Arte della democrazia elettonica: differenze tra le versioni

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Arte della democrazia elettonica
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[[Barlow John Perry]]
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[[Brand Stewart]]
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[[CRAIAT]]
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[[Carlini Franco]]
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[[Centro di Comunicazione Antagonista]]
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[[Chaos Computer Club]]
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[[De Digitale Stad]]
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[[Decoder]]
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[[Ferry Byte]]
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[[Freschi Anna Carola]]
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[[Hacker art BBS]]
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[[Hacker art.org]]
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[[Holland Wau]]
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[[Kapor Mitch]]
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[[Lamer Xterminator BBS]]
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[[Lessig Lawrence]]
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[[Luc Pac]]
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[[Ludovico Alessandro]]
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[[Lévy Pierre]]
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[[Mikro]]
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[[Nelson Theodor H.]]
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[[Neural]]
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[[Pengo]]
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[[Postaxion Mutante]]
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[[Rheingold Howard]]
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[[Riemens Patrice]]
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[[Sansavini Stefano]]
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[[Stevens James]]
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[[Strano network]]
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[[Taiuti Lorenzo]]
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[[The Flying Desk]]
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[[The Temporary Museum]]
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[[The Thing Amsterdam]]
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[[Toschi Luca]]
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[[Tozzi Tommaso]]
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[[Van der Cruijsen Walter]]
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[[Virtual Town TV]]
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[[Wernery Stephen]]
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==Storia:==
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Per “democrazia elettronica” è qui inteso quel fenomeno che unisce insieme democrazia in senso stretto e nuove opportunità di collaborazione telematica. Ossia quel fenomeno in grado di favorire il libero accesso alle informazioni, la nascita di luoghi di discussione pluralista e la possibilità per tutti di intervenire nei processi decisionali a livello sia politico che sociale. Di fatto l’avvento dei media elettrici fu salutato già nell’Ottocento come un’occasione di sviluppo della democrazia e del comunitarismo. All’inizio del Novecento l’avvento dell’elettronica fu anch’esso salutato con ottimismo, ma dopo l’uso nefasto che i regimi fecero della radio i sociologi, i teorici della comunicazione e con essi gli artisti, invocarono un uso orizzontale dei media elettronici per sviluppare attraverso di essi nuove forme di democrazia.
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[[categoria:Democrazia elettronica]]
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[[categoria:Arte della democrazia elettronica]]
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Versione attuale delle 10:18, 15 Dic 2012

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