Dada

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Genere o movimento artistico: Dadaismo

Personaggi o Gruppi: Tristan Tzara, Marcel Janco, Richard Huelsenbeck, Hans Richter, Marcel Duchamp, Man Ray, Francis Picabia, Hans Arp, Kurt Schwitters.

Luogo: il Dadaismo è un movimento artistico che nasce in Svizzera, a Zurigo, nel 1916. Il movimento, dopo il suo esordio a Zurigo, si diffonde ben presto in Europa, soprattutto in Germania e quindi a Parigi. Nonostante il dadaismo sia un movimento delimitato in area europea, c’è la tendenza di includere nel medesimo movimento, anche alcune esperienze artistiche che, negli stessi anni, ebbero luogo a New York.

Storia: il contesto storico in cui il movimento ha origine è quello della prima guerra mondiale, con un gruppo di intellettuali europei che si rifugiano in Svizzera per sfuggire alla guerra. Questo gruppo è formato da Tristan Tzara, Hans Arp, Marcel Janco, Hans Richter, e la data d'inizio del Dadaismo si considera il 5 febbraio 1916, giorno in cui fu inaugurato il Cabaret Voltaire. Aspetti tipici delle serate del Cabaret Voltaire erano l'assenza di regole e limiti, il ricorso a provocazioni e dissacrazioni di ogni genere e la combinazione di linguaggi artistici diversi.



Opere: Tristan Tzara, in un suo scritto, descrive il modo dadaista di realizzare una poesia. Il passo, riportato di seguito, evidenzia chiaramente il modo di procedere dei poeti dada.

Per fare un poema dadaista. Prendete un giornale. Prendete delle forbici. Scegliete nel giornale un articolo che abbia la lunghezza che contate di dare al vostro poema. Ritagliate l’articolo. Ritagliate quindi con cura ognuna delle parole che formano questo articolo e mettetele in un sacco. Agitate piano. Tirate fuori quindi ogni ritaglio, uno dopo l’altro, disponendoli nell’ordine in cui hanno lasciato il sacco. Copiate coscienziosamente. Il poema vi assomiglierà.


In pratica, con i ready-made si frantumò il concetto per cui l’arte era il prodotto di una attività manuale studiata e applicata con grande dedizione. Un’opera d’arte poteva essere qualsiasi cosa. Infatti, il valore dei ready-made era solo nell’idea. Abolendo qualsiasi significato o valore alla manualità dell’artista, l’artista, non è più colui che sa produrre delle cose con le proprie mani, ma è colui che sa determinare nuovi significati alle cose, anche a quelle già esistenti. Il ready-made dal titolo Fontana del 1917 rappresenta il momento di maggior provocazione dell’opera di Duchamp. L’artista prese un oggetto comune della vita di ogni giorno, un orinatoio, e lo collocò in modo tale che il suo significato d’uso è scomparso sotto il nuovo titolo e il nuovo punto di vista, creando un nuovo modo di pensare quell’oggetto.

Le Champs Delicieux, Man Ray (1922). Le rayografie di Man Ray rappresentano, un altro momento di totale rottura dai canoni tradizionali dell’arte e soprattutto della fotografia, sia in senso espressivo che esecutivo. Si trattava di una tecnica in cui le fotografie erano ottenute semplicemente applicando delle mascherature opache o translucide, a volte addirittura degli oggetti, sul materiale fotosensibile in camera oscura. Il risultato è un'immagine negativa, ottenuta senza l'ausilio della macchina fotografica. Altro esempio di rayografia, Gun with alphabet stencils del 1924.

Correlazioni: esiste senza dubbio una relazione importante tra Dada e il movimento futurista I futuristi inneggiavano ad una nuova bellezza, quella della velocità mentre i dadaisti non erano interessati alla bellezza dato che criticavano proprio quell’ideale. surrealistiJackson Pollock con l’action painting. La negazione della bellezza e dell’estetica, invece è un principio dadaista che verrà adottato da quegli artisti che nei primi anni sessanta daranno vita all’arte concettuale.

Bibliografia: L’arte moderna, Giulio Carlo Argan, Ed. Sansoni; Arte nel tempo, De Vecchi Cerchiari, Ed. Bompiani; Le avanguardie artistiche del novecento, Mario De Micheli, Ed. Feltrinelli; Avanguardie del '900, Marco Dolcetta, Ed. RAI-ERI; Dada, Art Dossier, Ed. Giunti