Fare qualcosa con il proprio corpo e il muro: differenze tra le versioni

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Versione attuale delle 23:26, 16 Giu 2009

Titolo:

Fare qualcosa con il proprio corpo e il muro

Autore

Giuseppe Chiari

Anno:

1966

Luogo:

Sito web:

Descrizione:

In questo pezzo qualsiasi variazione è giusta; basta che si producano rumori battendo il proprio corpo contro il muro.

"Voglio comunque subito precisare che per me il corpo è una cosa come le altre. Io ho scritto pezzi per donna ma anche per bicicletta, per collana, per registratore, per televisore, per città, per un foglio di carta, per un sasso, per qualsiasi cosa. Forse il pezzo dove il corpo umano ha la maggiore funzione è Gesti sul piano. Partendo dall’ipotesi che la tastiera del pianoforte è una lunga striscia bianca, che l’uomo non conosce l’esistenza dei tasti, che l’uomo però è cosciente che, qualunque gesto faccia, la tastiera lo restituirà in un rumore della medesima espressione, io proponevo tutta una tecnica di gesti. E in pratica durante gli anni che ho eseguito questo pezzo le mani, le braccia, le spalle, il volto avevano la possibilità di liberarsi. E lo stesso effetto provavano altri solisti come Frederic Rzewski, Giancarlo Cardini, Jean Charles François... Forse questo e stato un pezzo di gesti... un pezzo per mani, braccia, volto, spalle.., e il pianoforte sottolineava solo questi gesti..." G. Chiari

Collezione:

Genere artistico di riferimento:

Musica, Fluxus, performance

Bibliografia:

  • 2001, Dorfles Gillo, Ultime tendenze nell'arte d'oggi, Feltrinelli editore.

Webliografia: