Desktop theatre Adriene Jenik, Lisa Brenneis e Jonathan Delacour: differenze tra le versioni

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Revisione 22:30, 13 Feb 2006

Genere o movimento artistico: desktop theatre Personaggi o Gruppi: Adriene Jenik, Lisa Brenneis e Jonathan Delacour


Storia: Clicking for Godot Il palazzo è una stanza visiva bidimensionale di chiacchierata riempita "di avatars" grafici che rappresentano i partecipanti, in modo da Didi e Gogo hanno preso la forma con più appena il loro dialogo scritto. Sullo schermo, hanno messo in mostra i avatars blobby della felice-faccia che il palazzo usa per "gli ospiti"; si sono transformati in in Everymen droll, con pochi fezzes della dunce-protezione al posto dei movimenti di luppolo i bowlers del Beckett e una gamma di colori limitata delle espressioni e. Poiché il palazzo li lascia usare la sintesi della voce digitale di Macintalk, Didi e Gogo inoltre "hanno parlato" nelle voci identiche e robot. (Macintalk lotta valiantly con il phonetics delle parole non pratiche, così qui, "Godot" si è staccato come va dote. ) il risultato era rigido ma non unaffecting -- un genere di teatro digitale del puppet. "in Godot attendente," poichè un critico famously lo ha messo, "niente accade, due volte"; nelle stanze di chiacchierata, niente accade ripetutamente ancora, poichè la gente raccoglie ogni sera e, principalmente, aspetta qualcosa accadere, affinché qualcuno dica qualcosa che interessa, affinché una certa diversione contribuisca a passare il tempo. Agli artisti che hanno concepito ed eseguito la prodezza hanno richiesto "il vaudeville existential di Godot.com" -- Adriene Jenik, Lisa Brenneis e Jonathan Delacour -- Beckett attendenti hanno offerto un commento perfetto sul mondo di chiacchierata in linea. Allo stesso tempo, il sistema di chiacchierata del palazzo ha fornito un ambiente pubblico unruly per un esperimento teatrale -- uno spazio per il teatro in linea della via in cui i bystanders potrebbero vacillare "sulla fase" in qualsiasi momento. Così l'apparizione di Muscleman, che -- come il battitore, un perno-in su saucy-osservante di brunette e parecchi altri avatars -- hanno arrestato le prestazioni ed interjected alcuni libs dell'annuncio. Ad un punto, Didi e Gogo hanno lasciato la loro "stanza attendente" a casa visitare uno spazio ammucchiato del palazzo denominato il pozzo, dove la loro presenza ha evocato le osservazioni come, "li penso se tutto il cambiamento i nostri nomi a Dodo ed a Gigi" e "ai hackas di gogo e di didi la r u?" Le interruzioni improvisatory sono venuto cerchio completo quando Muscleman, entrante nello spirito dell'evento, ha cambiato i suoi avatar nomi a Godot. Quello ha reso a questo "Godot" un primo: uno in cui Godot infine rivela. Di per quanto ho potuto scoprire, questo "Godot" è inoltre un primo di un altro genere -- uno sforzo nubile introdurre la struttura il dramma ed il peso di un testo classico nell'ambiente grezzo e effimero di chiacchierata in linea. In una discussione di alberino-prestazioni, gli esecutori ed i loro pubblici sono giunto alla stessa conclusione: La possibilità librantesi di interferenza -- la minaccia sempre presente di rottura di via-teatro-stile -- era precisamente che cosa era il più compelling circa l'esposizione. Opere: Clicking for Godot

Bibliografia: : Pier Luigi Capucci, Realtà del virtuale, Bologna, Clueb, 1993 Marshall McLuhan, Gli strumenti del comunicare, Il Saggiatore, Milano, 1990 Andrea Menicacci, Emanuele Quinz, La scena digitale. Nuovi media per la danza, Marsilio, Venezia, 2001 Fabio Paracchini, Cybershow, Ubulibri, Milano, 1996


Webliografia: http://www.desktoptheater.org/ http://www.noemalab.org/sections/ideas/ideas_articles/stefanini_teatrodigitale.html