Amelio Lucio

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Personaggio o Gruppo:

Lucio Amelio - polaroid di De Luca Augusto

LUCIO AMELIO ( Napoli, 13 settembre 1931 – 2 luglio 1994 ), nacque a Napoli e fu uno dei protagonisti del mercato dell'arte contemporanea internazionale, dalla meta' degli anni 60' alla meta' degli anni 90'.

Biografia:

Lucio Amelio apre lnsieme al gallerista Pasquale Trisorio una galleria a Napoli nel 1965 col nome Modern Art Agency con una personale dell’artista tedesco Wirtz, dimostrando subito un grande interesse per l'arte tedesca.

Nel 1969 sempre a Napoli fu inaugurata la nuova sede della galleria che porterà il suo nome. e che ospiterà artisti di rilievo internazionale, come: Mario Merz, Keith Haring, Jannis Kounellis, Cy Twombly, Robert Rauschenberg, con un’apertura verso gli allora giovani artisti che maturavano la propria attività tra il post-concettuale e la Transavanguardia: De Maria, Ontani, Paladino.

Nel 1969 conobbe l'artista Joseph Beuys che espose per la prima volta da lui in Italia nel 1971. Nel 1979 Lucio Amelio fece conoscere Joseph Beuys a Andy Warhol; da questa conoscenza scaturì la mostra di ritratti "Beuys by Warhol", inaugurata nell'aprile del 1980. Lucio Amelio in quel periodo organizzò una grande festa per i due artisti al City Hall Cafè di Napoli [[1]].

Nel 1976 Amelio pubblicò un saggio dedicato a Mario Merz, pittore e scultore italiano, esponente della corrente dell'arte povera.

Dopo il terremoto del 1980 Amelio coinvolse in una grande mostra più di 50 artisti internazionali; la mostra era intitolata "TERRAE MOTUS" e il tema era appunto il terremoto. Tra gli artisti vi erano: Luciano Fabro, Andy Warhol, Miquel Barceló, Robert Mapplethorpe, Tony Cragg, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino, Gilbert & George, Richard Long, Gerhard Richter, Giulio Paolini, Emilio Vedova e tanti altri. Fu inaugurata nel 1984 a Villa Campolieto di Ercolano, nel 1987 fu portata al Grand Palais di Parigi e oggi è esposta in maniera permanente alla Reggia di Caserta.

Lucio Amelio è stato anche attore. Ha recitato in 3 films della regista Lina Wertmuller :"Pasqualino Settebellezze" (1975) "Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova, si sospettano moventi politici" (1978), "La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia" (1979), e nel film di Mario Martone: "Morte di un matematico napoletano" (1991). Amava cantare: era un appassionato delle canzoni anni 50'; incise un disco "Ma l'amore no", prodotto da Lino Vairetti e Giorgio Verdelli.

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