Sintomi scomposti (che mutano nel tempo): differenze tra le versioni

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''Il sincronismo di due schermi indipendenti crea l'illusione di unità. La mente tende a riunire. Anche quando si mostrano separazioni, piccoli ritardi o rotture di senso e prospettiva. Ecco due cicli sincronizzati in un solo ciclo: potrebbe continuare all'infinito, rassicurante. E' l'estetica del centro che unisce le parti separate. E' solo un pretesto. La macchina è perfetta e non s'incepperà. Ma una delle due sequenze è leggermente più lunga dell'altra. E' sempre così: prima o poi il sincronismo si rompe. E così nella ripetizione, nel tempo, le immagini non collimano più. Si fatica a ritrovare il senso di prima. Si vanno creando nuove associazioni, nuovi confini, scissioni e riunioni. La macchina asincrona compone nel tempo proprie estetiche di senso. La macchina è impazzita? La macchina è creativa? Nessun istante si ripete uguale a se stesso. Eppure i cicli si ripetono: sintomi scomposti che mutano nel tempo.'' G. Verde
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''"Il sincronismo di due schermi indipendenti crea l'illusione di unità. La mente tende a riunire. Anche quando si mostrano separazioni, piccoli ritardi o rotture di senso e prospettiva. Ecco due cicli sincronizzati in un solo ciclo: potrebbe continuare all'infinito, rassicurante. E' l'estetica del centro che unisce le parti separate. E' solo un pretesto. La macchina è perfetta e non s'incepperà. Ma una delle due sequenze è leggermente più lunga dell'altra. E' sempre così: prima o poi il sincronismo si rompe. E così nella ripetizione, nel tempo, le immagini non collimano più. Si fatica a ritrovare il senso di prima. Si vanno creando nuove associazioni, nuovi confini, scissioni e riunioni. La macchina asincrona compone nel tempo proprie estetiche di senso. La macchina è impazzita? La macchina è creativa? Nessun istante si ripete uguale a se stesso. Eppure i cicli si ripetono: sintomi scomposti che mutano nel tempo."'' G. Verde
  
 
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Versione attuale delle 14:47, 16 Giu 2009

Titolo:

Sintomi scomposti (che mutano nel tempo)

Autore

Giacomo Verde

Anno:

2006

Luogo:

Sito web:

Descrizione:

"Il sincronismo di due schermi indipendenti crea l'illusione di unità. La mente tende a riunire. Anche quando si mostrano separazioni, piccoli ritardi o rotture di senso e prospettiva. Ecco due cicli sincronizzati in un solo ciclo: potrebbe continuare all'infinito, rassicurante. E' l'estetica del centro che unisce le parti separate. E' solo un pretesto. La macchina è perfetta e non s'incepperà. Ma una delle due sequenze è leggermente più lunga dell'altra. E' sempre così: prima o poi il sincronismo si rompe. E così nella ripetizione, nel tempo, le immagini non collimano più. Si fatica a ritrovare il senso di prima. Si vanno creando nuove associazioni, nuovi confini, scissioni e riunioni. La macchina asincrona compone nel tempo proprie estetiche di senso. La macchina è impazzita? La macchina è creativa? Nessun istante si ripete uguale a se stesso. Eppure i cicli si ripetono: sintomi scomposti che mutano nel tempo." G. Verde

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Genere artistico di riferimento:

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