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Oppenheim, Dennis Massone City (Washington), 1938
Artista statunitense. Si forma nella Scuola di Arti e Mestieri della California e nell'Università di Stanford.
Alla fine degli anni sessanta inizia una serie di opere influenzate dalla "land art" e col tempo incorpora anche presupposti della "body art" e della "performance".
Nonostante la sua relazione con l'Arte ambientale, la sua opera possiede una dimensione vicina e combattiva che la distingue da quella di altri rappresentanti di questa tendenza come Smithson o Heizer, più preoccupati per gli aspetti epici e romantici.
Il suo compromesso etico e politico si mette di rilievo in alcune delle sue azioni, come quella che lo portò a circondare di cani da guardia un museo, ostacolando l'entrata, o quella che gli fece seminare un raccolto che sapeva in anticipo che andava a risultare infruttuosa.
Già alla fine degli anni settanta assale una serie di sculture ed oggetti simbolici nei quali riflette sul potere catartico dell'arte e la sua capacità per l'illuminare male.
Tra le sue esposizioni individuali possono sottolineare quella della Kunsthalle di Basilea (1979) o quella del Kunstbunker Tumulka, Monaco (1995).
Partecipò alle edizioni V e VI della Documenta di Kassel.