Edward Ruscha

Tratto da EduEDA
Versione del 27 Giu 2015 alle 15:41 di Tommaso (Discussione | contributi) (Augmented reality:)

(diff) ←Older revision | view current revision (diff) | Newer revision→ (diff)
Jump to: navigation, search
Edward Ruscha

Edward Joseph Ruscha IV è un pittore e fotografo esponente della pop art e dell'arte concettuale americana.

Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:

Ruscha Edward / Ed Ruscha

Biografia:

Il biglietto da visita di Ruscha usato nei anni 60

Edward Ruscha nasce a Omaha, Nebraska il 16 dicembre 1937. La sua famiglia,di religione cattolica, composta dai genitori, una sorella maggiore, e un fratello minore, si trasferisce ad Oklaoma City, quando Edward compie 4 anni[1].
Fin da piccolo dimostra un grande interesse per l'arte, realizza infatti murales per la sua classe delle elementari. A sei/sette anni prende lezioni di pittura e disegna vignette comiche ispirate ai suoi personaggi preferiti (Dick Tracy, Blondie, Felix the cat) ed ai film della Walt Disney.[2].
Dopo le scuole medie, Edward decide di continuare il suo percorso artistico, ma in un ambiente più cosmopolita. Aveva visitato Los Angeles nei anni quaranta ed impressionato dalla città, decide di trasferirsi li nel 1956. Viene affascinato dall'Istituto d'Arte Chouinard in Dawntown a Los Angeles, una scuola professionale per pittori e illustratori. Chouinard era considerata una scuola bohéme, e studiare li dava la possibilità di lavorare con lo studio della Walt Disney. In questi anni Ruscha inizia a seguire classi di grafica pubblicitaria e animazione. Gradualmente si avvicina alle belle arti, seguendo corsi di pittura, disegno e acquarello, incoraggiato dai sui professori Robert Irwin e Emerson Woelffer, e anche alla stampa manuale; questi suoi interessi lo portano ad intraprendere un lavoro part-time di impaginazione e design di libri.
Nel 1960 lascia Chouinard per iniziare la vita d'artista, realizzando biglietti da visita con scritto “Ed-werd Rew-shay, Young Artist”.[3].
Nel 1961 i viaggi tra Francia e Spagna lo portano a sviluppare il concetto di parola nell'arte. Nei successivi 40 anni continua a rappresentare parole come soggetti dei suoi lavori.
In alcuni dei primi lavori di Ruscha, un altro protagonista della composizione è il giornale, come nelle opere Contents of the L.A. Times (1962) e Oklaoma E (1962).
Nel 1963 tiene la sua prima personale alla Galleria Felus di Los Angeles. In questo periodo i protagonisti delle sue opere sono le parole e le stazioni di benzina.
Alla fine degli anni '90 e l'inizio del 2000 Ruscha continua la sua indagine sul paesaggio,ma in modo più astratto e più letterale dei lavori precedenti. I lavori presentano quello che Ed chiama "metro plots", aree metropolitane dipinte sulla tela con linee parallele o con i nomi delle strade e dei viali di Los Angeles .[4].

Sito web:

http://www.edruscha.com/

Poetica:

Gli istituti d'arte come Chouinard spingevano all'emulazione dell'espressionismo astratto ( che si poteva vedere nei lavori di Frank Kline,Willem de Kooning e Jackson Pollock), come il più moderno e avanzato stile artistico. Vedendo il lavoro di Jasper Johns, Robert Rauschenberg ed altri artisti orientati verso la Pop Art, che lavoravano a New York, Edward rimase colpito dalle loro simmetrie, e iniziò ad avvicinarsi a questi concetti. Nel 1950 Johns realizzava disegni di oggetti ordinari o di singole parole ( “the” o “tango”), seguendo il suo stile, Ruscha produsse School Assignment (1957), uno dei primi lavori ispirati al pop.
Nel 1959 e 1960, Ruscha ancora sotto l'influenza dell'espressionismo astratto come si vede nella pennellata esuberante, ma simile ai soggetti di Johns e Rauschenberg.
Per Ed Ruscha la sua nuova città era piena di fonti d'ispirazione, e riconobbe l'importanza dell'industria cinematografica per Los Angeles.
Ruscha negli anni 60 viaggiava frequentemente attraverso la U.S. 66 che collegava Los Angeles e Oklaoma City; e decide di documentare gli stop nelle stazioni di benzina con fotografie in bianco e nero e dipinti. Ruscha vede le stazioni di benzina come un'icona americana. Vedeva in queste immagini impersonali la possibilità di numerose varianti grafiche e di colori. Ruscha produsse una serie di quattro serigrafie delle stazioni in differenti colori e formati dal 1966 al 1969. Decidendo poi di dipingerla in uno stato del tutto diverso in Burning Standard (1965-68), dove l'artista raffigura la stazione in fiamme.[5].
I dipinti delle Standard Station,dove il nome della stazione era prominente, preannunciavano un soggetto che avrebbe predominato il periodo Pop di Ruscha: la parola scritta.
Una visita in Francia e Spagna nel 1961, incoraggiarono Ruscha a sviluppare il concetto di parola come arte.
Poiché non conosceva le lingue straniere, le parole divennero per l'artista degli oggetti grafici estratti, senza significato. Le parole in Boulangerie e Metropolitain (1961) sono state prese dai cartelloni francesi, presentate con la loro tipografia e catturati dallo sguardo di Ruscha. Tornato nel suo studio comprese che queste semplici scritte grafiche racchiudevano un grande potenziale artistico.
In altri dipinti Pop di Ruscha troviamo parole che sono accompagnate da immagini surreali e misteriosi , per esempio , una candela realisticamente reso in Joe ( 1961), una scatola galleggiante di caramelle in Honk ( Cracker Jack )' (1962) .
L'attenzione di Ruscha venne in seguito attratta dall'ultima parola dell'emblema Pop di Los Angeles:L'insegna di Hollywood.
“Hollywood” è immediatamente associata ai film, agli studi cinematografici, alle star, alla loro fama e ricchezza. Ma nascondeva fallimenti ,falsità , avarizia, disillusioni ed anche assassini e suicidi. Ruscha vide entrambi i lati di questo fenomeno,sintetizzandoli in un'unica immagine attraverso la sua arte. Hollywood per Ruscha non è più soltanto una parola, ma un fenomeno. Alla fine degli anni 60 poteva vedere l'insegna di Hollywood dalla finestra del suo studio; in questo periodo realizza schizzi e studi della sua struttura, rappresentando la scritta senza interpretazioni o elaborazioni, eccetto che per la posizione delle lettere sulla cima della montagna.[6].

Opere:

School Assignment , 1957
  • School Assignment, 1957

Uno dei primi lavori ispirati al pop. Il dipinto ha come soggetto gli strumenti necessari per completare un immaginario esercizio artistico. I banali oggetti rappresentati: matita, pennello , tubetto di vernice e il compasso, erano quelli a disposizione dell'artista. Gli elementi di questo dipinto prefigurano importanti aspetti dell'evoluzione artistica di Ruscha, in particolare, l'introduzione di lettere e parti di parole,che si possono vedere nell'etichetta del tubetto di colore, e la distanza e l'isolamento del soggetto dal suo contesto usuale. Quindi l'opera rappresenta anche i metodi, i mezzi, e gli utensili che Ruscha avrebbe usato nei successivi lavori: disegnando con grafite o inchiostro,dipingendo con un pennello, e tracciando con un righello, e forse con un compasso.



