Neorealismo: la caduta

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Genere o movimento artistico

Neorealismo

Personaggi o gruppi

Rossellini Roberto Visconti Luchino Zavattini Cesare De Sica Vittorio

Luogo

Italia

Storia

I registi neorealisti, avversati con intrasigenza dai ceti di governo, che vedevano una minaccia sovversiva di fronte ad ogni tipo di atteggiamento critico sul processo di rocostruzione nazionale, e non sostenuti da un largo consenso delle masse popolari, i registi neorealisti non hanno davanti a sè una lunga strada, anche se indubbiamente la corrente sia stata importantissima e anche se la presenza del neorealismo continua ad esistere e ad operare sulle influenze, anche se modificata, contraffatta ed involgarita. Il punto centrale della crisi neorealista può essere emblematicamente indicata nel film rosselliniano Europa '51. Nel film nessuna delle istituzioni operanti nella società civile offre alla protagonista la possibilità di identificarsi attivamente in una fede che le faccoia ritrovare sè stessa. L'esigenza di autenticità non trova basi su cui fondarsi: l'ansia di assoluto appare come la prova di una diversità interiore alla quale il mondo reagisce rinchiudendo, colei che ne è portatrice, in manicomio. Rossellini dunque celebra la fine di quella concordia fra cinema e società che aveva costituito l'asse portante del Neorealismo. Nell'immediato dopoguerra i registi italiani erano stati mosii dalla volontà di collaborare attivamente alla trasfirmazione del paese, ma la fine del clima di unità antifascista fa cadere il sogno e cresce il senso di estraneità rispetto alle strutture dello Stato, quali ricostruite dai governi. Quindi si alimentava una sfiducia complessiva verso l'azione organizzata che portava al ritiro dalla lotta collettiva per ridursi alla constatazione dell'impossibilità di un rapporto organico fra l'io e gli altri. L'iniziativa comune non ha capacità risolutive. E' sintomatica la struttura del racconto in Umberto D., che ha come preludio una manifestazione di pensionati, dispersa spicciamente dalla polizia: da qui prende avvio la logorante battaglia di resistenza del vecchio protagonista, ridotto alla solitudine, ad un livello di esistenza distorta dove l'individuo si ritrova nudo di fronte alle scadenza del suo destino. In modo diverso da quello rosselliniano, anche il film di De Sica e Zavattini esprime il tramonto della speranza di rigenerazione dell'ordine sociale attraverso l'iniziativa organizzata guifdata da un principio di solidarietà. Ed arriviamo così al punto nodale: solidarietà è la parola d'ordine unificante del movimento neorealista. La solidarietà rappresentava il valore di mezzo fra i valoro morali e l'ambito degli interessi utilitari; e da qui l'esigenza documentaristtica, la ricognizione di una realtà ingiusta e misera, che si può saldare non con un incitamento alla ribellione degli opressi ma con un appello alla coscienza di tutti gli uomini di buona volontà, in quanto consapevoli dei legami che uniscono le vicissitudini del singolo alla sorte comune. Una volta infranto questo cardine, ai neorealisti non resta che la dimensione della protesta e denuncia minoritaria.

Poetica

Opere

1951 Europa '51 1952 Umberto D.

Correlazioni

Neorealismo

Bibliografia

VITTORIO SPINAZZOLA, Cinema e pubblico. Lo spettacolo filmico in Italia. 1945-1965, Bompiani, Milano, 1974

Webliografia

it.wikipedia.org www.italica.rai.it sussidiario.it www.pianetascuola.it www.repubblica.it