Nori Franziska
“Le arti oggi agiscono sempre più in un contesto nel quale si sovrappongono realtà e finzione…”
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Nori Franzisca
Anima della Strozzina, Centro di Cultura Contemporanea di Palazzo Strozzi, Firenze.
Biografia
Nata a Roma nel 1968 da padre italiano e madre tedesca,Franziska Nori ha studiato Letteratura e Antropologia,ma si è laureata in Storia dell'Arte perché "era più facile". Questa giovane donna cura dal 2007 - anno in cui si è inaugurato il nuovo spazio espositivo del CCCS con la mostra Sistemi Emotivi, ideata dalla stessa Nori, in collaborazione con Martin Steinhoff - un programma pluriennale dedicato alla promozione di arte e cultura contemporanee: a tema, progetti espositivi, cicli di film e video, workshops, performances e lectures ospitati negli spazi suggestivi del centro, restaurati recentemente sotto il cortile di Palazzo Strozzi. L'arte contemporanea immersa in un contesto rinascimentale: un palcoscenico "naturale" che riaccentua in maniera sempre stimolante la ricerca di nuovi linguaggi da parte di Franziska Nori, modi di concepire e di proporre il "prodotto arte" sempre diversi, in relazione al luogo di provenienza degli artisti e ai mezzi espressivi utilizzati, con un'attenzione puntuale a tematiche importanti per la sensibilità attuale. Prima di essere la Direttrice della Strozzina, Franziska Nori ha diretto il Digitalcraft.org Kulturbüro di Francoforte, la cui attività è concentrata soprattutto sulla cultura digitale. Dal 2005 fa parte del comitato scientifico dell’International School dei New Media all’Università di Lubecca. Dal 2000 al 2003 è stata curatrice del dipartimento per “new media art and crafts” presso il Museo di Arti Applicate (MAK) di Francoforte, per il quale ha organizzato mostre e collezioni di oggetti digitali (giochi e siti web). Insieme al suo team di Francoforte, ha prodotto mostre come “I Love You”, che ha esplorato il mondo degli hackers e dei virus informatici, “ 'adonnaM.mp3” centrata sull’analisi dei networks e dei file condivisi sulla rete e “Digital Origami” dedicata alla cosiddetta “demo scene”. Nel 1998, è stata incaricata dalla Commissione Europea di dare una valutazione sulle future strategie per i musei d’Europa che lavorano con i new media. Dal 1992 in poi ha lavorato per diverse istituzioni europee, come curatrice indipendente di arte moderna e contemporanea: alla Schirn Kunsthalle di Francoforte, al Museum für Moderne Kunst di Vienna, al Museo Nacional Reina Sofia di Madrid, e alla Fundación la Caixa a Palma de Mallorca.
Sito Web
http://www.123people.com/s/franziska+nori
Poetica
Nel corso degli ultimi decenni, gli artisti contemporanei hanno ampliato sempre più la loro attività culturale, estendendola a tutti gli ambiti della società. L’idea classica dell’istituzione come cornice tradizionale dell’arte, è stata messa in discussione, decostruita, provocata e a volte negata. Gli artisti oggi lavorano con un concetto nuovo, più aperto rispetto alla concezione consueta del ruolo artistico. Essi si muovono liberamente tra i diversi ruoli, quello dell’artista, del curatore, dell’editore di periodici, o ancora del designer, dell’architetto, dell’imprenditore, del documentarista, del programmatore, del gestore di piattaforme di comunicazione in internet e persino dell’attivista politico. Creano i propri network locali e allo stesso tempo si muovono nelle strutture di un mondo globalizzato, generando sia contesti critici rispetto al sistema dell’arte, che spazi di partecipazione e comunicazione autonomi. I mezzi di produzione non si limitano più soltanto al disegno, alla pittura, alla scultura, alla fotografia o al video, ma da tempo il contesto di sperimentazione artistica si estende a tutte le realtà che fanno parte del quotidiano, così anche internet, il software, i videogiochi o i telefoni cellulari. L’approccio fondamentale scelto dal CCCS è quello di ideare un programma pluriennale sia sulla base dei network locali che di quelli internazionali. Ciò significa che non solo verranno proposti progetti espositivi