Dead on second life: differenze tra le versioni

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Con '''Dead on second life''' Iaconesi esplora un tema che può essere definito come uno dei principali fili conduttori del suo percorso artistico: quello delle '''vite virtuali'''. La riflessione dell'artista su questo argomento è distribuita in diverse sue opere, tra le quali citiamo [[Angel F]] e [[Voyeur]].
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Con '''Dead on second life''' Iaconesi esplora un tema che può essere definito come uno dei principali fili conduttori del suo percorso artistico: quello dell' '''intelligenza artificiale'''. La riflessione dell'artista su questo argomento è distribuita in diverse sue opere, tra le quali citiamo [[Angel F]] e [[Talker]].
  
 
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Per creare i personaggi, che sono completamente autonomi nell'universo virtuale, l'autore ha cercato di essere il più fedele possibile agli originali, sia da un punto di vista estetico che comportamentale.
 
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Un ruolo fondamentale è rivestito dall''''aspetto linguistico'''. Infatti i personaggi sono dotati di un''''intelligenza artificiale''' che gli permette di interagire con altri avatar attraverso un linguaggio proprio, che è stato ricavato dall'analisi, attraverso algoritmi linguistici, di una mole incredibile di testi e documenti scritti dai reali personaggi storici.
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Un ruolo fondamentale è rivestito dall''''aspetto linguistico'''. Infatti i personaggi sono dotati di un''''intelligenza artificiale''' che permette loro di interagire con altri avatar attraverso un linguaggio proprio, che è stato ricavato dall'analisi (attraverso il motore linguistico di [[Talker]]) di una mole incredibile di testi e documenti scritti dai reali personaggi storici.
Ma la ricerca della fedeltà rispetto agli originali non si ferma a questo aspetto, arrivando ad investire perfino la prossemica.
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Ma la ricerca della fedeltà rispetto agli originali non si ferma a questo aspetto, arrivando ad investire perfino la gestualità e l'abbigliamento.
  
 
Alla base del progetto si trova una riflessione sul concetto di '''identità'''. Secondo Iaconesi "piattaforme virtuali come Second life non sono realmente adatte per esprimere diversità e individualità: limitazioni linguistiche, definizioni di avatar e l'accettazione sociale promuovono norme e stereotipi più che identità."[http://www.artisopensource.net/dosl/DoSL_Presentation.pdf]
 
Alla base del progetto si trova una riflessione sul concetto di '''identità'''. Secondo Iaconesi "piattaforme virtuali come Second life non sono realmente adatte per esprimere diversità e individualità: limitazioni linguistiche, definizioni di avatar e l'accettazione sociale promuovono norme e stereotipi più che identità."[http://www.artisopensource.net/dosl/DoSL_Presentation.pdf]

Versione attuale delle 23:13, 30 Nov 2009

Titolo:

Dead on second life

Autore:

Salvatore Iaconesi e Oriana Persico

Anno:

2008


Sito web:

http://www.artisopensource.net/dosl/main.html

Descrizione:

Con Dead on second life Iaconesi esplora un tema che può essere definito come uno dei principali fili conduttori del suo percorso artistico: quello dell' intelligenza artificiale. La riflessione dell'artista su questo argomento è distribuita in diverse sue opere, tra le quali citiamo Angel F e Talker.

Dead on second life-kafka.jpg Dead on second life-marx.jpg Dead on second life-chanel.jpg

In questa opera Iaconesi esplora le possibilità offerte da Second life inserendo gli avatar di tre personaggi realmente esistiti nel più famoso universo virtuale. Si tratta di Franz Kafka, Coco Chanel e Karl Marx. Per creare i personaggi, che sono completamente autonomi nell'universo virtuale, l'autore ha cercato di essere il più fedele possibile agli originali, sia da un punto di vista estetico che comportamentale.

Un ruolo fondamentale è rivestito dall'aspetto linguistico. Infatti i personaggi sono dotati di un'intelligenza artificiale che permette loro di interagire con altri avatar attraverso un linguaggio proprio, che è stato ricavato dall'analisi (attraverso il motore linguistico di Talker) di una mole incredibile di testi e documenti scritti dai reali personaggi storici. Ma la ricerca della fedeltà rispetto agli originali non si ferma a questo aspetto, arrivando ad investire perfino la gestualità e l'abbigliamento.

Alla base del progetto si trova una riflessione sul concetto di identità. Secondo Iaconesi "piattaforme virtuali come Second life non sono realmente adatte per esprimere diversità e individualità: limitazioni linguistiche, definizioni di avatar e l'accettazione sociale promuovono norme e stereotipi più che identità."[1]

Genere artistico di riferimento:

Web art

Webliografia: