D-Dag

Tratto da EduEDA
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Anno:

2000 d.c.

Luogo:

Danimarca

Autore:

Kragh-Jacobsen Soren, Levring Kristian, Thomas Vinterberg, Von Trier Lars.

Descrizione:

Nella notte di Capodanno tra il 2000 e il 2001 Thomas Vinterberg, Lars von Trier, Soren Kragh-Jacobsen e Kristian Levring, meglio conosciuti come i fondatori del movimento Dogma 95 decidono di sottoporre la Danimarca ad un esperimento di televisione interattiva. Dalle 23 e 30 del 31 dicembre del 2000 sino alle 0 e 40 del 1gennaio 2001 saranno fatte partire contemporaneamente.

Ciascuno delle quattro telecamere segue la storia di un personaggio personalmente ideata e prestabilita dai quattro registi, che comunque lasciano all'attore, a seconda dell'evolversi degli eventi in tempo reale, la possibilità d'improvvisazione. Oltre alle quattro telecamere, ne esiste una quinta che cattura le immagini dei registi al lavoro, tutti riuniti in una postazione comune a differenza di Lars von Trier. I registi saranno ininterrottamente in contatto con i propri attori e attraverso un microfono avranno la possibilità di comunicare con loro.

Una troupe ridotta al minimo riprenderà le peripezie di ciascun personaggio trasmettendole istantaneamente alla sala di regia affinché ciascun regista possa tenere sotto controllo il proprio lavoro e quello dei colleghi. Nel tardo pomeriggio del giorno seguente quattro reti della televisione danese trasmettono simultaneamente le vicende dei personaggi, mentre su altri due canali è possibile tenere d'occhio gli eventi direttamente dalla sala regia e addirittura seguire contemporaneamente le quattro storie attraverso la suddivisione dell'immagine in quattro quadrati.

Lo spettatore finalmente non è più una figura passiva, ma oltre a renderlo partecipe si può dire che diventa egli stesso il regista e montatore degli eventi, di fronte alla televisione, egli è liberissimo di seguire o meno la vicenda di un personaggio oppure cambiare canale.

D-Dag è un passo importante in quanto propone un esperimento dove lo spettatore televisivo da sempre succube della passività, diventa finalmente protagonista e regista della propria versioni finali dell'opera, di cui avremo una infinite versioni, differenti l'una dall'altra.