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Ogino Knauss Collettivo italiano video-attivista che si occupa di documentare e narrare la trasformazione degli spazi urbani.
Nato come Laboratorio di Cinema Mutante, allo scopo di portare la produzione cinematografica ad una dimensione performativa, dal 2006 lavora a Berlino.

. Logo di Ogino Knauss

Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:

Ogino Knauss

Biografia:

Ogino Knauss è un collettivo di videomaker attivo dal 1995 formato da Manuela Conti, Michele Lancuba e Lorenzo Tripodi (architetto e film maker sviluppa intrecciando i linguaggi dell’urban planning e quelli dell’arte multimediale. Dopo studi dottorali di urbanistica all’Università di Firenze, ha mantenuto un interesse primario per lo spazio pubblico, la produzione delle immagini, il modernismo e le periferie urbane. Ha un’esperienza consolidata come regista, media artist e ricercatore free lance nel campo degli Urban Studies. Si occupa di trasformazione e conflitti dello spazio pubblico, dei processi di produzione e trasformazione delle immagini nel contesto urbano e periferico, studia la trasformazione del paesaggio urbano e mediatico, attuando un percorso di ricerca che predilige l’utilizzo dei linguaggi audiovisivi. I temi e i conflitti delle città si legano, nei suoi interventi artistici, ai processi di produzione dell’immagine.)Il gruppo nasce a Firenze come Laboratorio di Cinema Mutante all’interno di un centro sociale occupato, loro si occupano di new media e psicogeografie, attraverso opere video e performative. La parallela formazione come architetti di alcuni dei suoi membri e l’azione politica in difesa di uno spazio culturale minacciato dalla speculazione edilizia hanno contribuito a forgiare un campo di attività del collettivo molto ampio, incentrato sulla critica del rapporto tra i processi di produzione di immagine e di produzione spaziale, e sugli aspetti partecipativi dell’uso dei media. Ogino:knauss ha realizzato film, eventi, performance, mostre, libri e siti web, ed ha intrecciato collaborazioni con attivisti, ricercatori accademici ed artisti. Film di finzione e documentari, istallazioni video, live media set, istallazioni audio, progetti di graphic design e di fotografia sono stati tutti prodotti sotto questo nome collettivo. Negli anni, questo gruppo di artisti ha sviluppato una sua specifica poetica e un linguaggio rappresentativo originale, capace di rappresentare la trasformazione del paesaggio urbano concettualizzato come “urban dermatology”. L’attività del gruppo si configura nel tempo come esplorazione di spazi urbani interstiziali e di conflitto, espandendo la pratica della deriva situazionista con l’uso di media innovativi e la produzione di eventi live. Nel 2006 inizia una fase di esplorazione delle periferie urbane che sfocia nel progetto Re:centering Periphery, una serie di documentari che analizza il contributo dell’ideologia modernista alla produzione della periferia globale e le pratiche degli abitanti di resistenza e reinvenzione degli spazi. Il primo film, girato ad Alamar, Cuba è stato premiato all’International Architecture Film Festival e al Sezze Videofest nel 2009. Dal 2006 la sua base operativa è a Berlino. Dom Novogo Byta è il diario di una esplorazione dei paesaggi costruiti ed immaginari di Mosca. Il film mette a confronto le visioni utopistiche emerse negli anni che seguono la rivoluzione d'ottobre con la realtà contemporanea della Russia post-comunista. La storia prende avvio dal diroccato edificio Narkomfin, che sopravvive a stento in area al centro di forti interessi speculativi. Progettato nel 1927 da Moisei Ginzburg, il Narkomfin è uno dei primi progetti realizzati seguendo i principi modernisti di Le Corbusier. Voleva essere un modello per le future comuni rivoluzionarie, destinate a riformare la vita quotidiana dei cittadini Russi insieme al loro ambiente costruito, ma le sue velleità rivoluzionarie furono ben presto annichilite dall'avvento al potere di Stalin. Dalla storia del Narkomfin il film attraversa i paesaggi immaginati dalla propaganda, fino a perdersi nella ostile urbanizzazione massiccia della periferia moscovita. Ha sviluppato un percorso di ricerca su temi urbani e sui più recenti linguaggi audiovisivi.
Dal 2008 il gruppo risiede a Berlino e produce cortometraggi, vj sets, documentari ed installazioni, sperimentando pratiche innovative della comunicazione.
Nei progetti più recenti l’attenzione del collettivo si è concentrata sui mutamenti degli ambienti urbani e periferici a seguito della globalizzazione. Esplorazioni urbane sono avvenute a Firenze, Riccione, Berlino, New York, Roma, Milano, Amsterdam, Salonicco, La Habana, Mosca, ed hanno portato ad azioni performative o installazioni. I video realizzati nelle diverse città sono stati raccolti nel progetto antologico Triplicity, pubblicato sottoforma di libro interattivo + DVD da AVrec.
Gli Ogino Knauss sono in costante ricerca di spazi creativi, spesso non convenzionali, per confrontarsi, come i centri culturali, spazi pubblici, temporanee zone occupate, gallerie d'arte, festival, piste da ballo. Hanno collaborato o suonato sessioni dal vivo, tra gli altri, con: Autechre, Autobam, Vladislav Delay, DJ Ultracore, Masami Akita e Zbigniew Karkowski, Otolab, OTK, Rich Medina, Terre Thaemlitz.
Parallelamente alla ricerca sperimentale, Ogino Knauss lavora anche su un'attività archivistica circa le azioni, i movimenti e i conflitti del mondo urbano, in collaborazione con le reti impegnate e le istituzioni come il Network Internazionale per la Ricerca Urbana e l'Azione, il Dipartimento d Urbanistica e Pianificazione Territoriale dell'Università di Firenze, la Fondazione Giovanni Michelucci, il Workshop Cartografia Resistente.

Sito web:

http://www.oginoknauss.org

Poetica:

Evitando tutte le cose già scritte su di lui su questo sito, ho ricercato su internet tutti i suoi articoli e ho deciso di riportare le frasi che che mi hanno colpito di più. ...Perdersi è una preziosa possibilità, che stiamo forse perdendo. Spersi in un sovraccarico di informazioni, di istruzioni per un uso di cui abbiamo forse dimenticato il senso, il Perdersi non è forse un modo possible di ritrovarsi?.. Abitiamo sempre più strade, piazze, parchi pubblici nel reale e al contempo consumiamo spazi virtuali nel cellulare, GPS e nella TV su grande schermo. Il concetto di pubblico e privato, di scala e di percezione dello spazio reale trasmigrano in un flusso di informazioni visive e sonore mediate da strumentazioni digitali. Questo passaggio di scala è tanto più evidente nelle grandi manifestazioni spettacolari...La strumentazione digitale è quindi diventata parte integrante della vita sociale e utilizza un linguaggio ludico e attraente, che secondo Postman [Postman N.,(1985) Amusing ourselves to death], opacizza e sovverte il valore dello spazio pubblico e la coscienza critica dei soggetti... ...Chi detiene quindi il controllo su internet? Chi governa la maniera in cui si sviluppa la nuova frontiera elettronica?..Ma è anche vero che allo stato attuale, rispetto all’attitudine totalitaria di molti stati che contestano il controllo Americano, esso è quello che sembra garantire meglio la sopravvivenza della filosofia libertaria che ha sempre animato i pionieri della rete e che ne ha fatto anche un territorio unico di sperimentazione sull’autorganizzazione orizzontale... oggi l’essenza della vita urbana sembra risiedere soprattutto nella connettività, nell’esposizione al vertiginoso scorrere dei flussi di dati, nell’accessibilità …Lo spazio urbano è ‘innervato’ di dispositivi che rilevano comportamenti umani e li trasformano in dati… …Dal mondo della ricerca sociale alla produzione artistica, dall’attivismo politico alla ricerca di mercato, cresce l’urgenza manifesta di cartografare i territori a venire dell’universo digitale… Queste frasi hanno suggerito un pensiero già esistente in me, stiamo lentamente digitalizzando le nostre emozioni, in nostri errori, dovuti da una società che si costruisce e si evolve verso una direzione tecnologica di globalizzazione. Siamo immersi nella facile tecnologia, ma se si utilizza quest’ultima rimanendo umani e non schiavi di essa si possono creare ottime istallazioni e performance creando cosi un perfetto ibrido tra artista(essere umano) e macchina (costrutto dell’essere umano per semplificare o creare nuovi percorsi). Il problema più grave è tutta quella gente che ostenta la tecnologia o perché la considera un male o perché la considera un sinonimo di pigrizia. Ancorati al passato hanno paura di ciò che non conoscono. Nel campo urbano abbiamo abitualmente sotto gli occhi istallazioni create da visual designer, in maniera molto moderata qui in Italia, esponenzialmente maggiore all’estero. Paesi come Germania, Giappone, America, Cina, Iran sono da anni immersi in questo nuova forma d arte. (Non mi meraviglio che l OginoKnauss si sia spostato a Berlino per quanto è attiva con performance in tutto il mondo). L'unico aspetto negativo della tecnologia è che per la maggiore è controllato da pochi creando una falsa illusione di