Popper Karl Raimund

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Popper Karl Raimund

Popper Karl Raimund logico ed epistemologo austriaco, noto per il rifiuto e la critica dell'induzione, la proposta della falsificabilità come criterio di demarcazione tra scienza e metafisica, la difesa della 'società aperta'.(Vienna 1902-Londra 1994)

Biografia

Popper Karl Raimund nasce a Vienna il 28 luglio 1902, è attratto negli anni venti da molte esperienze intellettuali ( musica, fisica, matematica, politica) e lavora per un certo periodo presso la clinica di consulenza per l'infanzia di Alfred Adler. Nel 1928 si laurea in filosofia con lo psicologo Karl Buhler,l'anno seguente ottiene la qualifica di insegnante di matematica e fisica nelle scuole medie, dove insegnerà dal l930 al l936. Successivamente ottiene l'abilitazione per l'insegnamento nelle scuole primarie e per le scuole secondarie.Ebbe stretti rapporti con il Circolo di Vienna, anche se non ne fece mai parte e, anzi, ne prese ben presto le distanze, criticando molte posizioni da questo sostenute. Nel 1937, prima dell'annessione dell'Austria da parte della Germania nazista, si trasferisce in Nuova Zelanda poichè le sue origini erano ebraiche. Nel 1946 si stabilisce in Inghilterra e diventa professore alla London School of Economics and POlitical Sciences, dove insegna logica e metodologia scientifica. Nel 1969 abbandona l'insegnamento anche se continua la sua attività intellettuale fino al 1994.Popper ha avuto numerosissimi riconoscimenti per la sua attività di ricerca: dalla nomina a membro della Royal Society sino all'investitura del titolo di baronetto nel 1965. Già professore emerito della London School of Economics e Visiting Professor in molte università straniere, muore nel settembre 1994.Le sue opere sono state tradotte nelle principali lingue del mondo.


Sito Web

http://www.eeng.dcu.ie/%7Etkpw/


Poetica

Popper si è dedicato allo studio dei problemi critici della scienza. Formatosi a stretto contatto con il Circolo di Vienna, non ne fece mai veramente parte, mantenendo un atteggiamento critico che ha trovato espressione nel suo primo lavoro edito nel 1934 Logik der Forschung (Logica della ricerca). Sviluppa la critica humiana delprocedimento induttivo, secondo la quale non è possibile una conclusione universale partendo dall'analisi di un numero finito di casi. Al principio di verificazione sostenuto dal Circolo di Vienna, Popper oppone il principio di falsificabilità: è impossibile giustificare una proposizione universale partendo dall'analisi di casi particolari che la confermino, mentre basta un solo caso ad essa contrario a dimostrarne la falsità "...una ipotesi acquista status scientifico solo quando viene presentatain una forma in cui possa essere falsificata, cioè a dire solo quando è divenuto possibile decidere empiramente tra essa e qualche teoria rivale"E' quindi la falsificabilità e non la verificabilità che rende scientificamente valida un'ipotesi, pertanto la scienza non dovrà basarsi su dei fatti per costruire le sue teorie, ma costruire le teorie e controllarle mediante i fatti. Se tale accordo sussiste allora la teoria viene assunta come provvisoriamente vera, essa infatti conserva un carattere congetturale e ipotetico, così da poter essere confutata da futuri controlli. Popper inoltre,pur delimitandone il campo alla spiegazione di eventi singolari, ha affrontato con criteri logici anche il problema delle scienze storiche, tradizionalmente escluse dall'analisi neopositivistica.


Opere

  • Logik der Forschung (1943): in quest’opera Popper reagisce all’idea predominante in quel periodo secondo cui la metafisica sarebbe soltanto una collezione di frasi prive di senso, impostando il problema del rapporto tra scienza e metafisica in un’ottica diversa, cioè mostrando come spinsomma...ioesso le teorie metafisiche possono fornire spunti fecondi a quelle metafisiche.
  • Che cos'è la dialettica in Conjectures and Refutations (1937) : Popper sostiene che non è possibile fare scienza rifiutando il principio di contraddizione poichè, per il razionalismo critico popperiano, la contraddizione non è nella natura delle cose ma nel pensiero umano.Il rifiuto della dialettica basata sulla contraddizione insita nell'oggetto, porta anche al rifiuto di concezioni che vedono la storia orientata verso una meta prefissata (esp. marxismo).In opposizione a tale pensieo Popper propone la nozione di "previsione tecnologica" che applica alla società un metodo simile a quello scientifico, quindi basato sul procedimento per tentativi e applicabile a fenomeni circoscritti.
  • The Open Society and Its Enemies (1945): in quest'opera, edita in 2 volumi, Popper definisce Platone, Hegel e Marx come nemici della società, poichè essi sono i padri del pensiero totalitario, cioè delle forme di società chiusa caratterizzata dalla fede nei tabù magici. A Platone è dedicato il primo volume dell'opera, così come a Hegel e Marx, accusati di essere falsi profeti, è dedicato il secondo volume.Gli autori presi in esame, inscrivono lo sviluppo storico e sociale entro un orizzonte governato dalla necessità. In esso l'ultima parola è già stata detta da sempre. In quest'ottica la tradizione storicistica, che si richiama ad una legge inarrestabile e necessaria del mutamento storico, è la chiave di ricerca del totalitarismo. Alla rigida pianificazione della società basata sulla convinzione di leggi inesorabili di sviluppo (società chiusa), Popper contrappone la sua concezione di società aperta, organizzata in modo da poter intervenire con piccole modifiche per un miglioramento. Una tale società tende a incoraggiare la critica piuttosto che scoraggiarla e punirla. Essa permette a tutti i suoi membri di prender parte attivamente alle decisioni che riguardano la collettività.
  • Cattiva maestra televisione (1994):Popper sostiene che la televisione da quando è nata è andata sempre più deteriorandosi, a causa della difficoltà di realizzare buoni programmi in quantità sufficiente a coprire le ore di trasmissione delle numerose emittenti, e perchè, per mantenere la loro audience, le stazioni televisive devono mandare sempre più materia scadente. Analizzando i contenuti dei programmi e gli effetti sugli spettatori televisivi, Popper giunge alla conclusione che il piccolo schermo sia diventato ormai un potere incontrollato, capace di immettere grandi dosi di violenza nella società. Partendo dal presupposto che i bambini imparano, naturalmente, dall'ambiente che li circonda, e considerato che per molte ore al giorno il loro ambiente è la televisione, essi apprendono il linguaggio che viene utilizzato nei vari programmi televisivi: data l'alta quantità di violenza che appare sugli schermi i bambini vi si abituano e diventano da adulti più violenti.Pertanto, secondo Popper chiunque è legato alla produzione televisiva deve avere una patente, come unica garanzia di soluzione democratica al problema, che possa essere ritirata qualora agisca in contrasto con certi principi. Il rischio in cui si incorre a non attuare questi provvedimenti, è quello di avere giovani sempre più, violenti ed indifferenti.

"Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto"


Bibliografia

  • Popper,K.R. 1935 Logik der Forschung. Julius Springer Verlag, Vienna.
  • Popper,K.R. 1944 The Poverty of Historicism, Routledge, London.
  • Popper,K.R. 1945 The Open Society and Its Enemies. (2 Vols). Routledge, London.
  • Popper,K.R. 1959 The Logic of Scientific Discovery. (translation of Logik der Forschung). Hutchinson, London.
  • Popper,K.R. 1963 Conjectures and Refutations: The Growth of Scientific Knowledge. Routledge, London.
  • Popper,K.R. 1961 The Poverty of Historicism (2nd. ed). Routledge, London.
  • Popper,K.R. 1972 Objective Knowledge: An Evolutionary Approach. Clarendon Press, Oxford.
  • Popper,K.R. 1976 Unended Quest; An Intellectual Autobiography. Fontana, London.
  • Popper,K.R. 1976 ‘A Note on Verisimilitude’, The British Journal for the Philosophy of Science 27.
  • Popper,K.R. 1977 The Self and Its Brain: An Argument for Interactionism. Springer International, London.
  • Popper,K.R. 1982 The Open Universe: An Argument for Indeterminism. Hutchinson, London.
  • Popper,K.R. 1983 Realism and the Aim of Science. London, Hutchinson.
  • Popper,K.R. 1994 The Myth of the Framework: In Defence of Science and Rationality. Routledge, London.
  • Popper,K.R. 1994 Knowledge and the Mind-Body Problem: In Defence of Interactionism. (ed. M.A. Notturno). Routledge, London.



Webliografia

•The Karl Popper Web http://www.eeng.dcu.ie/~tkpw/

•Open Universe of the Japan Popper Society http://www.law.keio.ac.jp/~popper/popperindex-e.html

•Website of the Society for the Advancement of the Scientific World Conception. http://www.univie.ac.at/ivc/

•Abstracts of Papers, presented at the Karl Popper 2002 Centenary Congress in Vienna. http://www.univie.ac.at/karlpopper2002/abstracts/sektionen.html

•"Popper, Karl Raimund", by Peter Munz in the Dictionary of New Zealand Biography http://www.dnzb.govt.nz/dnzb/default.asp?Find_Quick.asp?PersonEssay=4P18&QuickSearch=true

Siti per approfondimenti

Popper/EMSF

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