Ernesto Tatafiore: differenze tra le versioni

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Nel 1969 presentò la sua prima personale nella galleria di Lucio Amelio; già in quell’occasione Achille Bonito Oliva definì il suo lavoro “neo-illuministico”, in quanto teso a indicare un legame etico tra l´arte e la storia.

 
Nel 1969 presentò la sua prima personale nella galleria di Lucio Amelio; già in quell’occasione Achille Bonito Oliva definì il suo lavoro “neo-illuministico”, in quanto teso a indicare un legame etico tra l´arte e la storia.

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Le sue opere sono spesso abitate da eroi [Robespierre, Mozart, Maradona, Danton, Masaniello, la Virtù, la Libertà] oppure narrano di grandi eventi storici o di permanenti vicende dell’umanità, che l’artista però libera dal racconto logico-consequenziale del romanzo storico per inserirli in un contesto rappresentativo che ricorda le modalità associative del sogno o il flusso continuo e non organizzabile della vita. L´unità perduta sul piano narrativo si recupera a livello strutturale. 

 
Le sue opere sono spesso abitate da eroi [Robespierre, Mozart, Maradona, Danton, Masaniello, la Virtù, la Libertà] oppure narrano di grandi eventi storici o di permanenti vicende dell’umanità, che l’artista però libera dal racconto logico-consequenziale del romanzo storico per inserirli in un contesto rappresentativo che ricorda le modalità associative del sogno o il flusso continuo e non organizzabile della vita. L´unità perduta sul piano narrativo si recupera a livello strutturale. 

 
I dipinti di Tatafore hanno, infatti, sempre esibito un tratto molto leggero e veloce [spesso incorporando una serie di frasi, di scritte, di assurdità e paradossi, di giochi di parole quasi duchampiani] nel tentativo di costruire una rappresentazione che scaturisca simultaneamente, senza mediazioni, dalla realtà percepita.
 
I dipinti di Tatafore hanno, infatti, sempre esibito un tratto molto leggero e veloce [spesso incorporando una serie di frasi, di scritte, di assurdità e paradossi, di giochi di parole quasi duchampiani] nel tentativo di costruire una rappresentazione che scaturisca simultaneamente, senza mediazioni, dalla realtà percepita.

Versione attuale delle 20:25, 11 Feb 2015

Personaggio o Gruppo:

Ernesto Tatafiore - Ritratto di Augusto De Luca

ERNESTO TATAFIORE, (Marigliano, 1943) è un artista e pittore italiano.

Biografia:

Nel 1969 presentò la sua prima personale nella galleria di Lucio Amelio; già in quell’occasione Achille Bonito Oliva definì il suo lavoro “neo-illuministico”, in quanto teso a indicare un legame etico tra l´arte e la storia.


Ernesto Tatafiore / Ritratto di Augusto De Luca

Le sue opere sono spesso abitate da eroi [Robespierre, Mozart, Maradona, Danton, Masaniello, la Virtù, la Libertà] oppure narrano di grandi eventi storici o di permanenti vicende dell’umanità, che l’artista però libera dal racconto logico-consequenziale del romanzo storico per inserirli in un contesto rappresentativo che ricorda le modalità associative del sogno o il flusso continuo e non organizzabile della vita. L´unità perduta sul piano narrativo si recupera a livello strutturale. 
 I dipinti di Tatafore hanno, infatti, sempre esibito un tratto molto leggero e veloce [spesso incorporando una serie di frasi, di scritte, di assurdità e paradossi, di giochi di parole quasi duchampiani] nel tentativo di costruire una rappresentazione che scaturisca simultaneamente, senza mediazioni, dalla realtà percepita.