Spazialismo

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Genere o movimento artistico:

Arte spaziale (spazialismo)


Personaggi o Gruppi:

Fontana Lucio
Taglio
. , Gianni Dova, Beniamino Joppolo, Giorgio Kaisserlian, Antonino Tullier, Milena Milani, Giampiero Giani, Roberto Crippa, Carlo Cardazzo, Anton Giulio Ambrosini, Giancarlo Carozzi, Mario Deluigi, Gianni Dova, Virgilio Guidi, Milena Milani, Berto Morucchio, Cesare Peverelli, Vinicio Vianello

Luogo:

Nasce per iniziativa dello scultore Lucio Fontana a Buenos Aires nel 1946. Nel 1947, tornato Fontana in Italia, il movimento si arricchisce di adesioni e di concetti espressi nei vari manifesti presentati successivamente e firmati da artisti operanti in Italia.


Storia:

Il Movimento Spaziale nasce per iniziativa dello scultore Lucio Fontana nel 1946 con parecchi artisti aderenti . Teorizzato in sette manifesti apparsi tra il 1947 e il 1953, esso sviluppava alcune premesse del futurismo proponendosi di rinnovare il linguaggio della pittura e della scultura per adeguarlo alle conquiste del progresso scientifico. Un ambiente spaziale è stato da Fontana presentato nel 1949 alla Galleria del Naviglio di Milano. Discussioni pubbliche sono avvenute in varie riunioni. Nel 1952 La Galleria del Naviglio presenta la prima mostra collettiva spaziale in cui figurano solo alcuni degli artisti aderenti al movimento. In questa mostra gli spaziali intendono dimostrare come lo spazialismo è anche e soprattutto un problema di contenuto che può essere realizzato con qualunque mezzo, anche il più antico. Lo spazialismo è una corrente molto aperta: accoglie infatti nuove forme di rappresentazione dell'arte e nuovi mezzi di espressione.


Poetica:

Lo spazialismo si poneva come il superamento dell’astrattismo e del realismo ed esortava l’artista a elaborare nuovi strumenti di comunicazione che si avvalessero della tecnica moderna (luce nera, radio, televisione, luce di wood ecc..), così da dar vita a "forme, colore, suono attraverso gli spazi". Il critico Berto Morucchio definisce lo spazialimo così: " La spazialità non è la decantazione degli spazi. E’ un rapporto intrinseco al farsi dell’espressione, costante nella grande arte plastica. E’ la struttura dell’intuizione riferita all’espressione visiva. Per questo non si deve indulgere al momento della forma, come si potesse distaccarlo dalla totalità del sentimento".Aderirono alla poetica dello spazialismo diversi artisti di diversa origine culturale.


Opere:

  • Ambiente spaziale, per la IX Triennale di M;ilano, di Lucio Fontana (1951). Realizzata con tubi al neon, l’opera investe lo spazio ricostituendone i confini attraverso una linea continua che si avvolge su se stessa con la fluidità di uno scarabocchio. Nella creazione di ambienti Fontana, vede un’occasione per stimolare nello spettatore l’analisi dei propri stati di coscienza e si associa ad atmosfere smaterializzate attraverso l’utilizzo della luce e attraverso la particolare collocazione dell’opera sospesa da terra.
  • Bagnante nera di Lucio Fontana (1933), l’opera consiste in una scultura in ceramica collocata ai bordi di una piscina all’interno di una villa progettata per un’artista dagli architetti Fogini e Pollini con cui l’artista era solito collaborare. La scultura presentata prelude quelli che saranno i caratteri propri dello spazialismo, infatti questa particolare collocazione della scultura non è un’operazione neutra, bensì crea equilibrio tra arte e architettura. L’oggetto scultoreo pur mantenendo una sua identità è strettamente correlato con il luogo in cui è collocato. Arte ed architettura si valorizzano reciprocamente.
  • Fine di dio di Lucio Fontana (1966) , si tratta di tele ovoidali dipinte. Queste presentano buchi , tagli e vari interventi sulla materia che si distribuiscono sulla tela, che dallo spazio di rappresentazione proprio della pittura sconfina con lo spazio oltre la tela.
  • Spirali, olio su tela, Roberto Crippa (1953). Il "moto spaziale" trascende in questa tela la dimensione fisica dell'opera d'arte prefigurando, nella prosecuzione ideale delle linee, una dimensione mentale dello spazio. In un simile campo d'azione alla libertà gestuale della mano segue l'azione liberatoria dell'artefice che dà sfogo alle proprie pulsioni creative grazie all'automatismo impresso ai movimenti ellissoidali, senza per questo venir meno a una lucida tecnica esecutiva. Le linee si snodano senza sbavature in percorsi solo in apparenza dettati dal caso per giungere a una peculiare identità compositiva.


Correlazioni:

Si trovano così vicini, nel tempo e nello spazio, movimenti artistici di diversa qualità estetica: il M.A.C. (Movimento per l'Arte Concreta), alla ricerca della forma pura, estranea ad ogni forma di imitazione o di legame col mondo esterno; il Movimento Spaziale capeggiato da Lucio Fontana, pronto a valersi delle conquiste scientifiche e tecnologiche per sconfinare i limiti fissati dal quadro o il Movimento Nucleare dei primi anni Cinquanta in netto contrasto con l'astrattismo geometrico e a favore di una fenomenologia dei processi atomici.

Bibliografia:

Carrieri Raffaele, Pittura, scultura d’avanguardia in Italia, Milano 1950.

De Martiis Plinio (a cura di), Gli anni originali, editrice Le Balze, Perugia 1995.

Barocchi Paola, Storia dell’arte in Italia, Einaudi, Torino 1992.


Webliografia:

http://www.artantide.com/artisti/Artista.php?idArtista=94

http://www.scultura-italiana.com/Approfondimenti/ Manifesto_Lucio_Fontana.htm

http://www.guide.supereva.com/arte_moderna/ interventi/2002/10/120276.shtml