Banksy: differenze tra le versioni

Tratto da EduEDA
Jump to: navigation, search
Riga 1: Riga 1:
==Genere o movimento artistico:==
+
==Genere o movimento artistico==
Streetart
+
Streetart, Stencilart, Guerrilla art
  
  
 +
==Chi è Banksy==
 +
Tra i writers di fama internazionale sicuramente emerge Bansky, uno dei maggiori esponenti della [[Street art]]. Nonostante la fama ormai mondiale, è inspiegabile come sia riuscito a mantenere l'anonimato, essenziale per continuare la sua opera di critica sociale. Di certo si sa solo che è originario di Bristol, città dove appaiono i suoi primi lavori. Le sue opere sono quasi sempre a sfondo satirico, incentrate su temi come la politica, l'etica e la guerra.
 +
Per i suoi lavori di Guerrilla art predilige la tecnica dello Stencil.
 +
Il messaggio solitamente espresso è anti-militarista, anti-capitalistico, anti-istituzionale.
 +
I suoi lavori di provocazione urbana, tra cui l’entrare nei musei di tutto il mondo ed inserirvi sue opere, lo hanno reso un’artista ormai famoso non solo nell’ambiente underground.
 +
Spesso passano giorni prima che qualcuno si accorga dell'intrusione.
 +
I suoi temi preferiti in questi casi, sono quadri dipinti in perfetto stile, con l'aggiunta di alcuni particolari completamente anacronistici (nobili del Settecento con bombolette spray, dame di corte con maschere antigas, ecc.).
 +
Sono ormai famosi in tutto il mondo i suoi Stencil di Rats (topi). Il soggetto dei topi è stato scelto in quanto odiati, cacciati e perseguitati, eppure capaci di mettere in ginocchio intere civiltà, identificazione tra rats e writers.
  
==Luogo:==
+
"Se sei piccolo, insignificante e poco amato allora i topi sono il modello da seguire definitivo".
Londra
+
[[image:Banksy-rat.jpeg]]
  
 +
==Il Percorso Artistico==
 +
Il primo contatto tra Banksy e i graffiti avviene nel 1995, quando la Galleria Arnolfini organizza l’esibizione [[Graffiti]] Art in Britain, e qui, l’allora bambino di dieci anni conosce 3D, artista che lo spingerà a inoltrarsi nel mondo della street Art.
 +
Nel 1998 organizza un evento, il Walls on Fire, che incorona Bristol come capitale del graffito nel Regno Unito. La manifestazione consistette nel dipingere una palizzata lunga 365 metri per un’intero weekend.
 +
Banksy si è sempre adoperato per migliorare Easton, suo quartiere natale, e Paul Kelly, suo “mecenate” gli chiede la realizzazione di un particolare pezzo sul lato della sua casa: un lavoro eseguito totalmente con una pittura leggibile solo con raggi UV, per cui ancora oggi non si sa se sia stato eseguito o meno.
 +
Il suo lavoro, Mild Mild West, è stato votato come simbolo della città.
 +
Durante questi anni di attività artistica, non sono mancati screzi e vere e proprie guerre con alcuni writers, la più famosa è sicuramente quella con Robbo. La fama acquisita negli anni ha portato Banksy a realizzare opere, anche su commissione, in ogni parte del mondo, dalla Palestina a Roma.
  
 +
==Wall and Piece,Century,2006==
 +
L’impegno politico è evidente nelle opere realizzate nell'agosto del 2005 a Betlemme, Ramallah e Abu Dis: Banksy ha realizzato dei murales sulla barriera di separazione realizzata dagli israeliani nei territori occupati della Cisgiordania, combinando varie tecniche.
 +
Le caratteristiche di questi veri e propri murales sono squarci nel muro realizzati con la tecnica del trompe l'oeil che permettono di “vedere” cosa c'è dall'altra parte, di solito paesaggi tropicali, bambini che giocano, spiagge.
  
