Giornalismo partecipativo

Tratto da EduEDA
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Argomento:

il giornalismo partecipativo

Descrizione:

Il giornalismo partecipativo è uno dei fenomeni più nuovi ed interesanti e si è potuto sviluppare grazie alle possibiltà offerte de internet come nuovo media. Una dei più diffusi strumenti di comunicazione è, in questo caso, il blog che permette il confronto di idee sui più svariati argomenti. Il blog, abbreviativo di weblog, da web per indicare un sito e log per indicare un diario o degli appunti, è un sistema che da la possibilità, attraverso l’iscrizione ad appositi siti, di pubblicare istantaneamente testi su una pagina web. Alla fine degli anni ’90, negli Stati Uniti, appaiono i primi blog, ad uso personale, successivamente furono diffusi gratuitamente ottenendo un grandissimo successo. Nel 1999 due giovani californiani crearono il software blogger.com, uno strumento per aggiornare rapidamente siti web e che ancora oggi è il software più diffuso per creare blog. È grazie alla popolarità raggiunta da questo software gratuito che il blog diventa non più strumento di comunicazione di nicchia, ma il supporto per lo scambio di informazioni etereogenee. Dopo l’ 11 settembre del 2001 che cambia lo stile e si ampliano i contenuti, la prima generazione di blogger utilizzava un linguaggio più sintetico e funzionale, mentre la seconda generazione ha una maggiore predisposizione al racconto e alla riflessione. È in questa fase che si tentano strade diverse, ad esempio il blog grafico in cui le immagini sostituiscono le parole oppure il blog collettivo che sfrutta le possibilità offerte dalle comunity, o anche i blog narrativi che utilizzano questo strumeno come spazio per scrivere e raccontare. Ogni blog a il suo stile, le sue idee, e una personale caratterizzazione visiva. Si propone come un linguaggio assolutamente nuovo, al cui interno coesistono diario, giornalismo e comunity. Qui le caratteristiche della comunicazione online vengono applicate perfettamente, poiché l’utente stesso diventa il mittente dell’informazione secondo i dettami del modello della comunicazione dialogico ed ha rappresentato una grossa novità all'interno dell'omogeneità del contenuto della rete. È in questa fase che si tentano strade diverse, ad esempio il blog grafico in cui le immagini sostituiscono le parole oppure il blog collettivo che sfrutta le possibilità offerte dalle comunity, o anche i blog narrativi che utilizzano questo strumeno come spazio per scrivere e raccontare. Ogni blog a il suo stile, le sue idee, e una personale caratterizzazione visiva. Si propone come un linguaggio assolutamente nuovo, al cui interno coesistono diario, giornalismo e comunity L’elaborazione grafica assume un’importanza fondamentale per la diffusione del contenuto e per la autorappresentatività del blog. La dimensione del blog assume sempre di più quella di una comunità poichè ad ogni pagina possono essere aggiunti link che creano una mappa di nuovi contenuti e corrispondenti dibattiti. La diversità degli argomenti trattati rendono il sistema dei blog una fonte inesauribile di notizie e curiosità di ogni genere al di fuori di siti commerciali e portali onnicomprensivi. I blog costituiscono sia una fonte informativa che una fonte espressiva. I blog, come internet e il gionalismo online si sono sviluppati in modo spontaneo attraverso un sistema di comunicazione sempre più ricco di contenuti. Nel fenomeno blog si ritrova l’idea di “intelligenza collettiva” teorizzata da Pierre Lèvy secondo la quale le nuove tecnologie creano nuovi spazi d’espressione di idee e pensieri alla base dei comportamenti umani. Anche il giornalismo vero e proprio si accorge delle potenzialità del blog, aumentano articoli nei quotidiani e nei settimanali, ma l’aspetto più interessante è l’utilizzo che i giornalisti stessi fanno di questo strumento, seguendo l’esempio dell’americano Sullivan. I giornalisti hanno colto le possibilità offerte dal blog e hanno dato vita a delle vere e proprie me-zine. Per il giornalista, il blog rappresenta la possibiltà di esprimere una libera informazione, e l' immediato feedback che può avere dai suoi lettori in molti casi gli può fornire materiale interessante al fine della pubblicazione. Esistono almeno tre tipologie di blog svilluppati rispettivamente sul modello della rassegna stampa, del forum e del diario. Le caratteristiche imprescindibili sono essenzialmente due: la possibilità di un continuo aggiornamento e la presenza di link esterni che forniscono materiale di approfondimento sul tema del dibattito. Il giornalista utilizza questo strumento di comunicazione nel tentativo di documentare in rete fatti ed emozioni. Si tratta di varie forme di giornalismo spontaneo che danno la possibilità di poter documentare la realtà, offrendo ulteriori contenuti, legati per lo più alla sfera personale dello scrittore e in alcun modo sottoposti alla mediazione e al controllo di alcuna redazione. Questo può essere definito come personal journalism, ossia una forma di giornalismo fortemente personalizzato dal suo autore. Un’altra interessante possibilità offerta è quella del citizen journalism il cui slogan recita “ogni cittadino è un reporter”. Il successo alla base di questa nuova forma di giornalismo sta nell’utilizzo di un linguaggio più emotivo e partecipativo rispetto a quello usato nella stampa tradizionale. Oggi i lettori sentono l’ esigenza di raccontare e di portare la loro testimonianza diretta di ciò che sta accadendo nel mondo e il nuovo sviluppo di quest'esigenza si trova nell'esperienza realizata con Indymedia.org

BiBliografia

Sara Peticca, (2005), Il giornalismo online e la società della conoscenza, Catanzaro, Rubettino

Webliografia

Articoli su giornalismo partecipativo proposti dal blog giornalismi possibili[[1]].