Media activism

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Genere o movimento artistico:

Media activism

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Luogo:

Storia:

Le pratiche del Situazionismo, almeno dal 1958 in poi si caratterizzano per una rivisitazione in chiave dissacrante e critica dell’uso dei media. In un numero dell’Internazionale Situazionista si predica la nascita di radio pirata e di altre forme non convenzionali di uso dei media. Sull’onda con cui negli anni Settanta sociologi come Enzensberger svilupparono le teorie critiche dei media della Scuola di Francoforte, i gruppi e movimenti controculturali di quel periodo utilizzarono il video per sviluppare anatgonismo e socialità diffusa; Nel testo The Practice of Every Day Life del 1980 De Certeau indica in un uso tattico dei media la possibilità di sovvertire ordine del dominio sociale. Negli anni Ottanta ed inizio Novanta molti artisti dell’area dell’attivismo sociale hanno usato i media in un modo creativo ed originale per promuovere proteste di tipo culturale. Oggi, grazie ai bassi costi di internet, vi è un fiorire di nuove declinazioni del media attivismo in rete, più spesso definito hacktivism.


Poetica:

Il media attivismo è qualsiasi utilizzo dei media per finalità irriverenti, di contrasto o disturbo delle politiche culturali, sociali o economiche ingiuste e prevaricanti. Ribaltando il ruolo passivo di utilizzo dei media, il media activist si appropria dello strumento di comunicazione, qualsiasi esso sia, digitale o analogico, per esprimere il proprio dissenso, dando luogo allo stesso tempo a nuovi linguaggi e nuove forme di creatività diffusa.

Opere:

Correlazioni:

Bibliografia:

Webliografia: