Michel Gondry

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Personaggio:

Michel Gondry

Biografia:

Michel Gondry nasce nel 1963 a Versailles. Fin da giovanissimo manifesta una forte inclinazione per il disegno, un strumento espressivo che lo accompagnerà per tutta l'età adulta. Il quarantenne con la faccia da bambino (tra le sue opere un documentario autobiografico dal titolo I've been 12 forever) e una pessima pronuncia inglese, è passato dall'amore per la musica, ereditato dal padre, (è stato per anni – fino allo scioglimento, nel 1992 - batterista della band francese Oui Oui, per cui ha realizzato diversi video), a quello per il cinema. E la strada che collega le note alle immagini non poteva che condurlo all'esplorazione della risorsa del videoclip, moderno terreno di sperimentazione nei rapporti tra musica e immagine. In lui c'è molto dell' inventore, una predisposizione a creare strumenti e tecniche artigianali che si manifesta sempre in tenera età e che diventerà una caratteristica del suo stile. All' età di dodici anni realizza con i Lego una rudimentale macchina per animare alcune strisce disegnate. “As a child I was interested in the possibilities that Lego and Meccano opened up, to create and invent new discoveries. My cousin and I used Meccano to build a prototype cartoon machine, quite similar to the zoetrope. It was a black circle with a gap to look at the little drawings.” La struttura ed il funzionamento del congegno sono simili a quelle dello zootropio, un’ invenzione della seconda metà dell' ottocento che si inserisce all'interno di quei nuovi, a volte rudimentali strumenti che porteranno alla nascita delle immagini in movimento. Questo aneddoto, apparentemente banale, contiene moltissimi elementi che ritroveremo nell' arte del Michel Gondry adulto, il quale non ha mai smesso di tenere aperto un canale con le sensazioni e lo stupore dell' infanzia.

Sito web:

http://www.michelgondry.com/

Poetica:

Michel Gondry è tutto questo fuorchè un artista comune che lavora sulla scia del già visto. La sua poetica prende forma dal mondo onirico, dalla realtà immaginifica nelle sue pieghe più eccentriche, dalla fiaba e dal surrealismo più meditato. Il regista richiama all'attenzione l'utilizzo dei sensi; si sente investito del compito di impiegarli secondo un uso insolito volto ad evidenziare l'attività creatrice dell'uomo. I suoi lavori mescolano giocosità, follie e deliri; e gli oggetti perdono la loro anima e il loro uso per diventare qualcos'altro; lo scopo e la funzione di quest'ultimi viene tradita per costruire scale che non devono essere più salite ma solo replicate ( Come into my world di Kylie Minogue), batterie e bassi che si moltiplicano dando vita ad una danza musicale ( The Hardest Button to Button dei White Stripes). A detta di Alberto Soragni" i sensi deviati/cuciti/uccisi/rimediati sono un simbolo della rappresentazione per Gondry. Il modo d'uso degli oggetti che fanno a gara per essere ricordati in un altro modo". Il regista gioca, non solo con gli oggetti, ma anche con le tecniche filmiche sperimentando montaggi inaspettati tali da coinvolgere lo spettatore a sperimentare il proprio coinvolgimento sinistetico, piuttosto che a ricomporre i singoli frammenti audiovisivi secondo una forma chiusa, dettata da una forte razionalità narrativa. Ed è il ritmo che catalizza le immagini, le rende fruibili secondo una cadenza determinata dalla musica. Infatti i punti di sincresi tra immagine e musica predispongono l'animo dello spettatore ad una percezione "sollevata" in cui non esistono deviazioni dalla regola ritmica. Questo però non vuol dire che la visione del video sia distratta e incurante; ciò accade per quei video in cui non si da adito ad un'idea originale, in cui non si lavora con le immagini ma solo con il corpo del musicista. Gondry invece ha sempre l'idea giusta per sconvolgere lo spettatore. La sua mente bizzarra lo porta a costruire paesaggi ripresi dal treno in cui ponti, edifici anonimi e tralicci della luce si scandiscono nel tempo sulla stessa base ritmica della musica creando inevitabilmente ripetitività di visione che si lega alla stessa ripetitività musicale (Star Guitar dei Chemical Brothers); oppure gruppi di ballerini mascherati che danzano su un palcoscenico circolare, ciascuno seguendo un singolo strumento (gli atleti seguono le linee del basso, gli scheletri la chitarra, le disco girl il sintetizzatore, i robot la voce e le mummie la drum machine ), una sorta di “messa in movimento” orchestrale tanto elementare quanto efficace. I pregi dei suoi lavori sono molti e mai scontati; la sua poetica è riconoscibilissima e mai ripetitiva perchè sfrutta il potere sconfinato dell'immaginazione alla quale non si può mai dire di ottenere sempre la solita storia.

Opere:

VIDEOCLIP

2006 King of the Game Cody Chesnutt, 2006 Cell Phone’s Dead Beck, 2005 Heard 'em say Kanye West, 2005 The denial twist White Stripes, 2005 A ribbon Devendra Banhart, 2004 Light and day Polyphonic Spree, 2004 Winning days Vines, 2004 Mad world Gary Jules & Michael Andrews, 2004 Ride Vines, 2004 Walkie talkie man Steriögram, 2004 Behind Lacquer, 2004 I wonder The Willowz, 2003 The hardest button to button White Stripes, 2002 Come into my world Kylie Minogue, 2002 A l'envers à l'endroit Noir Désir, 2002 Dead leaves and the dirty ground White Stripes, 2002 Fell in love with a girl White Stripes, 2001 Star guitar Chemical Brothers, 2001 Knives out Radiohead, 1999 Let forever be Chemical Brothers, 1998 Gimme shelter Rolling Stones, 1998 Another one bites the dust Wyclef Jean, 1998 Music sounds better with you Stardust, 1997 Bachelorette Bjork, 1997 Deadweight Beck, 1997 Joga Bjork, 1997 A change would do you good Sheryl Crow, 1997 Around the world Daft Punk, 1997 Feel it Neneh Cherry, 1996 Sugar water Cibo Matto, 1996 Hyperballad Bjork, 1995 Like a rolling stone Rolling Stones, 1995 Isobel Bjork, 1995 Protection Massive Attack, 1995 High head blues Black Crowes, 1995 Army of me Bjork, 1994 Fire on Babylon Sinead O'Connor, 1994 Lucas with the Lid Off Lucas, 1994 Little star Stina Nordenstam, 1993 This is it (your soul) Hothouse Flowers, 1993 It's too real (big scary animal) Belinda Carlisle, 1993 Human behaviour Bjork, 1993 Believe Lenny Kravitz, 1993 She kissed me Terence Trent d'Arby, 1993 Voilà, voilà, qu'ça r'commence Rachid Taha, 1993 La main parisienne [inedito] Malcolm McLaren, 1993 Le mia I AM, 1993 Snowbound Donald Fagen, 1993 La Tour de Pise Jean-François Coen, 1992 Hou! Mamma mia Les Négresses Vertes, 1992 Les jupes Robert, 1992 Two worlds collide Inspiral Carpets, 1992 Close but no cigar Thomas Dolby, 1992 Paradoxal système Laurent Voulzy, 1992 La ville Oui Oui, 1992 How the West was won Energy Orchard, 1992 Les voyages immobiles Etienne Daho, 1992 Blow me down Mark Curry, 1992 Comme un ange (qui pleure) Les Wampas, 1991 Dad, laisse-moi conduire la Cad Peter & the Electro Kitsch Band, 1991 La normalité Les Objets, 1991 Sarah Les Objets, 1990 Ma maison Oui Oui, 1989 Queen for a day [inedito] The Life of Riley, 1989 Tu rimes avec mon coeur Original MC, 1989 Les cailloux Oui Oui, 1989 Il y a ceux Affaire Louis Trio, 1988 Dô, l'enfant d'eau Jean-Luc Lahaye Junior et sa voix d’ or Oui Oui, Joyeux Noël Oui Oui, Bolide Oui Oui,


LUNGOMETRAGGI

Master Of Space And Time (annunciato), Be Kind Rewind (annunciato), The Science Of Sleep (2006), Sunshine Of A Spotless Mind (2004), Human Nature (2001),


Bibliografia:

DI MARINO B., “Clip. 20 anni di musica in video (1981-2001)”, Roma, Castelvecchi, 2001

DI MARINO B., “ Interferenze dello sguardo. La sperimentazione audiovisiva tra analogico e digitale”, Roma, Bulzoni, 2002

Webliografia:

http://www.directorslabel.com/ http://www.director-file.com/