Cyber SM

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Titolo:

Cyber SM

Autore:

Stahl Stenslie e Kirk Woolford

Anno:

1994

Luogo:

Colonia, Germania.

Sito web:

Descrizione:

Alla Scuola Superiore di Media e Comunicazione dell'Università di Colonia, un gruppo di studenti provenienti da tutto il mondo e già laureati in discipline artistiche, tecnologiche e/o mediologiche, hanno la possibilità di sperimentare e sviluppare progetti a loro discrezione. Stahl Stenslie, uno studente norvegese che si occupa di realtà virtuale, rendendosi conto della totale mancanza di tattilità tipica degli ambienti di Realtà Virtuale, decide di creare un sistema che permetta di ricevere e trasmettere degli stimoli fisiologici. Perciò, insieme con l'americano Kirk Woolford, un esperto di WAN e di reti telematiche, progettano e sviluppano il CYBER SM, la prima vera tuta di cybersex veramente funzionante.

Il cuore del sistema è un software scritto su piattaforma Macintosh Quadra, che funziona al pieno delle sue potenzialità su di un 840 AV, ma che potrebbe funzionare tranquillamente, se ci si accontenta della velocità, anche su di un comune LC. Tecnicamente il software è rappresentato da uno stack di hypercard che si compone di vari elementi. Abbiamo quindi un database grafico che comprende al momento una ventina di torsi ed altrettanti bacini, sia maschili che femminili. Tali files sono in realtà delle scannerizzazioni 3D che servono per comporre il corpo con cui ci si vuole andare a rappresentare all'altra/o utente, anzi cyberamenate. Nulla vieta di utilizzare un'immagine rappresentante esattamente il proprio corpo, salvo il fatto che l'accesso ad uno scanner 3D non é al momento proprio cosa semplice ne economica.

Altro elemento importante è la finestra di visualizzazione, che ci permetterà di vedere il corpo di rappresentazione. Tale corpo, ed ora si spiega il perchè della scannerizzazione 3D, potrà essere zoomato e ruotato a piacimento fino a raggiungere la zona, erogena o meno, che si desidera stimolare. La stimolazione avverrà clickando con un mouse o meglio una trackball nell'area prescelta, e ciò determinerà una reazione nella parte corrispondente della tuta indossata dal/la cyberamante. Una serie di pulsanti permetteranno di memorizzare e quindi presettare delle sequenze di azioni o delle azioni specifiche da attivarsi e mantenere tali, come ad esempio mantenere in azione il vibratore anale mentre si stanno stimolando i capezzoli. Lo stack consente pure una connessione vocale via ISDN che permette quindi agli/le utenti di parlarsi per creare quell' alchemica atmosfera di stimolo cerebrale ed eccitazione sensoriale che è assolutamente essenziale per creare una situazione sessuale reale piuttosto che meccanica. Una serie di filtri permettono inoltre di alterare la frequenza delle voci, rendendole non più identificabili sotto il profilo del sesso, allo scopo di mantenere il livello di deprivazione sensoriale "esplorativo" e misterioso tipico della telematica di basso livello.

Al Mac comunque va interfacciata la tuta vera e propria. Questa, costruita in gomma e parzialmente fibre di carbonio è già di per se stessa un oggetto e quindi un'esperienza decisamente fetish una volta applicata al corpo. La parte più evidente della tuta è rappresentata dalla protuberanza nera falliforme sita in mezzo alle gambe. Si tratta in realtà di un contenitore che contiene un fallo penetrante e vibrante nel caso che la tuta sia indossata da una creatura con genitali femminili, ed un fallo cavo risucchiante nel caso sia indossata da una creatura con genitali maschili. Un secondo vibratore, in questo caso anale, è piazzato nella parte posteriore della tuta, visto che le persone di entrambi i sessi sono comunque fornite di orifizio anale, qualunque che sia la loro pratica sessuale. Su buona parte della superficie del corpo come braccia, gambe, mani, fronte, torace e seno sono invece piazzati sensori, dischi termici, fasce vibranti e vari gadgets di stimolazione, oltre ad alcune pinzette che fanno da conduttori di scariche di alta tensione a intensità regolabile. Un guanto particolare permetterà inoltre di rilevare il grado di sudorazione, il battito cardiaco ed il livello di conduttività del/la cyberamante, al fine di determinare il livello di eccitazione sessuale raggiunto per poter intonare a ciò tutti gli effetti di stimolazione prodotti dall'altro/a cyberamante.

Ma ancora una volta quello che conta é la capacità offerta dalla tuta CYBER SM, in accordo con i meccanismi propri del cybersex, di esplorare nuove situazioni, nuove possibilità. Di far l'amore con creature di cui non si conosce precedentemente il sesso e che si potrebbero rivelare di quello opposto a quanto immaginato. Di andare in esplorazione su tutto il corpo del/la amante, e non solo nell'area genitale, alla ricerca delle zone erogene più particolari e personali. Allo sperimentare piaceri inusitati e forti come la penetrazione anale e le scariche di alta tensione, fino al piacere tutto cerebrale e tipicamente SM (come ricorda il nome del sistema) di sentirsi controllati/e dall'altro/a amante e di essere in suo potere completo.

Non sostituirà, e neppure intende farlo, il sesso tradizionale, ma ciò che riesce ad offrire di nuovo e diverso non è affatto poco.

Collezione:

Genere artistico di riferimento:

Bibliografia:

  • Velena Helena, 1995, Dal Cybersex al Transgrender, Castelvecchi, Roma;


Webliografia: