Preservation and/or documentation. The conservation of media art

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Autore: Wijers Gaby

Tratto da: Traduzione di "Preservation and/or Documentation. The Conservation of Media Art"

Titolo Originale: Preservation and/or Documentation. The Conservation of Media Art

Traduzione di: Giovanni Fiesoli

Anno: 2005

Preservare e/o documentare. La conservazione di Media Art di Gaby Wijers

Le opere d'arte digitali rappresentano alcune delle creazioni artistiche più avvincenti e più significative del nostro tempo. Come supporto artistico, il media art ha trasformato la percezione delle pratiche artistiche a partire dalla fine degli anni '60. I media art si autodefiniscono spesso come vita, processo, provvisorietà, localizzato, con formato instabile o variabile. A causa della loro vita corta e della natura tecnica o a causa della variabilità e della veloce obsolescenza dei supporti, essi presentano difficoltà per un'accurata documentazione, accesso ed conservazione. Senza strategie per la conservazione molte di queste opere non giungeranno alle generazioni future. Ecco perché la conservazione è di importanza fondamentale per i media art ed è una sfida per i tecnici, i curatori e gli scienziati specializzati in questo campo.

Durante gli ultimi 10 anni i responsabili delle collezioni, i curatori e gli artisti sono diventati molto più interessato al problema della conservazione dei media art. In questo momento un numero considerevole di progetti nazionali ed internazionali sta conducendo ricerche per definire le strategie e le pratiche migliori per la documentazione e la conservazione di nuovi media.

Le domande principali a cui rispondere a sono:

- Cosa conservare e come conservarlo?

- Quali sono gli elementi estetici e tecnologici essenziali che assolutamente necessitano di essere conservati se l'oggetto deve mantenere la sua integrità nel futuro?

- Che cosa è essenziale per determinare le origini e l'autenticità dell'opera?

- Tipi differenti di arti di media hanno bisogno di strategie differenti?

- Che cosa è differente nei metodi di documentazione e di conservazione delle opere d'arte digitali?


Il Netherlands Media Art Institute, in collaborazione con l' OASIS, ha invitato i portavoce delle organizzazioni e dei progetti europei ed americani a diffondere le loro politiche, metodi, ricerche ed inchieste sulla documentazione e sulla conservazione dei media art.

Lo scopo di questo giorno è:

- Diffondere metodi selezionati, ricerche e studio di casi sviluppati per la documentazione e la conservazione dei media art.

- Discutere e collaborare a più larghe iniziative riguardo alle problematiche suddette.

- Pubblicare una panoramica dei metodi, delle pratiche, degli esempi concernenti la documentazione e della conservazione dei media art.


Il 14 febbraio 2005, Il Netherlands Media Art Institute offrirà agli esperti del settore l'opportunità di ottenere una descrizione avanzata sulla conservazione e sulla documentazione dei media art presentando i progetti internazionali principali:

Il Netherlands Media Art Institute ricerca metodi per la registrazione e la conservazione dei media art e sviluppa nuovi metodi e tecniche in questo campo. Sotto gli auspici del Foundation for the Conservation of Modern Art (SBMK) sono stati sviluppati e valutati i metodi di conservazione e le tecniche per la video arte. Oltre 1700 video analogici sono stati preservati ed è stato sviluppato un modello di acquisizione e un modello di registrazione. La documentazione, la consultazione con l'artista e la conversione del segnale di analogico a digitale Betacam sono risultati essere i test di verifica essenziali per la conservazione di video-opere d'arte per il futuro. Le opere sono accessibili in rete con qualità MPEG2 e le sequenze sono in Internet in Reel Video. http://www.montevideo.nl/en/pdf/CONSERVERING_1tm80.pdf

Lo ZKM, Centro per l'arte e i media a Karlsruhe utilizza nuove tecnologie intranet veloci e a basso costo insieme a grandi dispositivi di memorizzazione per permettere soluzioni completamente nuove per la conservazione e l'accesso diffuso ai media culturali. In un progetto avviato a metà del 2002, ZKM ha studiato le implicazioni a medio e lungo termine di queste tecnologie nel contesto di archiviazione-conservazione e di accesso da parte di ricercatori e del pubblico. Questo lavoro ha riguardato in modo particolare la costruzione e l'amministrazione di sistemi di memoria molto grandi da parte di personale non specializzato dell'ambiente museale e costruito sull'esperienza dello ZKM con grandi archivi automatizzati di CD. Mentre i vantaggi della memorizzazione basata su disco sono ben segnalati, il progetto indica anche l'affidabilità di ciascun sistema per la conservazione in alta qualità permettendo per la prima volta l'eliminazione completa dei mezzi a nastro convenzionali. http://www.ichim.org/ichim03/PDF/128C.pdf

La Variable Media Network fondata dal Guggenheim and Daniel Langlois Foundation for Art, Science and Technology esplora i concetti sia nuovi che collaudati per la conservazione concentrandosi sui comportamenti, piuttosto che solamente sui materiali, dell'arte contemporanea fatta su mezzi deteriorabili. Il paradigma della variabilità dei mezzi richiede agli artisti stessi, insieme con i conservatori ed i tecnici, di immaginare metodi per superare l'obsolescenza che spesso aggredisce le forme artistiche tecnologiche. Questo metodo propone il modo migliore per conservare gli artwork di formati deteriorabili, dai bastoncini a spirale alle video installazioni nel web, consigliando agli artisti di descriverli in un modo indipendente dal mezzo, per aiutare a trasferirli su nuovi formati una volta che il supporto corrente diventa obsoleto. http://variablemedia.net

Il primo giugno 2004, ha segnato l'inizio di nuovo progetto di ricerca triennale sulla conservazione e sulla presentazione di installazioni artistiche, sostenute dal programma 2000 della Commissione Europea. Il progetto è coordinato dal Netherlands Institute for Cultural Heritage (ICN) e co-organizzato da altre cinque istituzioni europee: TATE, Inghilterra; Restaurierungzentrum Düsseldorf, Germania; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Spagna; Stedelijk Museum voor Actuele Kunst, Belgio e la Foundation for the Conservation of Contemporary Art, Paesi Bassi. Ogni co-organizzatore collabora con i patner nazionali (principalmente musei), portando a circa 30 il numero totale di organizzazioni partecipanti. Questo progetto è una delle iniziative della International Network for the Conservation of Contemporary Art che esiste da 2002 come piattaforma per lo scambio di conoscenza ed informazioni. http://www.incca.org/

Nel 2003, V2_Organisation ha condotto la ricerca sugli aspetti della documentazione nella conservazione delle attività elettroniche artistiche, o "Capturing Unstable Media", un approccio fra l'archiviazione e conservazione. "L'acquisizione di media instabili" presenta un metodo complementare per i vasti materiali piuttosto che l'approccio statico alla conservazione dell'arte contemporanea. La documentazione del contesto delle attività artistiche elettroniche è importante, così come una prospettiva del processo sul prodotto. Così i processi del aRt&D possono avere risultati molto diversi, variando gli strumenti e le installazioni delle presentazioni. Ciascuno di questi deve essere stimato nel contesto in cui è prodotto e, se necessario, deve essere fissato. Sulla base dei risultati dei due casi di studio, una serie di raccomandazioni è stata formulata nell'area delle strategie di documentazione per le attività artistiche elettroniche, modelli formali e metadata, e interoperabilità nell'archiviazione. Ancora, un certo numero di realizzazioni tecniche sono state implementate. http://www.v2.nl/Projects/capturing/summary.html

Il congresso è organizzato nel quadro del progetto OASIS - Open Archiving System with Internet Sharing. Il progetto OASIS, un componente del programma EU's Culture 2000, è un'attività congiunta di Staatliche Hochschule für Gestaltung (HfG), Karlsruhe, Germany, International Centre for Art and New Technology (CIANT), Praha, Czech Republic, University of Science and Technology (AGH), Krakow, Poland, Zentrum für Kunst und Medientechnologie (ZKM), Karlsruhe, Germany, Les Instants Video Numeriques et Poetiques, Marseille, France and the Netherlands Media Art Institute, Amsterdam, The Netherlands. Queste istituzioni progetteranno insieme un nuovo ambiente per la raccolta di media art, la conservazione, la presentazione e la distribuzione di media art, così come per lo scambio di informazioni.

Il Daniel Langlois Foundation for Art, Science, and Technology sta conducendo un nuovo progetto di ricerca congiunta della durata di cinque anni che metterà a fuoco questioni importanti per quanto riguarda la conservazione e la documentazione di media art. I musei, che sono incaricati della conservazione di questi lavori in modo da assicurare l'accesso futuro del pubblico a questi, spesso si trovano senza risorse sufficienti e devono accontentarsi di metodi e mezzi che sono male adattati alle nuove pratiche artistiche. I problemi variano, ma una costante rimane: la maggior parte delle tecnologie descritte nei lavori stanno diventando progressivamente obsolete, minacciando così la sopravvivenza delle opere stessi. Per richiamare questi problemi, questi piani di ricerca congiunta prevede di riunire numerosi campi esperienza, compreso la conservazione artistica, la documentazione artistica, la storia dell'arte, la storia della tecnologia, le scienze dell'informazione, l'amministrazione archivistica, l'ingegneria e l'elaborazione elettronica. La ricerca metterà a fuoco tre aree principali e ciascuno produrrà strumenti, guide e metodi essenziali per conservare questa nuova eredità culturale. http://www.fondation-langlois.org/


Che cosa conservare e come - un'introduzione alla conservazione dei media art.

Le domande si pongono intorno alla definizione di media art/electronic art/ variable art e quali elementi dovrebbero essere documentati, descritti o conservati. Tutti i progetti presentati usano una loro definizione di media art, electronic and/or digital art. Se tradotto in Variable Media and Unstable Media oppure no, tutti i progetti si occupano della fragilità fisica della pellicola, del video, delle installazioni, di Internet, dei mezzi digitali, della registrazione e della documentazione degli eventi di vita come gli spettacoli, i processi, ecc. La terminologia per descrivere l'arte elettronica, i generi, i tipi ecc è ancora completamente indefinita. A prescindere dalla domanda di come definire i media art, una delle domande di base sembra essere che cosa da conservare per mantenere la parte fondamentale dell'opera d'arte.


Definizione di Media Art

Media art è un termine generico dell'arte contemporanea, usato per descrivere l'arte in relazione o creata con un mezzo tecnologico. La Media art si riferisce alle discipline come i video artistici, l'arte elettronica, l'internet art e a opere legate alle telecomunicazioni e mass media, inclusa la televisione, la radio e il telefono. Media intermedi e misti sono simili come concetti artistici.


Media art

Il termine media art è usato principalmente per descrivere tipi specifici di opere d'arte create dagli anni '60 fino ad oggi. Il termine stesso si è diffuso fin dagli anni '90. I Media art pongono ai musei e alle istituzioni culturali notevoli difficoltà in termini di conservazione perché gli strumenti tecnologici e software usati per i progetti divengono obsoleti molto rapidamente. http://en.wikipedia.org/wiki/Media_art [Oct 2004]

Fin dagli anni '70, i media art hanno inaugurato un nuovo genere, con una crescita numerica di artisti che sperimentano con mezzi tecnologici – trovate qui l'esempio più noto di video art. http://en.wikipedia.org/wiki/Modern_art#History [Sept 2004]


Media Art Instabili

Nel progetto di ricerca "Capturing Unstable Media", il temine 'unstable media art' è usato come sinonimo per arte elettronica (arte che utilizza i media elettronici o, in senso più ampio, si riferisce ai media tecnologici e/o elettronici). Il termine è storicamente correlato alle problematiche relative all'instabilità nella tecnologia e nell'arte del V2_.


Variable media

Il Variable Media Network definisce il temine 'variable media' in senso molto ampio per poter includere un'ampia gamma di opere legate alle installazioni, performance e arti concettuali, film e video, fotografie e nuovi media – anche pitture e sculture in qualche caso. Più che un'aggregazione di media, comunque, variable media si riferisce più specificamente a opere d'arte che, per sopravvivere possono essere trasferite su nuovi materiali, supporti e attrezzature, e / o comunque salvati e adattati ai cambiamenti ambientali.

Classificazioni consigliate o categorie per i media art sono ancora allo stadio iniziale. Un obiettivo o una tecnica orientata alla descrizione è uno degli approcci. La definizione di Wikipedia:


Digital art

è arte creata su di un computer in un formato digitale (cioè binario). Il termine è solitamente riservato per arte che è stata modificata al computer in modo non triviale; testo e registrazioni grezze audio e video non sono solitamente considerate arte digitale in se stesse, ma possono essere parte di un più ampio progetto, a partire dal fatto che il computer è semplicemente il supporto o lo strumento utilizzato per creare l'opera. L'arte digitale può essere direttamente generata dal computer, come i frattali, o presa da altre sorgenti, come una foto scannerizzata o una immagine disegnata con software vettoriale, usando il mouse o la tavoletta grafica. La disponibilità e la popolarità del software per la manipolazione di foto ha prodotto una vasta e creativa libreria di immagini altamente modificate rispetto alle immagini originarie. Usando pennelli elettronici, filtri e distorsioni, questi 'Neografici' producono immagini non ottenibili attraverso strumenti fotografici tradizionali. In aggiunta, gli artisti digitali possono manipolare i disegni scannerizzati, i dipinti, i collage o le litografie, altrettanto bene che utilizzando le suddette tecniche combinate tra loro. Gli artisti usano anche molte altre fonti di informazioni e programmi per creare le loro opere.


Elettronic art

è arte che usa media elettronici o, più in generale, si riferisce alla tecnologia e/o ai media elettronici. E' collegata all'arte dell'informazione, alla media art, alla video art, all'arte interattiva, alla internet art, alla musica elettronica, tra le altre. Il termine arte elettronica è quasi, ma non interamente, sinonimo di computer art e digital art. Gli ultimi due termini, e specialmente il termine computer-generated art, sono più usati per opere d'arte visive generate dai computer. L'arte elettronica è molto più connotata, con riferimento alle opere d'arte che includono qualsiasi tipo di componente elettronico – anche opere musicali, danza, architettura e performance. E' un campo interdisciplinare; gli artisti spesso collaborano con gli scienziati e gli ingegneri quando creano le loro opere.


Internet art

è arte o, più precisamente, una produzione culturale che usa Internet come suo primario media e, cosa più importante, usano video come media, ma molti artisti lavorano con i video per internet solo come un componente del sistema Arte o meta-arte. Citando una definizione di Steve Dietz, precedente curatore in new media al Walker Art Center di Minneapolis: i progetti artistici su internet sono progetti per i quali la rete è la condizione necessaria e sufficiente per visualizzare/esprimere/partecipare. Internet art può realizzarsi anche al di fuori della pura struttura tecnica di internet, quando gli artisti usano specifiche tradizioni sociali o culturali di internet in un progetto al di fuori di internet stesso. L'internet art è spesso, ma non sempre, interattiva, partecipativa e basata sui multimedia nel senso più ampio.


Software art

si riferisce alle opere d'arte dove il software, o concetti derivati dal software, giocano un ruolo importante; per esempio applicazioni software che sono create da artisti e che sono intese come opere d'arte. Software art come disciplina artistica ha ottenuto un a crescente attenzione fino dalla fine degli anni '90. E' strettamente connessa all'Internet art dalla forte dipendenza da Internet, specialmente nel World Wide Web, per la diffusione e discussione critica delle opera. Browser art è un importante sottoinsieme della software art.


Video art

come opposto al film e al cinema teatrale, video art è un sottoinsieme delle opere d'arte che dipendono dalle 'moving pictures' e consiste di informazioni video e/o audio. Il mezzo prescelto per la memorizzazione di questi dati è variabile e a discrezione dell'artista; il supporto è solitamente il video tape magnetico benché i dati possano essere memorizzati come file sul computer (nell'hard disk, su CD-ROM, DVD o film). Il termine video art nel progetto Preservation of Dutch Video Art Project, è inteso con riferimento all'espressione dell'arte visuale in cui il video è usato come supporto, sia nel processo di produzione che nella presentazione.

Come altro approccio, la Variable Media Network http://www.variablemedia.net sviluppa l'indicizzazione dei media art works in base ai comportamenti. Questo può essere visto come l'inizio di una più dettagliata tassonomia per le opera d'arte digitali.


Contained

Anche forme d'arte 'auto-consistenti' come dipinti e sculture possono generare questioni spinose quando alcune parti della loro costruzione si alterano o richiedono un intervento. Tali opere o i loro componenti sono 'contenuti' all'interno dei loro materiali o all'interno di strutture che racchiudono o supportano il materiale artistico da esporre. Opere 'contained' o componenti non richiedono infrastrutture o apparati oltre ai sensi umani per essere percettibili. Queste forme sono l'ultima variabile dei tipi qui elencati, ma possono tuttavia includere alcune varianti a causa del tempo o a causa delle differenti condizioni. Per spiegare queste alterazioni sui diversi supporti, le scelte relative a queste forme possono prevedere che l'illuminazione è consentite per le opere su carta, mentre uno strato protettivo è appropriato, se la qualità delle superfici dipinte a pennello o patinate sono essenziali all'opera, o se una struttura predisposta dall'artista può essere sostituita.


Installed

Per dire che un'opera o una sua parte deve essere 'installata' implica che la sua installazione fisica è più complessa rispetto ad una semplice sospensione a un chiodo. L'opera o la parte che include oggetti fisici dovrebbe essere descritta come 'contained' o 'installed', in combinazioni possibili con altre descrizioni. Esempi di opere con queste caratteristiche sono le opere che nascono per riempire uno spazio o fanno uso di insolite disposizioni come l'esterno di un palazzo o una piazza. Per queste opere, le scelte possono tener conto della specifica disposizione come delle proporzioni, dell'accesso pubblico, dell'illuminazione.


Performed

Le opere 'Performed', o parti di queste opere, includono non soltanto danza, musica, teatro e performance, ma anche opere per le quali il processo è importante come il prodotto. Per ciascuna opera, le scelte possono accertare le istruzioni che gli attori, i curatori, o gli installatori devono seguire per completare l'opera, in aggiunta alle altre considerazioni riguardo alle performance convenzionali come il cast e il set. 'Performed' indica le azioni esplicite che sono ammesse o richieste dall'artista, dagli agenti degli artisti or dall'audience (così includendo le opere 'interactive') per realizzare, manipolare, o partecipare all'opera. Scelte addizionali per ciascuna opera o componente possono includere chi è autorizzato ad operare specifiche azioni, come queste azioni sono registrate, o la durata e l'impatto di ciascuna azione.


Reproduced

Un media registrato è detto 'reproduced' se ogni copia dell'originale dell'opera d'arte risulta con una resa qualitativa inferiore. I supporti interessati alla riproduzione 'a perdita' sono le fotografie analogiche, i film, gli audio e i video.


Duplicated

Per dire che alcuni aspetti di un'opera possono essere duplicati implica che una copia non può distinguersi dall'originale se esaminata da un osservatore indipendente. Questa proprietà applicata agli artefatti che possono essere perfettamente clonati, come i media digitali, o agli artefatti 'pronti all'uso', fabbricati industrialmente o componenti prodotti in serie.


Encoded

Per dire che un'opera è 'encoded' implica che in tutto o in parte sia scritta in un codice comprensibile al computer o qualche altro linguaggio artificiale che richiede un'interpretazione (notazioni musicali o di danza potrebbero essere un'altra forma di codifica, ma non i testi teatrali che sono scritti in linguaggio naturale e possono essere considerati come gli altri testi associati alla opere).


Networked

'Networked' significa distribuito simultaneamente; un'opera o una parte di essa che può essere potenzialmente presente in più di una locazione fisica all'interno di un dato arco temporale. Un'opera digitale 'networked' è progettata per essere vista in un sistema di comunicazione elettronica, sia in zone coperte da segnale telefonico a celle o in internet. I Networked media includono i siti internet, e-mail e streaming audio e video. Opere 'networked' su reti non digitali possono includere performance coordinate che sono innescate da fenomeni naturali come un'eclisse che ha luogo in posti diversi simultaneamente, o 'mail art'. 'Networked' non include opere che viaggiano semplicemente dal luogo di un'esibizione ad un altro, ma opere in cui la distribuzione fisica è una componente chiave dell'opera.

Con riferimento a With Rinehard (1) possiamo dire che il 'media art' è tanto più performante o orientato al comportamento quanto più artefatto o orientato all'oggetto


Documentazione, Accesso e Ostacoli all Conservazione

Una delle caratteristiche del 'media art' è la necessità di componenti software e hardware per presentare l'opera e se questo modo di presentazione è specifico o meno, in dipendenza dall'artista. Le forme tecniche di espressione, i formati e nuovi sistemi con le loro (im)possibilità vanno e vengono in tempi rapidi. Gli standard semplicemente non esistono. Non c'è comprensione nel processo di invecchiamento, non ci sono criteri di conservazione, ed esperienze d'uso nella composizione del media è scarsamente accessibile. Questo causa anche problemi di conservazione. Ma i tradizionali codici per le arti visuali, come l'unicità della manifestazione fisica, non sono applicabili alla video arte. L'opera d'arte è certamente unica e autentica, ma la sua forma tangibile non lo è altrettanto.(2) Le forme artistiche elettroniche hanno sviluppato una pratica multidisciplinare: arte concettuale e performance. Qualche volta la tecnologia usata è semplicemente il veicolo che consente tutta la tecnica possibile. La tecnologia usata è sempre parte di un più ampio contesto (sociale) ed è soggetta all'intenzione dell'artista, se questa è di tipo concettuale o materialistica.

In aggiunta all'intenzione dell'artista (i.e., il concetto artistico) e la dipendenza di ciascuna opera dai componenti hardware e software, per la sua documentazione o conservazione anche le seguenti caratteristiche dell'arte elettronica necessitano di essere prese in considerazione:

- interazione con l'utente

- autori distribuiti

- contesto


Molti progetti di conservazione e di documentazione riconoscono che: Le intenzioni, le tecniche e i comportamenti di una certa opera d'arte necessitano di essere completamente compresi. Le strategie di documentazione e di conservazione richiedono la collaborazione con l'artista. La documentazione è essenziale per l'accesso futuro e per la conservazione. Molte opere richiedono un approccio 'stratificato' alle diverse strategie di conservazione: conservazione manuale; documentazione; contatto con l'artista; conservazione attiva come trasferimento, re-installazione etc.

Come sappiamo, la documentazione è al centro di ogni strategia di conservazione per i nuovi media. Aumentare gli sforzi per conservare le opera d'arte basate sui nuovi media è insufficiente senza il supporto di una documentazione strutturata riguardo alle opere e al loro contesto.(3) Come nel teatro, questa documentazione può essere spesso la semplice traccia residua dell'opera.

La più ampia definizione di conservazione comprende la quasi totalità delle funzioni dei curatori di un archivio. La conservazione è necessaria per assicurare l'accessibilità permanente; tuttavia la conservazione non è fine a se stessa. Senza l'obiettivo di accedere ad essa non vale nessuna indicazione. Entrambi i termini hanno un ampio spettro di significati, comunque, e tendono a significare cose differenti per I professionisti in situazioni differenti.(4) La natura relativamente fragile e sfuggente dell'arte elettronica e la sua tecnologia mettono queste funzioni al centro della gestione delle collezioni e/o archivi di opere d'arte elettroniche. La convergenza delle tecnologie di rete veloci e gli ampi dispositivi di memorizzazione hanno consentito soluzioni conservative completamente nuove ed ampia accessibilità ai media culturali. Le nuove tecnologie (MXF, SAN,…) aprono nuove prospettive. L'archiviazione è un processo, e come per la conservazione non c'è un punto di arrivo ma un processo in divenire. Il focus adesso non è esclusivamente sugli oggetti fisici, ma sul processo di archiviazione/documentazione. La tendenza sembra la trasformazione dal tape al tape-less, con la trasformazione del confine tra archiviazione e distribuzione. Se i confini tra conservazione e accesso per i media art stanno cambiando è ancora una questione aperta. ZKM e PACKED studiarono i supporti e gli effetti a lungo termine di queste tecnologie nel contesto dell'archiviazione e della conservazione.


Strategie di documentation sviluppate da V2:(5)

Fisiche o visuali; orientate agli oggetti artistici Scientifiche; ricerche e aspetti dello sviluppo dei progetti aRt&D; combinazioni di natura interdisciplinare e basata su processi con 'obiettivi'


Contatti con l'artista

Come <1>Modern Art Who Cares (6) ci mostra, come creatore dell'oggetto e/o processo, l'opinione dell'artista deve essere utilizzata come guida per la conservazione delle arti elettroniche contemporanee. Se è lo scopo di rimanere più fedeli possibile alle intenzioni dell'artista, è necessario un continuo dialogo tra artisti, curatori, tecnici, conservatori, storici dell'arte e scienziati. Un numero elevato di interazioni con gli artisti contemporanei si è ottenuto con il 'Video Art Preservation Project', con il 'Variable Media Network' e 'INCCA Installation Project', per trovare un equilibrio tra le intenzioni degli artisti e gli interessi dei conservatori.


Strategie di conservazione

La seguente è una lista di strategie raccomandate per la conservazione di opere, o parti di opere, con termini descrittivi e note, così come sono state sviluppate dal 'Variable Media Network' (http://www.variablemedia.net). Gli approcci alla conservazione devono essere indicati a questo livello di descrizione perché è applicato a questo livello. Per esempio, un'opera che include un filmato QuickTime e un supporto come una tabella può scegliere di 'migrare' il filmato digitale, ma memorizzare la tabella. Potrebbe non essere accurato descrivere l'intero lavoro come 'migrato' o 'memorizzato'.


Memorizzazione

La strategia di raccolta più conservativa – comune per molti musei – è quella di memorizzare un'opera fisicamente, se questo significa utilizzare dispositivi dedicati o l'archiviazione di file digitali su disco. Memorizzare una installazione di luce fluorescente di Donald Flavin significa semplicemente acquistare una fornitura di bulbi fuori produzione e buttarli in un contenitore. Il maggior svantaggio di memorizzare materiali obsoleti è quello che l'opera d'arte morirà una volta che questi materiali effimeri cessano di funzionare.


Emulazione

Per emulare un'opera a work occorre escogitare un modo di imitare le sembianze originali del pezzo su mezzi completamente differenti. Emulare un'installazione di luce fluorescente di Donald Flavin può richiedere bulbi fluorescenti costruiti su misura che producono la stessa luce simulando l'apparenza fisica dei bulbi originali. I possibili svantaggi dell'emulazione includono spese proibitive e incongruenze con le intenzioni dell'artista. Per esempio, Flavin sceglie deliberatamente di usare componenti standard invece di materiali o tecniche esoteriche.


Migrazione

Migrare un'opera d'arte implica l'aggiornamento dei dispositivi e dei materiali. I bulbi fluorescenti obsoleti dell'installazione di Flavin possono essere aggiornati con luci alogene di luminosità e colore equivalente. Il maggior svantaggio della migrazione è che l'apparenza originale dell'opera probabilmente cambierà con il suo nuovo media. Anche se gli attuali dispositivi emettono luce simile a quella originale, gli impianti attuali sono probabilmente di aspetto differente.


Re-interpretazione

La strategia di conservazione più radicale è quella di re-interpretare l'opera ogni volta che viene ricreata. Per re-interpretare l'installazione luminosa di Flavin vorrebbe dire domandare cosa i supporti contemporanei potrebbero avere di valore metaforico rispetto alle luci fluorescenti degli anni '60. La re-interpretazione è una tecnica pericolosa quando non ci si preoccupa dell'artista, ma può essere l'unica via per ricreare performance, installazioni o arti progettate per la rete per variare con il contesto.

Anche la documentazione gioca un ruolo importante sia per il processo di conservazione che successivamente. La finalità, gli obiettivi, le decisioni tecniche e artistiche, le ricerche intraprese, le valutazioni fatte etc devono essere precise e documentate. Le presentazioni pubbliche o le distribuzioni di copie dovrebbero essere accompagnate da una informazione contestualizzata che identifica l'opera come una ricostruzione e spiega come essa differisce dall'originale etc. Preferibilmente questo è accompagnato da un'informazione relativa al contesto storico. E' evidente che i modelli descrittivi per l'arte elettronica, I loro contenuti e la relativa documentazione necessitano una manutenzione attiva e aggiornamenti periodici regolari, per mantenere il passo con il veloce campo di evoluzione della ricerca.(7)


E anche altro…


La maggior parte dei progetti sono in corso

- Strategie di conservazione stratificata

- Ricerca e sviluppo di modelli descrittivi e strumenti software

- Sviluppo e definizione di metadata standard

- Definizione terminologica per l'interoperabilità

- Ricerca di compatibilità


La conservazione – specialmente per l'arte elettronica – è un lavoro di gestione senza fine. Se ben memorizzate fisicamente, emulate, migrate o reinterpretate le opere d'arte elettroniche sopravvivono a lungo in dipendenza della qualità e del rigore di questo processo adesso e nel futuro. Niente che non è mai stato conservato – al meglio, è ancora conservato!(8)

'Abbiamo necessità di tener conto dell'incertezza … abbiamo necessità di tener conto delle differenti opinioni che emergono …. Queste opere sono dinamiche, e giustificano una metodologia di conservazione come forza e disponibilità al cambiamento'.(9)


Altre domande sorgono ma non sono indirizzate a questa conferenza:

- Cosa sono i differenti approcci nella documentazione e conservazione dei media art per le organizzazioni d'arte, ricerche accademiche, artisti e musei d'arte contemporanea?

- Chi è responsabile per la documentazione e conservazione dei media art?

- Quando verranno implementate le strategie di conservazione e di documentazione? Solo dopo la produzione?


1. http://aic.stanford.edu/sg/emg/pdfs/Rinehart-EMG2004.pdf

2. http://www.montevideo.nl/en/pdf/CONSERVERING_1tm80.pdf

3. Alain Depocas : Recording the Recoding http://www.aec.at/festival2001/texte/depocas_d.html

4. Edmondson, Ray Audiovisual Archiving: Philosophy and Principles [PDF]. Scritto in commemorazione del venticinquesimo anniversario delle raccomandazioni dell'UNESCO per la salvaguardia e la conservazione delle immagini in movimento. 2004.

5. http://www.v2.nl/Projects/capturing/

6. Hummelen IJsbrand, Dionne Sill'e (edit) Modern Art Who Cares?: Un progetto di ricerca interdisciplinare e un simposio internazionale sulla conservazione dell'arte moderna e contemporanea (8.-10.9.1997). Amsterdam: Stichting Behoud Moderne Kunst / Instituut Collectie Nederland, 1999

7. Edmondson

8. Edmondson

9. Caitlin Jones : Reality Check http://variablemedia.net/ Media Art Preservation Conference