libertà virtuale, dato che i poteri forti, tramite tutti gli apparecchi tecnologici esistenti (pc ,telefono più semplicemente internet, gps )possono controllare le informazioni i tuoi spostamenti e quindi hanno un controllo totale dei tuoi movimenti e che con l'avvento dei social anche delle tue emozioni. L’ignoranza nel corretto utilizzo della tecnologia, dunque ci rende tutti dei pedoni, con in mano la possibilità comunque di poter mangiare re e regina, se decidiamo di sfruttare le nostre mosse e “skills” in maniera intelligente. Cosa succederebbe se noi fossimo pedoni e non pedine? Si otterrebbe uno stallo tecnologico motivo portante, per altro, di un progetto a fumetti che sto realizzando. I potenti non possono divulgare tutta la tecnologia fin quando non avranno un pubblico completamente vuoto. Questo aspetto negativo è un arma a doppio taglio dato che se tutti sapessero come si utilizza per esempio un pc e non si limitassero all’utilizzo classico, che sempre di più viene imposto, potremmo ribaltare le sorti dell’ordine attuale comodamente seduti sul divano. Cambiare uno status quo che ci sta rendendo sempre piu macchine e meno esseri umani. Un'altra forma d'arte visiva che anche l'OginoKnauss ha studiato da vicino è il graffitismo. In questo caso direi che ben 32000 anni fa(grotta di Cheveut) gia si parlava di "arredare" e decorare l'ambiente e non è un caso che sia resistito fino ad oggi evolvendosi in maniera sproporzionata; io direi una necessità dovuta da un sistema che in mille maniere cerca di privatizzare e monetizzare sull'arte. Dunque i visual designer e i writer nel futuro prossimo potrebbero formare una accoppiata vincente per il decoro di queste grige e spente città , o addirittura essere la stessa persona e non due entità distinte e separate . Il collettivo in generale ha un'anima modernista e collabora dunque non solo con street artist ,ma anche con dj di musica elettronica sperimentale per fondere e fare performance che possano avere come sfondo il mondo urbano ,come palco le grandi e tecnologiche citta'. Il gruppo segue come la citta' si trasforma ,come muta al ritmo dei nostri cambiamenti sociali culturali e anche politici architettonici e via dicendo. Monitora l insieme lavorando sul dettaglio sull'intimita' che il cambiamento crea e mostra .

Opere:

  • Triplicity (2000/2005) Presentato come un live set a Firenze, Roma, Bruxelles, Venezia, Scandicci, La Habana, Parma, Rotterdam e come installazione alla mostra “Empowerment Cantiere Italia” a Genova,Triplicity è un progetto antologico e performance audio-visuale che raccoglie le esplorazioni urbane del collettivo. Triplicity è stata anche una mostra multimediale presentata al Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Roma, gennaio 2006, che ha mostrato i diversi risultati del progetto.
  • Eur_extreme_urban_ratio (2001) Un live-media set basato sulla deriva critica attraverso Firenze, eseguito in diverse città. EUR è diventato il prototipo per una ricerca spaziale cognitiva attraverso i media digitali e l'azione performativa.
  • K-frame
  • Urban_skin (2006/2008) Documentario sviluppato attraverso valutazioni fotografiche e registrazioni audio. E 'stato presentato come un live media set e a Venezia come mostra multimediale.
  • Avrec
  • Dock-k-code
  • Re:centeringperiphery
  • Treplot (k-frame01)

Opere video:

