Discussione:LeWitt Sol

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LeWitt Sol (Hartford, 9 settembre 1928 – New York, 8 aprile 2007).

Sol LeWitt (1928-2007) è stato negli anni sessanta tra i padri fondatori dell'arte concettuale. Riteneva che l’idea sia lo strumento che produce l’arte.

Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:

Sol LeWitt

Biografia:

(Hartford, 9 settembre 1928 – New York, 8 aprile 2007).

Nato da una famiglia di ebrei,immigrati russi.
In giovane età la madre, lo spinse a frequentare la scuola d’arte al Wodsworth Atheneum di Hartford.
Conclusa la Scuola fa il servizio militare nella Guerra di Corea.
Tornato dalla Guerra in Corea nel 1953 si trasferisce a New York, dove apre uno studio nel Lover East Side. Nel frattempo studia in una scuola di Arti Visive, nutrendo sempre di più il suo interesse per il design.
Nel 1955, lavora come Graphic Designer nello studio architettonico di I.M. Pei, ma questo impiego non gli durò più di un anno. Nel frattempo lavoro nel celebre MoMa di New York dove collabora con: Robert Ryman, Dan Flavin, Gene Beery , Robert Mangold e Lucy Lippard.
Alla fine degli anni Sessanta LeWitt insegna alla New York University ed alla Scuola di Arti Visive di New York. Nel 1980 lascia New York per trasferirsi a Spoleto, una piccola cittadina in Italia per poi tornare alla fine degli anni Ottanta a Chester, nel Connecticut.
LeWitt è considerato il fondatore del Minimalismo e dell’Arte Concettuale.
I suoi prolifici lavori, vanno dalla bidimensionalità alla tridimensionalità.
La prima produzione artistica, risale agli anni '70, presentando un timbro prettamente minimalista, ogni opera è incentrata sulle figure geometriche e vengono realizzate in grandi superfici, attraverso i Wall Drawing: opere murarie caratterizzate da moduli geometrici accostati l' uno vicino all' altro, capaci di adattarsi alla superficie che l' accoglie.
Gli anni '80, sono caratterizzati dalle Strutture Modulari e forme più complesse, mostrando cosi lo stretto legame tra: disegno, forme tridimensionali e la loro natura.
Realizzò circa 1200 opere murarie e centinaia di opere cartacee che variano da torri ,Piramidi, Forme Geometriche.
I lavori di Sol LeWitt sono stati esposti presso i più prestigiosi musei, spazi pubblici e privati del mondo: al Museum of Modern Art di New York, alla Tate Gallery di Londra, alla Kunsthalle di Berna, allo Stedelijk Museum di Amsterdam, al Geementemuseum dell’Aja, alla Kunsthalle di Berna, presso l’Ateneo di Wadsworth (Hartford), al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea di Torino, a Palazzo delle Esposizioni di Roma e presso Documenta 4 e Documenta 5, oltre che alla Biennale di Venezia e alla Rassegna Minimal Art I al Musèe d’Art Contemporain di Bordeaux.
Muore nel 2007 a New York, in seguito ad un tumore che lo aveva colpito da diversi anni. [1][2]

Sito web:

Poetica:

Nel suo percorso artistico lui è riuscito a trovare il giusto compromesso tra qualità percettiva e concettuale, fra la semplicità dell’ordine geometrico e la ricerca di bellezza e creazione intuitiva.
Uno dei presupposti di Sol LeWitt era quello di rifuggire dai concettualismi di matrice filosofica.
Il CUBO sarà il protagonista di tutte le opere progettate da LeWitt: riteneva che la caratteristica più interessante del cubo fosse proprio il suo essere poco interessante.
Il cubo è dunque la forma migliore da usare come unica base per ogni funzione più complessa, il fulcro da dove far partire ogni sua opera.
Poiché è standardizzato e universalmente riconosciuto, non richiede alcuna intenzionalità da parte dell’osservatore; è immediatamente chiaro che il cubo rappresenta il cubo, una figura che è incontestabilmente se stessa.
L’uso del cubo evita la necessità di inventare un'altra forma, prestando se stesso ad eventuali nuove invenzioni.
LeWitt affermava che:

<<Nel mio lavoro c'è un doppio fuoco: l’idea è il risultato dell’idea. Non ho mai pensato che se la cosa fosse esistita solo come idea sarebbe stata un’ idea completa. Ovvero, se il fine è la disposizione: addentrarsi nello spazio euclideo, ambientarcisi, senza mettere in crisi le fondamenta. Come? La cosa va da se, dal momento che il progetto, prevedendo la sua stessa realizzazione, si rende visibile mediante un esecuzione, pur se impeccabile, tuttavia umana, e quindi soggetta a margini, anche se impercettibili, di differenziazione: il tocco personale dell’esecutore.>>[3]

