Arte dei diritti digitali

Tratto da EduEDA
Versione del 7 Lug 2009 alle 10:14 di Aylin kaya (Discussione | contributi) (Webliografia:)

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Genere o movimento artistico:

Arte dei diritti digitali

Personaggi o Gruppi:

Area51 Autistici Inventati Barlow John Perry Berry Josephine Bey Hakim Brand Stewart Bugs lab CRAIAT Carlini Franco Castigli Mirella Centro di Comunicazione Antagonista Chaos Computer Club Cyber Rights Decoder European Counter Network F. HackLab Ferry Byte FreakNet Freschi Anna Carola HMN HackLab HackLab Asti HackLab Bologna HackLab Pisa HackLab Savona HackLab SpinHacker404 HackLab Underscore Torino HackLab Verona HackLab di Firenze Hackaserta Hackaserta 81100 Hacker art BBS Hacker art.org Hacktung Holland Wau Jaromil Denis Roio Kapor Mitch LOA - HackLab Milano Lamer Xterminator BBS Lessig Lawrence Luc Pac Ludovico Alessandro Lévy Pierre Metro Olografix Mikro Neapolis HackLab Nelson Theodor H. Neural Pengo Postaxion Mutante Reload Riemens Patrice Sansavini Stefano Strano network Syndicate Synusia Taiuti Lorenzo Toschi Luca Tozzi Tommaso Transnational Hackmeeting Virtual Town TV Wernery Stephen Xs2web ZK Zeus News

Luogo:

Storia:

Poetica:

Complesso di diritti che coinvolge l'interazione degli individui connessi tra loro tramite reti e supporti digitali: - diritto al sapere digitale da intendersi come diritto alle conoscenze necessarie per padroneggiare gli strumenti delle nuove tecnologie dell'informazione; - diritto ad accedere all'hardware necessario pagandolo un prezzo sostenibile; - diritto alla connettività senza preclusioni per classi o zone geografiche disagiate (si pensi al dibattito attuale sul Wi-Max e sulla banda larga); - diritto all riproduzione e alla condivisione del sapere (in questo rientra un'ampia gamma di informazione e sapere tra cui software, standard ecc.); - diritto alla riservatezza delle comunicazioni interpersonali; - diritto ad accedere alle possibilità comunicative delle reti telematiche indipendentemente dalle disabilità di cui una persona può soffrire. Tutti diritti in cui la parola accesso diventa la parola chiave per capire se in un paese, oltre ai fondamentali diritti umani e civili in generale, si è data la possibilità ai propri cittadini (che peraltro se la possono costruire in parte autonomamente tale possibilità) di poter usufruire delle nuove possibilità comunicative offerte dalle nuove tecnologie. Per finire citiamo la cosiddetta neutralità della Rete ovvero il mantenimento delle caratteristiche neutrali di Internet che deve rimanere un mezzo di comunicazione che offre (a parità di banda) le stesse possibilità comunicative a chiunque vi sia interconnesso. Allacciandosi a questa ultima accezione di diritti digitali possiamo collocare la nascita dei diritti digitali nel 1860 quando fù istituita negli USA una legge federale di tipo net neutrality che garantiva il diritto di ritrasmissione del proprio messaggio telegrafico senza essere messi in coda ai messaggi che le singole società dei singoli stati privilegiavano in termini di tempi di spedizione - che avveniva attraverso un mezzo, il telegrafo, che ha precorso, pur nella sua primitiva natura il digitale. Nello specifico della difesa dell’accesso alle tecnologie digitali si può far risalire le pratiche di difesa dei diritti digitali alle pratiche degli hacker del MIT che all’inizio degli anni Sessanta cominciarono a realizzare delle incursioni notturne nei laboratori chiusi al fine sia di trafugare i componenti necessari alla costruzione di macchinari più efficienti, che per accedere ai saperi o far uso degli strumenti contenuti nelle stanze chiuse, che per fare modifiche notturne ai computers e migliorarne le prestazioni.

Opere:

Correlazioni:

Bibliografia:

Webliografia: