Bettetini Gianfranco

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Personaggio: Bettetini Gianfranco

Biografia: Bettetini Gianfranco è nato a Milano nel 1933, laureato in Ingegneria industriale elettrotecnica presso il Politecnico di Milano nel 1956. Nel 1965 vince il concorso a cattedra in Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa. Con la libera docenza in Storia e Critica del film svolge la sua attività alla RAI, nell’ambito di diversi generi televisivi: dalle rubriche e i documentari culturali allo spettacolo leggero, fino agli sceneggiati. Dirige film prodotti e coprodotti dalla RAI (Stregone di città, Ambrogio di Milano...). Tra il 1965 e il 1978 insegna Storia e critica del cinema a Milano e Genova, Semiologia dello spettacolo a Bologna Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa a Roma. Attualmente è professore ordinario di Teoria e tecniche delle comunicazioni di massa presso l’università Cattolica di Milano, dove dirige la Scuola di Specializzazione in analisi e gestione della comunicazione.

Poetica:

Il suo lavoro si sviluppa su settori diversi, dalla storia della televisione in Italia fino all’aspetto culturale delle nuove tecnologie. Tra le ricerche recenti si possono segnalare: uno studio sul concetto di televisione culturale in Europa; alcuni studi sulle caratteristiche più visibili del mezzo televisivo e radiofonico, come la capacità di creare un rapporto di confidenza con i suoi spettatori-ascoltatori. L’argomento attraverso il quale si esprime il suo pensiero è quello della comunicazione sotto tutte le sue sfaccettature, per lui la comunicazione è uno scambio di sapere, anche di emozioni tra due o più persone in cui però vi sia la possibilità di chi trasmette di ricevere a sua volta e viceversa, quindi la parità di ruolo. Questo si ottiene attraverso la conversazione interpersonale faccia a faccia è importante la definizione perché un tipo simile di conversazione in tempo reale. In rapporto alla comunicazione si parla degli strumenti che attuano la comunicazione di massa ma questa non è vera e propria divulgazione di saperi ma solo trasmissione di informazioni, da un punto a molti riceventi, non c’è la stessa possibilità di rispondere con lo stesso potere di chi trasmette. Quali sono i rischi delle comunicazioni di massa? Sicuramente dei messaggi ideologizzati, il rischio di persuasione e di fiducia incondizionata per la forte legittimazione sociale di cui i mass media godono, vi sono anche i rischi che la realtà venga manipolata in seguito alla sovrapposizione con schemi narrativi. Ma non esistono solo rischi: i mass media danno informazione, sapere e in alcuni casi socializzano: basta che vi sia un contatto ben approfondito con la realtà, che da parte di chi fa le trasmissioni o scrive una notizia sia dichiarato il loro punto di vista per evitare confusione all’utente fruitore. In seguito allo sviluppo e diffusione del cd-rom (diventato prodotto editoriale) e di Internet (luogo di contenuti e di interazione sociale) Bettetini parla di inserimento di queste nuove tecnologie quali nuovi media del nostro secolo, li ritroviamo nella storia dell’industria culturale in cui l’editoria elettronica e la rete emergono come parte integrante del sistema. Vi sono possibilità di una sola tecnologia di rendere disponibile un ampia gamma di prodotti mediali e l’emergere della molteplicità di consumi che porta a determinarne la produzione. Da quando internet è diventato un evento concreto, sono emersi nella trattazione sociologica, nuovi temi e approcci: i nuovi media sono degli strumenti che permettono la comunicazione tra gruppi di individui nella virtualità vi è così la duplicazione di alcuni tratti della socialità, non vista più come contrapposizione della vita reale; cambia anche il tipo di relazione da uno a molti, come la televisione e radio, alla disponibilità di intrecciare legami con più individui, si formano da ciò le comunità virtuali con relative trasformazioni delle relazioni interpersonali (es. riduzione delle convenzioni sociali). Anche l’ambito pedagogico ne viene modificato, il ruolo dell’insegnante sta cambiando in seguito alla diffusione dei nuovi media, questi possono aiutarlo nell’esposizione delle lezioni, ad un livello iniziale per poi passare a un livello in cui il docente diventa un cooperatore dell’alunno perché il medium permette non solo l’apprendimento dei saperi, ma fa sì che l’alunno possa verificare le sue conoscenze attraverso l’autovalutazione. Il lavoro da svolgere in questo caso, sia culturale che umano, è notevole perché si dà al discente la possibilità di scegliere il proprio percorso dell’apprendimento completamente solo, lasciare a sé stessi i ragazzi può comportare sicuramente dei rischi, i genitori poi non sono assolutamente preparati e quindi non reagirebbero bene a questo tipo di libertà di acquisizione dei saperi. Ma anche la semiotica prende parte a questa discussione, infatti quando si parla ad esempio di un sito web che ha come obiettivo la costruzione di una comunità di utenti, si può analizzare, con metodi semiotici, il modo in cui il sito rende visibile la propria offerta, le forme che usa per orientare e costruire l’interazione con l’utente e il suo livello di coerenza progettuale.

Opere:

  • Il segno, dalla magia al cinema, I 7, Milano, 1962;
  • Il Tempo del senso. La logica temporale dei testi audiovisivi, Bompiani, Milano 1979;
  • Cinema, lingua e scrittura, Bompiani, Milano 1980;
  • Scritture di massa, Rusconi, Milano 1981;
  • La conversazione audiovisiva, Bompiani, Milano 1988;
  • Deserto sulla terra, Bompiani, Milano 1989;
  • L’occhio in vendita, Marsilio, Venezia, 1991;
  • La simulazione visiva, Bompiani, Milano 1993;
  • Semiotica della comunicazione d’impresa, Bompiani, Milano 1993;
  • Enunciation in T. Sebeock(con C. Giaccardi) (a cura di ) Advances in Visual Semiotica, De Gruyter, New York 1994;
  • Elena del chip, SugarCo, 1995;
  • L’audiovisivo: dal cinema ai nuovi media, Bompiani, Milano 1996;
  • La fabbrica dei promessi sposi (con A. Grasso), RAI-ERI;
  • Il segno dell’informatica, Bompiani, Milano;
  • Le mille e una volta dei Promessi sposi (con A. Grasso, L. Tettamanzi), RAI-ERI, 1990;
  • Eros, memoria e civiltà. Saggi sui media (con F.Colombo), Costa & Nolan, 1999;
  • Quel che resta dei media. Idee per un’etica della comunicazione (con A. Fumagalli), Franco Angeli, 1998;
  • Un tram senza rotaie, Interlinea, 2000;
  • I nuovi strumenti del comunicare, G.Bettetini,S. Garassini, B. Gasparini, N. Cittadini, Strumenti Bompiani, 2001;
  • L’imperfezione del fare, Aragno, 2002;
  • Capirsi e sentirsi uguali, Bompiani, Milano 2003;
  • La nostra televisione. Interviste e documenti, Lampi di Stampa, 2005


Bibliografia:

  • Nuovi strumenti del comunicare, co-autori S. Garassini, B. Gasparini, N. Vittadini, Strumenti Bompiani, Milano:

il libro tratta dell’evoluzione degli strumenti della comunicazione dal telefono a Internet, dal computer alla realtà virtuale, e soprattutto l’influenza che hanno dato alla comunicazione, fino al paradigma della reticolarità che ci aiuta nell’impatto sulle nuove modalità di comunicazione che la rete Internet ha permesso.

  • Le nuove tecnologie della comunicazione, co-autore F.Colombo, Strumenti Bompiani, Milano:

il libro tratta degli strumenti della comunicazione (telefonia, telematica, televisione, radiofonia) che sono anche settori di ricerca da parte della sociologia, della psicologia, della semiotica. Importante il passaggio dall’analogico al digitale che dà la possibilità di modifiche più veloci e la memorizzazione su uno stesso supporto. La comunicazione tradizionale cede il posto ad un altro tipo di comunicazione fino a poco tempo fa non presa seriamente.

  • Gli spazi dell’ipertesto, co-autori S. Garassini, B. Gasparini, N. Vittadini, Strumenti Bompiani, Milano:

il libro si occupa dell'ipertesto, che permette al fruitore un percorso reticolare. Vi è una lettura integrata dei tre livelli di cui si compone la dimensione comunicativa dell'ipertesto. Definizione di un percorso che va dall’organizzazione dei contenuti della rete ipertestuale (spazio logico), allo spazio che viene usato sullo schermo (spazio visibile), e infine lo spazio che si occupa della dimensione dell’interazione, che serve come luogo strutturato per lo scambio comunicativo con l’utente (spazio agito).


Webliografia:

http://www.emrf.rai.it

http://www.bambiniemedia.it