Language, a virus?

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==Autore:== Cramer Florian

==Titolo:== Language, a virus?

==Tratto da:== http://userpage.fu-berlin.de/%7Ecantsin/homepage/writings/theory/language_virus/language_a_virus_-_english.txt http://userpage.fu-berlin.de/%7Ecantsin/homepage/writings/theory/language_virus//language_a_virus_-_english.txt

==Titolo Originale:== Language, a Virus?

==Anno:== 2002 d.c.

==Luogo:== Berlino

Descrizione:

In un saggio sul software sperimentale, il critico net.art Tilman Baumgärtel mette in evidenza che tredici anni prima di 0100101110101101.org's "biennale.py", nel 1988, un virus di computer è stato programmato e disseminato come una beffa artistica.(1) Un resoconto dettagliato del caso è disponibile nella "Storia di Virus di Computer" di Robert M. Slade, il riferimento classico sull'argomento. Nel febbraio ‘88, un file per il software HyperCard di Apple è apparso in un forum on line Compuserve. Ogni volta che veniva scaricato e aperto, ha segretamente installato un’estensione di sistema che ha fatto in modo che il computer visualizzasse un messaggio di pace parodistico di New Age ad ogni avvio. Le persone dietro il virus, l'Artemus Barnoz (a.k.a. Richard Brandow) e Boris Wanowitch erano contemporaneamente gli editori della rivista canadese di computer MacMag e de "Computer GraphicsConspiracy" della rete internazionale subculturale di Neoismo. Brandow ha sottolineato in tutte le sue affermazioni sul virus MacMag che egli lo aveva propagato essendo un Neoista, e per scopi Neoisti. Poiché il virus MacMag ha avuto diffusione per mezzo di floppy disk a computer di sviluppo del MacroMind -oggi Macromedia- e da là su i computer della società software Aldus (più tardi accaparrato da Adobe), la versione 1.0 del famoso programma di grafica di illustrazione "Free Hand", è uscito su dischi di installazione infetti. Questo ha reso spettacolare il caso, col risultato della reclusione di Brandow, e l'ispirazione alla strofa "siamo il virus nel tuo computer" nell'inno Neoista electro-pop "Io sono Monty Cantsin", pubblicato su LP "Ahora Neoismus" nello stesso anno.

Secondo Slade, il virus MacMag è stato il primissimo virus di personal computer. I suoi unici predecessori erano tre virus per PC compatibili con IBM: "Lehigh", "Jerusalem" e "Brain" che era stato scritto, ma disseminato con difficoltà, nel 1986 e nel 1987 ed alcuni proto-virus anche più vecchi. Il virus di Wanowitch e Brandow è stato il primo di circolazione massiccia ed è stato anche il primo a diffusione non solo per mezzo di floppy disk, ma anche su reti elettroniche. Il "Morris Worm", che ha fatto virtualmente irruzione in Internet nel 1988, è uscito in novembre, nove mesi più tardi. Poiché il virus di MacMag è stato assolutamente il primo, come Tilman Baumgärtel osserva, il cui messaggio consisteva non solo in una auto-riproduzione e manipolazione del sistema host, ma anche in un semplice testo inglese sullo schermo di computer, era un ibrido di codice sorgente (con la firma binary-encoded del programmatore Drew) e l'uscita del testo. Come tale, era testualmente più complesso di tutti i suoi predecessori. Se il programma di Neoismo potesse essere descritto come replica contagiosa della costruzione di un linguaggio auto-inventato come il nome proprio "Monty Cantsin" in "celle di dati" - un termine già coniato intorno al 1985 -, collettivamente adottato e mitizzato oltre modo, allora il virus MacMag è stato la prima versione computer di questo programma, cioè la prima implementazione di Neoism in codice algoritmico.

La storia dei virus di computer nelle arti potrebbe cioè essere raccontata al contrario. Non solo come appropriazioni poetiche ed estetiche di un codice virus, come si ricorre in Net.art e in poesia digitale da circa il 1997 ( vedi saggio di Jutta Steidl "If Then" in questo catalogo), ma anche come impregnazione e penetrazione linguistico-speculativa di virus di computer da quando sono stati inventati. Le possibili influenze su queste speculazioni sono abbondanti: il nichilista cognitivo Henry Flynts il cui progetto per confutare la filosofia analitica - e qualsiasi altra cosa - con i propri metodi avevano influito su alcuni Neoists; il volume Deleuze/Guattari "on the line" pubblicato nel 1983 da Semiotext (e) New York specifica che “i virus ci fanno formare un rizoma con altre creature; il biologo Richard Dawkins è controverso per la sua teoria del meme come un'idea contagiosa come egli ha pubblicato per primo nel 1976 (7); ma più di chiunque altro, il romanziere William S. Burroughs è interessante in questo ambito. Creato con tecniche di collage radicale, la sua prosa di novella allucinatoria di spionaggio ha tradotto stili di scrittura dei modernisti di avanguardia (in modo predominante il surrealismo francese mediato attraverso il suo amico Brion Gysin) in letteratura pop. Ma in modo anche più importante, le sue speculazioni sulla lingua e la tecnologia hanno avuto un impatto impressionante su correnti subculturali e di pensiero negli anni '80. { 8 } Per Burroughs, la relazione tra virus e la lingua è arrivata a diventare più che un idea che i virus potrebbero essere creati in linguaggio o, come in Dawkins, "memetica", che certi discorsi hanno avuto effetti contagiosi. Per lui, la lingua stessa era un virus:

"io ho parlato frequentemente di parola e di immagine come virus o come sostituti di virus, e questo non è un allegorismo"

La frase di Burroughs è concretamente diventata una profezia self-fulfilling (auto-esaudimento?) grazie al suo uso in molte citazioni in cultura pop; Laurie Anderson ha fatto "il linguaggio è un virus" un titolo della sua canzone in una esibizione del 1979 "Stati Uniti Live" che Nile Rodgers ha prodotto come successo da discoteca per il film del 1986 "Home of the Brave"; un film che presenta Burroughs a settantadue anni come il partner di danza di tango di Anderson. La teoria di virus di Burroughs potrebbe essere considerata l'antitesi più estrema al nominalismo di linguistica strutturalista dal tempo di Ferdinand de Saussure, che concepiva il linguaggio come una costruzione razionale e per il quale la relazione tra concetti immaginati e il discorso pronunciato erano basati solo su convenzioni sociali. Ancora, la teoria di Burroughs è lontana dall' originale. Egli stesso non nasconde le tracce che lo riconducono indietro a occultismo e scienza del paranormale:"Teosofia satanica" di Aleister Crowley, "Semantica Generale" di Alfred Korzybski che ha cercato di guarire l'umanità deprogrammando, con l'aiuto di un dispositivo tipo string-puppet chiamato "differenziale strutturale", identificazioni false di parole e cose, { 10 } - e infine la dottrina di Lafayette Ron Hubbard di "Dianetics" e "Scientology". Influenzato sia da Crowley che da Korzybski, il concetto principale di Hubbard era la cancellazione (erase)engrams, traumi impressi come parole nel subconscio. Tra gli artisti influenzati da “Dianetics‿ c'era John Cage e Morton Feldman {11}; Burroughs, che per un periodo era anche un membro della Chiesa di Scientology, si riferisce largamente ai concetti di Hubbard nella sua teoria del linguaggio-virus {12}

Proprio come Burroughs ha riscritto un collage di testi Dadaisti e "Surrealist cadavres exquises" in pulp fiction che non si sa mai se è volutamente parodistico o no, Hubbard potrebbe essere visto, attraverso Crowley, come un popolarizzatore molto dotato di scienza ermetica classica (gnostic, neoplatonist e kabbalist) che egli ha ricodificato, stile di scienza diffuso negli anni 40, in uno SciFi gnosis, in linguaggio manageriale. La pretesa di Burroughs è che il linguaggio è un virus, cioè legge in chiave modernista la teoria del linguaggio, comune fino al 17 ° secolo in tutte le scienze, ma successivamente solo in scienze paranormali e poemi romantici. Secondo il passo della genesi 2.19, l'uomo in paradiso ha avuto un linguaggio adamico donato da Dio che gli ha dato il potere di dare un nome a tutte le creature e influenzare oggetti attraverso le parole; una potenza demiurgica recuperata dal Rabbino Loew attraverso la cabala, che pratica quando egli crea il golem e attacca lettere magiche alla sua fronte, e recuperata dal Dott. Faustus quando evoca mephistopheles. Entrambe le teorie sui linguaggi adamici e la teoria del virus di Burroughs hanno un antefatto; essi presuppongono ispirazione, l'essere respiro divino o un’infezione virale biologicamente secolarizzata. Poiché entrambi i linguaggi sia l’adamico che il virale sono presi da esseri superiori, il linguaggio parla attraverso esseri umani invece che esseri umani parlano attraverso il linguaggio.

Ma se non c'è né un dio né un virus extraterrestre, ma solo un programmatore che cede un codice ai suoi poteri demiurgici, e se il suo linguaggio mobilita cose solo per virtù di una macchina, è evidente perché da un lato la cabala cristiana medioevale e Rinascimentale ha fallito nell'attuazione della loro combinazione di speculazioni del linguaggio in dispositivi meccanici (sperimentati da Raimundus Lullus,Giordano Bruno, Athanasius Kircher, Georg Philipp Harsdörffer e Quirinus Kuhlmann), è evidente dall'altro lato perché questa cabala finisce con l'essere un mero giocattolo nella subcultura neoista della programmazione di virus. Con il banale messaggio "New Age", per citare Brandow, il virus MacMag adotta l'eredità di una metafisica speculativa della scrittura in travestimento regressivo. Per sottointeso esso afferma che un linguaggio formalizzato nei codici operativi di un demiurgico puramente meccanico è una costruzione umana e non un virus extraterrestre. Poiché i virus di computer sono costruzioni di codici-istruzione contagiosi, essi rivelano a loro volta la virulenza del linguaggio. Come scrive ricorrentemente il romanziere Americano John Barth in "Frame Tale" del 1967 - una striscia moebius che porta la frase "c'era una volta una storia che iniziò"-può essere così letto come un prototipo di tutti i virus di computer e attacchi di computer; ma anche, con il virus di computer come una figura di pensiero, come codice virulento auto-stimolante in tutte le letterature.{ 13 }