Modello di comunicazione di Watzlawick: differenze tra le versioni

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== Descrizione ==
 
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Tale teoria di comunicazione che si sviluppa negli anni ’70 si basa e approfondisce quella dialogica di Bachtin, con l’ oggetto di studio costituito dallo scambio verbale e non verbale delle informazioni.  
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La teoria di Watzlawick sulla comunicazione si sviluppa negli anni ’70 si basa su quella dialogica di Bachtin e la approfondisce: l’ oggetto di studio è costituito dallo scambio verbale e non verbale delle informazioni.  
Watzlawick sostiene che il soggetto deve esser analizzato in maniera individuale, che esso va inserito nel contesto dell’ambiente che lo circonda, nella relazione che ha con gli altri partecipanti all’atto comunicativo ed infine con gli effetti dei comportamenti degli altri partecipanti.
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Watzlawick sostiene che il soggetto deve esser analizzato in maniera individuale, inserendolo nel contesto dell’ambiente che lo circonda e nella relazione che ha con gli altri partecipanti all’atto comunicativo e anche con i comportamenti e le reazioni degli altri partecipanti.
Tale modello propone un movimento circolare delle informazioni in cui i dati in uscita hanno sempre un ritorno.
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Questo modello propone un movimento circolare delle informazioni in cui i dati in uscita hanno sempre un ritorno.
Il modello si presta ad un’interpretazione delle modalità in cui la comunicazione digitale avviene, poichè ammette un superamento definitivo della distinzione tra emittente e ricevente che caratterizzava il modello di Shannon e Weaver e quello di Jakobson.
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Il modello si presta ottimamente all'applicazione delle modalità in cui avviene la comunicazione digitale , poichè ammette un superamento definitivo della distinzione tra emittente e ricevente che caratterizzava il modello di Shannon e Weaver e quello di Jakobson.
 
Per comprendere il modello di Watzlawick è necessario capire il funzionamento dell’omeostato di Ashby.  
 
Per comprendere il modello di Watzlawick è necessario capire il funzionamento dell’omeostato di Ashby.  
 
L’omeostato è un macchinario al cui interno vi sono quattro insiemi identici regolati in maniera automatizzata e tra loro collegati, in maniera tale che se anche uno solo di loro subisce una perturbazione ciascuno degli altri insieme ne viene influenzato e reagisce attraverso tutti gli altri. Tali insiemi riescono a raggiungere uno stato di equilibrio solamente adattandosi in maniera reciproca alle variazioni.
 
L’omeostato è un macchinario al cui interno vi sono quattro insiemi identici regolati in maniera automatizzata e tra loro collegati, in maniera tale che se anche uno solo di loro subisce una perturbazione ciascuno degli altri insieme ne viene influenzato e reagisce attraverso tutti gli altri. Tali insiemi riescono a raggiungere uno stato di equilibrio solamente adattandosi in maniera reciproca alle variazioni.
 
In egual modo la comunicazione digitale elabora in maniera continua le informazioni a disposizione dell’utente e vengono adattate secondo le esigenze degli utenti. Ciò si verifica poiché le informazioni di un ipertesto possono cambiare, essere elaborate e corrette nel momento in cui esse sono ricevute o inviate.  
 
