EpidemiC: differenze tra le versioni

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E’ un collettivo nato in Italia all’inizio del 2001 e, probabilmente, è l’unico gruppo europeo che lavora sul potenziale estetico del virus informatico. E’ composto da circa 10 elementi: artisti, programmatori, neurologi, critici d’arte, pubblicitari e scrittori, alcuni dei quali raccolgono materiale sul codice di programmazione "scritto" per finalità estetiche o agonistiche: Obfuscated Code Context, Demo 7K e soprattutto Virus; alla radice della loro ricerca c’è l’esigenza spiazzante di sovvertire la prospettiva falsata che il sistema dell’informazione ha fino ad oggi prodotto su quel particolare programma che è il virus informatico. I .
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[[Image:epidemic.jpg|right|frame|EpidemiC]]
. In occasione di questo festival gli EpidemiC hanno creato un manifesto bellezza del codice sorgente, il quale conteneva il codice sorgente di un virus, dichiarandolo esteticamente bello; l’immagine del codice sorgente si che risiede nella forma; il virus nasce con l’unica intenzione di replicarsi, in un semplice vettore di informazione. E’ stata la prima mostra sui virus mai realizzata fuori o dentro la rete.
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EpidemiCè virus informatico a cui viene riconosciuto un alto valore artistico, in quanto inserito in un ambito dell’arte molto prestigioso, innescando, così, un meccanismo virale estetico codice sorgente del virus è stato reso pubblico il primo giorno dell’apertura della Biennale, il 6 giugno, dal Padiglione della Repubblica di Slovenia.
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Questo virus è scritto in python, un linguaggio di programmazione molto usato in ambienti di ricerca scientifica. La sua elegante sintassi gli ha permesso di risolverlo in 37 righe. I virus informatici, o programmi autoriproducenti, si comportano con il medesimo modo di divulgazione dei virus biologici: si attaccano ad un "organismo", ossia un file, per rimanerci e installarvi il proprio habitat, talvolta, e in casi più rari, per distruggerlo. I virus, pertanto, si diffondono rispettando perfettamente le leggi della conservazione della specie e dell’istinto di sopravvivenza. Un virus è, anzi vuole "esistere", istintivamente e senza mediazioni, ed è proprio questa la principale e unica funzione di "biennale.py": sopravvivere. All’interno del Padiglione è stato possibile leggere il codice sorgente di "biennale.py" e testarne il funzionamento su un computer infettato. Durante i giorni d’apertura della Biennale sono comparse migliaia di t-shirt, cui è stato riportato sopra il codice sorgente del programma. Proprio come i virus biologici, "biennale.py" si è diffuso non soltanto attraverso le macchine, ma anche attraverso gli uomini. "biennale.py" è interpretabile non solo dalle macchine, ma anche dagli uomini: il suo codice sorgente, letto dal fondo, narra una storia d’amore; proprio per confermare  la possibilità di creare bellezza attraverso il codice sorgente. Forse per questo copie del virus, entità per eccellenza immateriale e dannosa, sono state vendute a galleristi e collezionisti spregiudicati.
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'''[epidemiC]'''
un programmino che insinua brevi frasi nel corpo di è possibile che le persone cui spediamo un messaggio ne ricevano uno leggermente diverso; vale a dire che il virus inserisce nel corpo dell’e-mail delle frasi pescate a caso da una lista di sentenze, che alterano o rovesciano il senso finale del messaggio. Al di là degli effetti comici e grotteschi ottenuti, l’intento del virus è quello di mettere in mostra la precarietà della relazione tra mittente e ricevente quando la comunicazione viene mediata da un software, in quanto è difficile verificare la correttezza di ciò che si invia una volta che il destinatario lo ha ricevuto e letto. Pertanto questo virus, a differenza di altri, non corrompe i file in modo da renderli illeggibili, .
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Nel maggio del 2002  gli EpidemiC si sono prestati per la creazione di un nuovo virus, come si è detto già precedentemente,  non implica necessariamente la mortalità del contagio, e, infatti, il virus “bocconi.radice latina ( da VIS, che sta per forza, vigore, energia) , essendo stato concepito come il primo esemplare di brand virus, vale a dire un virus che spazia nel mondo della ricerca sull'accrescimento nei valori di marca. In che modo si propaga? Sfruttando i soliti meccanismi di un qualsiasi programma di posta elettronica, per esempio Microsoft Outlook: invia se stesso, come allegato, ad ogni indirizzo e-mail disponibile sul sistema ospite, invitando l'utente a visitare il sito della Bocconi, oltre che a creare un documento di testo (bocconi.txt) nella directory di startup. In questo modo una schermata contenente il logo Bocconi in caratteri ASCII comparirà ad ogni avvio di sistema. La diffusione così vuole provocatoriamente coincidere con la creazione di un virus che nobilita chi lo riceve; infatti il brand virus “bocconi.di poche ore: non tutti potranno vantare la distintività del contagio.
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Il 23 maggio 2002, al Museum of Applied arts di Francoforte, . Questo è un software attualmente basato sulla piattaforma Windows che sfrutta il protocollo peer to peer di Gnutella. È un programma, come per l’Mp3, che permette di essere a contatto immediato con tutti quegli utenti che nello stesso momento utilizzano il solito programma. Gli EpidemiC, così facendo, hanno costruito un mezzo che chiunque può utilizzare per promuovere azioni, dalle cose più futile a quelle più impegnate, come proteste telematiche. Il nome scelto è intrigante, ma AntiMafia non contiene funzioni in grado di compiere gesti illegali, anzi, non contiene nessuna funzione in grado di produrre un’azione. L’azione, qualsiasi tecnica utilizzi, è un programma esterno (Plug-in) che viene gestito da AntiMafia. i Plug-in vengono realizzate in codici sorgente, che, però, non sviluppano nessun tipo di azione. Chiunque decidesse di rilasciare un programma che utilizzi AntiMafia assumerà la responsabilità sul tipo di azione che il Plug-in produce.
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== Biografia ==
