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Lanteri Alberto


Contents 1 Personaggio 2 Biografia 3 Sito web 4 Poetica 5 Opere 6 Bibliografia 7 Webliografia



Personaggio

Lanteri Alberto


Biografia

Lanteri Alberto nasce a Torino il 6 gennaio 1955, dove vive e lavora. A soli cinque anni vince il primo concorso nazionale per giovani artisti della sua carriera e il passo successivo, per stimolare le sue doti artistiche, è stata la frequentazione del Liceo Artistico, ma ancora più importante la lezione pittorica di Pietro Annigoni a Firenze, uno dei più grandi ritrattisti del ‘900. (Annigoni ha ritratto Re e Regine di mezzo mondo). A soli ventidue anni espone alla Galleria Quaglino Incontri e successivamente in altre importanti sedi. Le opere di Lanteri nascono dalla sensibilità barocca, sono floride, stravaganti e sensuali, raggianti dei colori dell’arcobaleno, decorativi, di fluorescenze e di sogni oppiati. Da un punto di vista stilistico, sono tanto eclettiche, ma anche febbricitanti di eccesso visivo. Appassionate, sono profondamente espressive e permeate di sensualità. Sanno essere strazianti dalla maestria di un artista che fa della propria pittura una icona del nuovo millennio. Queste opere, un piacere per la vista e per il tatto, rivelano spesso un piacevole aspetto capriccioso, ma intensamente profondo. Sono destinate a essere dapprima divorate dai sensi e poi seguite dall’intelletto che elabora a fuoco lento le tematiche che affrontano il cuore più oscuro della vita contemporanea. La pittura di Alberto Lanteri è una definizione esauriente ed omnicomprensiva del Surrealismo, essa punta in maniera diretta all’inconscio e all’irrazionale a scapito della razionalità. Ogni suo quadro sprigiona innumerevoli combinazioni che riproducono, vuoi per assonanza vuoi per dissonanza, costruzioni formali diverse in grado di suscitare dal sommerso verità quotidiane ed ancestrali. La presentazione esatta dei suoi soggetti, quasi maniacale, mette in discussione la loro identità e proprietà e induce una componente dialettica che “turba” l’immagine così ben figurata con conseguenze di negazione del valore. Tutta la sua opera, sin dagli esordi con la guida di Annigoni, è una meditazione sui rapporti fra figurazione e linguaggio, ogni lavoro apre uno spiraglio sui misteri del mondo, perché in arte la stessa semplicità assume carattere provocatorio, in quanto dirotta il pensiero ad intenzionalità sottilmente mirate ben più estese di quanto non appaia a prima vista. Si verificano pertanto due livelli estremi di lettura: il primo si limita al lato figurativo puro e semplice della rappresentazione, resa della assoluta fedeltà; nel secondo si arriva a cogliere le fluttuazioni dei reciproci rapporti tra le cose figurate, rapporti alternativi che mostrano, invece, una sofisticata rappresentazione mimetica ricca di valori e significati. Albero Lanteri conquista nel Surrealismo una nuova morfologia che si esaurisce proprio per la incidenza e risonanza dello psichico-reale sul fisico-apparenza, tutto il mondo fisico che si riverbera sulla sfera mentale in grado di cogliere relazioni ed interdipendenze. Nonostante la libertà articolata, quasi mai il gratuito; il rigore formale costituisce ulteriore e sempre possibile interpretazione psicanalitica che ne accresce la valenza.


Sito web:

[www.albertolanteri.it]


Poetica:

E’ ESTRETTAMENTE NECESSARIO E URGENTE OGGI IMPARARE A FARE I CONTI CON L’ARTE FIGURATIVA DEL VECCHIO E DEL NUOVO SECOLO, SE NON VOGLIAMO CORRERE IL RISCHIO DI PERDERE IL RAPPORTO CON LA REALTA’, SE DA UN LATO SIAMO STRACOLMI DI ARTISTI CHE SI PROCLAMANO GENI SPORCANDO UN PO DI TELE ALLA MANIERA “DI……” DALL’ALTRA ABBIAMO DEGLI ARTISTI CHE HANNO SPOSATO LA CAUSA DELL’ONESTA E PROCEDONO SULLA LORO STRADA INCURANTI DEGLI SPECCHIETTI E DEI TRUCCHETTI CHE PORGONO LORO CRITICI E MERCANTI; UNO DI QUESTI RARI ARTISTI CHE HO AVUTO IL PIACERE DI CONOSCERE E’ ALBERTO LANTERI, HA LO STUDIO A TORINO, IN QUELLA TORINO TANTO STORICA QUANTO (SPESSE VOLTE UN PO RETORICA) QUESTO SENSIBILISSIMO ARTISTA, DOPO ESSERE STATO AFFASCINATO E STREGATO DALLA PITTURA DEL GRANDE PIETRO ANNIGONI, E’ RIUSCITO A COSTRUIRSI UNO STILE TUTTO SUO, CERTAMENTE NON SCEVRO DALL’INFLUENZA DEL GRANDE MAESTRO O DEI GRANDI DI TUTTI I TEMPI, MA CONTEMPORANEAMENTE HA CREATO UNO STILEMA PER CUI CHIUNQUE OSSERVA UNA SUA OPERA NON LA PUO’ RICOLLEGARE AI GRANDI PERONAGGI SUDDETTI, MA DIRETTAMENTE ALLO STILE DI ALBERTO, E QUESTO SECONDO ME DOVREBBE ESSERE LO SCOPO DI TUTTI I PITTORI CHE SI CIMENTANO CON IL FIGURATIVO, TROVARE UNA CHIAVE ESPRESSIVA COLTA E PERSONALE CHE LI DISTINGUA DAI FOTOGRAFI DELLA PITTURA, COME VENTRONE. LANTERI RIESCE SEMPRE A STUPIRCI CON IL SUO PENNELLO MAGICO CHE CON LUI DIVENTA COME IL FLAUTO DEGLI INCANTATORI DI SERPENTI: PRIMA TI STUPISCE CON LA TECNICA E POI TI STREGA E TI IPNOTIZZA CON L E SUE INVENZIONI SEGNICHE E CROMATICHE. COSI’ L’OPERA DIVENTA NELLO STESSO TEMPO PITTURA MUSICA E POESIA, ECCO COMPIERSI IL MIRACOLO DELLA FASCINAZIONE IN ARTE, CIOE’ RIUSCIRE A STACCARE LO SPETTATORE DALLA MERA REALTA’ PER FARGLI VIVERE UN BREVE MA INTENSO SOGNO ONIRICO MEL MONDO CHE OGNI ARTISTA ISPIRATO CELA DENTRO DI SE E SVELA SOLO PER CHI E’ IN LINEA CON LA SUA ESTREMA SENSIBILITA’. I VOLTI CHE LANTERI DIPINGE CON TANTA PERIZIA VENGONO ALLEGGERITI E RESI SURRELAI E SOSPESI DALL’ALCHIMIA DEI SUOI SEGNI POETICO- MUSICALI CHE SI AVVICINANO E SPESSE VOLTE SI SOVRAPPONGONO AL VOLTO STESSO, COME NELLA SPLENDIDA OPERA ARLECCHINO, CHE TI ASTRAE MA NELLO STESSO TEMPO TI FA PRECIPITARE NEL VORTICE DELLA SENSUALITA’ DI UN UOMO BELLISSIMO E CARISMATICO. LE NATURE MORTE DI LANTERI PARADOSSALMENTE SONO PIU’ VIVE DI NOI CHE LE OSSERVIAMO, PERCHE’ HANNO L’IMMORTALITA DELLE CROMIE MAGICHE CHE ALBERTO RIESCE A DARE LORO, I COLORI DI ALCUNI FRUTTI SEMBRANO SOTTRATTI ALLA DEPOSIZIONE DEL PONTORMO CHE SI TROVA A FIRENZE, ROSA BLU AZZURRI, GIALLI, ECCO LE CROMIE DELL’IMMORTALITA’, PERCHE’ CIO’ CHE NON E’ REALE NON PUO’ MORIRE E L’ARTE DI ABERTO LATERI CI INCANTA E CI REGALA PER UN MOMENTO L’ETERNA ILLUSIONE DELL’IMMORTALITA’.


Opere:

  • La grandezza paterna, (1992)
  • Mia Madre, (1998)
  • Dalì, (1993)
  • Autoritratto, io gioconda (1993)
  • Trasformazione, (1998)
  • Rebus, (1998)
  • Senza titolo, (2000)
  • Sinfonie, (2002)
  • Musical composition (2007)