Il Cammino della Via Francigena: differenze tra le versioni

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Revisione 19:53, 16 Dic 2009

via cassia Bolsena
convento S. Maria del Giglio, Bolsena

Titolo

Il cammino della via Francigena

Autore

Calvelli Eleonora

Anno

2008 d. c

Luogo

Roma

Sito web

Descrizione

Dodici giovani fotografi, organizzati in un workshop condotto da Olivo Barbieri e David Farrell, sono stati chiamati a interpretare il territorio laziale sulle tracce dell'antico percorso della via Francigena. La via Francigena è un importante itinerario percorso a partire dall'VIII secolo e fino al tardo XVII secolo da migliaia di pellegrini che giungevano a Roma per venerare le tombe e i luoghi di martirio dei santi Pietro e Paolo. È più corretto parlare di itinerario e non di strada perché non era definito in modo preciso. Si trattava piuttosto di un'area di strada che nei secoli ha subito deviazioni in base alle mutazioni dei luoghi attraversati. Il suo nome deriva dall'essere stata utilizzata come via di passaggio al di qua delle Alpi da parte dei Franchi, che ne fecero il più importante collegamento di terra tra il territorio mitteleuropeo e le regioni del Mediterraneo (spesso i pellegrini, dopo una sosta a Roma, proseguivano verso sud per giungere via mare a Gerusalemme). L'itinerario francigeno laziale si svolge da Proceno a Piazza San Pietro per circa 170 km, toccando Acquapendente, Montefiascone, Viterbo, Ronciglione, Vetralla, Caprancica, Sutri, Monterosi, fino a giungere alle porte di Roma attraverso Campagnano di Roma e Formello. L'intero percorso è stato suddiviso in 12 parti uguali e ad ogni partecipante del workshop è stato assegnato un tratto della ‘via', dopo un confronto con Marco Delogu che ha saputo conciliare le richieste dei giovani fotografi con le caratteristiche peculiari di ogni segmento. Così alcuni autori come Samantha Casolari, Alessia Cervini e Silvia Noferi hanno lavorato in contesti urbani o urbanizzati, mentre altri come Enrico Pasinato e Antonello Mazzei hanno preferito la campagna aperta al confine con la Toscana. Infine altri come Sara Iannucci, Eleonora Calvelli e Marco Rapaccini hanno scelto i tratti con una antropizzazione sedimentata in cui il paesaggio e la storia hanno creato un connubio stimolante. Per quanto riguarda il lavoro della Calvelli l’attenzione all’elemento spirituale, trova il suo filo conduttore nella luce notturna del paesaggio urbanizzato su cui lavora la Calvelli.

Collezione

Genere artistico di riferimento

Bibliografia

Webliografia