Dispepsi: differenze tra le versioni

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Dispepsi (1997)
 
Dispepsi (1997)
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prodotto da Seeland, questo è un album dedicato al potere intrusivo della pubblicità: come campione rappresentativo, studiato e sezionato nei minimi dettagli, è stata scelta la storia della celebre bevanda gassata Pepsi (per evitare grane con la ditta in questione il titolo dell’album è stato riportato sul disco in maniera criptata e se ne può sapere la dizione corretta solo chiamando un apposito numero). I jingle della Pepsi vengono reinterpretati, smontandoli e rimontandoli ossessivamente assieme a voci di speaker famosi, testimonial ed ignoti consumatori del prodotto: il tutto forma un collage molto accurato anche nelle trame ritmiche. All’interno dell’opera trovano posto anche alcuni canzoni originali, che creano un bell’effetto di giustapposizione tra le sarcastiche parodie country e le ballate elettro-folk. Il senso di tutto questo lavoro, espresso tramite l’esempio della guerra tra la Coca-Cola e la Pepsi, dell’onnipresenza di questi marchi nell’ambiente urbano, è un commento sulla trasformazione della cultura contemporanea in una forma subdola di pubblicià trasversale.

Revisione 17:39, 23 Giu 2006


Dispepsi (1997) prodotto da Seeland, questo è un album dedicato al potere intrusivo della pubblicità: come campione rappresentativo, studiato e sezionato nei minimi dettagli, è stata scelta la storia della celebre bevanda gassata Pepsi (per evitare grane con la ditta in questione il titolo dell’album è stato riportato sul disco in maniera criptata e se ne può sapere la dizione corretta solo chiamando un apposito numero). I jingle della Pepsi vengono reinterpretati, smontandoli e rimontandoli ossessivamente assieme a voci di speaker famosi, testimonial ed ignoti consumatori del prodotto: il tutto forma un collage molto accurato anche nelle trame ritmiche. All’interno dell’opera trovano posto anche alcuni canzoni originali, che creano un bell’effetto di giustapposizione tra le sarcastiche parodie country e le ballate elettro-folk. Il senso di tutto questo lavoro, espresso tramite l’esempio della guerra tra la Coca-Cola e la Pepsi, dell’onnipresenza di questi marchi nell’ambiente urbano, è un commento sulla trasformazione della cultura contemporanea in una forma subdola di pubblicià trasversale.