tematici da presentare nel corso dell’anno, ma saranno invitati regolarmente curatori indipendenti e istituzioni a concepire esposizioni, cicli di programmazione di film e video, workshops, performances e lectures da svolgere negli spazi del centro. Su questa base si definirà il programma, strumento di studio e di riflessione per i visitatori sia sull’eterogeneità dell’arte contemporanea, che su quella delle diverse posizioni curatoriali e interpretative. L’arte oggi reagisce in maniera conforme ai principi della società che la genera. Si sviluppa come una verifica costante della realtà e della quotidianità, che, in modo molto più evidente rispetto al passato, ci appare complessa e frammentata. Le arti, dunque, agiscono sempre più in un contesto nel quale si sovrappongono realtà e finzione; di conseguenza la lettura dell’arte contemporanea appare meno immediata e soprattutto non si presta più a una interpretazione univoca, non basandosi su codici e valori universalmente comprensibili dalla collettività, come nel caso dell’arte delle società pre-moderne. Gli artisti sembra preferiscano invadere il quotidiano, mettendo in discussione gli elementi che ne compongono il tessuto sociale, e interrogare le diverse realtà, cercando di provocare un cambio di parametri e una modifica nelle abitudini. La ‘bellezza’ (come categoria del bello) non vuole più essere un fenomeno puramente estetico, ma si estende alla dimensione dell’esperienza vissuta, nella quale l’azione consapevole persegue un ruolo centrale, un’azione che trova la sua fonte nella sensibilità critica rispetto al mondo circostante, trasformandosi dunque in atteggiamento etico e in nuova coscienza politica. Questo cambio paradigmatico si rispecchia non solo nelle tematiche affrontate dagli artisti contemporanei, ma anche nella loro scelta formale ed estetica che imbocca nuove direzioni e campi di sperimentazione, slegandosi dai vincoli di genere dettati dalla tradizione come anche dall’idea dell’opera come prodotto finito. Lars Blunck (in Between Object and Event) parla di una “attivazione del potenziale empir ico” e intende con ciò definire una produzione artistica che diviene rappresentazione (nel senso teatrale del termine) e che si genera nel momento dell’azione stessa. Includendo, in questo contesto, installazioni performative, provocazioni psicofisiche, eventi messi in scena, oppure costruzioni socio-politiche di varie situazioni, essa mette in discussione, con i presupposti della contemporaneità, la nozione classica di opera d’arte. Ciò non significa, però, che oggi nell’ambito dell’arte contemporanea non si possa più parlare di “opera d’arte” (nel senso di qualcosa di compiuto, che assolve il suo compito nell’essere contemplato), ma si riferisce al fatto che per l’arte contemporanea è difficile trovare chiare definizioni tipologiche che siano conciliabili con la tradizionale classificazione in generi delle opere d’arte. L’arte prodotta oggi si rifiuta di muoversi in una cornice delimitata e cerca sempre di rinnovarsi attraverso nuove tendenze e sviluppi. "Credo che nella produzione odierna ci sia una parte degli artisti che ritenga gli stimoli provenienti dalla realtà una condizione non sufficiente per completare con successo il loro processo creativo, da qui la necessità di ricorrere alle sollecitazioni della finzione, che a sua volta ha il potenziale di generare una nuova condizione di realtá – dunque una sorta di loop realtá / visione / realtá – all’infinito". Nel trasformare e differenziare ciò che risulta conosciuto e familiare, l’arte contemporanea si rifà alle sue radici, che sono da riconoscere nelle avanguardie dei primi decenni del ventesimo secolo, che hanno calato le pratiche artistiche nella quotidianità e con ciò intrapreso il cammino che ci porta ai nostri giorni.
Opere
MOSTRE ORGANIZZATE PRESSO IL MUSEO DI ARTI APPLICATE DI FRANCOFORTE
MOSTRE ORGANIZZATE PRESSO IL CENTRO DI CULTURA CONTEMPORANEA STROZZINA DI FIRENZE
Bibliografia
"Arte,prezzo e valore" (2009)
Scritto con Dossi Piroschka. Editore: Silvana
Webliografia
Web link
http://www.watsoninstitute.org