Computer Lib Dream Machines

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Un forte attrattore è stato Computer Lib/Dream Machine di T. Nelson, un libro autoprodotto in cui tra le altre cose si legge "il potere dei computer al popolo!" una sorta di parola d'ordine che si è tramandata di generazione in generazione e che era frutto degli slogan del movimento negli anni sessanta;


Autore: Nelson Theodor

Tratto da: Noah Wardrip-Fruin, Nick Montfort (a cura di), (2003), The New Media Reader, The MIT Press, Cambridge, Massachussets

Titolo Originale: Computer Lib/Dream Machines

Traduzione di: Rosanna Nistri

Anno: 1974

Titolo del brano tradotto: Computer Lib/Dream Machines



Sintesi di Nistri Rosanna - [segue il testo originale]


[Introduzione] da:

Computer Lib / Dream Machines

1974 Theodor H. Nelson


Computer Lib/Dream Machines di Theodor Nelson (1974) è il libro più importante nella storia dei nuovi media, si compone di due parti ed è spesso chiamato il primo libro del personal computer perché ha predetto l’importanza degli effetti che i computers avrebbero prodotto nel mondo. La prima parte del volume, Computer Lib, affascinò i lettori, li informò, li ispirò e li riunì attorno ad una causa comune: quella di sfidare il “sacerdozio��? del computer ed il suo potente capo IBM, e mai accettarlo. Il nemico era l’unità centrale in tutte le sue manifestazioni: commerciali, filosofiche, politiche e socioeconomiche. Egli esortò i lettori al grido di: “Il potere dei computers al popolo!��? Computer Lib, che per la prima volta riportò un computer sullo sfondo della copertina, rappresentò in letteratura un artefatto destabilizzante per l’ordine esistente nel campo, facendo acquisire ai computers il ruolo di congegni personali. L’altra parte del trattato, Dream Machines, ebbe ancora maggior significato per lo sviluppo dei nuovi media: focalizzò il messaggio sull’importanza dei progetti multimediali visti come media, ridimensionando l’idea comune dei computers visti solo come gigantesche macchine da calcolo. Nelson arguì che le esperienze significative al computer erano media da progettare e che i computers avrebbero soppiantato le nuove generazioni di media. I progetti che Nelson selezionò per il libro erano alcuni dei più importanti lavori nel campo dei media fino a quel momento, sia suoi che di altri: prodotti creativi sottoposti alla mente dell’audience, documenti fondanti nel campo ora chiamato interazione uomo-macchina. Come seconda cosa Nelson propose che queste nuove esperienze mediali fossero messe in una rete di pubblicazione aperta e libera. Una rete che supportò la comparizione e la interconnessione della sua proposta di ipertesto del 1965. Nelson coniò il termine ipertesto definendolo come “un testo scritto in maniera non sequenziale che si dirama e fornisce opzioni al lettore, meglio se letto su uno schermo interattivo��?. Egli percepì la risultante esplosione di conoscenza che avrebbe cambiato radicalmente le quotidiane esperienze di ognuno, sia scienziati che studenti. Questa visione ed il progetto per realizzarla – Xanadu – rese Nelson bersaglio di scherno per 20 anni: egli fu chiamato matto e anche peggio per la sua forte convinzione che i fondamenti di Xanadu rappresentassero il futuro dei media e della cultura. (Xanadu [1]: un progetto che prevedeva al suo interno un database contenente tutta la letteratura mondiale, comprendente qualsiasi cosa fosse scritta da chiunque. I lettori avrebbero avuto la possibilità di accedere ai documenti ed il sistema avrebbe addebitato automaticamente una piccola somma di denaro ai richiedenti accreditandola all’autore. Non è mai stato possibile realizzare questo progetto). All’inizio degli anni settanta piccoli gruppi di persone appassionate sparse per il mondo si impegnarono a creare e a lavorare a vari tipi di ipertesti anche se allora inabili alla rete, finché finalmente nel 1990 il World Wide Web divenne popolare e permise la lettura on line di ipertesti. Le asserzioni di Nelson furono sommerse per sempre in una inondazione di pubblicazioni ipertestuali internazionali.


COMPUTER LIB

1974 Theodor H. Nelson


L’idea portante di questo libro è la convinzione di Nelson che tutti potrebbero capire i computer. Molti lo fanno ma sfortunatamente, in questo campo come anche in molti altri campi, impera il professionismo di pochi iniziati che sono molto restii a condividere le loro conoscenze ed esperienze con altri, a soddisfare le loro domande. Si sente dire di tutto sui computers, ma per la maggior parte delle persone quello che viene detto è solo qualcosa di molto confuso e l’abisso tra esperti e profani si amplia velocemente e pericolosamente. L’uomo ha creato il “mito del computer“ su una sua propria immagine, o una di esse: fredda, sterile, “scientifica��?, oppressiva. Alcune persone fuggono da questa immagine. Gli altri, parlando a questo proposito in modo affettato, sono entrati a far parte di un freddo, sterile, oppressivo culto, e lo hanno propagato come una fede. Altri ancora vedono i computers per quello che realmente sono: versatili strumenti che possono essere volti a qualsiasi proposta, in ogni stile. Conoscenza è potere, e così tende ad essere accaparrata. Gli esperti, in qualsiasi campo, raramente vogliono che la gente capisca quello che fanno e generalmente gioiscono umiliando le persone profane al riguardo. Perciò Nelson dice che l’uso dei computers è dominato da un “sacerdozio��?: è il regno degli “esperti��? che con le loro incomprensibili risposte sembrano non disposti a dare alcun lume ma che non sono differenti da altri professionisti come medici, avvocati, ingegneri. Questo è solo un esempio del male strisciante del professionismo [2]: il controllo di aspetti della società da parte di una cricca di iniziati. Per molte ragioni è urgente che lo spaventoso divario fra pubblico e iniziati del computer sia colmato. E questo libro può suggerire ad alcuni professionisti del computer che la loro posizione non è così sacrosanta come essi credono; in nessun modo però Nelson intende condannare gli iniziati del computer in generale, ma solo coloro che non vogliono che le persone inesperte siano a conoscenza di ciò che sta accadendo. Egli afferma che questo campo è pieno di persone brave e creative e che il numero dei loro intelligenti contributi è considerevole. Esse meritano di essere conosciute così come i bravi fotografi ed i bravi scrittori. A chi ha domandato a Nelson dove poter apprendere i computers, egli ha risposto: in nessun luogo. Il più di ciò che è stato scritto sui computers, per il profano, è o illeggibile per la sua complessità, oppure è banale. I computers sono semplicemente una necessaria e piacevole parte della vita come il cibo ed i libri, non sono tutto, sono solo un aspetto di tutto, e non conoscere questo è analfabetismo del computer, una stupida e pericolosa ignoranza. I computers sono facili da capire come le macchine fotografiche. Nell’area computers ci sono tanti differenti oggetti, e le loro differenze sono importanti, ma finora per il pubblico profano sono state ammucchiate insieme come “roba del computer��?, indistinta, incomprensibile. È come se la gente non potesse distinguere una macchina fotografica da un esposimetro o da un cavalletto. L’autore ha provato a rendere questo libro simile ad una rivista di fotografia, spigliato, vivace il più possibile e capace di dare alcuni rudimenti. Altre cose più complesse sono state scritte in modo da dare la percezione di esse; tutti noi impariamo ogni giorno la maggior parte delle cose, in un primo momento, tramite vaghe impressioni, la cosa importante è essere incoraggiati! Secondo Nelson ogni brillante ragazzino delle scuole superiori, o chiunque altro sia in grado di arrabattarsi nei dettagli di una rivista di fotografia, sarebbe capace di capire questo libro o di afferrarne le idee principali, esso non è stato scritto per far diventare i lettori dei programmatori o degli esperti di computer, ma per dar loro un aiuto per imparare a parlare di ciò di cui si parla ovunque e per farli sentire forse più a loro agio quando le nuove macchine si incroceranno con la loro vita.


Sogno cammina a lungo con me: il meglio è ancora futuro

DREAM MACHINES

1974 Theodor H. Nelson


Nelson esorta i lettori ad iniziare la lettura da questa parte del volume, l’altra parte (Computer Lib), egli dice, è solo se essi vogliono sapere di più sui computers altrimenti possono anche non leggerla, in un certo senso, è stata un invito per questa parte: Dream Machines. Il materiale è stato scelto per il suo carattere ispirante e divertente. L’autore vuole presentare diversi progetti, tutti validi, e la loro risultante macchina di sogni proponendosi di lasciare ai lettori la scelta di essi. Tutte le grandi Compagnie e tutte le Università sembrano insistere sul fatto che il sistema-computer è l’onda del futuro, perciò è più importante che mai avere spiegazioni diffuse chiaramente. Ma gli “esperti��? non stanno dando molto aiuto. L’accademico e l’industriale, sono penosamente pontificali e pomposi nell’uso dei nuovi linguaggi convenzionali. Esiste una base scientifica per queste cose, esiste pertanto un sottolivello di tecnicismo, ma “come per le fondamenta di una cattedrale, serve solo supportare ciò che si erge da queste I PARTICOLARI TECNICI SONO IMPORTANTI, MA UNA VISIONE GLOBALE È PIÚ IMPORTANTE��? Le intenzioni di questo libro sono molteplici: orientare i principianti in campi complessi, legare insieme le persone che capiscono di queste cose e inoltre sgonfiare parzialmente diversi regni di competenza che si meritano leggermente meno attenzione di quella che in realtà ottengono. Perché ha importanza questo? “Perché noi viviamo nei media, come il pesce vive nell’acqua. (Molte persone sono prigioniere dei media, molti sono manipolatori e molti vogliono usarli per comunicare visioni artistiche). Ma oggi, in questo momento, noi possiamo e dobbiamo progettare i media, progettare le molecole della nostra nuova acqua e io credo che i dettagli di questo progetto abbiano profonda importanza. Essi saranno con noi per un tempo molto lungo, forse così lungo come quello che l’uomo ha lasciato dietro di sé; forse se essi saranno così validi come possono essere, l’uomo potrà acquistare sempre più tempo oppure rimane da supporre il futuro come più prossimo alla fine.��? L’autore intende orientare un po’ i lettori ai vari progetti proposti, esortandoli ad affinare fortemente la fantasia che è l’accaparramento del domani. Le cose più eccitanti sono quelle che riguardano i computers perché molto presto essi saranno coinvolti in tutti i media. Questo è il perché questa parte del libro si sposa con l’altra, più utile per capire i computers. Il computer non è un compagno senza limiti, ma è profondamente versatile; per lavorare con esso dobbiamo capire che cosa può fare. L’intento dell’autore è promuovere l’uso dei computers per aiutare le persone a scrivere, pensare e rappresentare. Nelson crede che la presentazione attraverso il computer sia una specie di spettacolo e spera che si possano promuovere tradizioni individualistiche come in letteratura, film e cultura. Ma, egli dice, dobbiamo creare il nostro bravo nuovo mondo con arte, gusto, intelligenza e ideali molto alti. Cinematografo e libri, musica e architettura sono stati per tutti noi parte di importanti ed emozionanti momenti. La stessa cosa sta per accadere con i nuovi media. La tecnologia è un’espressione dei sogni dell’uomo. Se l’uomo non indulgesse alle sue fantasie, il suo pensare per conto suo, inibirebbe lo sviluppo delle tecnologie. Le realtà tecnologiche di oggi sono già obsolete e il futuro della tecnologia è limitato solo dai limiti dei nostri sogni. I moderni mezzi di comunicazione, in particolare i media elettronici, sono conseguenze ed estensioni di quei significati che sono divenuti dominanti nel nostro sviluppo sociale.


