂÃÂàÃÂâÃÂÃÂÃÂÿ) che "sovverte" di nome e di fatto l'anima dell'economia mondiale, quella del marchio, sta assumendo negli ultimi tempi proporzioni importanti grazie al palcoscenico in cui si pratica, il piÃÂÃÂÃÂù diffuso che ci sia: Internet. |
− | In Rete circolano decine e decine di " | + | In Rete circolano decine e decine di "spubblicitÃÂÃÂÃÂà", siti di movimenti, di artisti, di "agitatori culturali", che ai grandi totem del consumo, ai marchi delle piÃÂÃÂÃÂù note corporation soprattutto americane, mettono quei baffi che Duchamp mise alla Gioconda scardinando alla radice il mito e l'illusione di un'arte "alta" intoccabile. Una delle declinazioni piÃÂÃÂÃÂù esemplari del gesto dell'artista dadaista nelle mani degli "spubblicitari" moderni ÃÂÃÂÃÂè la bandiera americana che, al posto delle patriottiche stelle, sostituisce il logo delle piÃÂÃÂÃÂù grandi aziende Usa, da Nike a Microsoft a Shell a Coca Cola. |
− | Il messaggio | + | Il messaggio ÃÂÃÂÃÂè che dopo vent'anni di fanatismo economico, di superlavoro e di competizione, siamo in piena fase depressiva. Mentale soprattutto: come quando il computer "cresha" e sullo schermo appare la scritta "system error" seguita da un numero incomprensibile. La soluzione, suggerita da Lasn ÃÂÃÂÃÂè: "Interrompere la trance mediatica nella quale siamo immersi per riappropriarci della nostra mente, del nostro corpo, della nostra vita." |
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− | il '''Buy Nothing Day''' - la | + | il '''Buy Nothing Day''' - la ÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂGiornata del non acquistoÃÂâÃÂÃÂÃÂÿ- |
− | Lanciata fin dai primi anni '90 vede la partecipazione di oltre un milione di persone in cinquanta paesi del mondo; recentemente ripresa anche dai movimenti di difesa dei consumatori, come protesta contro il carovita. | + | Lanciata fin dai primi anni '90 vede la partecipazione di oltre un milione di persone in cinquanta paesi del mondo; recentemente ripresa anche dai movimenti di difesa dei consumatori, come protesta contro il carovita. LÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂiniziativa di Adbusters si spinge piÃÂÃÂÃÂù in lÃÂÃÂÃÂà, volgendo uno sguardo critico allÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂiperconsumo di cui piÃÂÃÂÃÂù o meno tutti siamo vittime, che negli States ÃÂÃÂÃÂè ben altra cosa dalla versione soft europea. |
la "'''Tv turnoff week'''" | la "'''Tv turnoff week'''" | ||
− | Come suggerisce il nome, propone lo spegnimento, per una settimana almeno, del televisore. Una proposta | + | Come suggerisce il nome, propone lo spegnimento, per una settimana almeno, del televisore. Una proposta allÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂapparenza banale, comprensibile nella sua portata solamente se messa in relazione con lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂinfluenza che il medium- televisione ha nellÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂimmaginario collettivo occidentale. A promuovere lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂevento, oltre ai tradizionali ma pur sempre creativi mezzi cartacei, sono stati lanciati perfino dei brevi spot televisivi trasmessi sulla CNN, mentre MTV, canale apparentemente anticonvenzionale e trasgressivo, ha rifiutato la messa in onda per non precisati motivi. |
La campagna "'''Unbrand America'''" | La campagna "'''Unbrand America'''" | ||
− | Un boicottaggio delle multinazionali eticamente peggiori; i loghi di queste - Nike, | + | Un boicottaggio delle multinazionali eticamente peggiori; i loghi di queste - Nike, McDonaldÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂs, Coca Cola, soprattutto - sono stati oggetto, nelle pubblicitÃÂÃÂÃÂàstradali, di copertura-censura tramite grossi bollini neri, diventati a loro volta logo del boicottaggio |
== Bibliografia == | == Bibliografia == | ||
− | Kalle Lasn | + | Kalle Lasn ÃÂÃÂÃÂè autore di due libri: |
− | '''Culture Jam. The Uncooling of America''' (1999) - "Come invertire la festa suicida del consumatore americano. E | + | '''Culture Jam. The Uncooling of America''' (1999) - "Come invertire la festa suicida del consumatore americano. E perchÃÂÃÂÃÂé dobbiamo farlo" |
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== Webliografia == | == Webliografia == | ||
− | Il sito Internet (www.adbusters.org) raggiunge una media di 8.000 contatti al giorno e sessantamila iscritti alla sua lista; oltre a presentare i contenuti della rivista e le diverse campagne intraprese, | + | Il sito Internet (www.adbusters.org) raggiunge una media di 8.000 contatti al giorno e sessantamila iscritti alla sua lista; oltre a presentare i contenuti della rivista e le diverse campagne intraprese, ÃÂÃÂÃÂè diventato uno strumento e un punto di riferimento per le varie iniziative internazionali del movimento che si oppone alla disinformazione delle corporation e lavora sulle contraddizioni della comunicazione globale. |
Le notizie qui riportate fanno esplicito riferimento agli articoli dei seguenti siti: | Le notizie qui riportate fanno esplicito riferimento agli articoli dei seguenti siti: |
Revisione 12:56, 9 Gen 2009
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(da Ad, "pubblicitÃÂÃÂÃÂà" e buster, "chi distrugge o sconfigge") ÃÂÃÂÃÂè un bimestrale no - profit supportato dai lettori
Biografia
ADBUSTERS (sottotitolo: "rivista per l'ambiente mentale") nasce nel 1989 come trimestrale a Vancouver, British Columbia (Canada), per volontÃÂÃÂÃÂàdel suo attuale direttore Kalle Lasn; Lasn ÃÂÃÂÃÂè nato in Estonia nel 1942; emigrato dodicenne in Australia con la famiglia, si ÃÂÃÂÃÂè laureato in matematica. Vive per molti anni a Tokyo (occupandosi di marketing per grandi aziende occidentali), in India, in Europa e infine a Vancouver, Canada, dove lavora per il Canada National Film Board e dirige un-commercials, brevi film anti-pubblicitari sperimentali.
Oggi ADBUSTERS vende 120 mila copie in tutto il mondo e ha abbonati in 60 Paesi. EÃÂâÃÂÃÂÃÂàl'espressione della Adbusters Media Foundation e Powershift Advocacy Agency, l'agenzia che crea campagne di comunicazione per associazioni come Greenpeace e Amici della Terra; si occupa dell'erosione dell'ambiente fisico e culturale da parte delle grandi corporation industriali. Adbusters collabora con Greenpeace per una "spetrolizzazione" collettiva; critica il governo Bush, il suo disinteresse per lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂambiente, i suoi stretti rapporti con le multinazionali petrolifere, le sue guerre per il petrolio.
Dalla fine degli anni '80, quelli di Adbusters realizzano contro-pubblicitÃÂÃÂÃÂàper la stampa e la televisione e pubblicitÃÂÃÂÃÂàsu importanti temi ambientali e sociali oltre a manifesti, cartoline, adesivi, calendari e t-shirts, lavori sempre caratterizzati da un'altissima qualitÃÂÃÂÃÂàgrafica e realizzati spesso in collaborazione con nomi illustri della fotografia e dell'arte internazionali. Il risultato piÃÂÃÂÃÂù diretto di questa attivitÃÂÃÂÃÂàsono pubblicitÃÂÃÂÃÂàdi grandissimo livello professionale, che traendo spunto dalle campagne dei grandi marchi internazionali ne stravolgono il messaggio originario attraverso l'ironia, il paradosso e lo shock. "Culture Jamming" - interferenza, disturbo della trasmissione culturale - viene definita questa pratica.
Poetica
Siamo un network dissociato e globale di artisti, scrittori, ambientalisti, economisti ecologici, insegnanti dell'alfabetizzazione dei media, sinistroidi rinati, ecofemministi, antiprogressisti, disturbatori di merda dei college, catalizzatori della confusione nelle universitÃÂÃÂÃÂà, incorreggibili, insoddisfatti e acerbi imprenditori. Siamo idealisti, anarchici, tattici della guerriglia, burloni, poeti, filosofi e punk. Siamo probabilmente uno dei piÃÂÃÂÃÂù significativi movimenti sociali dei prossimi vent'anni.
"ÃÂâÃÂÃÂÃÂæ lo scopo ÃÂÃÂÃÂè quello di evidenziare le strutture del potere e valori socialmente, ecologicamente e culturalmente negativi che si annidano nel mondo della comunicazione e in particolare nei messaggi pubblicitari delle grandi corporations globali".
La critica dei miti del consumismo ÃÂÃÂÃÂè spietata ma sempre acuta e prefigura modi piÃÂÃÂÃÂù consapevoli di vivere e consumare. Adbusters contesta in modo creativo gli effetti perversi della globalizzazione e crede che "un'altra comunicazione ÃÂÃÂÃÂè possibile": ma anche per una visione meno militante (e per una classe dirigente e un'imprenditoria aperte e intelligenti) l'attivitÃÂÃÂÃÂàdi questo gruppo puÃÂÃÂÃÂò avere moltissimi motivi di interesse.
Il subvertising, acronimo (Subvert, ÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂsovvertireÃÂâÃÂÃÂÃÂÿ e advertising, il termine inglese per ÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂpubblicitÃÂÃÂÃÂàÃÂâÃÂÃÂÃÂÿ) che "sovverte" di nome e di fatto l'anima dell'economia mondiale, quella del marchio, sta assumendo negli ultimi tempi proporzioni importanti grazie al palcoscenico in cui si pratica, il piÃÂÃÂÃÂù diffuso che ci sia: Internet.
In Rete circolano decine e decine di "spubblicitÃÂÃÂÃÂà", siti di movimenti, di artisti, di "agitatori culturali", che ai grandi totem del consumo, ai marchi delle piÃÂÃÂÃÂù note corporation soprattutto americane, mettono quei baffi che Duchamp mise alla Gioconda scardinando alla radice il mito e l'illusione di un'arte "alta" intoccabile. Una delle declinazioni piÃÂÃÂÃÂù esemplari del gesto dell'artista dadaista nelle mani degli "spubblicitari" moderni ÃÂÃÂÃÂè la bandiera americana che, al posto delle patriottiche stelle, sostituisce il logo delle piÃÂÃÂÃÂù grandi aziende Usa, da Nike a Microsoft a Shell a Coca Cola.
Il messaggio ÃÂÃÂÃÂè che dopo vent'anni di fanatismo economico, di superlavoro e di competizione, siamo in piena fase depressiva. Mentale soprattutto: come quando il computer "cresha" e sullo schermo appare la scritta "system error" seguita da un numero incomprensibile. La soluzione, suggerita da Lasn ÃÂÃÂÃÂè: "Interrompere la trance mediatica nella quale siamo immersi per riappropriarci della nostra mente, del nostro corpo, della nostra vita."
Opere
Per le opere grafiche si rimanda al sito:
http://www.adbusters.org http://www.adbusters.org
e, in particolare, alla pagina:
http://www.adbusters.org/spoofads/ http://www.adbusters.org/spoofads/
La rivista ha promosso alcune iniziative di successo:
il Buy Nothing Day - la ÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂGiornata del non acquistoÃÂâÃÂÃÂÃÂÿ-
Lanciata fin dai primi anni '90 vede la partecipazione di oltre un milione di persone in cinquanta paesi del mondo; recentemente ripresa anche dai movimenti di difesa dei consumatori, come protesta contro il carovita. LÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂiniziativa di Adbusters si spinge piÃÂÃÂÃÂù in lÃÂÃÂÃÂà, volgendo uno sguardo critico allÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂiperconsumo di cui piÃÂÃÂÃÂù o meno tutti siamo vittime, che negli States ÃÂÃÂÃÂè ben altra cosa dalla versione soft europea.
la "Tv turnoff week"
Come suggerisce il nome, propone lo spegnimento, per una settimana almeno, del televisore. Una proposta allÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂapparenza banale, comprensibile nella sua portata solamente se messa in relazione con lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂinfluenza che il medium- televisione ha nellÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂimmaginario collettivo occidentale. A promuovere lÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂevento, oltre ai tradizionali ma pur sempre creativi mezzi cartacei, sono stati lanciati perfino dei brevi spot televisivi trasmessi sulla CNN, mentre MTV, canale apparentemente anticonvenzionale e trasgressivo, ha rifiutato la messa in onda per non precisati motivi.
La campagna "Unbrand America"
Un boicottaggio delle multinazionali eticamente peggiori; i loghi di queste - Nike, McDonaldÃÂâÃÂÃÂÃÂÃÂs, Coca Cola, soprattutto - sono stati oggetto, nelle pubblicitÃÂÃÂÃÂàstradali, di copertura-censura tramite grossi bollini neri, diventati a loro volta logo del boicottaggio
Bibliografia
Kalle Lasn ÃÂÃÂÃÂè autore di due libri:
Culture Jam. The Uncooling of America (1999) - "Come invertire la festa suicida del consumatore americano. E perchÃÂÃÂÃÂé dobbiamo farlo"
Design Anarchy
Webliografia
Il sito Internet (www.adbusters.org) raggiunge una media di 8.000 contatti al giorno e sessantamila iscritti alla sua lista; oltre a presentare i contenuti della rivista e le diverse campagne intraprese, ÃÂÃÂÃÂè diventato uno strumento e un punto di riferimento per le varie iniziative internazionali del movimento che si oppone alla disinformazione delle corporation e lavora sulle contraddizioni della comunicazione globale.
Le notizie qui riportate fanno esplicito riferimento agli articoli dei seguenti siti:
http://www.questotrentino.it/2004/08/Adbusters.html http://www.questotrentino.it/2004/08/Adbusters.html
http://www.cercacultura.org/Archive/20021106104415/view_details http://www.cercacultura.org/Archive/20021106104415/view_details
http://www.liberipensieri.net/news/adbusters.asp http://www.liberipensieri.net/news/adbusters.asp
http://www.feltrinelli.it/FattiLibriInterna?id_fatto=2404 http://www.feltrinelli.it/FattiLibriInterna?id_fatto=2404