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Collettivo milanese nato nel giugno 2001, composto da circa 10 elementi: artisti, programmatori, neurologi, critici d’arte, pubblicitari e scrittori, da artisti/programmatori e programmatori/artisti (tra i fondatori Flaminio Gualdoni e [[Lampo Luca|Luca Lampo]]).
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La loro avventura è iniziata raccogliendo materiale sul codice di programmazione «scritto» per finalità estetiche o agonistiche: Obfuscated Code Context, Demo 7K e soprattutto Virus: programmi belli, ma del tutto inutili. Il nome ed il logo [epidemiC] nacque in occasione della manifestazione [[D.I.N.A.|D.I.N.A. 01]]. In quell’occasione presentarono VIRII VIRUS VIREN VIRY # digital_is_not_analog.01 un manifesto sulla bellezza del codice sorgente, mentre il filosofo [[Berardi Franco|Franco Berardi Bifo]] interpretava, come fossero «antichi versi» le quattro pagine del listato - LoveLetter For You -, più conosciuto come: il virus "I Love You". L’effetto stupì anche gli stessi membri del gruppo che non si aspettavano che uno «script» informatico potesse essere eseguito, in modo efficace, anche senza un computer.
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EpidemiC è probabilmente l’unico gruppo europeo che lavora esplicitamente sul potenziale estetico del virus informatico; i progetti di EpidemiC lavorano sullo sviluppo estetico del codice sorgente, ossia di quel testo che dispone e programma la esecutività di un virus.
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== Opere ==
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* [[VIRII VIRUS VIREN VIRY # digital_is_not_analog.01]] (2001)
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* [[Bienal de Valencia|Bienal de Valencia, HTML.Reality.b]] (2001)
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* [[Biennale.py]] (2001)
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Presentato insieme agli [[0100101110101101.org]] alla Biennale di Venezia nel padiglione sloveno. Il virus, scritto in Phyton, si presenta come un set di istruzioni in cui è possibile riconoscere elementi narrativi.
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* [[downJones (sendMail)]] (2002)
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Programma che inserisce nel corpo dell’ e-mail brevi frasi pescate a caso da una lista di sentenze che che alterano o rovesciano il senso finale del messaggio.
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* [[Bocconi Brand Virus|Bocconi Brand Virus, bocconi.vbs]] (2002)
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* [[Antimafia|AntiMafia]] (2002)
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Software attualmente basato sulla piattaforma Windows che sfrutta il protocollo peer to peer di Gnutella.
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* [[adonnaM.mp3|adonnaM.mp3 , Filesharing, the Hidden Revolution in the Internet]] (2003)
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* [[DoubleBlind Invitation for CODeDOC II| DoubleBlind Invitation for CODeDOC II, source code]] (2003)
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== Bibliografia ==
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== Sito web==
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http://www.epidemic.ws/
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== Poetica ==
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Il collettivo italiano EpidemiC è uno dei pochissimi gruppi in Europa che dichiara apertamente di fare ricerca estetica sui virus informatici, più specificamente sullo sviluppo estetico del codice sorgente, cioè quel testo che dispone e programma l’esecutività di un virus. Alla radice della loro ricerca c’è l’esigenza spiazzante di sovvertire i luoghi comuni sui virus informatici che il sistema dell’informazione ha fino ad oggi prodotto e giocare con la presunta trasparenza della comunicazione digitale.
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La loro teoria incentrata su una possibile «bellezza del codice sorgente» postula un concetto della programmazione come «arte in sé» e non come semplice strumento per produrre opere d’arte. Gaetano La Rosa, esponente del gruppo, scrive: «Negli ambienti informatici c’è già piena coscienza che la scrittura del sorgente dei virus è la prova più alta nell’arte della programmazione. Agli occhi di un non addetto ai lavori quelle stringhe di testo appaiono senza significato e senza importanza. Salvo poi attendere, terrorizzati, l’arrivo dell’ultimo virus. Ma se il codice sorgente è un testo, e non c’è dubbio che lo sia, è a partire da quest’aspetto della questione che dovrà in definitiva giocarsi la partita». La programmazione, così, come ogni altro tipo di scrittura, porta alla ribalta e rende validi criteri come eleganza, proporzione, efficacia e perfino bellezza, presentandosi come un linguaggio creativo a sé stante, e come una stimolante ipotesi di «avanguardia» contemporanea.  
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EpidemiC pone anche l’attenzione sulla relazione che si crea tra mittente e ricevente quando le comunicazioni vengono mediate da un software, smascherando il comune convincimento che un file sia corrotto solo se è illeggibile (cfr. downJones [sendMail]).
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== Webliografia ==
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* [http://www.ecn.org/thingnet/reviews/epidemic.html ecn.org]
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* [http://www.d-i-n-a.net/txt/epidemic-inews_p.html d-i-n-a.net]
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[[Categoria:EpidemiC]]
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[[Categoria:2001 d.c.]]
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[[Categoria:Arte delle reti]]
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[[Categoria:Net art]]
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[[Categoria:Net.art]]
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[[Categoria:Virus art]]
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[[Categoria:Software art]]
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[[Categoria:Milano]]
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[[Categoria:Italia]]
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[[Categoria:Europa]]
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[[Categoria:Scheda]]