Note:

[1] “Hacktivism: la libertà nelle maglie della rete��? – A. Corinto e T. Tozzi – Manifestolibri, Roma, 2002

[2] Questo è un punto di vista di Nelson che vede il Professionismo come un male che si diffonde nel mondo di oggi, una sorta di poli-oligarchia attraverso la quale vari gruppi (conduttori di metropolitana, lavoratori nel settore sociale, muratori, ecc.) possono portare le cose ad un arresto se le loro precise e accresciute domande non hanno riscontro. (Nel frattempo, l’irrilevanza di ogni professione aumenta in proporzione alla sua crescente rigidità.) Alcuni gruppi fortunati chiedono sempre di più ad ogni giro di ruota, ma allo stesso tempo, il numero di coloro che sono disoccupati permanentemente cresce di continuo.


Bibliografia:


Noah Wardrip-Fruin, Nick Montfort (a cura di), (2003), The New Media Reader, The MIT Press, Cambridge, Massachussets - pagine 301-307: Computer Lib/Dream Machines – Theodor H. Nelson


Testo originale


[Introduzione] da:

Computer Lib / Dream Machines

1974 Theodor H. Nelson


Computer Lib/Dream Machines è il libro più importante nella storia dei nuovi media. Il volume di Nelson è talvolta chiamato il primo libro del personal computer, probabilmente perché è arrivato un po’ prima del primo sistema di elaborazione (Altair) e gli fu più tardi riconosciuto di aver predetto gli effetti della sua venuta. Questa, tuttavia, fu solo una delle molte visioni, predittive e influenti, offerte nel volume. Computer Lib/Dream Machines è come un codice Janus che riunisce due libri a confronto. Nel mezzo, i testi dei due libri-limite insieme, si incontrano. Riguardo a Computer Lib, la sua copertina per la prima volta rappresentata con un computer sullo sfondo, non predice semplicemente che i personal computer stavano arrivando, ma effettivamente cambiava l’idea popolare che si aveva dei computer, a livello fondamentale. Come ha scritto Steward Brand nella sua edizione apparsa nel 1987, Ted Nelson è “accuratamente dipinto come il Tom Paine della rivoluzione del personal computer. Il suo trattato (1974) Computer Lib/Dream Machines, ebbe lo stesso effetto di Common Sense di Paine, affascinò i lettori, li informò, li dispose al dibattito ed eventualmente a marciare, riunendo intorno ad una causa comune molti di loro che non avevano realizzato che fosse così degna anche la causa che avevano davanti.... Il nemico era l’unità centrale in tutte le sue manifestazioni: commerciali, filosofiche, politiche e socio-economiche. Grande Profeta. Il libro di Nelson elevò il grido: ��?Abbasso il cyber grezzo!��? Egli esortava i suoi lettori a sfidare il sacerdozio del computer ed il suo capo IBM, e a mai accettarlo. “Il computer non deve lavorare in questo modo��?, di nuovo come risposta. “Computer Lib��? era in letteratura come Altair e Apple II erano divenute in ingegneria: un artefatto che destabilizzava l’ordine esistente circa i computer, che acquisiva una concezione di computer come congegno personale. L’altra parte del volume, “Dream Machines��? ebbe ancora maggior significato per lo sviluppo dei nuovi media. Nelson aveva scritto nella introduzione di Dream Machines: “Sentitevi liberi di cominciare da qui. L’altra parte è solo se volete sapere di più sui computer, che sono mutevoli strumenti per comporre simboli. Altrimenti saltatela.��? Egli scrisse questo credendo che il suo più essenziale messaggio non fosse sui computer ma sui media e sul design. Egli credeva che l’importanza dei computer non consistesse nella loro capacità di calcolo, ma nel fatto che avrebbero soppiantato le nuove generazioni di media. Nelle pagine che seguivano, Nelson riportò alcuni dei più importanti lavori nel campo dei media fino a quel momento, come quello di Dong Engelbart (§08, §16) e Ivan Sutherland (§09), e portò avanti la propria unica duplice visione. Per prima cosa, arguì che le esperienze al computer erano media da progettare e che questo progetto sarebbe stato sia un processo creativo che sottoposto alla mente dell’audience (utenti). Il suo più stimolante tentativo sul soggetto (Fantics) è ristampato qui solo con una piccola selezione di progetti di Nelson stesso. Questi sono i documenti fondanti nel campo ora chiamato interazione uomo-macchina. Essi causarono al libro di Nelson di essere approvato, plagiato, derubato e fatto un oggetto totem nei primi commerci di nuovi media. Una operaia formatrice progettista della Apple Computer racconta la storia di avere avuto una copia di Computer Lib/Dream Machines posta nelle sue mani il primo giorno che essa aveva fatto un report di lavoro. Per seconda cosa, Nelson propose che queste nuove, progettate esperienze mediali, fossero messe in una radicale, aperta rete di pubblicazione. Una rete che supportò la riconfigurazione, comparizione e interconnessione della sua proposta di ipertesto del 1965 (§11), in aggiunta alla complessa versione di costruzione e alle potenti convenzioni della interfaccia utente. Nelle pagine qui ristampate, egli immagina la risultante esplosione di conoscenza che cambia radicalmente le quotidiane esperienze di ognuno sia studenti che scienziati. Questa visione e il progetto per realizzarla – Xanadu – rese Nelson bersaglio di scherno per 20 anni: egli fu chiamato matto (e peggio) per la sua forte convinzione che i fondamenti di Xanadu rappresentassero il futuro dei media e della cultura. La generale credenza era che semplicemente non c’era domanda per un pubblico, disabilitato a pubblicare ipertesti in rete. Questa credenza era respinta, comunque, da piccoli gruppi intorno nel mondo che creavano e lavoravano con vari tipi di ipertesti inabili alle reti. Sebbene abbiamo appena steso Xanadu, quando uno di questi sistemi, il World Wide Web, comincia ad esplodere in popolarità durante il 1990 (§54), le convinzioni di Nelson, o meglio, le asserzioni furono sommerse per sempre in una inondazione di pubblicazioni di ipertesti internazionali. - NWF