  • 2008 Doble forza (Digital Video, color, 30min) Film documentario (30', col., DV) sulla città di Alamar.
  • 2005 Quantize This (12’, col, DV)
  • 2003 Michelucci S-8 (24’, B/N –col, DV-8mm)
  • 2001 Extreme Urban Ratio-Sum. Florence (20’, col, DV)
  • 1998 Kinkaleri-Super ( 20’, col, Betacam)
  • 1997 Box for Micro. Esperimento italiano (10’, col, 35mm)
  • 1996 Speedy C (10’, col. Hi8)

Elenco esposizioni:

  • 2008/07 Città al muro, live performance, Trento (ITA)
  • 2008/05 Re:centering periphery, Live performance, Berlino, DE
  • 2007/11 Cimatics AV Festival, Urban Skin, live media performance, Brussels, BE
  • 2006/09 Spectacle City exhibition, NAI, Triplicity, live media performance, Rotterdam, NL
  • 2006/04 Novena Biennal de la Habana. Int/Ext La Habana-Alamar, La Havana CUBA
  • 2006/01 Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università la Sapienza, Process:triplicity, multimedia anthological exhibition, Roma, IT
  • 2005/09 Video Dance Festival, Substitute City live media performance, Thessaloniki, GR
  • 2005/08 Stubnitz Cultural Center. Doc-k-cod (with Ooff-Ouro), live media performance, Amsterdam, NL
  • 2005/04 Domus Review Circular. Installazione Quantize This video, Milan IT
  • 2004/08 Plein Open Air. Triplicity live media performance Bruxelles, BE. Presentato anche in differenti versioni a Scandicci, IT; Montevarchi, IT; Univ. La Sapienza,Roma, IT; Palazzo dei congressi, Roma, IT; Fabbrica del Vapore, Milano, IT; la Havana, CUBA etc.
  • 2003/10 Sonicity Festival. Equilibratura Elettronica (con Masami Akita and Zbigniew Karkowsky), live media performance, Rome IT (pubblicato come DVD da AVrecords, 2005)
  • 2003/01 Netmage 03. Les gamas n’existent pas, live media performance, Bologna, IT
  • 2002/07 Riccione TTVV. Italian Landscape, live media performance Riccione, IT. Presentato anche alla Fondazione Michelangelo Pistoletto 2004, Biella, IT
  • 2002/10 Italian Live Media Contest. VJ-set Milano, IT
  • 2001/12 Netmage 02. EUR, live media performance, Bologna. Presentato anche a Batofar Cerche l’Italie, Paris, FR; Teatro Studio Scandicci; Firenze, IT; TPO Teatro Polivalente occupato, Bologna, IT; Batik, Perugia, IT; Video festival Lecce, IT;
  • 2000/03 Magazzini d’Arte Contemporanea, FAC, VJ-set , Firenze, IT
  • 2000/04 Second Italian Vj Convention, VJ-set Link, Bologna IT
  • 1999/07 Festival Garonne / Hyperfilm, live media performance, Toulouse FR
  • 1999/05 Pecci Contempo*rary Art Museum, Hyperfilm 1 – The hunt, video installation Prato, IT
  • 1999/04 First Italian Vj Convention, VJ-set Link, Bologna, IT
  • 1998/11 Link TV, VJ-set Bologna, IT
  • 1998_07 Fiction Overdose Festival, Off line TV, VJ-set, Forte Prenestino, Roma, IT
  • 1998_06 Hackit 98 –First Hackers convention in Italy Boicoop TV, Street television, Florence IT
  • 1996_06 La Musa Tecnologica, Slow-T Machine video installation, San Benedetto del Tronto, IT

File multimediali:

Video:

Augmented reality:

Bibliografia:

  • Triplicity, Firenze, Avrec, 2005 (Book+DVD-rom)
  • Equilibratura Elettronica, Firenze, Avrec, 2005 (DVD)

Webliografia:

Note:


Ogino Knauss ha curato il graphic design dei seguenti libri collettivi:

  • INURA,The Contested metropolis. Six Cities at the beginning of 21st Century, Basel, Birkhauser, 2004.
  • Paba, G.,(ed.),Insurgent city. Racconti e geografie di un’altra Firenze, Media Print, Livorno, 2002.

Tipo di scheda:

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Soggetto (categoria) da Thesaurus Pico Cultura Italia:

Artisti

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Voci correlate:

Lorenzo Tripodi, Triplicity, Workshop Cartografia Resistente