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EpidemiC
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[epidemiC]



Biografia

Collettivo milanese nato nel giugno 2001, composto da circa 10 elementi: artisti, programmatori, neurologi, critici d’arte, pubblicitari e scrittori, da artisti/programmatori e programmatori/artisti (tra i fondatori Flaminio Gualdoni e Luca Lampo).

La loro avventura è iniziata raccogliendo materiale sul codice di programmazione «scritto» per finalità estetiche o agonistiche: Obfuscated Code Context, Demo 7K e soprattutto Virus: programmi belli, ma del tutto inutili. Il nome ed il logo [epidemiC] nacque in occasione della manifestazione D.I.N.A. 01. In quell’occasione presentarono VIRII VIRUS VIREN VIRY # digital_is_not_analog.01 un manifesto sulla bellezza del codice sorgente, mentre il filosofo Franco Berardi Bifo interpretava, come fossero «antichi versi» le quattro pagine del listato - LoveLetter For You -, più conosciuto come: il virus "I Love You". L’effetto stupì anche gli stessi membri del gruppo che non si aspettavano che uno «script» informatico potesse essere eseguito, in modo efficace, anche senza un computer.

EpidemiC è probabilmente l’unico gruppo europeo che lavora esplicitamente sul potenziale estetico del virus informatico; i progetti di EpidemiC lavorano sullo sviluppo estetico del codice sorgente, ossia di quel testo che dispone e programma la esecutività di un virus.

Opere

Presentato insieme agli 0100101110101101.org alla Biennale di Venezia nel padiglione sloveno. Il virus, scritto in Phyton, si presenta come un set di istruzioni in cui è possibile riconoscere elementi narrativi.

Programma che inserisce nel corpo dell’ e-mail brevi frasi pescate a caso da una lista di sentenze che che alterano o rovesciano il senso finale del messaggio.

Software attualmente basato sulla piattaforma Windows che sfrutta il protocollo peer to peer di Gnutella.

Bibliografia

Sito web

http://www.epidemic.ws/

Poetica

Il collettivo italiano EpidemiC è uno dei pochissimi gruppi in Europa che dichiara apertamente di fare ricerca estetica sui virus informatici, più specificamente sullo sviluppo estetico del codice sorgente, cioè quel testo che dispone e programma l’esecutività di un virus. Alla radice della loro ricerca c’è l’esigenza spiazzante di sovvertire i luoghi comuni sui virus informatici che il sistema dell’informazione ha fino ad oggi prodotto e giocare con la presunta trasparenza della comunicazione digitale.

La loro teoria incentrata su una possibile «bellezza del codice sorgente» postula un concetto della programmazione come «arte in sé» e non come semplice strumento per produrre opere d’arte. Gaetano La Rosa, esponente del gruppo, scrive: «Negli ambienti informatici c’è già piena coscienza che la scrittura del sorgente dei virus è la prova più alta nell’arte della programmazione. Agli occhi di un non addetto ai lavori quelle stringhe di testo appaiono senza significato e senza importanza. Salvo poi attendere, terrorizzati, l’arrivo dell’ultimo virus. Ma se il codice sorgente è un testo, e non c’è dubbio che lo sia, è a partire da quest’aspetto della questione che dovrà in definitiva giocarsi la partita». La programmazione, così, come ogni altro tipo di scrittura, porta alla ribalta e rende validi criteri come eleganza, proporzione, efficacia e perfino bellezza, presentandosi come un linguaggio creativo a sé stante, e come una stimolante ipotesi di «avanguardia» contemporanea. EpidemiC pone anche l’attenzione sulla relazione che si crea tra mittente e ricevente quando le comunicazioni vengono mediate da un software, smascherando il comune convincimento che un file sia corrotto solo se è illeggibile (cfr. downJones [sendMail]).

Webliografia