Mitch Kapor, progettista di Lotus 1-2-3, cofondatore della Fondazione Frontiera Elettronica: ho impiegato una parte dell’inizio degli anni ’70 aggirandomi intorno alle librerie ed alle edicole di piazza Harvard. All’epoca ero un giovanissimo programmatore di computer e occasionalmente insegnante di Meditazione trascendentale. Inciampai in Computer Lib durante una escursione notturna e fui istantaneamente affascinato. C’era un uomo che sognava i miei sogni prima che io li facessi, che dava voce ad una concezione radicalmente diversa di computers come altro rispetto a gigantesche macchine da calcolo. Computer Lib mi ispirò come mai nessun altro libro prima fino ad allora e mi sostenne per i prossimi pochi anni finché comprai il mio primo Apple II. Mi orientò nella direzione di una carriera nel campo del non ancora inventato dei personal computers. Per cui io sono eternamente grato.

Dream Machines (2): tratta di perché noi viviamo nei media, come il pesce vive nell’acqua. (Molte persone sono prigioniere dei media, molti sono manipolatori e molti vogliono usarli per comunicare visioni artistiche). Ma oggi, in questo momento, noi possiamo e dobbiamo progettare i media, progettare le molecole della nostra nuova acqua e io credo che i dettagli di questo progetto abbiano profondamente importanza. Essi saranno con noi per un tempo molto lungo, forse così lungo come quello che l’uomo ha lasciato dietro di sé; forse se essi saranno così bravi come possono essere, l’uomo potrà acquistare sempre più tempo oppure rimane da supporre il futuro più prossimo alla fine.

Pubblicazione originale Pubblicata in proprio, 1974, seconda edizione, Redmond, Washington: Tempus Libri / Microsoft Stampe, 1987.

Leggendo altro: Nelson, Ted. “Una struttura concettuale per ogni Uomo-Macchina��?. Procedimenti AFIPS Esposizione e conferenza nazionale sul computer M21-M26, giugno 4-8, 1973, New York. Montvale, N.J.: Stampa AFIPS, 1973. Nelson, Ted. “Il giusto modo di pensare circa la progettazione di programmi��? L’arte di progettare interfacce uomo-computer, 235-243. Ed. Brenda Laurel. Reading, Mass.: Addison-Wesley, 1990. Rheingold, Howard. Strumenti per il Pensiero: le Persone e le Idee dietro la Prossima Rivoluzione del Computer. New York: Simon & Schuster, 1985; Cambridge: Stampe MIT, 2000.


Voi potete e dovete capire i computers ORA

COMPUTER LIB

1974 Theodor H. Nelson


Qualsiasi stupido può capire i computers, e molti lo fanno. Sfortunatamente, a causa di ridicole circostanze storiche, i computers sono stati fatti un mistero per i più del mondo. E questa situazione non sembra migliorare. Voi sentite di tutto e di più sui computers, ma per la maggior parte delle persone è solo qualcosa di molto confuso. La gente che ha conoscenza di computers spesso sembra restia a spiegare cose o a rispondere alle vostre domande. Nozioni stereotipate si sviluppano sui computers operanti in modi fissi - e così la confusione aumenta. L’abisso fra profani ed esperti di computers si amplia velocemente e pericolosamente. Questo libro dà una misura della disperazione, così preoccupante e abissale del pubblico senso di confusione e ignoranza. Nessuna cosa con pulsanti o luci può essere sbolognata ai profani così come un computer. Ci sono così tanti differenti oggetti, e le loro differenze sono così importanti, che finora al pubblico profano sono state ammucchiate insieme come “roba del computer��?, indistinta e al di là della comprensione o censura. È come se la gente non potesse distinguere una macchina fotografica da un misuratore di esposizione o da un cavalletto, o un’auto da un camion o una prigione. Questo libro è perciò devoto alla premessa che TUTTI POTREBBERO CAPIRE I COMPUTERS. Si propone di colmare un urlante bisogno. Molta gente comune mi ha chiesto dove poter apprendere sui computers, ed io ho detto in nessun luogo. Il più di ciò che è stato scritto circa i computers per il profano è o illeggibile o sciocco. (Alcune eccezioni sono elencate di seguito [pp. 6-7 della prima edizione, non ristampate qui]; potete andare su di esse invece che su questo se volete). Ma effettivamente in nessun luogo un grande quadro è spiegato abbastanza con semplicità. In nessun luogo uno può procurarsi una visione semplice di quello che i computers realmente sono, senza tecnici e matematici spauracchi, complicati esempi, o banalità. Questo libro è un tentativo. (E in nessun luogo ho visto un libro semplice che spiega al profano il favoloso mondo del computer grafico il quale ci aspetta tutti, una cosa che significa moltissimo per me personalmente così come per una parte di tutti noi in generale. Questo è discusso nella parte tolta). I computers sono semplicemente una necessaria e piacevole parte della vita come il cibo ed i libri. I computers non sono tutto, sono solo un aspetto di tutto, e non conoscere questo è analfabetismo del computer, una stupida e pericolosa ignoranza. I computers sono facili da capire come le macchine fotografiche. Ho provato a rendere questo libro simile ad una rivista di fotografia - spigliato, vigoroso e vivace il più possibile. Questo libro spiegherà come riconoscere le mele dalle arance e quale metodo c’è sopra. Se tu vuoi fare un sidro o avere aiuto per arrivare alle cose dal lato giusto, tu devi andare via da qui. Io non sono un programmatore provetto, una persona con le mani sopra o un eminente professionista, sono solo un fan del computer, un fanatico del computer se volete. Ma se il Dr. David Reuben può scrivere sul sesso io posso certamente scrivere sui computers. Ho scritto questo come una lettera a un nipote, amichevole e personale. Questo è forse meno noioso per il lettore, e certamente meno noioso per lo scrittore, che sta facendo questo in fretta. Come una rivista di fotografia, getta a voi alcuni rudimenti in una gioiosa collocazione. Altre cose sono buttate là in modo che voi avrete la percezione di esse, anche se i dettagli sono elusivi. (Noi impariamo ogni giorno la maggior parte delle cose all’inizio tramite vaghe impressioni, ma in qualche modo incoraggiarle non è usualmente ritenuto dignitoso). È stato arbitrario ciò che ho scelto di includere qui, basato su ciò che potrebbe divertire ed avere una rapida comprensione. Ogni brillante ragazzino delle scuole superiori, o chiunque altro sia in grado di arrabattarsi nei dettagli di una rivista di fotografia, sarebbe capace di capire questo libro, o di afferrare le idee principali. Questo non farà di voi un programmatore o un esperto di computer, attraverso esso avete un aiuto per parlare di ciò di cui si parla, e forse vi potrete sentire più a vostro agio (o per lo meno capaci di tener testa) quando le nuove macchine si incroceranno con la vostra vita. Se potete prendere l’occasione di imparare a programmare è un’esperienza tremendamente buona per chiunque al di sopra della quarta classe. Ma la principale idea di questo libro è di aiutare a riconoscere le mele dalle arance, e in che modo arrivarci. Io spero che voi sarete perseveranti, e di avervi dato un po’ di suggerimenti. Io sto “pubblicando��? questo libro per conto mio, in questa prima forma di bozza, per testare la sua vitalità, per vedere in che modo insensato la gente prende il computer, e per vedere se c’è abbastanza desiderio di capire i computers, prima di tutto voi Gente Là Fuori, come io penso. Io sarò interessato a ricevere correzioni e suggerimenti per le prossime edizioni, se alcuna ci sarà. (Il campo del computer è il suo stesso universo che esplode, così io sarò preoccupato circa l’essere o no all’altezza dei tempi in quel momento).

Riassunto di Questo Libro

L’uomo ha creato il mito del “computer“ su una sua propria immagine, o una di esse: fredda, immacolata, sterile, “scientifica��?, oppressiva. Alcune persone fuggono da questa immagine. Gli altri, parlando in modo affettato a proposito di questo, sono entrati a far parte di un freddo-sterile-oppressivo culto, e lo hanno propagato come una fede. Molti sono silenziosi circa questo malanno facendo fare cose alla gente rigidamente e dicendo che la colpa è del computer. Altri ancora vedono i computers per quello che realmente sono: versatili strumenti che possono essere volti a qualsiasi proposta, in ogni stile. E così un’abbondanza di nuovi stili e proposte umane sono state proposte e sperimentate, ogni proponente proponendo il proprio sogno nel proprio molto personale modo. Questo libro presenta un addobbo di cose e sogni. Forse alcuni richiameranno il lettore....

Il Sacerdozio del Computer

Conoscenza è potere e così tende ad essere accaparrata. Gli esperti, in qualsiasi campo, raramente vogliono che la gente capisca quello che fanno e generalmente gioiscono umiliando le persone. Perciò se diciamo che l’uso dei computers è dominato da un sacerdozio, la gente che vi cosparge con incomprensibili risposte e sembra non disposta a darvi alcun lume, non è che essi siano differenti a questo proposito in ogni altra professione. Medici, avvocati, ingegneri edili sono allo stesso modo. Ma i computers sono molto speciali, e noi abbiamo da avere a che fare con loro dappertutto e questo effettivamente attribuisce al sacerdozio del computer una stretta mortale sul funzionamento di tutte le grandi organizzazioni, degli uffici del governo, e qualsiasi altra cosa che essi fanno correre. I Membri del Congresso si stanno ora lamentando circa il controllo dell’informazione da parte delle persone del computer, che essi non possono avere informazione neppure attraverso ciò che è sui computers. A seguito di questo sembra cosa di poca importanza che nelle compagnie ordinarie personale “inesperto��? non possa ottenere alle domande dirette, risposte dalle persone del computer; ma questo è lo stesso fenomeno. Per molte ragioni è urgente che lo spaventoso divario fra pubblico e iniziati del computer sia colmato. Come si suole dire, la guerra è troppo importante per essere lasciata ai generali. La tutela del computer non può essere lasciato a lungo al sacerdozio. Io vedo questo come solo un esempio del male strisciante del Professionismo [1], il controllo di aspetti della società da parte di una cricca di iniziati. Possono esservi alcune occasioni, quantunque, in cui il Professionismo possa essere aggirato. I medici, per esempio, hanno l’esistenza detta non più lunga di quella dei corpi dei propri pazienti.[2] E questo libro può suggerire al alcuni professionisti del computer che la loro posizione non sarebbe così sacrosanta come essi avrebbero pensato, l’uno e l’altro. Questo non è per dire che le persone del computer stanno provando a imbrogliare tutti con intenzione. Così come chiunque sta provando a fare un lavoro complesso lo vede appropriato, essi non vogliono essere turbati con futili domande e lamenti. Infatti, probabilmente ogni gruppo di iniziati avrebbe accaparrato i computers anche di più. Se il computer si è evoluto rispetto al telegrafo (già potrebbe esserlo), forse i bibliotecari lo avrebbero accaparrato concettualmente così tanto quanto le persone di ingegneria matematica. Ma le cose sono andate troppo lontano. Le persone hanno legittime lamentele circa il modo in cui i computers sono usati, e legittime idee per i modi in cui potrebbero essere usati, sarebbero non più collegati in derivazione a parte. In nessun modo intendo condannare la gente del computer in generale. (Solo coloro che non vogliono che voi siate a conoscenza di ciò che sta accadendo). Il campo è pieno di persone brave e creative. Infatti, il numero di persone creative e brillanti conosciuto all’interno del campo per i suoi intelligenti e creativi contributi è considerevole. Essi meritano di essere conosciuti così ampiamente come, io asserisco, i bravi fotografi o scrittori.

“I computers si fanno attraenti per crescenti moltitudini che li vedono, uniformemente, come gli strumenti della regolazione e del soffocamento di tutte le cose calde, umidicce e umane. Le esortazioni, naturalmente non sono del tutto infondate, ma nel loro aspetto che più colpisce esse sono inefficaci e dunque attualmente sono una acquiescenza alla deumanizzazione che esse denunciano. Abbiamo chiaramente bisogno di una valutazione molto più consapevole allo scopo di chiarire l’etica dei vari ruoli delle macchine nelle faccende umane.��?

Ken Knowlton in “Collaborazioni con Artisti – Riflessioni di un Programmatore,��? in Nake & Rosenfeld, eds., Graphic Languages (North-Holland Pub. Co.), p. 399.


Sogno cammina a lungo con me: il meglio è ancora futuro

DREAM MACHINES

1974 Theodor H. Nelson


Questa è la parte schioccante di Computer Lib. (Sentitevi liberi di cominciare da qui. L’altra parte è solo se volete sapere di più sui computer, che sono mutevoli strumenti per comporre simboli. Altrimenti saltatela. Ma se voi cambiate la vostra mente potrebbe essere divertente navigare). In un certo senso, l’altra parte è stata un invito per questa parte. Ma è un onesto invito: io calcolo che voi sappiate di più, voi sarete i più preparati per quello che sto dicendo qui. Non necessariamente per acconsentire o essere “venduti��?, ma per pensare sui non semplici termini che stanno divenendo necessari. Il materiale qui è stato scelto per il suo carattere esilarante e ispirante. Non importa il vostro background o la conoscenza tecnica, sarete capaci di capire qualcosa di questo, e incapaci di capire qualcosa del resto. Dipende parzialmente dalla preparazione frettolosa di questo libro, e parzialmente dalla varietà di interessi che sto provando a includere qui. Voglio presentare diversi progetti e la loro risultante macchina di sogno, tutti validi. Se il computer è un sistema proiettivo, o il calamaio di Rorschach, come affermato nell’altra parte, i reali sistemi proiettivi, quelli con proiettore incorporato, sono tutti gli altri. La gente prova a fare filmati, TV e i più divertenti usi del computer, inoltre fa fotografie sui monitors, sono strane inversioni e recessi del fondo della mente e del cuore. È il peculiare aspetto del sé. Molto bene. Questo libro – questa parte, Dream Machines – si propone di lasciare a voi la scelta dei sogni. Notando che tutte le Compagnie e tutte le Università sembrano insistere che il suo sistema è l’onda del futuro, credo che sia più importante che mai avere soluzioni propagate chiaramente. Ma gli “esperti��? non stanno dando molto aiuto; essi sono parte del problema. Da ambo i lati, l’accademico e l’industriale, sono penosamente pontificali e pomposi nei discordanti nuovi linguaggi convenzionali. Poca chiarezza è trasmessa da questo. Poche cose sono più divertenti delle pretese di quelli che professano la dignità, la sobrietà e la professionalità delle loro esperte predizioni – specialmente quando anche essi, stanno riversando il loro proprio personale punto di vista sotto la guisa del tecnicismo. La maggior parte delle persone non progetta per ciò che sta andando a colpire la ventola del ventilatore. E le persone addette ai computer e all’elettronica sono come i generali che si stanno preparando all’ultima guerra. Francamente, io credo che sia un oltraggio far sembrare come se non ci fosse nessun tipo di basi scientifiche per queste cose; c’è un sottolivello di tecnicismo, ma come per le fondamenta di una cattedrale, serve solo supportare ciò che si erge da queste. I PARTICOLARI TECNICI SONO IMPORTANTI, MA UNA VISIONE GLOBALE E’ PIU’ IMPORTANTE. Questo libro ha diverse simultanee intenzioni: orientare i principianti in campi più complessi e legare insieme quasi chiunque che comprenda; inoltre, sgonfiare parzialmente diversi regni di competenza che io credo si meritino leggermente meno attenzione di quella che ottengono; e per tracciare la giusta via, che io credo continui ingiustamente le tradizioni occidentali di letteratura, cultura e libertà. A questo proposito il libro è molto più antiquato di quanto può sembrare rispetto all’irrompente, attualissimo livello. Presento le principali idee di questo libro non come mie personali, ma come una curiosa specie di verità rivelata. È stato tutto ovvio per me per un certo tempo, e io sono convinto che sarebbe ovvio anche per chiunque non sia stato bloccato dall’educazione. Se voi capite le problematiche del pensare e organizzare creativamente le idee, se vi siete accorti delle cose cattive che talvolta la scuola fa alle persone, se voi capite la sociologia del mondo intellettuale, e avete sempre amato una macchina, allora questo libro non dice nessuna cosa che voi non conoscete già. Per ogni sogno, molti particolari e oscurità devono essere frammentati e sbloccati. Le loro unite ramificazioni devono essere capite in profondità dalla persona che sta provando a creare quel che è. Ogni confabulazione di possibilità gira intorno per avere dettagliati i più intricati ed esatti risultati. (Questo è il perché io sono così irritato da quelli che credono che i “media elettronici��? siano tutti simili.) E ogni possibile combinazione che voi scegliete, ha differenti precise strutture implicite in essa, accomodamenti e unità che fluiscono da questi ramificati dettagli. Implicit alla Radio cela il canale del Tempo ed il Programma. Ma molte di queste possibilità rimangono non comunicate o non viste per una varietà di motivi sociali o economici. Perché ha importanza questo? Ha importanza perché noi viviamo nei media, come un pesce vive nell’acqua. (Molte persone sono prigioniere dei media, molti sono manipolatori, e molti vogliono usarle per comunicare visioni artistiche.) Ma oggi, in questo momento, noi possiamo e dobbiamo progettare i media, progettare le molecole della nostra nuova acqua, e sono convinto che i dettagli di questo disegno abbiano una importanza molto profonda. Essi saranno con noi molto a lungo, forse così a lungo quanto l’uomo ha vissuto; forse se essi sono così bravi come possono essere, l’uomo può acquistare più tempo - o il prossimo futuro rimane il più incerto. Così in queste pagine io spero di orientarvi un po’ ai vari proposti progetti. Questo ha significato anche registrare gli sforzi di pochi Brewster McClouds, il di lui arrabattarsi alla volta di qualche nuovo volo di immaginazione nel suo sensorio. Ma tenete a mente che affilare solidamente la fantasia è l’accaparramento del domani. Il grande sogno Americano spesso diventa la grande novità Americana. Dopo di che si tratta di una scelta di stile, di misura e di piano di finanziamento. Le cose più eccitanti qui sono quelle che riguardano i computers: eminentemente perché i computers saranno coinvolti in tutti i medium di presentazione e di pensiero molto presto. Questo è il perché questa parte del libro si sposa con l’altra: se volete capire i computers, potete fare il primo passo girando il libro. M’immagino che il massimo che voi conoscete sui computers – specialmente sui minicomputers e la modalità dei sistemi on-line può rispondere alle nostre minime azioni – la vostra migliore immaginazione può fluire attraverso i tecnicismi, può scorrere le due parti insieme, può discernere le forme di ciò che voi vorreste che queste cose facessero. Il computer non è un compagno senza limiti, ma è profondamente versatile; per lavorare con esso dobbiamo capire cosa può fare, le opzioni e i costi. Il mio particolare intento, anche troppo fermamente elaborato qui, è l’uso dei computers per aiutare le persone a scrivere, pensare e presentare. Ma io credo che la presentazione attraverso il computer sia una specie di spettacolo e scrivendo, non di psicologia, ingegneria o pedagogia. Ciò potrebbe essere un’oziosa disputa se non avesse conseguenze sui progetti dei sistemi con i quali tutti stiamo per dover convivere. Male che vada, temo che questi ci possano bloccare; ben che vada, spero che possano promuovere tradizioni individualistiche in letteratura, film e cultura. Ma dobbiamo creare il nostro bravo nuovo mondo con arte, gusto, intelligenza e ideali i più alti possibile. Non ho menzionato le emozioni. Cinematografo e libri, musica e anche architettura sono stati per tutti noi parte di importanti, emozionanti momenti. La stessa cosa sta per accadere con i nuovi media. Lavorare a uno schermo altamente rispondente, per esempio, può essere profondamente eccitante, come volare in aeroplano attraverso un canyon, o parlare a qualcuno d’intelligenza vivace. Questo è come sarebbe. (“La ragione è, e a rigore dovrebbe essere, schiava delle emozioni��?. – Bertrand Russel). Nel progetto dei nostri futuri media e sistemi, non indietreggeremo davanti a questo aspetto emotivo, come legittima parte del nostro progetto fantic (vedi pag. 317). Il substrato di tecnicismi e i rivolgimenti della mente, effetti di contorcimento che essi producono, sono due facce della stessa medaglia; e per capire l’una non è di necessità straniarsi dall’altra. Pertanto è per l’integrità dello spirito umano, che noi dobbiamo sognare.

Sogni

La tecnologia è un’espressione dei sogni dell’uomo. Se l’uomo non indulgesse alle sue fantasie, il suo pensare per conto suo, inibirebbe lo sviluppo delle tecnologie da sé stesso. Antichi visionari hanno parlato di tempi e spazi lontani dove gli uomini hanno saccheggiato intorno e vicino e alcuni potrebbero vedere l’un l’altro a grande distanza. Le realtà tecnologiche di oggi sono già obsolete e il futuro della tecnologia è limitato solo dai limiti dei vostri sogni. I moderni mezzi di comunicazione ed in particolare i media elettronici sono conseguenze ed estensioni di quei significati che sono divenuti dominanti nel nostro sviluppo sociale.

How Wachspress, “Hyper Reality��? © Auditac Ltd. 1973


BAMBINI DI TUTTE LE ETA’!


Signore e signori, l’era della presentazione e pubblicazione prestigiosa sta per iniziare. Palpitanti presentazioni, monitor scarabocchiati, danzeranno a vostro piacimento rendendo manifesti i molti misteri della serpeggiante saggezza. Ma se noi vogliamo rendere nuovamente umano un mondo sempre più brutale e spiacevole, dobbiamo elevare i nostri sforzi. E dobbiamo in fretta. E’ urgente. Salite dritti in alto.

Theodor H. Nelson, “Barnum-Tronics��?. Swarthmore College Alumni Bulletin, Dec. 1970, 12-15.


“Quando vi state relazionando con i media voi siete in uno show business, voi sapete, se vi piace o no.��? “Show business,��? disse. “Assolutamente. Abbiamo ottenuto di essere in uno show business. Abbiamo ottenuto di mettere insieme un team che prenderà noi lì.��? Feci mentalmente attenzione a usare la metafora dello show business di nuovo, e continuai, “il talento veramente creativo di IBM probabilmente si trova in altre aree…��?

Heywood Gould, Corporation Freak (Tower), 23.


NON PIU’ MATITE, NON PIU’ LIBRI, NON PIU’ INSEGNANTI DALLO SGUARDO SEVERO

LA GESTALT, CARO BRUTUS, NON E’ NELLE NOSTRE STELLE MA IN NOI STESSI


(Il seguente articolo è apparso nel settembre 1970 uscito su Computer Decisions, e ha ottenuto una straordinaria attenzione.) Ho cambiato un po’ le mie vedute – noi tutti passiamo attraverso cambiamenti, dopo tutto – ma dopo qualche considerazione ho deciso di ritornare nella forma originale, senza qualificazioni, mitigazioni o nient’altro, per la sua unità. Ringrazio Computer Decisions per l’uso del lavoro artistico di Gans e per la fotografia di Superstudent sulla copertina, il cui autore sfortunatamente insiste per preservare il suo anonimato. Un punto interessante, per inciso, è che la gente legge questo in una quantità di modi differenti. Un tale Dean dell’Educazione allegramente lo fraintende come un tabellone pubblicitario per il CAI. Altri leggono in esso varie forme di minaccia o difesa di una generalizzata meccanizzazione. In una lettera uno scrittore diceva che io ero una minaccia, ma almeno scrivendo articoli mi tirò fuori dalle strade. Ecco il mio punto fondamentale: l’istruzione assistita dal computer (CAI), applicata sventatamente e imitativamente, minaccia di estendere le peggiori caratteristiche dell’educazione così com’è ora. Note:

[1] Questo è un punto di vista. Io vedo il Professionismo come un male che si diffonde nel mondo di oggi, una sorta di poli-oligarchia attraverso la quale vari gruppi (conduttori di metropolitana, lavoratori nel sociale, muratori) possono portare le cose ad un arresto se le loro particolari accresciute domande non hanno riscontro. (Nel frattempo, l’irrilevanza di ogni professione aumenta, in proporzione alla sua crescente rigidità.) Alcuni gruppi fortunati chiedono di più ad ogni giro di ruota, ma allo stesso tempo, il numero di coloro che sono disoccupati permanentemente cresce e cresce ancora.

[2] Ellen Frankfort, Vaginal Politics. Quadrangle Books. Boston Salute Collettiva delle donne, Our Bodies, Ourselves. Simon & Schuster.

[Nelson]