Fractal art

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Versione del 31 Gen 2011 alle 23:14 di Kovan (Discussione | contributi) (Storia:)

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Genere o movimento artistico:

Frattale di Jay Jacobson, padre della Fractal Art

La Fractal Art [ dal Latino “fractus” (rotto), termine composto dal participio passato del verbo “frangere” + il suffisso francese –al ] è un modello geometrico che si ripete sia su piccole che grandi scale per produrre forme e superfici irregolari che non possono essere rappresentate dalla classica geometria euclidea.

Personaggi o Gruppi:

E’ abbastanza difficile trascrivere una lista contenente tutti gli artisti (o gruppi) che creano questo tipo di arte dato che nell’era del digitale le possibilità di creare “fractal” sono a disponibilità di tutti, però la lista di seguito elenca alcune persone che si sono distinte per i loro lavori.

Cheryl Lee Harnish, Damien M. Jones, Sharon Webb, Alice Kelley, Linda Allison, Kerry Mitchell, Jack & Margaret Valero, Sylvie Gallet, Mark Townsend, Paul DeCelle, Dan Kuzmenka.

Immagine Frattale realizzata con Apophysis

Luogo:

Francia

Storia:

Nel 1975 è possibile riscontrare la prima apparizione di una “fractal art”, poi con il passare degli anni e con le migliorie applicate al digitale, il numero di questi prodotti si è alzato esponenzialmente, tanto che è diventato quasi impossibile identificare tutti gli artisti appartenenti a questo tipo di movimento. In particolare, negli ultimi anni ha riscontrato particolare successo l’utilizzo di un software appositamente creato per dare origine ai “fractal”: si tratta di Apophysis, un programma open source per Microsoft Windows.

L’origine del termine va fatta risalire a Jay Jacobson, il quale è stato un innovatore nelle arti visuali; frustrato dalle limitazioni della commercializzazione dei software, Jacobson fuse in una sola immagine, grazie alla combinazione di tecniche tradizionali ed innovative, elementi di geometria e effetti di magia: il risultato fu un tipo di arte che egli chiamò “fractalism”, dai cui il binomio di termini “arte frattale”.

Poetica:

Riguardo quest’arte ogni “fractal” è di per se unico, poiché creato utilizzando equazioni matematiche, le quali contribuiscono a creare infinite combinazioni di forme, dettagli, colori e luci. Ogni formula determina da quanti pixel è composta e com’è colorata un’immagine: un tipico “fractal” è composto da milioni di pixel. Nei confronti della scienza, sono essenzialmente forme geometriche o forme che sono rappresentate nella natura, da semplici foglie, alberi, tele di ragno o fiocchi di nave fino a fenomeni naturali come nuvole, tempeste o addirittura galassie. Un altro aspetto che rende unici questi lavori è dato dal fatto che, presa a caso un’area, questa appaia molto simile (ma non necessariamente identica) all’intera opera. Come il DNA racchiude tutte le informazioni di ognuno di noi, tutte le caratteristiche per un fractal sono contenute nelle sue parti più piccole.

Opere:

Inserire la produzione delle maggiori opere, facendo riferimenti a quelle più significative

Correlazioni:

Bibliografia:

  • 1992, John Briggs, Fractals : The Patterns of Chaos : A New Aesthetic of Art, Science, and Nature, Touchstone Books.
  • 1990, Clifford A. Pickover, Computers, Pattern, Chaos and Beauty, St. Martin's Press.
  • 1996, Clifford A. Pickover, Fractal Horizons, St. Martin's Press.
  • 1995, Clifford A. Pickover, Keys to Infinity, Wiley.
  • 1992, Michael Michelitsch, Otto E. Rössler, The Burning Ship and Its Quasi-Julia Sets, Computers & Graphics.
  • 1989, Michael Michelitsch, Otto E. Rössler, A New Feature in Hénon's Map Comput. & Graphics.

Webliografia: