Harvey Dan

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Ackroyd and Harvey


Heather Ackroyd


Biografia

Heather Ackroyd nasce a Huddersfield, Yorkshire, nel 1959; nel 1980 si laurea con un BA Hons (programma di laurea Britannico) in Scultura e Performance (Arti Combinate). Dan Harvey nasce a Dorking, Surrey ( England) nel 1959; ottiene una laurea con un BA Hons in Belle Arti presso il Cardiff College of Art e un MA presso il Royal College of Art di Londra.

Luogo dove lavora: Inghilterra

Periodo in cui svolge la sua pratica artistica: Ha iniziato la carriera artistica a partire dall' inizio degli anni '80.

Heather Ackroyd

1980-83 performance con l'Optik Theatre Company.

1983-93 performance con l'Impact Theatre Co-operative, Hidden Grin, Graeme Miller, Gary Stevens, Lumiere & Son, The People Show.

1989 direttrice, designer e performer all'Institute of Contemporary Arts, Londra.

1990 Prima collaborazione con Dan Harvey.

1995 performer con The Royal Shakespeare Company, Easter by Strindberg, diretto da Katie Mitchell.

1999 performer con Graeme Miller, Country Dance, Place Theatre, Londra.

2003 ricerca e sviluppo sostenuto dalla Gulbenkian Foundation e dalla London Arts Board.

Dan Harvey

1986-90 espone le sue opere scultoree in mostre a Londra e Europa.

1988-90 collabora come prop-making e visual construction ne I libri di Prospero realizzata da Peter Greenaway.

1990 prima collaborazione con Heather Ackroyd.

1995 commissione della fontana per il Royal Botanic Gardens, Kew, London.

Heather Ackroyd & Dan Harvey

1990 The Other Side, Laboratorio Aperto, Bussana Vecchia, Italia.

1991 Grass House, Hull Time Based Arts, Inghilterra.

1993 Theaterhaus Gessnerallee, Zurigo, Svizzera; Forcefield, Galway Arts Festival, Irlanda.

1994 89-91 Lake Street, Festival of Perth, Australia.

1995 Reversing Fields, Hammoniale Festival der Frauen, Hamburg, Germany; Portrait of Ernesta, Artigianato Vivo, Chiesa San Vito, Cison di Valmarino, Italia; Le Ruisseau du Malard, Le Mois de la Photo, Dazibao Gallery, Montreal, Canada.

1996 Host, collaborazione con D'Avoine Architects, Nuova Icona e PACA, Venezia, Italia; The Divide, New Zealand International Festival of Arts, Wellington, Nuova Zelanda.

1998 Photosynthesis (Testament), The Icehouse, Photo 98 e HTBA, Hull, Inghilterra.

1999 Blasted Oak, Secret Gardens series, Salisbury Arts Festival, Inghilterra.

2001 Presence, Isabella Stewart Gardner Museum, Boston, USA; Afterlife, Beaconsfield, Londra, Inghilterra.

2002 Sunbathers, Aberystwyth Arts Centre, Aberystwyth, Galles, UK.

2003 Dilston Grove, LIFT, Café Gallery Projects and Artsadmin, Bermondsey, Londra, UK; Supernatural (after di Cosimo), Public Art Program, Chicago Cultural Centre, Chicago, USA; Field Study, Special Exhibition Art and Craft Pavilion, National Eisteddfod, Meifod, Galles, UK.

2004 Life Drawing, European Space, Quadriennale di Scultura, Riga; Fotosintesi, Metronom, Barcelona; Green brick, green back, Rice Gallery, Houston, Texas, USA.


Tipologia di intervento

Impiego dell'erba transgenica come mezzo d'espressione artistica, Fotografie Organiche, Arte Transgenica.


Sito web

http://www.artsadmin.co.uk/artists/ah/introductiontext.html


Poetica

Heather Ackroyd iniziò ad impiegare l'erba quale materiale artistico a partire dal 1980 quando ancora studentessa, realizzò una performance artistica includendo nel luogo dello svolgimento della piece un enorme tappeto di moquette fatta d'erba. Questo materiale naturale che ha la facoltà di svilupparsi, si prestava particolarmente adatto alla vitalità della performance anche se andava contro a ciò che rappresenta la staticità delle sculture tradizionali. Va sottolineato però che l'interesse principale di Heather Ackroyd è il punto di incontro tra scultura e performance e non il prevalere dell' una sull'altra. Nello stesso periodo Dan Harvey utilizzava l'erba in ambito scultoreo, percorrendo una strada in grado di far luce sulla vita passata, trasformando gli oggetti in decadenza in oggetti intrisi di fascino. Non a caso il suo primo lavoro riguardava una bibbia (trovata dallo stesso Harvey e quindi di scarto) aperta alla parabola della semina, tra le cui pagine l'artista fece crescere dell' erba. Dan Harvey e Heather Ackroyd accomunati dalla stessa visione estetica dell'impiego dell'erba come mezzo d'espressione artistica, iniziarono a lavorare insieme a partire dal 1990. Gli artisti inglesi entrambi affascinati dall'erba, dalla sua nascita e sviluppo, dalle modalità in cui muore e in particolare dalle sue variazioni cromatiche, si servirono di questo materiale per moltissima loro arte: grandi installazioni in cui l'erba ricopre intere pareti, cappotti di erba realizzati per fashion shows e grandi tele dove la pittura tradizionale viene sostituita dalla crescita rigogliosa di erba. L'unico inconveniente legato all'utilizzo artistico di questo materiale biologico è insito nella precarietà propria della materia organica naturale: l'erba infatti dopo poco tempo si degrada e muore e con essa anche le opere d'arte di Akcroyd and Harvey. Per questo motivo, nel mese di gennaio del 1997, i due artisti si recarono presso l' Institute of Grassland and Environmental Research (IGER) dopo aver appreso tramite un articolo di un Magazine scientifico dell'esistenza di un'erba in grado di non appassire perchè modificata geneticamente. In questo modo ebbe inizio un'intensa collaborazione artistico-scientifica che migliorò notevolmente le modalità e possibilità di fare arte di Ackroyd e Harvey oltre che spingere scienziati a condurre ricerche in direzioni che altrimenti non avrebbero mai esplorato.

Opere

La prima installazione che realizzarono, The Other Side, venne fatta nel 1991 basandosi su alcune fotografie organiche che da quel momento in poi ispirarono molte loro opere. I due artisti rimasero sorpresi quando scoprirono l'immagine causata dalla proiezione dell'ombra di una scaletta, impressa sulla parete d'erba da loro realizzata. In un primo momento si domandarono il motivo per cui l'erba cresciuta sulla parete avesse due colori totalmente differenti. Solo successivamente compresero che l'erba è molto sensibile alla luce a cui è esposta perchè i semenziali (giovani piantine nei primi stadi di sviluppo) producono una quantità differente di pigmento verde ( clorofilla ) a seconda della luce che ricevono: più luce li rende più scuri e meno luce più chiari. La prima domanda che si fecero era se potevano usufruire di queste proprietà fotosensibili dell'erba per realizzare immagini artistiche; così provarono a proiettare su una parete di semenziali il negativo di una pellicola fotografica e una volta sviluppata l'erba si resero conto che effettivamente era emersa un'immagine a varie tonalità. L'elemento più sconcertante di questo primo approccio con le potenzialità dell'erba in quanto materiale artistico, è la straordinaria qualità dei particolari rimasti impressi, anche se purtroppo quella qualità ha breve durata poiché il verde della clorofilla tende a sbiadirsi in relazione alla crescita progressiva dell'erba. Da qui l'immediata necessità da parte dei due artisti inglesi di trovare il modo per fissare a lungo termine i risultati della propria piece artistica, e di conseguenza l'inizio della loro collaborazione con gli scienziati e ricercatori della IGER.

Il fascino effimero legato alla breve vita delle opere di Ackroyd e Harvey era avvertito dagli stessi artisti come un limite da superare. Finalmente a distanza di sei anni dai primi lavori compiuti, i due trovarono una valida risposta al loro problema nelle nuove scoperte biotecnologiche e nel lavoro svolto da alcuni scienziati che avevano creato un tipo d'erba in grado di rimanere sempre verde anche dopo la morte. In seguito al premio Sciart bandito nel 1997 dalla Wellcome Fondation, Ackroyd e Harvey poterono iniziare un'intensa collaborazione con il team della IGER organizzato dal Professore Howard Sid Thomas e il Dr Helen Ougham. Utilizzando l'erba sempre verde i due artisti poterono asciugare le loro tele con più rapidità fissandovi sopra le immagini desiderate, ottenendo risultati a dir poco sorprendenti. Infatti nel corso del 1998, trascorso solo un anno dalla conoscenza dell'erba transgenica, Ackroyd e Harvey realizzarono La Madre e il Bambino che vinse nel 2000 il prestigioso premio L’Oreal Art & Science of Color Grand Prize, oltre che ricevere la riconoscenza di numerosissimi scienziati rimasti affascinati dal risultato ottenuto. Nel 2003 facendo ricorso alla solita tecnica di controllo del processo fotosintetico dell'erba transgenica, il duo inglese realizza un'installazione di 6 x 4 piedi raffigurante la pelliccia di una tigre, tenuta in sospensione nell' area espositiva tramite sottili tensori d'acciaio. Le opere realizzate dagli artisti inglesi vennero scansionate e trasformate in formato digitale dal Dr Helen che iniziò a cercare il modo di impiegare costruttivamente le informazioni introdotte nel computer; solo in seguito alla collaborazione con la Fondazione NESTA, fu possibile costruire una nuova tecnica chiamata hyperspectral imaging in grado di studiare le caratteristiche delle piante attraverso l'analisi dei colori delle loro immagini digitalizzate. Una straordinaria collaborazione artistico-scientifica che ha fatto nascere un sistema di analisi delle caratteristiche della vegetazione più rapido ed interessate e allo stesso tempo ha migliorato e sviluppato i risultati artistici del lavoro di Ackroyd e Harvey. Inoltre l'erba sempre verde è stata messa sul mercato in quanto qualitativamente e quantitativamente migliore delle erbe comunemente impiegate per la realizzazione di prati, aiuole, parchi e giardini pubblici, riportando sulla cresta dell'onda il solito dibattito sulla salvaguardia delle biodiversità.

Bibliografia

Bracker Alison, (2003). Field Study, Galles, National Eisteddfod Catalogue.

Heiferman Marvin, Kismaric Carole, (2001). Paradise Now: Picturing the Genetic Revolution, USA, Tang Museum at Skidmore College.

Bennett Oliver, (2001). Cultural Cultivation, U.K, Oxford University.

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Childs Nicky & Jeni Walwin (a cura di), (1998). Split Second of Paradise, Londra, Rivers Oram Press.

Forbes Leslie, (Giugno, 2004). Landscapes of the Imagination, Art Review, p 65, U.K.

Lipton Ting Shana & Gachot Paul, (2003). Photo Synthesis, Wraparound, Vol 1 No.1, pp. 20-25, U.K.

Goldberg Vicki, (Maggio 24, 1998). The Fine Art of Making Invisible Visible, New York, The New York Times.

Webliografia

http://www.genomicart.org/ackroyd2.htm

http://www.ruskin-sch.ox.ac.uk/lab/02/offline/molecular.html

http://www.liftfest.org/lift03/events/talk.html

http://www.findarticles.com/p/articles/mi_m1248/is_6_90/ai_87023018