Neuromante: differenze tra le versioni

Tratto da EduEDA
Jump to: navigation, search
Riga 1: Riga 1:
 
(Neuromancer) 1984
 
(Neuromancer) 1984
 
+
[[Image:Neuromante.jpg|right|frame|Neuromante]]
  
 
Primo romanzo, primo della trilogia che comprende anche [[Giù nel Cyberspazio]] e [[Mona Lisa Overdrive]].  
 
Primo romanzo, primo della trilogia che comprende anche [[Giù nel Cyberspazio]] e [[Mona Lisa Overdrive]].  

Revisione 17:59, 17 Dic 2005

(Neuromancer) 1984

Neuromante

Primo romanzo, primo della trilogia che comprende anche Giù nel Cyberspazio e Mona Lisa Overdrive.

E' stata la prima opera di Gibson ad essere tradotta in Italia, ed è comunemente ritenuta la migliore che il movimento cyberpunk abbia saputo esprimere. Per lo stile ricorda l'acid generation americana, con Ginsberg tra i massimi rappresentatnti. Nel romanzo vi è una più precisa ed estesa teorizzazione della matrice gibsoniana, ripresa poi da tutto il movimento. "La matrice un tempo gli aveva ricordato i legami proteici di singole cellule specializzate. Allora potevate buttarvi e planare, alla deriva, ad alta velocità, completamente coinvolti ma del tutto separati, e tutt'intorno a voi la danza degli affari, delle informazioni che interagivano fra loro, dati che diventavano carne nei labirinti del mercato nero...". Alcuni critici vi ha riscontrato molti punti di contatto con la poetica di Delany, più che altro nell'attenzione di entrambi al nesso emarginazione urbana/tecnologia: "Case osservo il sole che spuntava sul paesaggio della sua infanzia, sulle scorie frantumate e i gusci arrugginiti delle raffinerie.". Grant, individua nella miscela di "ingredienti" culturali a cui attinge, la particolarità di Gibson, in Neuromante: "Egli piazza la sua rete in profondità, rastrellando da ogni parte del sistema culturale. I suoi libri e le sue storie sono crivellate da riferimenti a quadri, sculture, architettura (lavori di Dalì, Kandinsky, Duchamp, Ernst, Cornell, e Gaudì appaiono anche in Giù nel Cyberspazio, film noir e fantascienza (Howard Hawkes e "Fuga da New York"),adoperando molteplicità di codici come il linguaggio di giornali tecnici e pubblicitari...e nomi presi dal rock, fusion, reggae, e musica new wave...Dentro il reame della narrativa mischia elementi di Thomas Pynchon, Alfred Bester, J.G.Ballard, Robert Stone, Dashiel Hammet, John LeCarre, Samuel Delany e Joseph Algren...".

Il neuromante del titolo viene esplicitato solamente verso il finale: "Neuromante... Il sentiero che porta alla terra dei morti...Neuro dai nervi, i sentieri dorati, e negromante.Io evoco i morti." Su ciò dice Spinrad: "Case è il Neuromante del titolo, e il termine è ovviamente un gioco di parole tra "negromante", che significa mago, e "neuro", che significa "attinente al sistema nervoso". Il neuromante è un mago contemporaneo (o comunque appartiene a un futuro non troppo lontano) la cui magia consiste nell'interfacciare direttamente il proprio sistema nervoso protoplasmatico con il sistema nervoso elettronico della sfera dei computer, manipolandolo (e venendone manipolato) in modo molto simile a quello in cui gli sciamani tradizionali interagivano con regni mitici più classici attraverso droghe o stati di trance."