In egual modo la comunicazione digitale elabora in maniera continua le informazioni a disposizione dell’utente e vengono adattate secondo le esigenze degli utenti. Ciò si verifica poiché le informazioni di un ipertesto possono cambiare, essere elaborate e corrette nel momento in cui esse sono ricevute o inviate.  
Nella comunicazione digitale qualsiasi documento, sia esso un testo o una immagine, subisce una traduzione in sequenze numeriche e ricondotto in un unico linguaggio multimediale che collega in maniera semplice codici espressivi diversi. Le informazioni, nella comunicazione digitale, sono diffuse senza alcun centro se non temporaneo. Tale modello ben si applica alle nuove tecnologie poichè pone l’attenzione sul ricevente e non solo sulla produzione di messaggi. In compito di interpretare il messaggio è del destinatario che diventa così la sorgente del processo comunicativo. L’interazione che si ha con l’ uso delle nuove tecnologie incoraggia al massimo il “punto di vista personale del lettore”, poiché è il lettore stesso a decidere le scelte dei soggetti sui cui la comunicazione si svolge
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Nella comunicazione digitale qualsiasi documento, sia esso un testo o una immagine, subisce una traduzione in sequenze numeriche e ricondotto in un unico linguaggio multimediale che collega in maniera semplice codici espressivi diversi. Le informazioni, nella comunicazione digitale, sono diffuse senza alcun centro se non temporaneo. Tale modello ben si applica alle nuove tecnologie poichè pone l’attenzione sul ricevente e non solo sulla produzione di messaggi. Il compito di interpretare il messaggio è del destinatario, che diventa così la sorgente del processo comunicativo. L’interazione che si ha con l’ uso delle nuove tecnologie incoraggia al massimo il “punto di vista personale del lettore”, poiché è il lettore stesso a decidere le scelte dei soggetti sui cui la comunicazione si svolge
  
  

Revisione 18:56, 7 Mar 2007

Argomento

Modello di comunicazione dialogico

Descrizione

La teoria di Watzlawick sulla comunicazione si sviluppa negli anni ’70 si basa su quella dialogica di Bachtin e la approfondisce: l’ oggetto di studio è costituito dallo scambio verbale e non verbale delle informazioni. Watzlawick sostiene che il soggetto deve esser analizzato in maniera individuale, inserendolo nel contesto dell’ambiente che lo circonda e nella relazione che ha con gli altri partecipanti all’atto comunicativo e anche con i comportamenti e le reazioni degli altri partecipanti. Questo modello propone un movimento circolare delle informazioni in cui i dati in uscita hanno sempre un ritorno. Il modello si presta ottimamente all'applicazione delle modalità in cui avviene la comunicazione digitale , poichè ammette un superamento definitivo della distinzione tra emittente e ricevente che caratterizzava il modello di Shannon e Weaver e quello di Jakobson. Per comprendere il modello di Watzlawick è necessario capire il funzionamento dell’omeostato di Ashby. L’omeostato è un macchinario al cui interno vi sono quattro insiemi identici regolati in maniera automatizzata e tra loro collegati, in maniera tale che se anche uno solo di loro subisce una perturbazione ciascuno degli altri insieme ne viene influenzato e reagisce attraverso tutti gli altri. Tali insiemi riescono a raggiungere uno stato di equilibrio solamente adattandosi in maniera reciproca alle variazioni. In egual modo la comunicazione digitale elabora in maniera continua le informazioni a disposizione dell’utente e vengono adattate secondo le esigenze degli utenti. Ciò si verifica poiché le informazioni di un ipertesto possono cambiare, essere elaborate e corrette nel momento in cui esse sono ricevute o inviate. Nella comunicazione digitale qualsiasi documento, sia esso un testo o una immagine, subisce una traduzione in sequenze numeriche e ricondotto in un unico linguaggio multimediale che collega in maniera semplice codici espressivi diversi. Le informazioni, nella comunicazione digitale, sono diffuse senza alcun centro se non temporaneo. Tale modello ben si applica alle nuove tecnologie poichè pone l’attenzione sul ricevente e non solo sulla produzione di messaggi. Il compito di interpretare il messaggio è del destinatario, che diventa così la sorgente del processo comunicativo. L’interazione che si ha con l’ uso delle nuove tecnologie incoraggia al massimo il “punto di vista personale del lettore”, poiché è il lettore stesso a decidere le scelte dei soggetti sui cui la comunicazione si svolge



Bibliografia:

Sara Peticca, (2005), Il giornalismo online e la società della conoscenza, Catanzaro, Rubettino

Webliografia:

The Interactional View [[1]]