Eno Brian

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Biografia:

L’album successivo è del 1975, Evening Star; nello stesso anno Eno fonda la propria etichetta discografica, la Obscure, attorno alla quale raccoglie dei talenti d’avanguardia e per vararne il programma pubblica Discret Music.

Eno partecipa anche ad alcuni lavori del Talking Heads: More Songs About Buildings And Food, Fear Of Music e Remain The Light; e pubblica No New York, una raccolta sulla neonata scena no wave newyorkese, di gruppi come, per esempio, DNA e The Contorsions. In questi anni collabora, in ambito rock, con Ultravox e Devo e, in campo avanguardistico, con Harold Budd e John Hassell. La sua carriera da solista prosegue con l’album Music For Films del 1978 (Polydor). Questo album sarà seguito da Music For Films 2 (EG, 1983), e Music For Films vol 3 (Opal, 1988).


Ma Eno continua a dedicarsi sempre più intensamente alla collaborazione con gli artisti della sua casa discografica, la Obscure, ed alla scoperta di nuovi talenti musicali americani: è il padrino degli Ultravox, dei Talking Heads, dei Devo e della no-wave). Sono questi gli anni che segnano le collaborazioni con suo fratello Roger ed il tecnico del suono canadese Daniel Lanois e che vedono avviarsi un progetto con David Byrne ed i Talking Heads (anche se Eno è accreditato come autore solo in My Life In The Bush Of Gosts (1980). Sempre nei primi anni ’80 Eno inizia a prestare attenzione a diverse realtà: così iniziano le collaborazioni con artisti del Ghana (Edikanfo), sovietici (Zvuki Mu) ed italiani (Teresa De Sio), e l'interessamento alla musica etnica. Successivamente Eno pubblica Thursday Afternoon (EG, 1985) che costituisce la prova più radicale di musica discreta.

Nei primi anni ’90 Eno cura diversi ed ambiziosi progetti discografici quali Nerve Net (1992), The Shutov Assembly (1992) e le colonne sonore di due film di Derek Jarman, Blue (1993) e Glitterbug(1994), organizza installazioni visive ed opere multimediali con Laurie Anderson, ed una serie di campionamenti audio per software di personal computer. Negli anni ’90 Eno riprende anche a suonare con Arto Lindsay e Peter Gabriel (Us, 1992), per le colonne sonore di Until The End Of The World di Win Wenders e del serial tv X-Files. Collabora agli album Achtung Baby (1991) e Zooropa degli U2, al progetto Passengers (Original Soundtracks I del 1995) e in Outside (1995), l’album del rilancio di David Bowie. Del 1995 è anche un altro album di Eno, Spinner, una collaborazione con Jah Wobble in cui Eno probabilmente non ha avuto un ruolo di grande importanza. The Drop (Virgin, 1997) raccoglie 17 banali vignette elettroniche. Recentemente Eno ha pubblicato Drawn For Life (Virgin, 2001), album scritto, prodotto e suonato con J. Peter Schwalm, dj e musicista di Francoforte, ed arricchito dalla voce di Laurie Anderson.

Eno figura assieme a i Kraftwerk ed a David Sylvian tra gli autori delle musiche di Aiming for Zero Landmines- The First Prayer of the 21st Century, colonna sonora di un programma tv giapponese curato da Ryuichi Sakamoto.


Del 2004 è una nuova collaborazione con Fripp in The Equatorial Stars (Opal, 2004) , esercizio di texture digitali. Nel 2005 Eno pubblica Another Day On Earth che, anunciato come un disco di canzoni, è tutto fuorché il suo ritorno ai quattro album pop.

Sito web:

http://www.enoweb.co.uk

Poetica:

Con i suoi dischi ed i suoi libri Eno teorizza un nuovo modo di fare e fruire la musica.


Da metà anni '70 il suono di Eno cambia moltissimo: più si riesce ad approfondire la conoscenza degli strumenti elettronici e la consapevolezza dell'artista, più diminuisce l’emotività della sua musica ed in questo modo il canto perde il suo ruolo di guida e nasce la concezione di una musica esclusivamente strumentale; inoltre anche lo svolgimento drammatico della canzone ha molta meno importanza e per questo motivo i brani strumentali iniziano ad essere più concisi.


Negli anni ’80, Eno è diventato un guru universale del rock, che lancia tutta una serie di talenti e produce un’infinità di dischi senza dipendere dalle strategie commerciali delle case discografiche maggiori, grazie al fatto che lavora in modo del tutto indipendente. Tutta la sua produzione è ideata all’interno del suo studio di registrazione privato. Rappresenta l’esempio più eclatante dell’artista indipendente: non ha un gruppo, non tiene concerti, non cerca scritture dalle case discografiche, lo strumento che usa meglio è il tape-recorder e lavora nel suo studio di registrazione privato.


Opere:


Bibliografia:

Ludovico Alessandro, Suoni Futuri Digitali, Milano, Apogeo, 2000.

Webliografia:

http://www.ondarock.it/Eno.html

http://it.wikipedia.org/wiki/Brian_Eno

http://www.scaruffi.com/vol3/eno.html