==Storia:==
+
Nonostante la sua fama ormai mondiale e il pieno riconoscimento dei suoi lavori come opere d'arte, uno dei suoi più famosi murales, quello con gli attori di Pulp Fiction che stringono banane anziché pistole, è stato recentemente rimosso: il suo valore stimato si aggirava intorno ai 400 mila euro. Questo fatto, dimostra come ancora la nostra società non sia pronta ad accettare quella che può essere a tutti gli effetti considerata l'arte del presente del tutto comparabile con opere di artisti come Courbet e Daumier, anche loro autori di opere non accettate dalla società a loro contemporanea.
+
Work
+
Bansky è un personaggio che sta attraversando il mondo dell’arte, senza farne parte. Bansky non ha un mercato ufficiale, i suoi pezzi si vendono su internet. Un hooligan dell’arte, un miscelatore di popart e sovversione grafica.
+
+
È la cultura della rete. È il web che estende la sua libertà ai muri, alla carta, a qualsiasi superficie appartenga alla società degli uomini. È una rivoluzione senza meta, un cambiamento radicale, un ribaltamento di ruoli e regole, il cui impatto è già sufficientemente violento da non lasciarci neanche il tempo di immaginare come andrà a finire.
+
A Bansky non interessano neanche le lusinghe del popolo fashion (sempre pronto a inglobare nuovi comunicatori di cultura underground). Come è ben scritto sul suo sito, nella pagina con cui lo si può contattare (e che ha come simbolo un francobollo della regina Elisabetta che indossa una maschera antigas): the graffiti featured here is NOT a guerrilla marketing campaign for a clothing label.
+
Come a dire: non pensate di far diventare la mia guerra di graffiti sovversivi un’etichetta da abbigliamento. Come dargli torto?
+
Banksy il writer pacifista inglese risolve il problema del complesso rapporto tra arte contemporanea e istituzione museale. Banksy è un artista d'avanguardia, nel senso che anticipa e risolve il problema di come l'artista si deve porre nei confronti del museo istituzione, dei filtri infiniti che l'istituzione pone nei confronti dell'arte, fino a farla "svanire" nell'inutile attesa di una consacrazione ufficiale.
+
L'arte di Banksy che da writer afferma che il muro come superficie neutra è già per sua costituzione pronto ad accogliere l'arte, ora risolve la questione con il museo in un modo semplicissimo, si traveste con soprabito cappelletto e barba finta entra al Museo, scarta il suo Quadro e lo appende alla parete, un gesto civilissimo e rivoluzionario che potenzia ancora di più la carica espressiva dei suoi quadri.
+
Contro la violenza, contro la logica delle armi, delle discriminazione l'arte di Banksy entra nell'istituzione più sclerotizzata che possa esistere, il museo didattico, per offrire alcune varianti ai più scontati percorsi.
+
Al Museo di Brooklyn Banksy inserisce nel percorso espositivo una sorta di generale Lafayette pacifista e graffitaro , in mezzo a ritratti aristocratici e imperiali del sette-ottocento anglosassone.
+
+
Al museo di storia naturale una interessante doppia intromissione, fisica e di genere, che apre "scenari interdisciplinari" alla sua arte con un insetto dotato di equipaggiamenti militari
+
Al Moma un omaggio a Warhol (meno stridente il contrasto, per come è il rapporto tra visitatore medio e museo contemporaneo non se ne è accorto nessuno)
+
Il gesto di Banksy finirà per essere archiviato come una ennesima e innocente goliardata artistica, avrà l'effetto opposto, rivaluterà ancora di più l'istituzione museale, ne metterà in evidenza le contraddizioni?
+
Il caro Banksy ha compiuto l'ennesima delle sue azioni da supereroe postmoderno, oltre gli stencil e le auto-leggittimazioni artistiche. L'ultima opera è un'azione di guerrillia art, pura comunicazione dissacrante contro l'industria dei miti vuoti ed in particolare contro la celebrità più vuota del momento: Paris Hilton.
+
Banksy ha infilato 500 copie modificate del disco di debutto della bella ereditiera in giro per i negozi di dischi del Regno Unito. E le modifiche apportate non sono da poco..
+
a .  
+
  
 +
In conclusione anche questo rinforza l’idea iniziale che spesso le persone si basano su stereotipi estetici legati a valori del passato: prima di definire un oggetto "bello" bisogna accettarne le caratteristiche linguistiche, per questo ciò che è nuovo e quindi non ancora presente nell'immaginario collettivo, non viene ritenuto esteticamente positivo.
  
==Gaza==
+
==Alcune Opere==
Un salotto con due poltrone, un tavolino su cui poggia un vaso di fiori e sullo sfondo la finestra, con tanto di tendine ordinatamente tirate ai lati, che si apre sul panorama mozzafiato di torrenti alpini e ghiacciai. Il tutto disegnato con la massima accuratezza, compresi i colori sgargianti dei fiori che risaltano ancora meglio sullo sfondo di cemento grigio. Quando ci arrivi, appena superato il posto di blocco israeliano da Gerusalemme, rimani colpito dalla forza del dipinto. E' un murales di almeno 6 metri quadrati, disegnato a un paio di metri da terra sulla contestatissima «barriera di sicurezza» voluta dal governo Sharon per porre fine alle infiltrazioni dei kamikaze dalla Cisgiordania. Un urlo contro la presenza oppressiva del muro, ma espresso in modo ironico, sottile, derisorio. Una macchia di colore dissacrante, inquietante, su questa barriera che qui sfiora i 10 metri di altezza, incide la natura e i villaggi degli uomini e alla fine stritolerà i quasi due milioni di abitanti arabi della Cisgiordania in oltre 700 chilometri di cemento. Poco lontano dal murales di Betlemme c' è quello di Abu Dis. In colore nero è tracciata la silhouette di una bambina, con tanto di treccine svolazzanti, che appesa a un grappolo di palloncini cerca di evadere dalla clausura in cui è costretta.[[Image:Banksy-gaza.jpg|right|frame|WallPiece by Banksy]]
+
Una delle opere più irriverenti è sicuramente quella realizzata in risposta alla richiesta di “ essere ritratta come una vera ereditiera” avanzata da Paris Hilton.
 
+
Banksy sostituì 500 copie del cd Paris con altrettante modificate da lui.
E presso i posti di blocco sulla strada per Ramallah è impossibile non notare il disegno di una scala bianca, ben nitida sul muro, puntata verso il cielo. Ci vuole un disegno per ricordare che si può ancora sognare la libertà. «Il gruppo di artisti è arrivato qui in città una notte ai primi di giugno. Quasi nessuno li ha visti dipingere. Si sono messi a lavorare in silenzio, con tanto di scale, pennelli e latte di colore. E la mattina dopo ci siamo alzati con i loro dipinti», racconta Maher, il proprietario della farmacia (si è laureato all' università di Trieste) che negli ultimi mesi si è trovata nella zona intrappolata tra i fili spinati sul confine della municipalità di Gerusalemme e il muro israeliano costruito ben nel profondo dei quartieri periferici di Betlemme. Qui nessuno conosce il nome dell' autore. Nessuno sa che è Banksy, il più celebre artista di graffiti inglese. Noto rigorosamente con il nome d' arte, perché in Inghilterra la sua attività è considerata illegale.
+
La copertina e il libretto delle canzoni vennero modificate: un fotomontaggio mostra infatti il corpo della ricca ereditiera con la testa del suo chihuahua e cambiando i titoli delle canzoni con frasi come “A cosa servo?” “Perchè sono famosa?” “ Il 90% del successo è nell’apparire”. Non è la prima volta che Banksy utilizza la guerrilla art per sovvertire le icone della cultura pop e commerciale, dissacrandone l’immagine e il significato e sfidando l’industria responsabile di creare questi nuovi miti “vuoti”.
E' l' arte al servizio della dissacrazione, della denuncia politica, la forza di impatto sul pubblico dei graffiti che Banksy, oggi 28enne, scoprì 14 anni fa con la sua passione per i murales. Passione da artista, totale, irrequieta. Allora lasciò la scuola per arrampicarsi sui muri dell' Inghilterra, in barba alla polizia, e disegnare le sue denunce.
+
 
+
«Il governo israeliano sta costruendo un muro attorno ai territori palestinesi occupati. E' tre volte più alto di quello che era a Berlino e alla fine sarà più lungo della distanza che separa Londra da Zurigo. Ed è stato dichiarato illegale dagli organismi internazionali. Trasforma la Palestina nella più grande prigione a cielo aperto», ha fatto dire da un suo portavoce. E' la sua unica spiegazione pubblica alla scelta di venire in Cisgiordania. A un giornalista inglese ha raccontato che una sera, mentre dipingeva, una pattuglia israeliana ha cercato di fermarlo sparando in aria.
+
 
