Panza, Crianza, Ricordanza.: differenze tra le versioni
Riga 1: | Riga 1: | ||
− | |||
==Titolo:== | ==Titolo:== | ||
Panza, Crianza, Ricordanza. | Panza, Crianza, Ricordanza. | ||
Riga 16: | Riga 15: | ||
==Descrizione:== | ==Descrizione:== | ||
− | Cauteruccio affronta in quest’opera il tema della solitudine e della marginalità esistenziale dell’uomo e dell’artista | + | Cauteruccio affronta in quest’opera il tema della solitudine e della marginalità esistenziale dell’uomo e dell’artista. Attraverso tre punti cardine Cauteruccio pone come centrali il corpo, la sua malattia e la memoria. Il corpo è quello dell’artista dal quale scaturisce la creatività, l’espressività, l’esistenza. L’opera è una performance profonda basata sulla fisicità dell’artista, sulla sua voce e sulla lingua che parla, il dialetto calabrese. L’opera è anche questa volta composta da tre brani: Mi fa fame, Parru sulu e M’arricuordu. La fame, la rabbia per problemi di incomunicabilità che lo portano a parlare da solo e infine il ricordo degli amori, dei lutti, dei successi e dei fallimenti come ancora per il presente. Affiancano Cauteruccio due musicisti dal vivo, Peppe Voltarelli e Gennaro De Rosa che eseguono una partitura emersa dalla scrittura e dall’improvvisazione contraddistinta dal ritmo serrato dell’interprete. I tre momenti Panza, Crianza, Ricordanza sono caratterizzati da tre diversi oggetti/sculture. Una sequenza di immagini video unifica l’intero percorso dello spettacolo. |
==Collezione:== | ==Collezione:== |
Versione attuale delle 19:12, 13 Giu 2009
Contents
Titolo:
Panza, Crianza, Ricordanza.
Autore:
Cauteruccio Giancarlo
Anno:
2006
Luogo:
Firenze
Sito web:
http://www.compagniakrypton.it/schede/sch_panza.html
Descrizione:
Cauteruccio affronta in quest’opera il tema della solitudine e della marginalità esistenziale dell’uomo e dell’artista. Attraverso tre punti cardine Cauteruccio pone come centrali il corpo, la sua malattia e la memoria. Il corpo è quello dell’artista dal quale scaturisce la creatività, l’espressività, l’esistenza. L’opera è una performance profonda basata sulla fisicità dell’artista, sulla sua voce e sulla lingua che parla, il dialetto calabrese. L’opera è anche questa volta composta da tre brani: Mi fa fame, Parru sulu e M’arricuordu. La fame, la rabbia per problemi di incomunicabilità che lo portano a parlare da solo e infine il ricordo degli amori, dei lutti, dei successi e dei fallimenti come ancora per il presente. Affiancano Cauteruccio due musicisti dal vivo, Peppe Voltarelli e Gennaro De Rosa che eseguono una partitura emersa dalla scrittura e dall’improvvisazione contraddistinta dal ritmo serrato dell’interprete. I tre momenti Panza, Crianza, Ricordanza sono caratterizzati da tre diversi oggetti/sculture. Una sequenza di immagini video unifica l’intero percorso dello spettacolo.
Collezione:
Genere artistico di riferimento:
Teatro