  • U.S. 66, 1960

U.S. 66 è il nome della famosa hightway (strada nazionale) Americana, fu il primo riferimento alla stazione di benzina, da cui segui una vasta serie di dipinti immersi in pennellate espressioniste.
Questa strada inizia a Chicago, per terminare presso la città costiera di Santa Monica, vicino Los Angeles. Ruscha negli anni 60 avrebbe viaggiato frequentemente attraverso questa strada; documentando gli stop nelle stazioni di benzina con fotografie in bianco e nero ,che raccolse in un album fotografico intitolato Twentysix Gasoline Station (1963).
Ruscha dedica anche due dipinti monumentali alle stazioni: Standard Station, Amarillo, Texas (1963), e Standard Station, 10cent Western Being Torn in Half (1964), decidendo poi di rappresentarle in uno stato del tutto differente in Burning Standard (1965-68), fiamme che l'artista raffigura anche in Norms, La Cienega, on Fire (1964).
Tra gli edifici in fiamme Ruscha dipinge anche il Los Angeles County Museum of Art che era il simbolo della ricchezza culturale della città ( in una città che veniva considerata come un deserto culturale) e fu la prima istituzione ad acquistare un dipinto di Ruscha per la sua collezione permanente , nel 1963.


Annie Times Six , 1967
  • Annie Times Six, 1961

Mentre nello stesso tempo Wharol e Lichtenstein usavano i fumetti come soggetti delle loro tele, Ruscha incentrò la sua attenzione su Little Orphan Annie, personaggio di un fumetto. Prontamente l'artista eliminò il personaggio componendo tele che presentavano solo il nome. come in quest'opera (realizzato un anno prima delle Twenty Merilyns di Andy Warhol). Ed riprende lo stesso letterring usato nella copertina del fumetto nel 1930, e lo imposta in fondi di diverso colore, studiando la scritta in diverse varianti.




http://www.moma.org/collection/browse_results.php?criteria=O%3AAD%3AE%3A5086&page_number=32&template_id=1&sort_order=1



Large Trademark with eight spotlight , 1962
  • Large Trademark with eight spotlight, 1962

Questo fu il suo primo riferimento ad Hollywood , il dipinto rappresenta il logo di una compagnia di produzione cinematografica: la Twentieth Century Fox.
Questo logo,proiettato attraverso la luce su di uno schermo teatrale all'inizio del film, annunciava l'inizio del sogno cinematografico da inseguire, Ruscha vede ciò come una perfetta analogia alle affermazioni che voleva raggiungere. L'artista realizzo diversi studi per questo logo, utilizzando varie composizioni di colori, stili e prospettive diverse, come si può vedere nelle opere 20th Century Fox (1962) e Angle Study, Large Trademark (1962).
Il dipinto finale, è la più grande tela realizzata da Ruscha in quel periodo, e rappresenta la grandiosità e la fresca ironia che avrebbero caratterizzato tutti i suoi futuri lavori. Il titolo del dipinto descrive esattamente otto fari della luce che circondano il logo dello studio, come alla prima di un film, preannunciando l'insistenza dell'artista nell'identificare e nell'intitolazione di molte delle sue opere.


  • Hollywood, 1968

http://www.moma.org/collection/browse_results.php?criteria=O%3AAD%3AE%3A5086&page_number=22&template_id=1&sort_order=1
Questo è un quadro che si sviluppa in orizzontale che presenta una silhouette romantica delle lettere su un drammatico tramonto. Ruscha continuerà ad essere affascinato da Hollywood, riprendendo questo soggetto negli anni 70/80 come nell'opera The Bach of Hollywood (1977).

Brave Men Run In My Family, 1983
  • Brave Men Run In My Family , 1983

Le parole del titolo sono scritte in una scena particolarmente realistica di una nave eroica in alto mare con vele bianche e nuvole bianche nel cielo. La dichiarazione galante di coraggio è in linea con lo stato della pittura e suggerisce che avrebbe potuto essere il dialogo di un film sui pirati in technicolor. Ma Ruscha mantiene la sua posizione concettuale affermando che << la nave è la mia interpretazione di una foto di una nave piuttosto che una nave>> . Questa preoccupazione con l'anonimato di immagini e frasi si estende anche allo stile di carattere che Ruscha adopera . Dal 1960 l'artista utilizza molti stili e vari caratteri, ma è solo nei anni '80 che mette a punto un particolare carattere che egli chiama “boy scout utility modern”. Una grafia che non vuol dire nulla , ma che privilegia la parola e la sua composizione.








Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):

Mostre Personali
1963

  • Ferus Gallery,Los Angeles

1964

  • Ferus Gallery,Los Angeles;

1965

  • Ferus Gallery,Los Angeles;

1967

  • Gunpowder Drawings. Iolas Gallery, New York;

1968

  • Irvin Blum Gallery, Los Angeles;
  • Galerie Rudolf Zwirner, Cologne West Germany;

1969

  • Edward Ruscha: New Graphics. Multiples, Inc. Los Angeles;
  • La Jolla Museum of Art, California;

1970

  • Alexander Iolas Gallery, New York;
  • Books by Edward Ruscha. Galerie Heiner Friedrich,Munich West Germany;
  • Edward Ruscha: Prints, 1966-1970 Books 1962-1970. Hansen Fuller Gallery, San Francisco;
  • Galerie Alexander Iolas, Paris;

1971

  • Books. Nigel Greenwood Gallery, London;

1972

  • Corcoran & Corcoran Gallery, Coral Gables, Florida;
  • Colored People. Leo Castelli Gallery, New York;
  • Ed Ruscha Drawings. Leo Castelli Gallery, New York;
  • Edward Ruscha: Books and Prints. Mary Porter Sesnon Gallery, University of California, Santa Cruz;
  • Prints, Drawings, and Books of Edward Ruscha. Minneapolis Istitute of Arts, Minnesota;

1973

  • Ace Gallery,Los Angeles;
  • Books by Edward Ruscha. Art Gallery, University of California, San Diego;
  • Ed Ruscha Drawings. Leo Castelli Gallery, New York;
  • Edward Ruscha: Graphics from the Collection of Donald Marron. Leo Castelli Gallery, New York;
  • Edward Ruscha Projection. Galerie Ursula Weavers,Cologne, West Germany;
  • Galerie Francoise Lambert,Milan;
  • Greenberg Gallery,Saint Louis,Missouri;
  • Edward Ruscha (Ed-werd Rew-shay): Young Artist. John Berggruen Gallery, San Francisco;
  • Nigel Greenwood Gallery, London;

1974

  • Works by Edward Ruscha. Galerie Francoise Lambert,Milan

1978

  • Drawings and Prints. Leo Castelli Gallery, New York;

1979

  • Edward Ruscha: New Works. Texas Gallery, Houston;

1980

  • Edward Ruscha: Paintings. Ace Gallery,Los Angeles;
  • Edward Ruscha: New Paintings. Leo Castelli Gallery, New York;

1992

  • Ed Ruscha: Stains. Robert Miller Gallery, New York;

1998

  • Ed Ruscha's Light. J. Paul Getty Museum, Los Angeles
  • Ed Ruscha. Anthony d'Offay Gallery, London;

2001

  • Edward Ruscha: 90s. Galleria d'Arte Il Gabbiano, Roma;
  • Edward Ruscha. American Accademy, Roma;


Mostre Collettive

File multimediali:

Video:

Audio:

Altro:

Augmented reality:

Latitudine: 33.991285

Longitudine: -118.463516

Link verso portali di augmented reality

Bibliografia:

  • Marschall Richard D., Ed Ruscha, edizioni Phaidon, London, 2003

Webliografia:

Note:

  1. https://it.wikipedia.org/wiki/Edward_Ruscha
  2. Marschall Richard D., Ed Ruscha, edizioni Phaidon, London, 2003
  3. Marschall Richard D., Ed Ruscha, edizioni Phaidon, London, 2003
  4. Marschall Richard D., Ed Ruscha, edizioni Phaidon, London, 2003
  5. Marschall Richard D., Ed Ruscha, edizioni Phaidon, London, 2003
  6. Marschall Richard D., Ed Ruscha, edizioni Phaidon, London, 2003

Tipo di scheda:

InteractiveResource

Soggetto (categoria) da Thesaurus Pico Cultura Italia:

Pittori

Soggetto (categoria, tags) a testo libero:

Voci correlate: