Digital hijack: differenze tra le versioni

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Si concluse tutto il 31 luglio dello stesso anno, ma i suoi effetti perdurano a tutt'oggi.
 
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Revisione 00:49, 14 Giu 2006

DIGITAL HIJACK

Il digital hijack fu il primo rapimento virtuale e venne organizzato dal gruppo degli etoy il 31 marzo 1996. Il loro obiettivo dichiarato era la liberazione di Kevin Mitnick, ma il vero obiettivo era dimostrare i limiti e le potenzialità inespresse di una rete soffocata dalla noia. L’operazione "digital hijack", letteralmente il "sequestro digitale" (hijack significa anche dirottamento), è il primo rapimento di massa della storia di Internet. L’idea di "terrorismo digitale" è nata con il "dirottamento digitale", centinaia di migliaia di utenti di Internet finiti in trappola, dirottati verso il sito di etoy. Base di partenza del digital hijack è un gesto quotidiano, ripetuto ogni giorno da milioni di navigatori del mondo, come la ricerca di una parola dentro un motore di ricerca. A partire dal 31 marzo 1996 collegandosi al motore di ricerca Altavista, e sottoponendo richieste tra le più generiche (sex, heaven, love, ecc.) nei primi 100 risultati della richiesta inoltrata, anziché trovare informazioni relative alle parole chiave, l’ignaro utente veniva deviato verso il sito di etoy. Compariva una schermata in cui si diceva: "questo è un rapimento". Si è trattato di un'operazione di sabotaggio e critica del sistema mediatico, che con il suo alto valore simbolico sintetizza i punti topici dello scenario digitale: dalla crisi del concetto di spazio al pericolo di un controllo subdolo e centralizzato da parte dei motori di ricerca. Il digital hijack non è solo un rapimento simbolico, è soprattutto un dirottamento: istantaneo spostamento del navigatore verso un'altra zona della Rete; sfrutta e delinea le caratteristiche strutturali del cyberspazio, quelle in grado di mettere in crisi il concetto tradizionale di spazio (fisico) facendo cadere modelli teorici come gli assetti cartesiani e la prospettiva rinascimentale. L’hijacking sfrutta le possibilità di spostamento istantaneo per trasferire non solo le informazioni ma anche gli spettatori. E’ il sovvertimento dei "canali di traffico stabiliti" che mette a nudo i punti deboli della Rete, l’illusione di un media paritario nella struttura di comunicazione ma polarizzato nei flussi di attenzione in maniera piramidale. Naturalmente l’obiettivo di etoy non è sovvertire l’ordine attuale di Internet, ma di attrarre tutti i flussi di attenzione verso etoy.com. Si concluse tutto il 31 luglio dello stesso anno, ma i suoi effetti perdurano a tutt'oggi.