2600 Hacker Quarterly: differenze tra le versioni
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− | Emmanuel Goldstein considerato il capo carismatico degli Hackers new yorkesi risponde così in un'itervista sugli hacker americani: «chiunque venga ritenuto un Hacker, sta facendo per forza qualcosa di illegale. Questo è un brutto segnale sullo stato della nostra società, se si pensa che una persona alla ricerca della verità e delle conoscenza, viene subito considerata coinvolta in qualcosa di nefasto. Gli Hackers, nella loro ingenuità idealistica, rivelano sempre le cose che hanno scoperto, senza riguardo ai soldi, i segreti delle aziende, o le cospirazioni del governo. Noi non abbiamo nulla da nascondere, e questa è la ragione per cui siamo relativamente aperti nelle nostre faccende. Noi cerchiamo di costruire un sistema che accetti ogni persona, senza chiedergli da dove viene. Ma il fatto che non siamo disposti a giocare al gioco dei segreti, ci trasforma in una minaccia tremenda agli occhi di coloro che vogliono tenere le cose importanti fuori dalla portata del pubblico. La maggior parte di noi è attratta dai sistemi che hanno la reputazione di essere inaccessibili. Questa è una reazione normale dell’essere umano, quando viene sfidato. Il solo fatto che molti di noi continuino questa attività, dopo i tanti Hackers costretti a pagare pesantemente, indica che la nostra passione è una forza guida molto potente. Quando questo elemento verrà finalmente riconosciuto come un fattore positivo, forse potremo davvero cominciare ad imparare gli uni dagli altri. La gente è sempre stata attratta dall’idea dell’avventura e dell’esplorazione. Ormai ci sono molte persone normali che condividono i valori degli Hacker, cioè la libertà di parola, il potere dell’individuo davanti allo stato o alle corporation, e in generale la sensazione di divertimento che noi abbiamo. Per capire meglio, immagina un film qualsiasi, in cui un individuo combatte contro una certa entità. Con chi si identificano gli spettatori? Anche se il protagonista viola le leggi, la maggior parte della gente vuole che vinca, perché la difesa dell’individuo è il vero punto importante | + | Emmanuel Goldstein considerato il capo carismatico degli Hackers new yorkesi risponde così in un'itervista sugli hacker americani: «chiunque venga ritenuto un Hacker, sta facendo per forza qualcosa di illegale. Questo è un brutto segnale sullo stato della nostra società, se si pensa che una persona alla ricerca della verità e delle conoscenza, viene subito considerata coinvolta in qualcosa di nefasto. Gli Hackers, nella loro ingenuità idealistica, rivelano sempre le cose che hanno scoperto, senza riguardo ai soldi, i segreti delle aziende, o le cospirazioni del governo. Noi non abbiamo nulla da nascondere, e questa è la ragione per cui siamo relativamente aperti nelle nostre faccende. Noi cerchiamo di costruire un sistema che accetti ogni persona, senza chiedergli da dove viene. Ma il fatto che non siamo disposti a giocare al gioco dei segreti, ci trasforma in una minaccia tremenda agli occhi di coloro che vogliono tenere le cose importanti fuori dalla portata del pubblico. La maggior parte di noi è attratta dai sistemi che hanno la reputazione di essere inaccessibili. Questa è una reazione normale dell’essere umano, quando viene sfidato. Il solo fatto che molti di noi continuino questa attività, dopo i tanti Hackers costretti a pagare pesantemente, indica che la nostra passione è una forza guida molto potente. Quando questo elemento verrà finalmente riconosciuto come un fattore positivo, forse potremo davvero cominciare ad imparare gli uni dagli altri. La gente è sempre stata attratta dall’idea dell’avventura e dell’esplorazione. Ormai ci sono molte persone normali che condividono i valori degli Hacker, cioè la libertà di parola, il potere dell’individuo davanti allo stato o alle corporation, e in generale la sensazione di divertimento che noi abbiamo. Per capire meglio, immagina un film qualsiasi, in cui un individuo combatte contro una certa entità. Con chi si identificano gli spettatori? Anche se il protagonista viola le leggi, la maggior parte della gente vuole che vinca, perché la difesa dell’individuo è il vero punto importante?. |
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Revisione 14:52, 21 Giu 2009
Personaggio o gruppo:
2600 Hacker Quarterly
Biografia:
Nel 1984 inizia la pubblicazione di "2600 the Hacker Quarterly", la prima rivista interamente dedicata al mondo degli Hackers, guidata da Eric Corley aka Emmanuel Goldstein, che organizzerà ogni mese incontri di hackers a New York. La cifra utilizzata nella testata, “2.600“, proviene dagli hertz del tono che facevano i telefoni, per dare via libera alle chiamate interurbane: un numero magico indispensabile, per chiunque volesse rubare qualche ora di comunicazione gratuita. Oggi la rivista vanta almeno 60.000 lettori, e si è trasformata nella parola connettiva dei pirati digitali. Tra i suoi collaboratori, ad esempio, ci sono Kevin Mitnick, Bernie S. e Phiber Optik, tutti condannati a diversi anni di prigione per le loro scorrerie cibernetiche. Nel 1987, visto che il seguito continuava a crescere, Emmanuel Goldstein cominciò ad organizzare gli incontri del primo venerdì del mese al Citigroup Center. E per tenere i contatti anche via etere, pensò di lanciare una trasmissione radio, che va ancora in onda ogni martedì sera alle otto, sulla frequenza 99.5 della stazione WBAI di New York. La trasmissione si chiama Off the Hook, cioè “fuori dal gancio.“ Questa frase, tradotta letteralmente, potrebbe significare solo che la cornetta del telefono è rimasta sollevata. nemmeno a farlo apposta, però, nel gergo dello slang “off the hook��? vuol dire anche svignarsela, farla franca, fregare le autorità che provano ad incastrarti. E considerata la più famosa rivista di hacker per hacker al mondo, anni di tradizione,software geniali e famosi hanno visto la luce proprio in queste pagine, ricordate il ragazzo norvegese che scrisse il codice per vedere i dvd con linux e venne denunciato? 2600 si occupò di questo, ricordate "Il Condor" al secolo Kevin Mitnick,il più famoso hacker a livello mondiale? 2600 si preoccupò della sua difesa, si leggono in queste pagine miriadi di articoli tecnici, delirii di onnipotenza di giovani, discussioni su sistemi e reti ecc.
Poetica:
Emmanuel Goldstein considerato il capo carismatico degli Hackers new yorkesi risponde così in un'itervista sugli hacker americani: «chiunque venga ritenuto un Hacker, sta facendo per forza qualcosa di illegale. Questo è un brutto segnale sullo stato della nostra società, se si pensa che una persona alla ricerca della verità e delle conoscenza, viene subito considerata coinvolta in qualcosa di nefasto. Gli Hackers, nella loro ingenuità idealistica, rivelano sempre le cose che hanno scoperto, senza riguardo ai soldi, i segreti delle aziende, o le cospirazioni del governo. Noi non abbiamo nulla da nascondere, e questa è la ragione per cui siamo relativamente aperti nelle nostre faccende. Noi cerchiamo di costruire un sistema che accetti ogni persona, senza chiedergli da dove viene. Ma il fatto che non siamo disposti a giocare al gioco dei segreti, ci trasforma in una minaccia tremenda agli occhi di coloro che vogliono tenere le cose importanti fuori dalla portata del pubblico. La maggior parte di noi è attratta dai sistemi che hanno la reputazione di essere inaccessibili. Questa è una reazione normale dell’essere umano, quando viene sfidato. Il solo fatto che molti di noi continuino questa attività, dopo i tanti Hackers costretti a pagare pesantemente, indica che la nostra passione è una forza guida molto potente. Quando questo elemento verrà finalmente riconosciuto come un fattore positivo, forse potremo davvero cominciare ad imparare gli uni dagli altri. La gente è sempre stata attratta dall’idea dell’avventura e dell’esplorazione. Ormai ci sono molte persone normali che condividono i valori degli Hacker, cioè la libertà di parola, il potere dell’individuo davanti allo stato o alle corporation, e in generale la sensazione di divertimento che noi abbiamo. Per capire meglio, immagina un film qualsiasi, in cui un individuo combatte contro una certa entità. Con chi si identificano gli spettatori? Anche se il protagonista viola le leggi, la maggior parte della gente vuole che vinca, perché la difesa dell’individuo è il vero punto importante?.
Opere:
- 2600 Hacker Quarterly 1984.
- Partecipa all’Icata del 1989.
- Nel 1989 partecipa alla Conferenza virtuale sugli hackers organizzata da Harper’s Magazinesu “The WELL? per parlare di computer, informazione, privacy e cracking.
- Ad ottobre del 1992 fa il suo intervento all’interno della rassegna “Milano Poesia? allo Spazio Ansaldo di Milano,dove il gruppo Decoder aveva organizzato uno spazio di distribuzioni e installazioni tra cui il “Punto di scrittura interattivo? di T. Tozzi e il seminario internazionale “Nuovi diritti sulla frontiera elettronica. Creatività, legge , disordine? York.
- Il 20 dicembre scorso la 2600 Enterprises, azienda che pubblica la rivista 2600, the hacker quarterly, ha vinto la causa che le aveva intentato la Ford, per aver registrato il dominio fuckgeneralmotors.com e averlo puntato sul sito ufficiale della casa di Detroit. È una decisione importante che ribadisce la libertà di puntare un nome a dominio dove si vuole. Il giudice, pur rigettando le argomentazioni relative al primo emendamento, ha seccamente rigettato tutte le richieste di 'violazione di copyright' presentate dalla Ford.
- Nel 2004 a New York i collaboratori della rivista 2006 organizzano il “Fifth Hope? ossia la quinta edizione in più di dieci anni dall’Hackers On Plant Earth.
Bibliografia:
“Hacktivism,la libertà nelle maglie della rete?,di Tommaso Tozzi e Arturo di Corinto, 2002, Manifesto libri Edizioni.
Sito web:
==Webliografia:== http://en.wikipedia.org/wiki/2600_The_Hacker_Quarterly
http://www.answers.com/topic/2600-the-hacker-quarterly
http://www.fluctu8.com/source/1/0/