<<Nell’arte concettuale l’idea o il concetto rappresentano l’aspetto più importante dell’opera. Se l’artista porta avanti la sua idea e la trasforma in una forma visibile, allora tutti gli stadi del processo sono importanti. L’idea in sé, anche se non resa visibile, è un oggetto artistico quanto il prodotto finito. Tutti i passaggi che intervengono — scritti, schizzi, disegni, lavori errati, modelli, studi, pensieri, conversazioni — sono interessanti. Quelli che mostrano il processo del pensiero dell’artista sono a volte più interessanti del prodotto finale.>> (Sol LeWitt, “Paragraphs on Conceptual Art” in Artforum, giugno 1967).[4]

Opere:

"Wall Drawing#1136",(1-12-2011/25-11-2012)
  • Wall Drawing#1136,(1-12-2011/25-11-2012)

Opera, realizzata con vernice acrilica, esempio della sua ricerca muraria.

L' opera è composta da curve a bande dipinte direttamente sul muro,utilizzando ogni colore primario(rosso,giallo,blu)e secondari(verde,arancio,viola),più grigio. Le curve sono composte da 9 fasce ad incastro a 7 colori e due fasce si ripetono quella verde e quella rossa. Questa lunga serpentina,tocca sia la parte superiore che quella inferiore.

Gli stessi 7 colori ricompaiono, in una sequenza irregolare,bande verticali che compaiono con uno sfondo;ogni banda ha la stessa larghezza e non vi si trova uno spazio vuoto.

L'opera è realizzata, come sempre dai suoi relatori.[5]



Adesione #: 2001.210, 1991
  • Adesione #: 2001.210,1991,

In questa struttura di LeWitt, possiamo notare un passaggio dal cubo al tronco di piramide,ma non rappresentato in forma classica,una forma insolita dove troviamo 12 facce a loro volta intagliate nella parte inferiore.[6]





















,"Cube-structure-based-on-five-modules,1972",(1966,Walker Art Center)


  • Cube-structure-based-on-five-modules,1972

Una delle sue tipiche strutture,che si riconducono al cubo,elemento fondamentale per l'artista.

Una struttura a griglia formata da cubi,precisamente 45,inoltre la struttura forma un angolo retto.

Un esempio di come LeWitt vuole spogliare il cubo,lasciando solo lo scheletro.[7]














Sculture:

  • Strutture, dal 1960

Nel 1960,LeWitt iniziò a progettare le sue “STRUTTURE” ,un termine che ha usato per descrivere la tridimensionalità.

Le sue “Strutture”,nascono spesso dal cubo, forma geometrica che ha influenzato l’artista fin dai primi momenti in cui viene a contatto con l'arte.

Dopo aver fatto delle opere in legno decise di spogliare queste figure e di lasciare solamente lo scheletro. Attraverso questa formula scheletrica, il cubo divenne la base di ogni sua opera tridimensionale. Dal 1969, le sue opere venivano progettate su vasta scala e venivano concepite per nuovi materiali come alluminio e acciaio industriale.

Ciascuno dei suoi cubi era alto 63 pollici, questa era la sua unità scultorea fondamentale.

A partire dalla metà del 1980, iniziò a lavorare su blocchi di cemento, il primo lavoro fu costruito per un parco in Basilea nel 1985. A partire dal 1990,LeWitt concepì delle “Strutture” circolari, delle torri, ed il materiale impiegato era sempre il cemento.

Nel 2007, LeWitt concepì 9 torri formate da più di mille mattoni colorati, di un altezza pari a 5 metri e verrà installata in Svezia al Kivik Art Center.[8]

Wall Drawing:

Nel 1968, LeWitt inizia a concepire degli insiemi di linee guida o di semplici schemi per le sue opere bidimensionali, eseguite prima in grafite, poi con le matite colorate ed infine con inchiostri di china, e vernici acriliche brillanti.


Nel 1968 creò un opera d’ arte per l’inaugurazione di una mostra a beneficio del Comitato degli studenti alla fine della Guerra in Vietnam,dove migliaia di LeWitt furono installati nelle pareti.

  • Serie, tra il 1969 ed il 1970

Tra il 1969 e il 1970, creò quattro serie di disegni ,che presentano diverse combinazioni dell’ elemento base, in ogni serie ha applicato un diverso sistema di cambiamento per ciascuno dei 24 quadrati; ogni quadrato suddiviso in quattro parti uguali ciascuno contenente uno dei quattro tipi di linee base di LeWitt (Verticale, Orizzontale, Diagonale Sinistra, Diagonale Destra).

Il risultato è di quattro possibili combinazioni per ciascuna delle 24 unità originali.

Il sistema utilizzato nella “Serie 1” è quella delle rotazioni, per la “Serie 2” venne utilizzato il sistema dello specchio, la terza fù denominata “Cross & Reverse Mirror ”,la quarta “Cross Reverse”.

  • Wall Drawing #122

Installato nel 1972 presso il Massachusetts Institute of Tecnology di Cambridge, il lavoro contiene tutte le combinazioni di due linee incrociate, archi ed angoli creando 150 abbinamenti che si snodano all’interno della galleria.

LeWitt ulteriormente su questo tema, creò delle varianti come il Wall Drawing #260 al MoMa, che si sviluppa nelle più svariate combinazioni di archi e linee.

  • Wall Drawing #792

Nel 1995, fù concepito il Wall Drawing #792 dove rettangoli e quadrati neri vengono combinati sulla superficie, si denota un interesse particolare per l’architettura e il tentativo è di trovare un connubio tra la stessa e l’arte, l’opera si sviluppò in due piani del Barbara Gladstone Gallery, a Bruxelles, si sviluppa su diverse combinazioni di rettangoli neri, creando una griglia con andamento irregolare.

  • Spoleto

LeWitt trasferitosi a Spoleto, in Italia, nel lontano 1970 dove sviluppò il passaggio dalla grafite ai pastelli colorati dovuto all’ incontro con le opere di Giotto, Masaccio, ed altri pittori fiorentini, cosi tra il 1990 e il 2000 si fece catturare da queste opere e vi fu il passaggio dalla grafite nelle sue opere a quelle dei colori acrilici, con tonalità estremamente sature.

  • Scarabocchio

Nel 2005 LeWitt iniziò una serie di disegni “Scarabocchio”, chiamati cosi perché veniva chiesto ai relatori di riempire degli spazi con degli scarabocchi. Gli scarabocchi si suddividono in 6 densità, che sono indicati da schemi dell’artista e le graduazioni degli scarabocchi sono impostate per dare un effetto tridimensionale all’ opera.

  • Wall Drawing#1268

Il più grande lavoro con gli Scarabocchi è il Wall Drawing#1268 allestito presso la Galleria d’Arte Albright-Knox.

Dopo la sua morte, persone continuano a sviluppare le sue opere.[9]

I Wall Drawing generalmente durano il tempo dell’esposizione e possono essere rimossi e riproposti in altre locazioni.

I Wall Drawing permanenti sono situati al:

The AXA Center, New York (1984–85); The Atlanta City Hall, Atlanta (Wall Drawing #581, 1989/90); The Conrad Hotel, New York (Loopy Doopy (Blue and Purple), 1999); The Albright-Knox Art Gallery, Buffalo (Wall Drawing #1268: Scribbles: Staircase (AKAG), 2006/2010); Akron Art Museum, Akron (2007); The Columbus Circle Subway Station, New York; The Jewish Museum,New York; The Green Center for Physics at MIT, Cambridge (Bars of Colors Within Squares (MIT), 2007); The Embassy of the United States in Berlin; The Wadsworth Atheneum; and John Pearson's House, Oberlin, Ohio.

Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):

  • The AXA Center, New York (1984–85);
  • The Atlanta City Hall, Atlanta (Wall Drawing #581, 1989/90);
  • The Conrad Hotel, New York (Loopy Doopy (Blue and Purple), 1999);
  • The Albright-Knox Art Gallery, Buffalo (Wall Drawing #1268: Scribbles: Staircase (AKAG), 2006/2010);
  • Akron Art Museum, Akron (2007);
  • The Columbus Circle Subway Station, New York;
  • The Jewish Museum,New York;
  • The Green Center for Physics at MIT, Cambridge (Bars of Colors Within Squares (MIT), 2007);
  • The Embassy of the United States in Berlin;
  • The Wadsworth Atheneum;
  • John Pearson's House, Oberlin, Ohio.

Esposizioni italiane

  • Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato
  • Museo d'arte contemporanea di Rivoli (TO)
  • Museo d'arte contemporanea Donnaregina MADRE di Napoli
  • Museo Nazionale di Capodimonte di Napoli
  • Museo Carandente, Palazzo Collicola - Arti visive di Spoleto
  • Cassino Museo Arte Contemporanea|CAMUSAC, Cassino (FR)

File multimediali:

Video:

Audio:

Altro:

Augmented reality:

Latitudine:

Longitudine:

Link verso portali di augmented reality

Bibliografia:

  • LeWitt, Sol. Arcs, from Corners & Sides, Circles, & Grids and All Their Combinations. Bern, Switzerland: Kunsthalle Bern & Paul Biancini, 1972.
  • LeWitt, Sol. The Location of Eight Points. Washington, DC: Max Protetch Gallery, 1974.
  • LeWitt, Sol. Photogrids. New York: P. David Press, 1977/1978. ISBN 0-8478-0166-7Legg, Alicia (ed.).
  • Sol LeWitt: the Museum of Modern Art, New York. New York: The Museum, 1978. ISBN 0-87070-427-3
  • LeWitt, Sol. Geometric Figures & Color. New York: H.N. Abrams, 1979. ISBN 0-8109-0953-7
  • LeWitt, Sol. Autobiography. New York and Boston: Multiple and Lois and Michael K. Torf, 1980. ISBN 0-9605580-0-4
  • LeWitt, Sol. Sol LeWitt Wall Drawings, 1968-1984. [Amsterdam, Endhoven, and Hartford, CT: Stedelijk Museum, Van Abbemuseum, and Wadsworth Atheneum, 1984.] ISBN 90-70149-09-5
  • LeWitt, Sol. Sol LeWitt Prints, 1970-86. London: Tate Gallery, 1986. ISBN 0-946590-51-6
  • LeWitt, Sol. Sol LeWitt Drawings, 1958-1992. The Hague: Haags Gemeentemuseum, 1992. ISBN 90-6730-092-6
  • LeWitt, Sol. Sol LeWitt, Twenty-Five Years of Wall Drawings, 1968-1993. Andover, MA, and Seattle: Addison Gallery of American Art and University of Washington Press, 1993. ISBN 1-879886-34-0
  • LeWitt, Sol. Sol LeWitt - Structures, 1962-1993. Oxford: Museum of Modern Art, 1993. ISBN 0-905836-78-2
  • LeWitt, Sol, Cristina Bechtler, and Charlotte von Koerber. 100 Cubes. Ostfildern: Cantz, 1996. ISBN 3-89322-753-9
  • LeWitt, Sol. Sol LeWitt, Bands of Color. Chicago: Museum of Contemporary Art, 1999. ISBN 0-933856-58-X
  • Garrels, Gary, and Sol LeWitt. Sol LeWitt: a Retrospective. San Francisco and New Haven: San Francisco Museum of Modern Art and Yale University Press, 2000. ISBN 0-300-08358-0
  • Gale, Peggy (ed.). Artists Talk: 1969–1977. Halifax, NS: Nova Scotia College of Art and Design, 2001. ISBN 0-919616-40-2
  • LeWitt, Sol, Nicholas Baume, Jonathan Flatley, and Pamela M. Lee. Sol LeWitt: Incomplete Open Cubes. Hartford, CT, and Cambridge, MA: Wadsworth Atheneum Museum of Art and MIT Press, 2001. ISBN 0-262-52311-6
  • LeWitt, Sol, Dean Swanson, and Martin L. Friedman. LeWitt x 2: Sol LeWitt: Structure and Line: Selections from the LeWitt Collection. Madison, WI: Madison Museum of Contemporary Art, 2006. ISBN 0-913883-33-6
  • LeWitt, Sol. Sol LeWitt: Wall Drawings. Bologna, Italy: Damiani, 2006. ISBN 88-89431-59-8
  • Cross, Susan, and Denise Markonish (eds.). Sol LeWitt: 100 Views. North Adams, MA, and New Haven, CT: Massachusetts Museum of Contemporary Art and Yale University Press, 2009. ISBN 978-0-300-15282-1
  • Maffei, Giorgio, and Emanuele De Donno. Sol LeWitt: Artist's Books. Sant'Eraclio di Foligno, Italy: Viaindustriae, 2009. ISBN 978-88-903459-2-0
  • LINES & FORMES (sic), Livre d'artiste (album de douze planches en noir et blanc), édité par YVON LAMBERT, Paris 1989, ISBN 978-2-900982-06-8.
  • Roberts, Veronica (ed.), Lucy R. Lippard, and Kirsten Swenson. "Converging Lines: Eva Hesse and Sol LeWitt." Austin: Blanton Museum of Art. Distributed by Yale University Press, 2014. ISBN 0-300-20482-5

Webliografia:

Note:

  1. http://en.wikipedia.org/wiki/Sol_LeWitt
  2. http://fondazionemerz.org/artista/sol-lewitt/
  3. http://www.centroarte.com/Lewitt%20Sol.htm
  4. http://fondazionemerz.org/artista/sol-lewitt/
  5. http://www.tate.org.uk/art/artworks/lewitt-wall-drawing-1136-ar00165
  6. http://www.artsconnected.org/collection/129322/sol-lewitt-2d-3d?print=true#%281%29
  7. http://www.tate.org.uk/art/artworks/lewitt-wall-drawing-1136-ar00165
  8. https://en.wikipedia.org/wiki/Sol_LeWitt
  9. https://en.wikipedia.org/wiki/Sol_LeWitt

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