+
  
 +
Santa’s Ghetto è un progetto con sede a Betlemme, avviato nel 2005 dall’ organizzazione londinese Pictures on Walls ( di cui fanno parte artisti come Paul Insect, Faile, Aiko, Bast e Eric the Dog) in collaborazione con Banksy, che consiste nel far dipingere il “muro della Separazione” a quattordici artisti provenienti da tutto il mondo, insieme ad artisti palestinesi. Tra i pezzi più famosi si ricorda la colomba con addosso un giubbotto antiproiettile e un mirino sul cuore, diversi trompe d’oeil,e la bambina con i palloncini.
 +
Il Santa’s Ghetto è ora anche una galleria londinese vicino Carnaby Street che ospita l’esposizione e la vendita temporanea delle opere di coloro che hanno partecipato al progetto.
  
 
Correlazioni:
 
Correlazioni:
 
Street art  
 
Street art  
 +
Guerrilla art
 +
Graffiti
 +
Stencil art
  
  
  
 
Bibliografia:
 
Bibliografia:
Banksy - Wall and Piece, Hoepli, 2006
+
Banksy - Wall and Piece, Hoepli, 2006
 
+
        Sabina De Gregori- Banksy il terrorista dell’arte- Castelvecchi Editore
  
 
----
 
----
  
 
Webliografia:
 
Webliografia:
[http://www.banksy.co.uk]  
+
[http://www.banksy.co.uk]
 +
        [http://www.wikipedia.org/wiki/Banksy]
  
 
+
[[categoria:Street art]]
[[Categoria:Street art]]
+
[[categories:Graffiti]]
[[Categories:Graffiti]]
+
[[categoria:Banksy]]
 +
[[categoria:Bristol]]
 +
[[categoria:Londra]]
 +
[[categoria:Roma]]
 +
[[categoria:Gerusalemme]]
 +
[[categoria: Gaza]]
 +
[[categoria:Europa]]
 +
[[categoria:Blek le rat]]
 +
[[categoria:1974]]
 +
[[categoria:1975]]
 +
----
 +
''Italic text''

Revisione 19:15, 8 Dic 2010

Genere o movimento artistico

Streetart, Stencilart, Guerrilla art


Chi è Banksy

Tra i writers di fama internazionale sicuramente emerge Bansky, uno dei maggiori esponenti della Street art. Nonostante la fama ormai mondiale, è inspiegabile come sia riuscito a mantenere l'anonimato, essenziale per continuare la sua opera di critica sociale. Di certo si sa solo che è originario di Bristol, città dove appaiono i suoi primi lavori. Le sue opere sono quasi sempre a sfondo satirico, incentrate su temi come la politica, l'etica e la guerra. Per i suoi lavori di Guerrilla art predilige la tecnica dello Stencil. Il messaggio solitamente espresso è anti-militarista, anti-capitalistico, anti-istituzionale. I suoi lavori di provocazione urbana, tra cui l’entrare nei musei di tutto il mondo ed inserirvi sue opere, lo hanno reso un’artista ormai famoso non solo nell’ambiente underground. Spesso passano giorni prima che qualcuno si accorga dell'intrusione. I suoi temi preferiti in questi casi, sono quadri dipinti in perfetto stile, con l'aggiunta di alcuni particolari completamente anacronistici (nobili del Settecento con bombolette spray, dame di corte con maschere antigas, ecc.). Sono ormai famosi in tutto il mondo i suoi Stencil di Rats (topi). Il soggetto dei topi è stato scelto in quanto odiati, cacciati e perseguitati, eppure capaci di mettere in ginocchio intere civiltà, identificazione tra rats e writers.

"Se sei piccolo, insignificante e poco amato allora i topi sono il modello da seguire definitivo". File:Banksy-rat.jpeg

Il Percorso Artistico

Il primo contatto tra Banksy e i graffiti avviene nel 1995, quando la Galleria Arnolfini organizza l’esibizione Graffiti Art in Britain, e qui, l’allora bambino di dieci anni conosce 3D, artista che lo spingerà a inoltrarsi nel mondo della street Art. Nel 1998 organizza un evento, il Walls on Fire, che incorona Bristol come capitale del graffito nel Regno Unito. La manifestazione consistette nel dipingere una palizzata lunga 365 metri per un’intero weekend. Banksy si è sempre adoperato per migliorare Easton, suo quartiere natale, e Paul Kelly, suo “mecenate” gli chiede la realizzazione di un particolare pezzo sul lato della sua casa: un lavoro eseguito totalmente con una pittura leggibile solo con raggi UV, per cui ancora oggi non si sa se sia stato eseguito o meno. Il suo lavoro, Mild Mild West, è stato votato come simbolo della città. Durante questi anni di attività artistica, non sono mancati screzi e vere e proprie guerre con alcuni writers, la più famosa è sicuramente quella con Robbo. La fama acquisita negli anni ha portato Banksy a realizzare opere, anche su commissione, in ogni parte del mondo, dalla Palestina a Roma.

Wall and Piece,Century,2006

L’impegno politico è evidente nelle opere realizzate nell'agosto del 2005 a Betlemme, Ramallah e Abu Dis: Banksy ha realizzato dei murales sulla barriera di separazione realizzata dagli israeliani nei territori occupati della Cisgiordania, combinando varie tecniche. Le caratteristiche di questi veri e propri murales sono squarci nel muro realizzati con la tecnica del trompe l'oeil che permettono di “vedere” cosa c'è dall'altra parte, di solito paesaggi tropicali, bambini che giocano, spiagge.

Nonostante la sua fama ormai mondiale e il pieno riconoscimento dei suoi lavori come opere d'arte, uno dei suoi più famosi murales, quello con gli attori di Pulp Fiction che stringono banane anziché pistole, è stato recentemente rimosso: il suo valore stimato si aggirava intorno ai 400 mila euro. Questo fatto, dimostra come ancora la nostra società non sia pronta ad accettare quella che può essere a tutti gli effetti considerata l'arte del presente del tutto comparabile con opere di artisti come Courbet e Daumier, anche loro autori di opere non accettate dalla società a loro contemporanea.

In conclusione anche questo rinforza l’idea iniziale che spesso le persone si basano su stereotipi estetici legati a valori del passato: prima di definire un oggetto "bello" bisogna accettarne le caratteristiche linguistiche, per questo ciò che è nuovo e quindi non ancora presente nell'immaginario collettivo, non viene ritenuto esteticamente positivo.

Alcune Opere

Una delle opere più irriverenti è sicuramente quella realizzata in risposta alla richiesta di “ essere ritratta come una vera ereditiera” avanzata da Paris Hilton. Banksy sostituì 500 copie del cd Paris con altrettante modificate da lui. La copertina e il libretto delle canzoni vennero modificate: un fotomontaggio mostra infatti il corpo della ricca ereditiera con la testa del suo chihuahua e cambiando i titoli delle canzoni con frasi come “A cosa servo?” “Perchè sono famosa?” “ Il 90% del successo è nell’apparire”. Non è la prima volta che Banksy utilizza la guerrilla art per sovvertire le icone della cultura pop e commerciale, dissacrandone l’immagine e il significato e sfidando l’industria responsabile di creare questi nuovi miti “vuoti”.

Santa’s Ghetto è un progetto con sede a Betlemme, avviato nel 2005 dall’ organizzazione londinese Pictures on Walls ( di cui fanno parte artisti come Paul Insect, Faile, Aiko, Bast e Eric the Dog) in collaborazione con Banksy, che consiste nel far dipingere il “muro della Separazione” a quattordici artisti provenienti da tutto il mondo, insieme ad artisti palestinesi. Tra i pezzi più famosi si ricorda la colomba con addosso un giubbotto antiproiettile e un mirino sul cuore, diversi trompe d’oeil,e la bambina con i palloncini. Il Santa’s Ghetto è ora anche una galleria londinese vicino Carnaby Street che ospita l’esposizione e la vendita temporanea delle opere di coloro che hanno partecipato al progetto.

Correlazioni: Street art Guerrilla art Graffiti Stencil art


Bibliografia: Banksy - Wall and Piece, Hoepli, 2006

       Sabina De Gregori- Banksy il terrorista dell’arte- Castelvecchi Editore

Webliografia: [1]

       [2]categories:Graffiti

Italic text